Fiera Letteraria - Anno VI - n. 22 - 3 giugno 1951

Do,~enica f Giugn~ 1951 -- -----=------------------- ____ _:L~A·.:_f~ l E~R A LETTERARI A _ __ ____ _____ _____________ _ _:__ _:::.:.:....:__:_ _:P:_:•~g :_ • .:.7 SI PVLIV A I PE 1\ TNE LLI C01~ LA GABBAN~I. Mostre omane REMBRANDT GENIOSEDENTARIO Una complessiva, Savelli e llasaldella S OLLA WEDOESTEIG , nella par te ba&.sa della cinta mur arla di Lelda. abllRVA. un mugna io. Herman Ge– rlstz e sua moglie. Nccltgen van Zuytbrou ck: non molto lont ano, su di un •pendio, in proS3lmltà delle quattro tor ri rotond e della Por ta Bianca e del braccio del vecchio Reno, si levava n mulino dJ Hermann. Il cui mest.lere esercitato vi– cino al fiume gli aveva proeurn t.Q Il so– prannome di van Rijn (e quello del Re– no> ), rimasto POI auguralmen te profetico al suo sesto figlio, Rembra ndt. e Umor ista di prima classe > (cioè . bello spirito o meglio testa mat ta) lo definisce la prima voce d'Italiano che si occupa _del MAest ro, pochi anni dopo la sua morte. ., ,:Q. buono e r cuto Filippo Baldlnucc l, ab!– . tus.to agli artl .!itl grnnducaH non di rndo hnnno come soggetto perso ne di famiglia : la vecchia madre, ritrat ta nel suo pri mo CaPOIRvoro Incisor io, a 22 an ni, 0 11 pa – dre mu~nalo o la sorella o la moglie Sa– skla o la seconda moglie HcndrlckJe. An– ch e le scene bibliche eccita te dnll'a m– blcn tc ebraico che egli nmn freque ntare, sono tanto poco lltur "1che quanto umane e cont cmPOmn cnmente nppnlono intrise di alta lsplrnzlone religiosa . Il rapporto cosi stre tto tra blogrnfln e arte , tr a le rRglonl della vita. e quelle dell'espress ione ch iar isce la sua. Indipend enza. davanti al comm tttc ntt, come la consape volezza della dignità del pittore spie ga Il suo Inter • ven to alle aste di ogg:ettl d 'arte con of– ferte Irragionevoli di denaro. tra lo stu– POre del suol mercantili contemporan ei. flcllmcnte consente di rlcostr ulre U pro – cesso creati vo del maestro: 111.condo tta di quel colpi rep licali e str apazzati che amml rn,•a <sebbene con riserv a) U vec– ch io stori co Ba ldlnuccl. L'acquafo rte, dove Rembra ndt è signore asso luto, per– mette un risco nt ro quasi ca pillare del– J'émplto creati vo, una comm ovente Inda– gine del segni che si adegua no al rlLmo dell'lmm aglne o meglio che rivelano Il far si dell'lmmai:clnc. Esemp io proban te per tutti: Il Tra 114ito della Vergi ne. Col mezzi enorme mente più Umitatl dell'acquaforte <In confronto del regist ro della pittura ) Remb rand t evoca luce e ombra, spra zzi di luce, folgorU sopran– natu rali . Osserva te 11 Cr trto cosi detto cento fior ini, Il formidab ile guaritor e at,. mailnJ , la visione fulmJne a: 11 moto PO– tenzla le o U moto spiegato delle sue cr ea– ture, le Istantan ee della realta o 111. au– gwta solennità del suo ra.cconto biblico? Tutto qu~ to ovvh,mente , ma sott.e5o e isplra.to da un fuoco che slrnJflca esal– ta zione della vita e del vivente, ond e de– riva la ma gnifi cenza dei suol pezzenti impastati vorremmo dire di sublim e cen– closltà. L'urgenza di questa. resa dell a vlt.a, che talor& non è immune da. note dissonanti ed erronee , ha dominato Rem– brand t 1n tutto il suo passa ggio terreno, ancorcM nel lutti che ne hanno con tr l– sl.ato il cuor e, ma non sono riusc iti a fer– marne la mano crtatrl ce. All'0PPO$lo di un nostro grande , Leonardo, Rembr andt ha. attuato tutta la sua. visione. La soli– tudine Jn cui amo vivere. I suol sdegni , In. splendidezza. di cui volle clrco nda.rsl, gU &!tetti famigliari: tutto è a. servizio di Quella mario. Esaltator e della. vita , nulla. lR.5Clò df lni:rte o di accessorio nelle sue oper e sia che Inseguissero il momento fuutLlvo, il fremito sottile e. squassa n te ovvero lnqu adr use ro In una vitalità pos– &ente (mal an imal esca, come In Rubens ) 1 personan1 di un'azione più vast a. II L Pala.tu, di VetrÒ cUlla CIM, l'l 1tituto Solidarie – tà Artt,ttca , cod inteut ~ gentemente diretto da Roberto M ellt, d a uponen do un opera di ciascuno dei 1uol 10Ci, f qua.I, non sono meno di un c entina.o, comprenchnd.o qua.ri tuttt t nomt degli artùti di qualche valore, abitanti in Roma.. Que• ,ta mcntra, all e.stlta con pa.s,10- ne dal &ig. Perrlna, rJelle vetri – ne, al pianterreno, al ,econdo e al qai:arto plano dt:l grandtol o palauo, ri1ulta, per la cura con cui sono , tate ,celte le opere, dl un'Importa nza dimostrullDa. e qualitativ a non ln/erl.(Jre a. una alnctacale. Le Autorltd.. e il pubblico che hanno tUUr,to con entu..slaamo alla. ue,nplar e ln.t• ziatir,a , e hanno acquUta to un ,iotevole numero di opere, con– tin uano a vi.!ltare con v,oo Jn– tere.s,e l'e,po,tzione, che ,ar d.. probabllme nte prorogata /1110 al 15 giuo,10, Come cUare qui tutte le opere che Cf hanno favorevolmente tmpre.ulonaU? Ricorderemo che al mOll'f.ento della nostra ,econda visita era– no e,posti In vetrina (citiamo per ragtont di 1pazlo 10o qu.eut appar3icl mtolloriJ i quadri ri– ,pet t1v, di Gent lll nl (un chiaro Pauaggfo romano), om ,ccto!I, GuberU (&ugr,u tlvo), Tltma. Mcuelli rua, tU notte), P/au, A/ro . Turcato, Sonetti e Ga- 1pa" f- · - gentiluomini eleganti. si scnndallzzn per certe abitudini del pittore, p. e. QurUa di pulirsi I pennelli addosso o di non dare udienza a chicch essia per nessuna ra– gione dumnte Il lavoro , fosse pure un monarc a : o per la raccolta di abiti vec– chi e usat i purchè pittoreschi. da lui 'applicati. anche sporchi, alle par eti dello studlo. a.ssleme nlle belle « galnnlerl e >: alabarde, treccle. daghe. sciabol e', col– telll, dl.!legnl, stnmpe e meda glie... Alla singolarità della vltn corri spon– deva In Rembrandt, secondo l'Ita.llano. la slngolnr ltA dell'arle: quel e colpi replicati e strapazzati del penn ello >, U ritornar e · con piccoli tocchi sul Quadro appena ter – m inato via. via, fino ad nlza.rne di un dito 11 livello delle vernici, e sopratutto quel colorir e senza «dintorni o circo scri – zione di linee, In gran forz..'\ di scuri>; ma li Baldlnuccl ne avvertiva. Il "enlo, Quantunque di una natura a lui lnabltuale se ctlfflclle a. spiegare . "},- -¼·. , ' r ' , . . ' I' f-1\ • '"t,,. ,1, ;J ::d' . Non è vero che disconosc esse rarte Ita– liana. Il 6 11.prlle 1639 Luca von UCfelend mise In vendita un grosso gruppo di quadri ltallanJ, tra l quali li Bnldassar Casti– glione dl Raffa ello che Rembrand t avr eb• be voluto acquistare . I ptttorl ltallanlz- 2'.Allti ritennero queata una buona occa- !tf~~ ~l dttaees~~ 0 ~1po di maglio al pre- Otto scultori svizzeri e ON molto garbo e, con le più gentil i en,reufonf mii rlgua.rdf del no&tro Pae,e, Crl.&to/oro Simo – nd t, Dir ettor e dell 'I&tltuto Svtuero df· .Ront4, ha pre,entat o recen temen te, nelle ,aie dell 'I1tl- tuto ste.110. otto ,c ultor i 3vt.uerl contempora nei. e Sap– piamo bene - scri ve il Sfmonett nella pre/azlom al Catalogo - che questa upo.siz ione non può dare un panorama com pleto df tutto qua nto oggt st fa in Svt.u era, f no1trl locali non sar ebbero pur troppo ab– basta nza gra ndi da perm etterlo. Far emo di tutto per Ja.r cono.1cere f'IU tardi, e tn dlver,e rlpre .se, anch e alt ri artUtl , 1pecfalm ente pittori e .scultori iutrattf e quelli della nuo vL,slma generazione. No,t t a/fatto no.stra prete3a di fare ,cucla. Sappiamo tuttaufa. che l'Italia ha .sempre m0$trato vlt>O fnter e J1e pe r le o.t– ttvttà art Utlch e tviu ere. Co,l llamo a114fo.sf cU .sen- ~~~~~ultll: ::!'c~,;:'~/z:;f:~ ~ne fn qiu,to pau e A pianterreno abbi.amo nota– to particolarmen te U Pau agato dal verdi smeraldini <U Beppe Gtucl ; Il Tra mo nto di Dall'A– ne,e, e il veri,t f.co Pauaoglo di Pualiue; la /e1 to& fs.slma Pa1• u galata di Buratti; la belfa Natura Morta di Vfr olll o Gtu – zi; tl /lntui mo, tr cuparer.te Mar e di Celle Ligure dt Mell r, su varfado nt ro,a. e celetU; il «Gregge> di Fantu.ut, pittu ra tonal e su varia.tfoni df bianchi, grfgf e verdi; Campagna. ro- I moderni non si può dire che stiano dinanz i all'arti sta In condlz.lonl molto su– periori alla candida curiosità. dello scrit– tore fiorentino secentesco. Con Rembrandt fanno cilecca gli schemi abitualt corrent i <reallsmo. naturali smo. lumlnl~mo, ecc.> e una critica fatta su base esclusivamente form ate. Anche la famosa clbtlnzlone be– tensoniana. valori illtutrativf - valort de– corativi, diventa Inapplicabile, glaccM tn nessun altro pittore, come In Rembrandt. t necessario tenere presente 11 soggetto <che non diventa mai un prettstoJ e l'uomo. Rt;l\IURA NDT - « l'orta Interna di clU.\ >, (a penna e pennello) Rembrandt ne fu profondam ent e col• plto come prova un disegno dell'Alber– tina di Vienna, a. penna e a seppia, che è uno studio tratto dall'esem plare raffa el– lesco e finalm ente lo splendido autor i– tratto dello stesso anno. Rembrandt h& sentito anche U fascino di Leonardo. SI conoscono due dlsernl 11.imitazion e della Cena, dove na turalmente nulla pi\). rima– ne del ritmo conchlu.so , della. logica ser – r&ta della Cena mll&nese , i cui perso– naggi. l'artista di Lelda, dopo averne avuotata. la. sublim e psicologia, aboliti 1 riferimenti architettonici, trasporta In un plano fa.nta.stlco, onde meno intell ettul\– Jlstlco, più sciolto e continuo ne risulta Il movimento. n che è un tradim ento del– l'opera di Leonardo, ma segno anch e de.l– l'ammlrazlon e di Reuibrand t pel nostro. n fatto che tra le sue Innumerevoli scen e bibliche non si trovi un Cenacolo non può essere senza ragione. Egli sentiva che nella Cena vinciana. era stata. data una soluzione perfetta, detlnltlva: ne te• meva 11 oonfronto . Con. vera oiota , ad uempio , abbiamo vLtto net me.ti 1cor.n la mo,tra. df queU'inuovator e dell 'arte 3cenlca che fu Adolfo Appia, la cui atti vità, .specialmente di interpr ete del teatro wagneriano, ha avuto una va.sto. e Profonda in fluenza. Cosl come , anni or ,ono, ammirammo ben volentieri la mostra del cartellone 1vtttero alla Galleria di Roma: specchf.o dt una per– fezione tecnica conoiunta ad un.a vùione chiar a della /unzione pubblLcftarta dove orlginalltd. tnventfva 1em– pllct tci di eltmeiitf compo.sittvf e fmmedfata ezO'liunza per,ua.stva ,1 uni vano /eltce mente, nella. maggtor parte dei man i/e1tl e3pa1tl, con un ri.sultato dt altl.&dma. qualita. :!!~: I ~J:~~he dZ!:'a't'o a.s(U buona poe1ia; il Pae,aggio, t,p irato e df buona u ecu zio– ne df VangeUf; Pfaua d.el Po– polo df Laura. Belli ni; la raf – Jfrtata BaUerlna di Macarl ; Giornata plovo,a di Serto– lettf ; e a ,enatbile Ponte .sul Tevere df Ar noldo Ciarrocchf. Ma hanno torto anche 1 nordici che puntan do troppo sull'uomo e per t.roppa esaltazione travisandone gli aspetti ge– nuini. ne hanno fatto una specie di mito in 0PPO$lzlone alla civiltà. e alla cult ura la tlno-medttcrra.nea: u'O.eroe luterano che ldegna e Il gesticola re teatrale degli Ita.– llanl > <Neumnnn>. D che ~ un cllchè del più bnnall , per quanto un Po' di re– sponsabilità di esso rJ.snte-a. alle- sU'sso Mae-stTo chr, giovin etto, rifiutò Il viaggio tn,Italla . <La tcstlmonlnnzn è In Cristiano Huygens 3egretarfo agli ordtni del prin – cipe Enrico di Nnssau, uno del suol primi !I ·autorevoli protettori). D'nltrn. parte , non solo l'Italln. mn Il pittore non sent l • mal Il bisogno di visitare nessun paese e, luclata Leyda per Amsterdam nel 1631. si fermò Jn questa seconda città fino al t-ermlne della vita. NI! si può dlre che il ' 'J)aesal!'itlo dove era nato e dove volle vi- .,• rrr~~~t:ear~l~~f!~?tu~ttr;l:~~ra~o~ lenti ritmi del Reno e n retico lo del cnnnll E' evidente che egli non avev a blsosnu cti suggestioni pae.,lstlche, di valori e na.– tu rall > consacrati o pred eterminati o della facil e bellezza flslca, quella che glJ Italiani lnve.sllvano della loro renslb !· lltà architettonica accumnllta nelle vene per lungo filare di secoU. P..embrandt non ama la bellc.>ZZA fisica. Aggredendo la realtà- In un modo del tutto Impreveduto, con una energia quas i barbarica egll mlra a mette rne In luce la struttura ph). Inti– ma, più carica di vibrazioni, dove nulla dlveng11. accessorio o decomponibile: mfl. anche l'episodio bur le$CO,grottesco o scon– cio acqulalsce una sutt. regalità rappr e– sentativa. Com e ogni grnnde arte, la produzione pittorica del pltlore di Lelda ~ strettam ente autobiografica. Baste rebbe peo.sare al numero stragrande degli nu – ~r .ltr attl e alle sue cose migliori che Ncsguna soluzione di continuità. tra l'arte e la vlta di Rembrandt. Ricopri di g!otelll Saskla la moglie vagh eggiata per otto anni. fin che vi.ssé, ritraendola o sulle itinocch la o a lato o sola o emergente da una corolla di teste famigliari ed ami – che. tra sfigurata In abiti pomposi nel ba– gliore della pupilla dolce ridente . Per Saskla, o meglio. per continuare nella realtà le suggestio ni dell 'Arte sperperò e s'lndebltò senza. restituire , finendo col rovinare se e la famiglia. Nulla ~ più commovente degli u1tlm1 anni e della morte di Rembrandt. Abban– don ato da gli amic i e dal suol tutti pre– mort lgll (Saskla. li figlio Tito, la seconda buona compa gna Hendrlckj e che aveva saputo mettere un po' di ordine nel nau– fra gio della sua fortu na ) si spense solo e povero con niente altro 1n possesso che gli strumenti di lavoro. Pittore alla moda, conteso dalle nota– bilità e da gli aristoc ratici non potè per decenni far fronte alle richieste e 11.lle commissioni: vecchio stentova a. ve:ndere 1 suol. quadri. Wybrand de Oeest nel suo Gabh1etto delle Statue (pubblicato nel l '102) racconta che un suo Autoritratto potcvn essere acquistato qUntche tempo prima di quell'anno al prezzo di sei SO!dl di !!orino, mentre qualche tempo dopo, per lo stesso quadro, si dovranno sborsare centinala di fiorini. Qual'è Il segreto dell'arte di Rembrandt, Il camttcre di quella che saremmo ten ta ti di chiamare la sua rivelazione ? Prima di rlspondcre, bisogna riconoscere che le ac – queforti sono Il genere espre ssivo che meglio rap p1·esenta il genio del pittore. E' fuor di dubbio, ovviamente, la gran– dezza solnrc di capolavori com e la not t.s– slma Ronda di Notte o la altr ettanto nota La ion.e df ariatomia o la Cc11aIn E1nmau.s e l'Enrica Stof/tl & del Louvr e. La visione emer ge com e ardendo, dal fondo scuro: affiorano alla pupilla gli lnternt moti del• l'animo, lo spazio che circonda le figure si allarga e si Int rid e di correntl m11.gne– tlche. La pittura è un re31tltat o che dlf - torno a cui ruota una dolorante molti– tudine: il Cri.sto tra i ladroni, I Tre Cro– cl/ i1d, sublimazione della divinità pa– z.lente di Oe1ù in un'a mpiezza. sovrumana. di spa~ In un gorgo dl luce che ha per vertice il cielo: o Il paesaggio col Tre Al– beri che sembra una. traduzione figura– tiva dell'etica spinozlana: uno spazio dove la. na.Lura è assoluta e divina. Qual'è dunqu e Il segreto dell'arte di Rembrandt ? Ln vibrazione delle sue lm- SERGIO SAME~ LUDOVlCI Chiarimento per Longhi N EL no,tro numero dmlca.to a M ichelangelo da Carcva.ggio, Ju. noitra in tenziom far giu,to omaggio all'au tori tà di Roberto Longhl, estraeff– do dal ,uo ,a ogio a.ppa.r,o ,u.z ,:,rimo numero df Proporzioni edito nd' 1i43 dalla con editrice San– &0nJ, alcuni lucidi brani sull'arte del Ca .rava.ogto e dei ca.rava.gguc hl. Cl 3embrava. giu.sto e o-vero.so citare un gludfzio lonohfono , senza U quale la cr itica. del Caraoagglo è certamente incompleta ,· cl ptaceva. Inol– tr e ospitare qualche brano dl uno scritto di Longhf per la ,ua mfrabfle J)ro,a che, a no, fetterati, ,embra, come certamente è, e,empio lucido ed attuale . Pur troppo, come qua.si , empr e ,uccede, quando deb– bono ,uccedere , I p o.d icci avvengono nei ea.d fn cut meno Il vorr ebbe: riamo fn/attt incor,i In tre con– trattempi che richiedono una chlari/ica..zLom . Prima df tutto, flludendoct di tro vare Lon ghl a lla $U4 abUa– zlone romana, abbiamo ritardato n.el chiedergli l'au – torizzazion e e, malora.do le noltre migliori intenzioni, la clta.tfone ~ app a.r,a. prima che aveu imo potuto provvedere altrimentf. Secondo , per 1tn eTTore vera– mente f.&pfegabfle (ma che cosa li può 1ptegare quando fl diavolo ci mette la coda.J Invece di citare Propar– zloni, è venuta. /uorl la. cltaziorn.- di una..ipotetica « Po- 1irloni >. Terzo è caduto tl piombo dove era. gfwta– ment e ricordata la ciua edftric e Sansoni. Chi non /a non falla. E' curiO.!o però notar e come . quando ,uc cedono di que,t f contr att empi purtr oppa in evitabfJl in ianta mole di lavoro, sempre accadono · nei punti In cui me-no che mal li vorremmo veder e. Purtroppo non .sf può dfre altr ettanto bene della moitra degU otto ,cultori: Blinnb1ger, Gef.&er, Haller, Hubacher , Prob,t, Revmond , R0.!1I, Z1chokk e; percht u,i non dànno punto la ml.&ura. della. pùutlca. .svtz• zera. con(emporanea., euendo le opere loro, per la maufma parte, frutto di un accademUmo gelido , a.n– corcht ,orretto da indubbi e oo.pa.cftà. df me.stiere. Nomi tutt'altro che lonoti : Otto Cha.rlu Biinnlnoer ebbe U premio fnterna.ziona.l e di ,cultura ak XXIII Biennale veneziana. (1942) e del med e3imo onore go– dett e Herma.11n Huba.cher quattro a11111 prima ; Haller è cono.tciutl.&.,imo a nche in Italia. Tuttavia, o che f rlcorunclme11tl, come 1pe110 accade, non corrf..spcm– dano a reali valori o che , com 'è più verosim ile. la 1celta delle , culture per quuta. rau egna romana 114 stata. fatta, per diver&e ragioni , ,erua la dovuta ocu– lateua., la m<h tra, dobbiamo dirlo e con. ,incero ram – mar ico, tlOn ha coruegulto lo 1copo che si propon e– vano i .suoi organ lu a.torl. Di Kar e Gef3er ,1 salva Il Ritratto di Lisa e, meglio. Il bronzo della Figura. di ra gazza, ricco df UM ,e11- 11uilitd. mauiccia ma convincent e; di Remo Rossi 10110 degni cU attenzio,1e Il Torso I e Alla Spiagg ia , quuto ultimo 3peclalniente, bloccato in una. co1icltua archi – tettura di membra largamente modellat e; di Aluander Z1chokk e può fntereuar e l 'e.rpre11ionl1mo, per altro un po' 1uper/f clale , del Ritratto del pittore Auber jo– nob che parr ebbe volerai ricollegare agli e.tempi della ,cultura gotica. Manca un clima , in q uuta ra.,aegna; l'htdice dt un /eroore wtritua:e ; la pre, en.za di uomini veri. E' una mostra di pro/ easor, d'accademia., moJto laureati e alt rettanto tranquilli nella loro ,colastt ca. 1aviezza. Ta.11to che, infine , l 'lntcre u e del vt.sltatore .si 4C<:entra .,u un giova~ di 23 anni , Man/retto Pa.– tocch1, del Canton Ti cino. che a pone al margini ctella mo, tr a, le 3ue prove di ragazzo ,cultore. A uguria m oci pertanto che a que, ta mo,trli altre ne . segua.no più lnterc3san.tl, af/ln chè la conosce 11 z.a degli artt.,tf IVUzeri non .si llmttt ad una e3teriore e J:JGl'.tiale Informazi one, ma. div enga, come dev'u3e r e un profi cuo scambio di idee. • FORTUNATO 'BELLONZl Al ,econdo piano ct sono pta.~ ciutt i Fiori d.f Gemma D'A mi– co; Mattin o dt Leonelt a Cec– chf Pieracd nl; e Ftoura df Liana Sotgiu. Al quar to piano et ,ono parsi particolarmente notevoli 11 Paesaggio dt Tamburi; tt Ca– valiere Indiano df Stradone; Mar ina Grande di Gul.-e liru ; Natura morta di Pirandello; Pauaog{o romano di Magl 10!0.; Mercato di Ma/ai; la decora• tf va Composizione di Severfnl; Uomo con ombrello di Vll :ore– ,t ; Batteria Nomentana di Ro– londo Monti; Nat ura morta a due ptant dt Dario Ceccht, Na– tura morta di Carlo Levi; Pae– .taggto di Monachu i; Rltrlera di Barlol ini ; Plaua di Spar,na di Trombadori ,· Figura dt Puri• /icato; e i quadri di C. E. Op– po, Quaglia, Paola, Albi, Caroll, Pinna e Yarla. L'aver &aputo riunire 1en.:a. e.sclu1fonl di varia natura, tan– ti artL, ti In una man, /etta.zio– ne di eo&I tmmedl4lo contatto col pubblico (U quale li ,ta lt mpre più tnteru ,an do all e moderne ffflden.ze arllltic he e, potendo, ,a procurarsi le ope– re d'arte, che con I loro preol eatetrcf e con3olatori Il rivela.– no ormai neceu ar ie nelle case e tengono a ripo,arct con la loro quieta belUwz d all e fatic he e doUe ansie della aai ta.ta vita odierna) è oran merito de i di– rigenti del CIM oltre che dtl– l'l.S.A . X X X II NÒELO Savellt e,pone al– la Galleria S. Marco I ,uo f recenti lavori a.strat – tl . E' curiruo con.sfatare che gl1 - - - --- --- - - - -- -- --- -- --------- - astrattl.sti &f dividono in cla11tct (quelli aeometr icf, da.Ile ri.spon• den.ze maternatlche, come Mon– drio. n); romant ici (queUt che, come Ka.ndt~k11, ,t abbandona.– no a. interio~ ,l anci mrutcali) ; e.spreu lonUt1 (che, come KJee, dàn,i,o a certe particolari 1n– tuldonl una violen: a .sentimen– tale i~ll tente ,u ll nu e colo~ rl ripetuti /l no aU'o,seu ione); ecc. Valeva la pena che glf cutratttatl Jace11ero tan to chlan o per ricadere a u prt– mer,t con/u,a.mente nel modi del loro pred4?ce.ssorl ? Uno 1tlle nuovo non è un modo nuovo di intendere la. vita? E ,e non arrl VQ a quu to, non t una de– viai-ione di quellt o una loro totto~J.,ecie decorativa.? ,, CARAVAGGIO - e l':arUcolatt > I L percorso dell'ar te di mondo rnnt.ostlco che non hR i~~: i !~~f: lo :i1er~~c1: ! ~~fi~~~I l~o;r~ ,~~l~e~ le ~;:~ : fulm ineo non soltanto pure - come qualcuno frnln– nel breve arcobale no di An- tese - con In realtà nntura- ~n=~~f 8 dt :'s!:c1~mr~igrt~ ~'ncfi~r ~p~ e~ ~,1r\ 1 rn~~l~ a 27 u m i) e dJ Olorglone piegando la. al proprio lnteu– (morto a 32 ann i, .se la dat.a dlmento. .ti nascita è esatta ). L.-i Mostra milane se - In A Rom11. , dopo la breve so- qunle raccoglie ben quarnnt n• .st&, m!lanc.!le,giunge, secondo quatt ro delle cinqunn tn opere gli ultlml nccert.nmentl , verso ritenut e di mnno del Cnravnii- 11 1588-89, quindi appen a se- glo - è eloquente mente dl– dlcenn e e del tut to oscuro. mostrnUva ln questo senso. Nel due anni che ln~rcorro - Come è dlmostratlvn J>er gli no fra il suo o.rrh•o a Roma svlluppl dell'lntlucnta carn– e la comml.s.slone delle tre vaggesco. nel suo tempo e do– Immense te-le di San Luigi po, nno qul\.51 alle soglie della dti Francesi, da considerar - 1>lttum moderna . In quali ter- 111 fra le pili Important i, nnzl min i e.~attl, cl proponiamo di baslllari, per la sua nrte , egli esnmlnarlo In un art icolo suc– oacllla fr11.I moduli lombard i cesslvo. ~erri~~~ern: ~ i~!~ 1e~h~ l~l le R~;~~n~~dial~~cn:e~~ :g l~ contatto diretto e dnll'osscr - non sRmnno mal elogiati ab– va.zlone delle opere di Raf- bastanza. sia gli ordlnat<1rl faello e di Michelange lo. che t collocaU>ri delle opere) LR. matura zione ~ rapldls- dànno occasione di disllngue– slma e da quel 1590 all'an- re I tre temp i, abblUJUmza no della morte <una. fuga dli ~;i\~ p:I 1 ~~~- ~~I q~~! 1nds~ !: ~ar:"~v~ar::>glo •;::s~~~ ; ~~dec~~~~=~~~e~ 1 ~1Ji~: l'Imperioso detta to del pro- guerc fra le seguenti date: prlo spirito e della propria periodo giovanil e, ftno al 16!10; Jntuizlone, dando vita a un periodo roman o propriam ente IN :MA.RCJINE ALLA URANOE RA~SEUNA.MILA.NESE ,,... I TRE TEMPI DElj CA RAV AGGI·O Il 11lttore delln Rlf"rnio com,,ore nt'lln 11un n,oturit,) e plenP::a 11olta11to dopo le espe1•lv11:e della scuola be,·ga• fflf&8Cf.l o nillunese e d e l periodo rhmlu:lonarlo 1•(Jmo:ao ,,... di GARIBALUO MARUSSl detto (dal 1590 al 1500, nel quale va compr~ Il ckl o di S11.nLuigi del Fr1m ceal, com– piuto nel Biro di otto anni , se– condo le ultim e Indagini e proposte del Longhl) e, Infi– ne. Il periodo teno ed ult.lmo che corre do.I 1600 o 1601, da– ta di comPoslz..lone dei dipinti di San ta Maria del Popolo, a Roma, al 1609, anno della. im– pietosa nne. 'Nel primo periodo o tempo Il Caravag gio 5en1.e l'Influen– zo. del maestri che ftncor te– nero fnnclullo dovett e ben ve– dere nel suo bt!rgnmnsco e, so– prattutto, nel breve soggiorno mllnnese (sottilmente acuta in questo senso In tesi del Lon– ghl) dove spirava una cert'arla di fronda, venut.n su dnlla cnmpngna. con Antonio Cam– pi e con altri minori. Era Il fondo contadlne.M:oe popola– re della pittu ra e minore >, era , ancora. quella lntrOduzlone di clementi umili che In provin– cia aveva Inserito nella plttu - ~ ·vo~~~~!r~o~11 1~':i'";:~ U Lotto. e, lontana . mediata, una eco del veneti, l?hl che del ve– neziani propriam ente detti Quindi , In so.o; tam.n. fu uno spirito lombnrdo che egli ap– prese ancor fanciullo e, pii1 proprlament -c, pada no. DI que– sto pcr!Odo nulla, pnre, cl sin pervenuto, ciOOnessun docuw mento legglblle, rmo a qunn– do Il Caravaggio si reca a Ro– mn e colà, nelle prime opere trasfonde pnrte di quelle espe– rienze c ln~ rlori > e lnconscle di quel primWlml anni lom– bardi, dovute 11.una Istintiva e Indubbiam ente non meditata ricettività . Si considerino In– fatti l'età. che aveva allora , si consideri la ste&Sa tur bolenza. della. SUll vita, ftn dai primls- siml anni aperta a tutti ;Il Impulsi dell'istinto. per com– prendere la Incisione nel suo animo del ~ mpo milanese, In– cisione Indelebile, che dovet– te, sii\ pur modlf\cata , rlnet– t.ersl In tutt a la sun opera. I documenti romani, f\110 al 1590, lo chlnrlscono: dal • Bac – co > alla discussa • Conversio– ne di San Paolo >. Qui anco– ra nulla del l?roblema cen– trale del Caravag gio, dl quel contra.sto risentito tra l'om– bra e la luce, di quell'nunul– lnre I corpi, In un certo sen– so la mat.crlnlltà del corpl, In loro • flslclt.A>,nel gluoco qua– si mcta f\slco fra Incorporeo e corporeo . Ha risalto qui, con maggiore evldenia Invece, Il mondo 50elale dentro Il quale Il Car avaggio g!ovlnelto si ern mosso a Milano, faceva le pri– me esperienze a Roma. C'è Il suburbio, con le sue osterie. I suoi baccanali . La pasta stes– sa della pittu ra è densn, ha l11cente1.zn.di smalto , I rosati che C ourbet amerà più tardi , non I toni preziosi di lngrcs e, men che meno, lo splrlU> accademico che resse il fnm – «se . da talun o legato - per noi erro neo.mente - all'espe– rienza carnvaggesca. Mn, ancora, - ove si ec– cettui ln novità della tipologia - la rlvoluz.lone non è ftYve– nuta . Essa scoppia, quasi lm~ provvlsa In quello che abbia– mo s:,hlamato Il secondo pe– riodo. anche se una traccia, QUUI di preiwvert.lmento è rl– scoprlblle nella Maddalena e plil 11.neoranella cltat.a Con– vtr.tiont df San Paolo, la cui attribuzione è stata accettata Q\,IMI recen~meote anche dal Longhl steS&O. Ìl più esperto e Il più convincente degli 1tu– dl0&i del Cara vagJio . m~ ~ - s~~~ rr;m~ib ft~re~ ); mostra milanese, le opere del primo periodo con quelle del secondo e. In partlcoh 1.re con ~rn~~~est 1 ~1 d~I ~ ~~or~~~I et~ Il pas.socompiuto dal pltU>re è, direbbero l t.ede.schl, colossa– le. lA'I tlpologl11.del personag – itl è 111. stessa (basta confron – tare , ad esempio, il giovinetto che si f11.leu: ere la ,•entura con quello &eduto - e vi.sto di fronte - de La voca~ione dl San Matteo, peno nagglo che rlU>rnerà nitre volte). ma li contra&to tra 111. luce e l'om– bra è scoppiato In pieno, quel– lR misteriosa tonte di luce (che tanto fastidio dà al Be– renson ), ra la sua prima com– parsa . non solo, ma anche la potenu degli scorci umani, che gli deriv a Indubbiamente dnl contat.to con le opere di Mi che langelo, mentre In qual– che modo dilegua la varletA colorl.stlca (viva nel Bacco) e si r11. trorza. l'Indagine psicolo– gica, verso 111.qu11.leIl Ca.ra– vagglo portò Indubbio lnte - '"""'· Che Tiziano. con l'lnvenzfo. ne delle luci creat e dalle tor– ce. pos.u. avere avviato il Ca– ravae-glo al!A.nuova 110luzione, non pA.re Inverosimile. E sarà più evidente nel car11.v11. g(l:esco Scrodlne , nel quale la mate – ria pitto rica stessa , la trama della pennellata, cert i colori, rendono più e,•ldente li sug– (1:erlmento. Solt.anU>che Tizia– no non si sott ruse al croma– tismo del veneziani e. forse. !n un certo senso lo lnt.enslft– cò e di là venne II Greco, Il quale. non bisogna dlmentl - b~!Vai ;ioco~~ ~W::~~ d~l lui, chiude e non apre una porta sut secoli a venire. Questa luce dunqu e. che ab– biamo chlamaU> metaft slc& o .surreale, Inventa un&. nuova plastic a. crea quegli elementi di alto potenziale .suggestivo I qu&.11 fara nno si che 11.lCara– va9glo .si volgano I pittori v e– nuti su dal Sei ftn qu a.si al– l'Ottocento . E qui, a un certo Istante, si pone Il problema, che ancora nel '43 Il Longhl propose alla critica rlftutando.s! di 11. ccett a– re le due tegl contra&tant l di chi In CP.rava(l:g_lo vedev11. l'ul– timo uo mo de l Rln&.&clmento e di chi 11.ll 'op ~to scorgeva Il primo ba.ro cco. Esso nasce di fronte 11.ll e t ele di San Lui– gi del Francesi e prosegue via via ftno all'u tlma tela dipin– ta dli.I MAestro. de7i': 1 e cfi~~~~è. ne~r:b ~~ mente non san\ mal risolto con chlnreua estrema e de– ftnltlvamente. In quanto qual– che cosa certame nte sws lste ancora In lui degli uomini del Rinascimento e qualche, sia pur lieve 11.CCC nno, di lntu b.lo– ne barocca è rfscopriblle. Ma, tutU>11contenu to della pole– mica de.I Caravaggio è sia an – tlrln asclmen tale, sia antlba– rocco, come spi.rito. Come non è più rinascimentale la ma– teria pittori ca, come non è av– viata essa pure 11.llesolut.lonl barocche. C'è Invece, In nuce, tut to Il problema che la società mo– derna si porrà, crudelmente espresso, con violenza non mai atte nuata , Il Caravaggi o è uomo dell& Rl!orma. ln un certo senso. Questo spiega an– che perchè In terra di Rifor• ma egli ebbe tanti seguaci. La verit& che Ciii peru iu e è di Biblioteca G'ino Bianco Sauelll t un astrattt ,ta– etpre11lonl1ta che 11 ribella. a tutto e contro tutti , E' un ti – pico esempio di arti.tla che..1og– glace al fenome ni deleteri dtl – r attualit d, che dall'a ttual1td.. non ,a. tra "e alcuna 1lntesl u, cui vibri un po' di ,ua vita in– terior e. E' uno degli art '1tl• specchio deJ fenomeni o.scuri di quell'lgnora nta che 11 propone, con albagia en orme , la. ro.ppre– sentaz fone dei mi.tl eri della vita. con alt rettanti mi d erl. Q1~ tf ~11'::t~ ~~ ; ' iS:: li. '~;ri/:; apparenta rl VOluzionarla, 10110 degli ignavi che, priu t d' ogni umfltd., rl/iut ano dl parteci pa.re alla Vita. e di collaborare con r,U altri uomini per miglior arla.. CARAVAGGIO - «Parll colare > Sono del dllettantt che avv'lt- scono l'arte dell a pitt ura. In uri • ecc.), non solo. ma lo stesso continuo adatt amento alle schiarirsi del tondo, quelle zo- .sto.ndardluate e3foeiue, 43saf ne di penombra che sono me- 1plcclole, d ella ? Olitlca e dello no evidenti In San Lulgl del ltutu.stria, . ten.za mal proporr e Francesi, quella luce che, 11. un aU'uomo co nte mporan eo a3pet• certo momento , preann unci.a ti n1perl0rl d'umanità, tutt'altra natura di queJIA.del suol contemporan ei. E' In un certo senso non-cattolica, cioè non contror tfom\lsla . Speria– mo di non essere fraint esi. Con San LuJgl del Francesi esplode, dun que, Il vero Cara – vaggio. Sono durati , sta ndo alle ricerche degli studiosi, no– ve &nnJ tal i lavori, compren – dendo anc he quelle opere che Il pltU>re si vide riftutate . A questo stesso periodo si po– trebbero legare Il e Narciso >, U e San Giovann i Batti sta> e le attr ibuite • Cena di Em– maus > e e In credulità di San Torna.so>. QuJ Il contra.sto fra la luce e l'om bra è netto , senta , o qua.si zone ln~ rmedle, Il colo– re ( sJ guard ino I blanchlJ compatto. Soltanto ne • La conversio– ne di San Paolo > e, più tardi ne e Le sette opere di Mise: rlcordla >,si comln~Ano a no– tare certe sfalda ture nel co- ~~~a~:!1oen ~~ pj gr1r:' s~C: compatteu..a deJJa pa.sta (si confronU Il dnppo blftnco dell'angelo nell'c Est.asi di San P'r11.ncesco > (datablle fra Il 1593 e Il 1595) col bianchi del- 111.• Sant a Caterina• del– l'c Amore vincitore >, dei • Da– vide con la testa di Golia > uoa diffusione più unifor me. x x x e CO.!ltante (altrt caravagge- fI , 80 8 Id 11 .schl la sfrut teranno al mas- a,a. e a e1pona simo, da Latour al Rem- alla Palma ventotto .sue ~,: n:lt 1t~C11~i:::c q~::: ~~= alcunl p;~tuU::11:t:::!tg~t.r Qi! ~ nl al livido qt1.asl bluastre e 1to art i.sta è dotato d'una rara cadav eriche, quel vivido che è mae3trla compotitlva e ,a di– assente dalle opere giovan ili e pfnoere con raffi nate velature:, 1:u~:~ >d~~ra~~OE ccl~o; rl:ete~= f~i ,f:,~~o.;;,:a,~ ~/ i: ~:':im~i~ller1~1~/~ tasla• ~~ 10 A~~J (3P;!o.J:~!a :; : ·rtrene poltura di Santa Lucia >di SI- agli a &trattl.sti che ttan no ,u di racusa. e In qucl111. che si rltle- un.ci via di mezio fra K lea e il ~e la SUI\ ultima opera , cioè PICl:UJO cubfataJ ,a gio,trara Ie Adorulone del pasU>ri con molto abilmen te nella babele I SRntl FrRncesco e Lorenzo >. e.ttetlca odierna . I tit oli del .suol La suddivisione che abbia- quadri 1ono e1oti ct, In.solit i, e mo fatta , e s1Jlla quale per nel tuo cifrari o notiamo quella amor di clBMlftca Insistiamo , mancanza a.uoluta di 11art~cl– cl sembra sia uUie per den- pzi011e diretta che tanto ,u c- ~~ co-; pr;>r'!" .s~~ ~sit~~!;:1~ ~!C::i.rf.s~:~e ~:[t,'° a~~b:,~~ deu ·~~ v~~vJ ~;! ~ ~osT ei,~ ::: ,nr!,: ,~.vf! ~ o~~u~',, o:1:: ; :r: t~~ac~ e ~" ~~ alaq~t~~ ~=u~~~!1 1 ~ ~%ten~1e r;:~ ~ ~Ì :fl eco~~~~ii ~ ~~ : huz.J~- : ': ! ~~n~:~ ÌoE'ab/te v;;;:s~; ; clne nel tempo, rlve&ta tanta indlll erenui GARIBALDO MARUl'i!U umana. ROl\l EO LUCCHESE

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