Fiera Letteraria - Anno V - n. 7 - 12 febbraio 1950

Domenica 12 Fcbbraio I950 LA FIE RA LE TT E R AR IA - ------,------ -- -- --"-'--~-- ~---'---~-- - - -- ., I. LABI SCIA * Racronto di MILl~NA MIUNI A;rTO V · SCENA lii (Gli &pettri snmiscono . Hc Riccnrdo ti s,•cgli11 tpimm· l!llO J (II 1110 1ogno) RI: RICCARDO D ATF:MI un 11/tro c111'l11fo! Pasciute le mie /rritel PiN1Ì di mc, C,wì ... Cafow! No 11 /11 d, c 1111 Jogno! O vile co!Cicn:11, come 11i1 tormNrtil I /11od 1i 1,rtlor,o u::11rri. E' or,11e11a trascor&Q mc:umot/P . Un /rctldo 1f111f.2!c di vuurn coJ)re il mto rorpo tn •mt111te! Di d,c l,o 1>1.mra:• /)j me Jtesso? Neu ma allr o ò fJUi, Uiccurdo, ama Hiccardo ; ò cosi, BibliotecaGino Bianco VICEN DA '' DI SHAl{ESPEARE .. nella tradu zi one cli SALVATORE QUASIMODO • ~""'" ... · ~\, io sono io. C'è q11i 1111 a.miu i110? No. Sì, io! Allora, f118gi! Per qualr. ragione fuggire mc &teuo? Gr1111e ragione. perbac– ;.o: ~r 1,nura ch'io mi i:emlicl,i! Come? lo stcuo contro me &leuo? Ali, ma io 01110 mc ,1eu o/ Perclaè? Per il bene cl1e 1,o fatto a me $lcS110?Ah, no! Al,im è, io piutto 11.lo odio me .111!$.!lo per le o:ioni o<lio11eda mc compiute! lo .10110 1m malvagio; no, mento, non lo so110. Pa::o, parla bene di te: pa::o , non adularti! T~a mia co.JCicnw ha mill e ,liucrH lingue, e ogni lin g11a racconta Ffna .ttoria diu cr.1,.1,e ogni .1toria mi condonna come malvagio. Lo .1pcr giur o, il pi,ì gnmdc fra gli .1pcrgillri , l'omi cidio , il feroc e omicidio co11.11mwto nel mod o pi,ì tremendo, tlltti i delitti , e t111ti compi11ti in ogni mi.11ra, .1'affollano alla .tlmrrn grida11do: e Infam e, i11Jamc! i,, , No11 avrò clic disf>era:ione! Non c'è crcotflra clic mi ami. e ,;e morrò. no11 un°(111in111 avrà viet à di me. E perc:f1è dovrebbe ouerne, <111onclo m1cl1'io non trOl'0 in me pietti 1,er mc ,;tu,o? Mi è sembrnto clie le anime di coloro che lio fl!ltfl$SÌnflto, ,;ia110 11e1111tc 11ellfl mia te11dt1e ogn11nfl minacciauc vend cttfl ,,er domani n 1lla testa <li Ri ccardo. Mio sigr1orel Per(/io, chi è /ti? (Enira R:uclif[) RATCLIFF RE RICCARDO RATCI.IFP S0110 io, Ratcli/1, mio signore. Il ma/liniero 51110 del vil– laggio ha giù ,/uc volte JOlutMo l'alba; i vo.1tri amici ,; sono 11::ati' e ,;/nmw aggancia,ulos ì le armali/re. RE RICCARDO O Rlltclilf , 110 /alto 11111ogno 11pa,•emoso. Clic 1ic11si: i no– stri amici tlartm110 11rova di fcdl'lt1i? RATCLIFI' ~e11:a dubbi o, mio signoro, 1m RlCCARDO O R,,tclift, 110 ,,mirr,. ho /H11raf llATCUF F Via, mio lmo11 signore, 11011 llbbim c ,,aura delle ombre. RE RICCARDO Per l.'apo&tolo Paolo, le ombre 11111110 gettato (J11es1anotte 11ell'a11ima di Riccurdo pilÌ terrore di t1m111to 11011 fJOlrcbbe fare la renle preJe11:a di diecimila soldmi IH:11 tlrmflti e goitlati · tla quel vanesio di /Uc:f1111011d. Il giomo 11011 è air cora vicino. S11,vieni Cf.111 me; ccrclicrò ,Ii ~,,iare 1>resso le tende per accertare ,e qualc11no ha inten:ione ài abban• donarmi. {Escono) (I lords cnlrano nella lenda di Richmond e 1i 1icdono) I LORDS Buon giorno, Richmond. RICHMOND Chiedo perdono li voi, lords, e a voi premurosi gentiluo – mini, .1c ffvetc q11i sorpreso un pigro dorm iglione . I LORDS Come ariete dormito , mio lord ? RICBMOND Da q11011domi flucte laséiato, miei lords, 110 /alto il sonno pili dolce e i sogni di pi,i felice 111,gurio cl1e mai siano e,i– trati nella mente d'1111 uomo cl1e ,forme. /lii è sembralo cl1e le anime di coloro che /11ro110aua.1.1it1atida lU«.(Jrdo , vc- 11i.1.1ero nella mia umda " gridare viuorin. Vi assicuro cfle la mia aninrn è lie1i.1sima al ricorclo di 11n sogna così bello, Che ora è, sig11ori? , I LORDS Stanno per bntlcre le q11111tro, RICOMONO De11c: 11llora è ICmJJo di llrnwrsi e di dare gU ordini. (Il 1110 discorso :ii aoldnti) Cari soldati della mia tcrrll, il poco tem po e l'ur sc 11::a del mome,uo m'i1111ediscono di /are lungl1i di.JCorsi, q11i111li non llggiungcrò 11ullt1a quello elio vi 110 già detto; 111<1 ricordate questo: Dio e la nostra buona ca11sacnmba ttono dt1lla n0Mrt1 parte; le preghiere dei saliti tlc:l Ciclo e delle a11imc offese, come fllli.uimi bllluarcli, s1t1m10 dmmm i a no i. Gli ovvcrsari cl•e combattim110, meno Hiccar<lo, t111g11rano la nostra uittorill e non quella ciel loro condottiero. lw /t1 ti, clii è il loro capo? Certamente, gcr11il11omini, on san– g11i11ario tiranno e 1111 omicida; 11no clic if's11lito nel stmguc, e che nel $!1t1811e lta aumentato il 1110r>otcrç, 11110 clic tro1•Ò i me::i 11cr 011c11crc ,,ucllo che lw, e uccise coloro clie lo a,,e111wo t1i11tato: u11a uilc e impura 11ie1r11, re._~a prc:i0Sf1 1"1l ca1to11e del trono tl'fogl 1ilterra tlovc è con /1<wle mo,r Ulla; uno che è sempre stflto il 11emico di Dio. Dmu111c, .so voi combt1ttclc co11tro il nemico di Dio, Dio nella .1110 giir sthia vi proteggerti come suoi 1oltl11i. Se ora 1'i fl/fatic111c per abbalterc 1111 tira,1110, clormirNc tranquilli q1mndo il ti– rt111110SllTfÌ ucciso; $e combnt/('t c co11tro i 11c1111ci della 1•0.dra vutrill. fo ricd1c::n ,lei beni del uostro /Hte~e 1mgl1cr1Ì il wc::o delle r:o.1tre/t1tichc; .se combattete JJCT difendere ·:' !!!' Hlccarclo III : bozzetto di co stumc di Giulio Coltellacci le 110.srreS/>{)!lc, le vostre spose accoglieranno al ritorno con gioia i t•illci'lori; se mliiate i 11ostri figli dalla .1/Hulu, i figli dei 11011tri figli l'Ì ricompe,1.1ernm10 r1ella ,,o.ura vec– cl1it!ia.. All ~ra, Ìrl no~1c di Dio o di tutte tiueste giust e rag10111, sp111sc1c aimnti i IJ0Jtri stcmlaTfli • .1guoinflte le vostre spade i:alorosc! Qmmto a mc, sono pron10 " f)Ogarc <111esta m,d,'.cc im11re.1t col mio freddo cor110 <li.1te10 s11lla fredda /llccw dclfo terra. M11se avrò succe»o, l'ultimo <li 1oi trarrà fo SI/Cl parte <li g1iadag110 tlal(Q mia impre.1t1, Suona le i hml mri e le trombe con 11rclore e allegria! lJio • San Giorgio! W cl1mo11d e viuorial

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