Fiera Letteraria - Anno VII - n. 5 - 3 febbraio 1952

LA FIERA LETTERAR Anno VII· N. 5 SETTIMANALE DELLE LET1 ERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 3 fcbbr. 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA Dire11or~ VINCENZO CARDARELLl QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROM.A, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefoni n. 684.097 e 1$84.098_ Pubbllclt.à: Amministrazione c. LA FIBRA LETIERARIA> o PUBLITAL. via. della. Conclllazlone n. 15 - Roma • Tartrrc: Commerciali L. 60 • F.dlt. L. 4-0 al m1m )f ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre 1.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 _ Abbonamento speciale Clnsctnnntl e si.udenti>: rata mensile L. 225 Copia arretrat.a L.)00 - Spedizione tn c.c.p. <GrupPO U> • Conto corrent.e postale n. 1131425 ELOGIO dell'eloquenza :* diVINCENZO CAR0.4RELLl .. • t! .:i. "':;, :t. I I ,..--r r ,·. _,_j ,_ !f'T. tf . , UN LIBUOCHESE~IBUA SCIU'ITODA UNPUECOCE HNCIULLO QUESTA NARRATRICE R UN P RSONA ..... '.l',•11 l'Io 8ct•ic,ettte e l'Io ,le11e,•ltto esi8te i,~ 9ener•e un ''"l'(fo••to eo8tatttc, Iu lJéatr•lx Beck t11le ro111•orto è 11nt1nll11to: l11 81111 flde#lotte fil 11erson1199lo è 1•e••fett,~ di ANTONlO MOR Lasocietà connoi ... di BRUNELLO RONDI Q UALSIASI co,a. io faccia la. fari> ,empre hufemt aqll altri. Dal momento che l'alt,ro t dato cfa,cuno è più re1potlMWile e pii.I Incerto. In1ltme agli altrf in q11al1la1i modo io crutit1d1co tm mondo: u,tre ln1feme agli altri i 11n fallo originario che non 11 pub in nu,un modo annullare. All'uomo 110n è poufblle neuun ritiro 1i11go1aridlco 11t alc1rna vera 1olltudi11e, SI puO mettt"f'a fuori gioco un altro o inJh1it1 altri ch1udendoU nelle no- ;t;,.rz:1~~/;e~~ e~:!1f:,~,e~:~~ 1 ~r:e~1 i~•nr~~uill r;~~~: ir1co1uu.maùlle e /011da111e11tale t che io e 10110 inJfeme • pn l'oJtro: t3J"Ut fra,ceJo fruier11e all'altro non t più come t&ltrt tra1ctso da .. 10lo •: e,sere tra1ct80 da JOl0 e chiu,o ntlle di.Jlante dtll altro non mf 003tringe a dire •noi>: • u:ure in11emt, per gli altri .. mi, cambia fn- 1-ece in 1111 .. noi•: non ; piM 1oltar1to il mio puro modo d1 euert cht vi,mt ,troncato dall'altro. La tentazione cer brale diAnthonr West La •Fiera Letteraria, 1.sll– tul- Il pttmlo annuale Ili plUura chiamato e Premio IX10.. Qu~to pttmlo comta di lire 500.000 cosi . 11udd l'flff: primo premio L. UO.IH> O; 1r– tondo prc-n1lo L. 10 0.000; teno prcn1lo L. 50.000. Jnol- 1re, altre due-centomila llrf' aaranno s111Jdhlllc fra dlttl )avori 11ern11latl, St • tHtre per 1·a1tro, vo/e.sse 1010 1lgnl/icart /arri tra.,ctndtre o tructtultre, I rapporti umani non dutt• rtbbtro un'ecc&,s,va prtoccuJll(l::iont. Ma qual:iclf cosa /a,J;– cia l'•omo unte di tnere gettato frufemt agli altri uo– mini, n<m da uno l{lllardo J>Qrlico/are, ma dallo ,guardo .d1 tutli gli altri e ar1cht di qutll/ che oerranno. l.,'1101110 non pui, 1/11.ggirt a1t·eutre lnJiemt, Dal momento che l'altro è dalb è nata una Jodttd t non vi 1i può ,tuggira. lo coJlllU.iJ"co tm • mo11do ,, u11a storia, lo vogl(a o no, a.pJ)tJta è dato "" altro. L'altro, dal momento che t dato, è ,empre un J)tJO cht dobbla1no portare e non ,eroe a r1ulla sorµa,Jarlo verso le n03trt po.uib~lltd, dal momento che, qualsiasi cosa noi 1I pe111; di lui, /onnlamo •coppia• co11 lui, saremo coppia o societcl e non varremo che per q11elcht avremo fatto i111ieme. Dal 11ostro incontro t sorto u11 rrnooo modo d'e.J.Jtre. No11 è piri Il ,entirsf accanto gli altri, b1 u11a OJ"Curftd inauttr1tica (lltideggerJ, t Il e/art con gli altri•; l'tuere inJieme ~er gli a.1trl. Tra- · iblioteca Gino Bia CO Ma egli difetta del senso della satira e dell'apologo; gli '!iancauo le qualità cli un Orwell: e perciò è costretto a lanciarsi nell'astratto, nel misterioso, e nel simbolismo (ContinU4 e pag. ?) Il concorso il è aPtrto Il 10 ccwr. e ri c/1fude fl JO di morU> c. o. Il prt,nio ,arò auegnato Il giorno di Pa,q11a. I lavorf oonno fndlrluatl 11: e Fitm Utterarla •• 111'1 d'Aracoell J, Roma. I COllco,Tt:n!I debbono pnr– ttdpart ol COIICOl".J() con d11t operette enlrom~ ti.tilt dl– men,k>rif di cm. I per- cm, HJ. Il tema df un·opc-rttla è co•n– plelomt'nte llbt'ro (pac,agglo, nataira morta, Jlvvra. ecc.}. Il t~a ddl'allro o,xreUa t ol>– bllgoto e doè deve u,ere un c.utorilrauo. Le laOOltlte, 111cui ven• gortg dipinte le opere, po,– ,orto e1urt lndll/ertnkmettlt di cartone, legno, ccr!ont te– lato, 1erua cornice, r dfpf,eU a olio o a tempera o con q11al1ia.tl altro me;:zo J )lt.to – rfco. Ogni tavoletta df"re por– tare la /Irmo ddl'outOf'e e, nt'I retro, il parteclpanU' dt!Je icritiervl, In maniera chlarl.J. simo, Il JH'Oprio 11ome,00011O– flle r lndirluo, Lr. opere no11 ~nctnll sa– rotino restitu,te entro un nlt– k dalla cllful/lT(I dtl oon– cor,o, Il Premio t oJ)trto a pit– tori dl ogni 111,1.rionAlfld. Le ope-re prtscdte a11dran- 110 a /or porte dello Collrzio– rlr Minima Zauattlnl, La ilurla è co1111.01ta da: G. C. Ar,ran. \'lncen'l;o Car– darclll, Giuseppe i\brchlorl, Alberto Morula, Aldo P,l– h1U.e!1('hl, Luchino \ 1 l5contl, CCW1are 7..Auttlnl, Q!:~1;:, ' ; ';:; 0 io n/;ccf~ 16 110~:u~~~:;id ~11al 0 !tr~nC::C/:e d'euere coppia, 1ocletd, COOptrationt e di avere co. ,tltu.to ntl mondo un n11000 modo di euere. lo 11011 10110 mai solo né J}OJ'IO mai llbtrarml dal compagni. So110 1empre iruieme per l'altro e ogni mia ado11e co,t1tul1ct 11.110 ,rato. Io sento d1e Il mio ~ con 1tll Rlt.Mha falto rorgere un nuovo a5petto nel mondo. Dal momer1to che Eo 1or90 11el mo11do sono re,pontabfle dtgli allri, sono rtspo11sabllt. della societ4 percht la 10- cieta non è la mia • popolata lnterloritd, ma i proprio que.slo e noi_, in cui trarolgo gl; altri t che la,clo al dJ Juori: 11on è l'idea cht io ho dtg/1 altri o quella che gU altri han110 di me ma il nc»tro rtale tntre insieme & formare una COJ'tru.riont. cht strtUI di nof non e1lsterebbe; ~:!tfo d:f,f r:/i~nno q~a:}::/cr.unto dtl n<»tro operare, dtl Non v'è olcu11a via d'uscila, ,e non ci ,f ,lancia ntl .. valore,, che J)OJsa toglitrmì dal noi, dal e condltiidtre • uno ,tato, dal tonnare JOCltld e ,toria anche ,e resto inerlt. Siamo 1empre integrati In un noi; la 10elet4 ron (l un valore al quale l'uomo pui, arrivare quando si degni d'u,cir da .wllludint ma i un fatto originario di lnttgra• zione o,cura. L'autenlfcitd dtll'uomo t qunque la Storto, L'io 110n è , 10eietd • di dentro, ma di fuori, e di fuori det:e p11ri/icarli fino al valore sociale. Proprio perchè io imptdi.K:O all'altro la lfbtrld e lo Jacclo tnere in ogni modo td anzi In Og11i ca,o co1ti– tul,co .. con hli, per gli altri, per tllttl gli altn uomini, un mo11do, un e noi,, devo rtali::zart twa e nostra , 11· bertd, dtvo liberare an~llt lrli con me. SI t 1empre ., ln- 1/cme, t ,e 11011 ,1 v110/t. re.Jtare inltgratl 11ella co11wnitd: 01etira bfa0911a libuur,j in 11na •Storia•· Dal mome11/o elle fo ,argo t1 tl mondo formo u11a società e sono legàto all'altro t. dtvo occ11pan11t.nt . No11 11 tratta di quel che cla1cu110 pe11, a dt.1/'allro o dt //a po33lbllitd che cia1cu110 ha di euere allt11ato nell'altro. E' l'ts.,ere alle11at1 fn1/e. me, l'tsstre oggttli fn,iemt. la vtritd più seria da ~rl– mere q11ando si parla dtlla cot111/ven:a umana. Sor~ert. 11elmondo sigril/1ca portare "" aggruppamtnto, cambiare in q11alche modo la soclttd, crtarne una nuooo dtlla quale dobbiamo pre11dert respon1abllftà. Slamo noi che crtiamo la Jocietd og11/volta che tntrlamo nel moneto e dobbiamo a,sumtrla come • no,tra •· come no,,ro r,/– /ctto. anche ,e vlt11amo da 1oli, anche se rifuggiamo dagli altrt. Dal momento che l'altro t dato lo ml ,ento .. jn,fg. me a lui, per gli altri, il mto de1Uno frana frt qutllo 4J

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