Fiera Letteraria - Anno III - n. 21 - 30 maggio 1948

LA FIERA LETTERAR Dlrez. eRedaz.: Via delCoodotll, 5-Tel. 681171 ROMA 30MAGGIO 1948 · ANNO 111 · NUMERO 21 Ammfoi.Jira::io,w o pubblicità: • Via dei Corridori, 20-22 - Tel. 564.089 SETTIMANALE DELLE LETTERE, DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Una copia arretraUJ. L. 60 Spedi~ione in c. c. po8tale (Gruppo 56 • Il) PIETRO PAOLO TROMPEO, Direuore QUESTO NUMERO 1. 40 - SI PUBBLICA LA DOMENICA EDIZIONI DELLA BUSSOLA AJIJIONAMEN'rI: annuo L. 1800, annuo con pagamento semestrnle L. 950, annuo con pagamento trimcstrnle L. 500 -: Estero :o'. {annuo L. l3600. Quota mensile alibonsmenti speciali (insegnanti e studenti) L. 150 CONTOCOltltENTE POSTALE 1/21070 Redazione milanese: presso Galleria Ilergrimini, Corso Venezia, 16 • Tel. 72-345 . illilano PUJlilLÌCITA': comm. mm. L. 30 . edit. L. 20 ~ di dedicarsi alfo sua materia, ne deriv::avn• no incitamenti Cecondi. TRA L'UNIVERSALEE IL PARTICOLARE ARTURO FARINELLI E proslo l'efficacia del auo in&egna· mento si estC6C. Spirnv::a un venio noo• r0mantico anche in Italin: Farinelli re. se p0polare il romanticismo ori&ina• rio, il germanico. Poi ancora fu tra• mite dell 'intere.s.se riaccC!osi ohral1>0 per Hebbcl; quindi (a interprete, ad un pubblico man mano più v::as10,del– le principali figure della letteratura t& dCoCa. Ave-va trovato la Comta di cri• tica che mc,Iio l'esprimeva, b « carat– teristica». Non alfo ricecca delJa pecu– li::aritia storica dell'autore lr:illatO egli mirava, o nemmeno propriamente ::ad' una ricerca di poesia, ma in primo luo~ ::ad° two 61udi 0 d'anim::a. Sebbene ripetesse che l'euenz.3 dell'arte è liri• ca, e all'arte f06se a.s.sai~Cnijibilc, dei frutti d'arte non &i contenta\'a. Nei c"reatori vedeva, romanticamente, degli 01cmpfari di ah::a, appai;sionata, doloro– !a o cordiale umanità e mirava a trar– ne ::amme.!.lramento e conforto. Per .sè intanto, e quindi li avvicinava coll'un· Jia di 1rovare in tutti dei fratelli d'a• nima. Ma a v:int::ag&iodegli ahri pure. Una sollecitudine 1,edasogic::i stimolò la sua oratoria e giu8lificò le 1antn ce– lcbr::azioni dell'accademico d'Italia. \ (·' ~ ~ ·- I ' \ ';a~-~ 1 { > lut~n~mia n~n ~ in~iff erenl Non nel grande cimitero di Torino la voluto eucr sepolto Arturo Farincl. Ji. ma nel pic<:olo camposanto di Ca· roretto, 6u1 declivio de11a col1ina che h., di fronte lo Alpi. Un ripo10 r0man. tico, ben intonato all'intera 1,ua vita. Chi vorrà venire a trovarlo dovrà an· com, come sempre quando l'andava a cercare nello sue case di cittia o di cam– pagna, salire. E non idi pareva di stac– C3rsi dal piano deJI.:a vit11 comune in– c<Jotrandolo? C'era intorno :i lui 6em· pcc un'aria mossa, avventurosa. Scendendo dalla .ma cnsa, che cm ine,•i1abilmente un romitnggio. il visi– tatore vedOva per un tratto ancora un vuto cielo, una linc:1 di montagne, d'un fiume, d'un lob'(), la scenn necessaria ai pensieri e· allo fantasie di quello spi· ri10 nostalgico. E alla sua 6 ingofori1à dovevo.· .-ipensare. Anche chi lo conosceva da lunghi anni, e gli era vicino, r.i sorprendeva non di rado a risaggiare il siudizi 0 che a'era fauo di lui. Del quale ,si parla• va e si r,cri,•eva solitamente con termi· ni esuberanti, ispirati dalla sua &ICS• sa Cfoubernn:iadi lcmperamenlo, di atti, di dottrina, di lavoro. Anche le criti– che erano eccessive. Forse perchè nella natura di FarinelJi rimane,•a un fondo clcmenlarc, 1,foggente alle misurazioni preci.so ed esahante per gli uni, irril3n• te per gli ahri. Si era sempre di nuo· v 0 1orpresi dai suoi slanci e dai suoi &cani, dalle sue collere e dalle suo lri• stezz.c, dallo predilezioni e a,,,•er~ioni esualmcnle fulminee, dal suo cQslanle 1ta10 di ebollizione, dalla 1ua mobili· tà di font.,~i::a,che, mentre gli nfòsicura. v:rno una rrc.chczzà di sensi fino allo u.himo gio\•anile. gli Q8tacola,•ano il raccoglimento degli anni maturi. Si compiacev::a di cbiamar&i un iribellc, di mostrarsi lormentato da incessanti 1empeste, non cessava di affermare la propria ind!pendetu3 polcmiz1'..·mdo con· 1r 0 dogmi. sistemi, autoriti ricbnosciu. te, - anche quando la 6Ua orisinolità era ormai rispeuata -, mosso a111>unto da quel Condo indomato della 1ua mr tura. Ne riflettev:mo bene fa tcmJ)1'a e l'ardore fa sua lingua e ii" ,uo stile, i più pilloreschi che ::aule uni,•ersitarie abbiano mai udito. Di recente Farinelli aveva rie\'oca• to la prop.-ia vita in un affollatissimo libro di memorie, ptel!entandole con un piglio gpesso patetico, talvolta an· che umoristico, come una fantasmagori– ca avventura. Vorrei dire che davo co· &i un 6urrog::ato del non scritto te.-zo ,-olume de « La vita è un $Ogno p. Dopo a\'tr lumeg1,ia10 con piacevoli cO• lori fanciullezza e adolescenza, eccolo =~:eÌs:;nam:n:L!;::~:~:ntf a:t1 «:: mantici si erano accon1entati di sogna· re i lidi ispanici: queet'uhim 0 roman· lico li raggiunE;eva. in luogo del peli. tecnico di Zurigo, ma non per vivere &otto un cielo di fiab::a le vicende ro• manzeache immaginate da quei suoi fra· 1elli poeli, si invece per prender co· scienza della propria vocazione e della propria forza di "olontà. E' dunque r.i curvò allo 5tudio, diseanò un sigante· ICO progr:muna di lavoro, e· wbito l'i• nizi!!,Vacon un::a furia a cui; per non .smarrirsi nel caos, serviva da, bus· 10la l'::amore della civihà ibcric::a. Tale il punto di partenza dell'intera sua OJ>Cra. Quante vohe r,,oi ritornò Farinc11i in lsp-agua ! L'ultima neJl'onobre scorw per un cg1remo omai;tio a Cervanles; e nelle quallro r,euimane fra un auac· eo e l'altro del m::ile che l'uccise, non aveva rovello più cocente del pensiero d'essere alle&o invano lafciù anche que- 6la primaver::a. A se&!ant'anni il viaggio nell'America spa1nuola e portoghese, la i.oa più lont::ina &e01Tibancla nel mon· do, &egnav::acon un nuo,•o impulso lo inizio di ma1,giod fortune. Così tutta la sua opcr::i nacque e via via &i nu• tri di quel p<"imo sogno di terr::a lon· lana. Naturale che alfa Jeucratura si>agnuo. la - nei rapporti colla tedesca - de– dicar,ge la sua dissc.-tazione di laure::a, quando il padre s;li ebbe concCSlio di 1>a!!.Saredalle macchine alla 6lologia nell'univen,ità di Zurigo. Entr::ava nel camPo ticienlifico per una porta susge– ativa, allor::i, della letteratura compa· raia. Perdette p0i le illusioni giov::anili liulla consistenza reale di <1uegli inrlu.s– si leuerari tr::a nazione e nazione che allor::a andava determi~wndo con ricer e.be sterminale nell::a tede di gettar le ba.si d'una nuova doriogra6a. Ma, men– tre il valore erudito di ind3&ini come • Crillaporzer e tope de Vega :o è tut· tora ric0nosciuto, l'indiri72.0 comp::ara• livo non &ignificav::i nel c::aso di Fari· nelli uno s,•iamcnlo dietro una (onnu• fa presligiosa. er::a a:ià una manifesta· ,:ione di una tendcn7.a fondamentale di o,;.i 1uo Eforzo, quella di cercare nel– le opere dello 5pirit 0 di lulli i popoli l'umanità a tutti comune aollo ogni di. visione. Non dunque soh::anto un· pro• granuna di lavoro erudito, ma anche un programma di vita mor::ale. Qui la ragione l)f'Ofooda del suo trascorrere da letteratura a letteratura, di età in età, il motivo domin::ante delle .sue collane di testi, di studi e di tanti discorsi a– vanli e dopo le a:Franche parole alla mi::a nazione 11. Cultura, !a çando pa· rola d'ordine dei decenni ancorn miti, valeva per lui in qn::anto studio d'um::a– nità. D::a1al funzione derivava la digni– tà, altamen1e sentila, di maestro. MaCl!tro fu subilo, ;ippen.a ebbe c31· tcdra ad Innsbruck, dove i contrasti di nazionalità gli eonfennav::ino lo no• cessità di superarli. Ne morilò altn•1>ì il riconof>Cimento con un'intcnsi1à di lavoro che aveva del prodigi0&0. Per• correvt1: instanc::abilc non solo i campi molteplici della sua di,ciplina, 111ru• mani6tica. ma pure quelli della lette• raturn tedesca, dell'inglese, della mui,i– ca, della s1ocia dell'arto. Nascevano lo reccm,ioni che rifaccva11:o i libri el!ami• nati, s::ii;gi e discorsi di vario genere, e sopratutto ,i preparava il vaslissimo mater.iale che avrebbe poi ::alimentato gran parie deJle magi:iori 11ubblicazio• ni p0s1eriori sulla fortun::a di Dante in Francia e in Europa, l:ill Petrarca, Boe. caccio, M.ichelangelo, Calderon, Byron, ecc. E come a,Tcbbe potuto venir chi::a– malo ad una cattedra di serrnanis1ica, quando l'intoller::m%.3 teutonica lo s"ac• ciò da Innsbruck, se non avesse già tlimoslrnto una p::adron3nz.a, inconsueta della letteratura tedesca cogli 11udi sul Seicento, su Goethe, Humboldt, Crill– parz:er, Raimund, Lenau, C. F. Mcyer? Anclie nei poeti 1edeschi, meglio che dei motivi di studio aveva cercato del– le anime 3ffini, c::ipaci di nulrire la .9ua; come fa Sp3gna; anche L, Germn· ni::a r.li poteva esr.cr patria. I suoi slt:l• deuh Jell"uuivenità di J:orioo 11011 mancarono di ECntire 6 su3 specifica qualificazione at'l'ufficio offertogli, e lo ebbero caro perchè in qi1el chiuso di dourina solida, ma in parecchi •vec• chiotta e opprimente, egli recava ari::a d'Europa e fermento di giovinezza. Si creò pre&to una 1cuola; molti, senza Non dimenlic::ava pe~ò il lavoro scientifico. I volumi si moltiplicavano: d::ii Ire sul Roman1icismo nel mondo la· 1i110, ai duo dedicati al Viaggio in lta– li,1 del padre dì Goethe, dalle raccolto di nuovi 5tudi ispanici alle raccolto miscellanee, ::al Don Giovanni rifallo ai Viajes por Esparia y Portugal ..• Risi.li· ,•a per qualche ::anno una cattedra in terra tedesca al Petrarca-Haus di Colo· nia. E quante imprese rimanevano pro· gettate o Crammenlaric! Anche « La vi– ta è uri .1:ogn.o ». Sarebbe stato i 1 com· pendio più sisnifìcativo delb sua ope• ra: una &pett::icolo$3messe d'erudizione u_:ata a variare con infinite modulazio· ni il lamento della fragilità della vita, il motivo più acutamente scn1ito di quel cuore appassionato che (u Arturo Fa• rinelli. Leonello VINCENTI NELLE AL TRf. PAGINE: ,) ~ ~ .~) ~.;r - ~ - ~\1 -- ~ TULl IO COSTA : Disegno - ...__ Dlii disegni che tli lui prC$etlliamo. Tullio Costa potrebbe apparire 1 m , "tminuilislfl": G'oè a dire un.o di (JU<'ipillori clic si speciali::=cmo nel ge,1ere ::oolo{:ico come altri si ritagliano una fe11ina cli rin.omm1=o nelle marine o nei fiori. In reflltà egli è altro e ,~; più: uri artista vario e c0mpiuto. per– sonalissimo nei mO(lti cli una wa intrinsecfl modernità che nulla deve alle 1>0· ,;he flvanguardiste. Cerio le bestie sono il suo tema /aoorito: e tra esse il bo. ve. c1uesto monumento p/a•tico. ricorre con ,,,,·;11s;s1enza tipica. Perchè Cost11 bada sopra1111tto all'arclti1ettura. alla logica clelle str111111re (si ricordi che è anclte 01rimo scenografo): 0$Sia a ,,uei $igni/i.cati interiori delle cose. a quei ••pe~i" che ,eggono il mon11o: e ciò m':ra a compren,lt!l'e e rt1f111re~ent<1re, con religiosa umiltà. S. QUASIMODO: Trt1d11:ionc. di A. P('1ofi - E. CURRE-LI: L' o,lorc dc.Ila Cl,ie"" - G. CAPRONI. Lirictogenove•e - CESCO VIAN: UnR atrofc. ,.Jj Lope de Vcgt1• E. LO GATTO: Leone Gin:Lurg - R. RAMAT: L'uomo di C.mporouo - G. PETROCCHI: L'Ani .. t1ton - A. PJRONTf, Il congrc.:uo di muaictoa Fircn.ie (II) - G. L. RONDI: Il cincmt1 ret1lia1ico;ttol:ano - A. BECCARIA: Part1bolt1 dc.Ila mater;" - G. L. RONDI: Le. tc.r:c. p•gin~ - Crontocbc dc.l tc.totro,. curA Ji c. PAVOLINI e S. ROMANO - Il cincmR, 11. cur.11di G. PROSPERI - Memorie d'oltretomba - Noti:iario. ccc, dnkrtJUta efJ-lll ln ,ma nota "Della differenza·' (Ficr::a Lcttcrnria del 16 maggio), ho tentato di mprimere il disa· gio ù\' tallli di noi i quali, oppo. nendoci alle sedtl;io11i che oorreb– bero irretire la nO$tra v001.:ione di artisti e c~ uomini t!i culturo nell'attivismo al servizio d'una pc,r::iale ideologia, sentiamo d'"l• tra p(1rte i pericoli d'una eccessi– va pretesa t.i\ libertà che ci pO· trebbe mettere fuori dalle posi• ::ioni - in sen:,,o pratico - net. te; sentiamo le ~ed11.:ioni cfel parRcolare in cui le autonomie dello spirito min(lceiano di soc– . combere. Ilo incliri~to questa noia a Luciano Ance..<.clit, dopo la lellu· ra ciel suo Mggio sul Fanatismo, c0n la certe==o clie egli, studioso acutissimo e quariti altri mai par. tecipe t1l moto delle lettere, inie• so nel senso di movimenlo di cultura. avrebbe poturo tenlllre ima rispostll a questo noMro cm· go.1:cioso clilemmct di uomilll e di artùti, desiderosi di con-seguire una $agge:::=.a obiet1i'lJ(I pur sen=o lfiMogliersi dalle "indegne circo. stanze". 1 o credo che sia one.5to avviare la tli,scu59Cone su• que.5111stradll: no11 tanto {X'r clefinire filo.1:oficl1e as1ra::ioni. e neppure per far pre– valere una te.si 5u 1m'r,ltra, per smentire le faziosità. quanto per tentare un accordo tra l'wtiver– $fl[e e il partfrolare. tra la sotti• le 1mma formale e metodo'ogica - come dice A.nce$<:hi- e il no· Mro 1,er<-1111e farci diff«enti nella appassiorwta partectpa:ione alla rt!altà: 11n accordo tra tlltti noi . $CTillori e gente di cultura. d,e at rii !!,()prt: dii flgni rutetica ,, ti; ogni ideologia tlovrrmmo riMabi. lire il wrbat() e<1uilibrfo !!,ltl pia• stra specifica missione, Luciano Àt1ce.5chi ha ri.spoMo a · <111ellanota: e spero clte voglfo perdmarmi la pubblicità che 1u no <fel nostro lavoro. della no· Fiera dà qui, alle sue parale le llo incontrato tl DireÌtore generale ,i.azioni. Tuuo s.Mà attuato, nc.s.tu11 o i,,ciprigr.lto. non ci pare abbill di· Pirro in materia di Festival de&icati Per la prima volta nelle università per lo Speuacolo durame 1'i rappre&en· provvedimento rimanti poten:>:ale. allo moMrato una ef/e11i1,vinecCS$ità di esi• allo spettacolo. titaliane uvia istituzione organica e ar. wzione offerta dalla Scuola di Danze scopo di innalzare !!,piritualmente il (i. sten=a. - Le grandi manifesla:ioni teatrali, tic0la1a potrà affiancar$i alle Facoltà cli Jia Ruskaia ai partecipanti del Con. vello del pubblico e di premtare O'l/Un- - Non !!,Qnodi questo parere, - ci - J,a rispoMo -' debbono essere limi• letterarie. nello !!,COPQ di offrire una e– gre.sso lntern~ioru,le di Chfr11rgia del- que. nelle più lontane province, quei l1a risposto sorridendo De Pirro. - p0i. tale al m(l..S51jmo q quattro o cinque. J/e. sempli/ica:ione tiva e d~retta delle at• l'Università di Roma. segni di vitalità clu- posS(lno denunofa. cliè. se molte focm1e sono effettivamen- neria, SiraCUM., Firen=e. Perusia, in no. tiviuì ta,trali. In 11 11atmosfera di grc1:ia. tra i ritmi re l'avvenuta mawrità teatrale di un te <limostraÌJili nella paSM1ta gestione me di uria tradi=ione ormai so~cla t:f• Il teatro dell'Unive:$ità di Roma del(cmi e solen11i. amkw,, S"'JOlgendo$i determinalo pubblico. dell'l.D.l .. non vi è dubbio clic la 1,er. fermatasi anche nel mondo della cult11ra (che secondo qmmto al/erma De Pfrro un"altra cli quelle manifest~iorai c11ltw· A <Juesto $C0/10ha proseguito De Pfr. manenz.a di uno strumento ada110 alla i11terna.zion"le. lwnno il ,firitto ~ vede. rfovrebbe essere retto con criteri di tea– rali $Il cui l'Ateneo romano va orm11i ro. è mia inten--ione proporre ~ isti. valori=zazlione ciel repertorio italiano re potenziate le loro it1i::iarive, che do- 1ro stabile, J11lfo piccola città della Sto. con lodevole con1inuità affermando il /!lire alcuni tcfltri Mabtili. con compa• costituisca in sè ùii.:iativ<1 lodevole e 11ramio sempre e più !!,pecificamente tlium Urbis) avrebbe in tal modo oltre proprfo alto patrocinio. gnie fi$se 1 te11denti. soprawuo a reali.:- come tale szucettit-:1,, tli correzione. di tendere a q1tella peculiarità d't "genere" la comp<1gnfo permanente. un i$tit11to quali, pure 'nella loro ridotta pre. te.sa di pri'lJQ.tocçlloquio. toccano con rara acutezza e lkvç:.:a l'ar– gomento che è al centro delle attuali polemiche. G. B. V. ...Dovunque ho sempre difeso la nc– cessilÌI del rispeuo per la novità, per il clifferente; e certo non ho mai pen- 11a10ad aggrapp::anni continuamente al· l'eterno: io che penso che o{,Tli cosa, udl'ordine umano, ,,j\•e nella storia parlicoforc; lo che credo allo o: leggi eterne». r.olo come 111ollile !rama forma • le e metodologica del flapere; io che amo, ovunque, la continuità produtfr vn, la ricchcz.z.3 dell'empiria, l'in.6- nila v::arietà del mohep-Jice. in cui l'e!.. senza si drangia. Ma penso ::anche che, appunlo per que&lo, esistono degli ne• c1uisti che, a meno di voler d.l$1rugsere delibera1amente l::a civihù di cui foc· ciamo p::arle con una ricaduta in una barbarie o mislica O razionale, orribi– le, sono acquisti e.be non vanno di· mcnticali. Una civihù è con1inui1à, e i suoi ::acqùisti sono qualche CO!a che garantisce la continuità del movimento della nostra coscienza; io parlo, 03 • turalmenie, di queE;li acquisti non J)3r– ziali. non 8Ccondari, di quegli acqui• sii che sono il sens.o ste.sso dcJl'indole di u113 cuhur3 ::antica, le ragioni deJla sua presenza nel mondo. E, t.r::aque-– slo, nella noslra. civiltà c'è indu~ia• mente quel principio che chiamiamo dell'autonomia d1t'fo &pirito! O (oul!i tu pensi veramente che sin possibile sai• varc de iure il diritto al libero agire delfo notra cosc'ienza, all'esser di/I~ rente. come tn dici, e çerfino il nostro dirillo a~ Errare. 6Cnza che, nella socie– tà, ci sia rispetto Jl!!!.._questoprincipio? i'.\fu e esso il solo che ti ~rantiflce l'e• . sercizio del tuo dirillo di essere, ap– punto, differente! Ma troppi fingono di credere - e sono ipocriti - che l'autonomia dello spirito sj.a l'afferma. zione delfa gratuilà, dell'indlffereru:a della cuhura ... e, invece. C8$a ài so. stanzia ~lameme - .e come vivrebbe, so no? - di storici1à, di esperienza, di vila, di contatti. Qu~to ho cercato di dire sempre: che si· tratta di una legge metafisico· rnelodologica; e ho cerca10 di mostrarlo anche con gli e– sempi tilorici che, a mano <> mano, so· no andato studiando. \ Appunto, op.i atteggi::amento dello spirito nello ~ue determin::azioni parti– colari acquisl::a un suo tipico tono fa• n3tico ! E come no? E c'è utt fanati– &mo, per ciò, anche dell'antifannti!!,mo? Certo. che c'C. Ma ques10 è un santo fanatismo, è quel caloc-e che ognuno mette nella d.ifosa della pror1ri:1 pura co· scienza, nella difesa della libertà; e epero che non pos.sa esser confu• so col nefando fan::atismo di c0Jor 0 che qucs1e diCCerenze vorrebbero distrntte, dall'opaca unicitù del docm::a, dell'ln· dcx profano e religioso, dell'ufflformt1 morale, in un conformismo <]ella co• 1cienza SVUOl3taC U\'Vilila. Scusami queste note che ti 6crivo di L•occa~ione di parlare in libertà col =<ireclefli :;pettacoli dt: impegno. im- integrazione. ma c/ie deve esM?re man- cl1e 11(1 determinato. per esempio. il sue- ,li ricerca. una biblioteca. una $ede per Dott. De Pirro era quanlo mai favo- pouibili nelle abi1UC1li circosrcm::e di 1e11111a. per far si clic la 1en<lenza cli cesso di altre manifestazioni. come quel- convegni, cli$CtLSSi011i ecc, totalmente revole e pur sapendo che nessuna u//i• nonwdj$mO. JOttovalutore il 11os1ro.repertorio trovi le a\; &1lisb11rgo o di Be-yreutli. Sarebbe autonomi e fotesi ad una concorde ope. getto ad una prima le1tura del tuo I a• cialità poteva derivare da questa con· Abbiamo cercato di conoscere <1ttm• <Jme,10 una sede di clccisa opposizione. grnve errore il moltiplicare qlle$1p at. ra di formazir1e ecl11cativa. entro il vasto riS&imo esame. Sono certo. però. che versa.:-:One, lio voluto proporgli alcu11i i;erso qualche im/iscre=im1e. i nomi def. L'l.D.l. lm forse <i-i/e11atodul punto di tivi1à, col risultato di framme11tare o piano degli st,it/,j_ 11ma,1iJttci. cosi ci 6 iamo chiariti, e ti ringrazio que~ili che p(lrticolarmenre mi preme. le città che potrebbero fruire cli questi vistc1 1ecn.foo-11rgani=-=<1tivo, non certo di spe:::aro quanto invece deve esiere In tal ~enso, finulmenre. l'Ateneo ciel. della tua noia anche per questa ono- 00110. varitaggi. PC1re che Roma abbia la spe- vcr la onestà e t'abnega::ione dei .1:11oi accer11rato ljn organismi rob11&1i.Mr far l'Urbe che tantt! alte tra<li::ioni novera sta occasione, che ci è d::ata, di discor- 1/o ini=iato col chiedere se sia elfe1- rcm.:a di vedere ben due compc1gnie sta. dirigenti. Ec! è pertanto sicuro che, pur 5i di- 0 gli spetlacoli da reali:::.ursi poJ· in molti alt1ti a;mpi clel sapere, potrtÌ t;0; e permellimi di dire ancòn come tivamente vero che la Jtagtor1e 1948·49 bili. A Milano ne esiste già urw. Que. con gli opport,mti ritocchi e c0n sO$ttm. MIIIO esser c11rati con quelle, metico/o. degnamente affiancarsi in materia di io creda che noi, nella cultur 3 , noi, 011errà al teatro di prosa delle possibi- ~te 1r,. d<Y".irebberoesJere le piÌI impor. :fole riforma 11clla p,1rte orga,1i==<1tiva.siuì. quella riccliez:a cli me:::,i e qwelfo teturo al livello di quelle tni=ifltive che, sì, fl.iamo vercmiente gli impegnati. De.– liti, economiclut degne fincJme,ue di u,1 tanti. ma a,1cl1e a Torino. a Cer•ova, e nei àirigemi. e&o a mfo p<1rere. do. prepara:iorie. logistica _che un moder- come alla Sorbona. ad Oxford .• e iri gli altri ho giù dello che cosa penso. Il loro impegno non è fone un alibi? paese civile. l.,a conferm(I del Douor 1,ouebbero e!SCre cre11te. con un tono vrebbe essere mtm1en1110 in vit<1per il 110spe11acolo richiede. /finte Ut1ii;ersità a,,"1ericane mettoito in Non c'è altro modo di cs~cro verameme De ~rro è stata molto esplicita. li ta,- mi11ore. dei comples9i c1 c(lratlere per- prouimo cu1110. Ahro argomento rece111emente d•ibat. co11ta110 la foll(l dei cittadfoi di domcmi uomiQi di Jeucre che quello di contri· tro d~ proto diJporrà. finalme111e, &i maneme. Q11~to ricor1oscimen10 t?iel IDel rC1Jto,sull(l viwl'ità tlel tC(ltro jt(I. t1tto è !!,l(lto quello (lell'ùtitu::ione di con 11ri clima teatr(lle tli rigoro$(1 e ma- buire all'educazione uru;ma nell'ot'dino circa l W milfot1i di lire. suf/iicienti a& Coi:emo viene a premiare la dimos1m. liano, dal pwHo cfi viMa tlelfo prot/11- nuove scuole di (Irte clrammatica. Ab- tura con.,upe,;ole::::a. che ò è stato applicalo dalla sorte. t1uicurc1re alle !!,ue munife.-:,tazioni quel ::ione di mawri.tà 1e1urale offerta tfni ::io11e.non v'lrn t1en1w ubbio, $e si con. bi111110 d1iC$tO se $ia vera lei voce die - E' particolarme11te in quesra sal• dall'indole.. Chi non sente la sicure-z• pres~gio inclispenwbile a un pae.&edi ri!/Jellivi te11tri c.·i queJ/e Ire città 11el- sic/era che il recente concorso per t111a coffe. della isti111zio11edi un,, scuola a dal/Ira fra il teatro e la cultura _, Jw 7~1 cli una vocazione, e non @3 ~lare ,a 1110 alta tr(l{li::ione come il 11ostro, l'~111ervc1llo di tempo che va dalla fine commedi:a lrn visto 1 ,arteci,,are be 11 Mii/rmo, olle dipe11tle11ze tlel Comu11e. rfetto i11/tnc il Direttore Ceh<'rllle per in piedi, e confonde polilica militan· Abbiamo sol/opos10 a De Piri-o la ,,o· ,!elfo guerrc1 m! oggi. quattrocemoci11<1ua11ta c,m<litùiti. Se De Pirro mi ris,,onde clic egli ritiene lo $pettacolo - che mi auguro fecondo 10 e sludi umfini. e non sa se debba strc1 ovinione per!!,Onalc, 1enclet1te a sol. In drco!llu11ze spesso gruvis~ime. con questo è accmliuo, sig11ifiC<1 che l'amo- i11tli~1,emabile utlo iisti111:io11c e che fa• il la1,·oro <li we11ara::ione che le Un;. ~: 11 :~~;~~c:~ 1 : ~; 1 ~:irci:e 0 :11:::pr~;e d::~ 1oli11eare irt un àml.i'!to così 1JC1.1:10 di in• clil/icoltà cli orfa11i::=azio11eprafl'.C<1me11. re per la elabornzione tealrn/e è ancor rà ciel suo meglio 1x:rchè sic1reali:zata. versi1à potro11110esercitare s11gl-ispetta. ,-critì,. ::anche piccola, chi s.ar ( 1 mni? tereui fi1um::it1ri. ma cmche di demago· te j,uormo,11abili 1,er clii ,1011 foue af• ,;ivo e per ,111/fo r,/fatto tifi sottovrdutarc te relc,1ive difficolui 1ecnidto e fimm- toni di ,lomrmi. 11erl'"f/i11on1e il g1.1tsto, Non sarà lecito supporre almeno che gitt, il pericolo di una .1:ortacli fomet1. /etto 1lal, /1u1111~s1110 &11rrde, ·oltre Tori. ris1,e110 "Ilo altre forme 111,; prod11::io11c ::iflri.r11011&0110in.wrmo,11abili. Se delta renderli più esige11N. piri consapevoli. non h., pC1l!alo abbaslam:a? Ed "'io non tn·ofo wAi1ica auisten::iale te11Ge,1te 50. no e Cervma, anche lp ciwi cli Bari e let1emric1 e arti~tiC(t. anche se si (! 110. scuola $i affi<mcherù ol be11emeri10 /\c. La co11i:ersa=io11e volge ora al suo vedo altro fondamento, 6 e non quello 1crmit1e 1,ercliè fa :,,-Clfo si è ri/"tta buia. cl1e troverai indicato nel F,matismo. l,e informazioni 11011(lpJ)<lrilJ'CmO.in veriltÌ. d,estina10 "' piombo tielle lino. praliltto a sopperire alle incerte==e e Bologna lwmu:, c<Jmpi1110degli sforzi 11110cot1slatare clic nori t11tti i condida. colo Teatro potrà . l!$5erB costituito "'' 1tlle difficoltà eco,wmicl1e delfo vas1c1 e11comi11bilt che at1drebbcro premiati ti enmo ùi ~rfl(!o di flSpimre alfo pal. 11i11(1io sempre 1111r>vo (f,j energie <lllc ml c//legQrfo clei lrwomtori dello s/JCllaco· 1>erchè lw11110 in vc,rio modo tlimostrt1• 11111 r!e/ succesJo. alfo1e111C1rc le esigc11::e creçcerlli 1 fl!lfo h.,. Ma cmche ci qtteJtO rig111utlo l'opi. 10 l'csi.~tet1za reale di wui · voc(lzione •JI 111 questo, M1rebbe opr,or111tio creC1re 110Mm sc<'11<1 di 11rO$a. ::::· :e -~:::: 0 i,t::;;e~:, 11 ::;;: ~ 0 '~ 1 ; 1 :~;: r1fo 11 e cli Dc Pirro è st(l/(1 es1»Nciw: /Cl tPfltro. 11erfir10 1111 orgcmismo SfJCrime,11ale, in- Altm cren=io11e ditl 1itticc,mer11e im• cifm cosi co$pjcua dcvoluu, (/al Co- Abbiamo ch~esto al Direttorp noti:ie teso (l[fo ref/li::ZflZi011esce11ic" di c,lc11• porw,ue sarii, presso l'u11iversi1à di Ro. :~~r:;:~:,~~a (1~ 1 :f:i:: :e.te ::~ol;! '~: ~;;: i:er,10 al Temro vuol Figni/icare J011rw sulla 110ssibiilità o meno (/i $Of1r1wL·iuen. ,.~ di q11es1i te.,ti che non sembrano ,,l. tll(1. q11ell<1 ,li "" ls/l:t1110di ricerche in• ritori ti\: Minen'(l #micòpicfo melllrp i<, tWIQ il t~iderio c.·i fare (lj q11cJt'urm11 ZII 1lell'/.D.I .. che in verità - Cl tlQ$tro I,, lettum nd"tti ;ul C.'!.Serc/JQrtati ,llfo U'(O <1 svolgere 1111 programma ili i111la. pilÌ slwke!,/Jerimw delle bufere emtiii.v, importantiuima cli cu/mm ,mo stri!- avviMJ - c11trcwen.o fo 5Ct!lta tllj uri re• cruwscet1::c, ciel gr<1111lc f1ubblico. gini e cli esveri111e111idi ù1d·ole s,111i!,i· la notte roma,w cli 1trm 11 fi11e e di fuoco. memo (lti'eguo/Q ul Jii;el/o delle «!tre per1orio it<tlicmo ,,ss,1i spes,,0 decrepito Abbic,mo ric-liies10 il {1{,n..,.t!tli De 1(1111e111e cuftum!c. MERCUZIO cho dica (o g::irantisca) ·'l'ivamenle una contin11ilì1 a 11uell:1nozione di cultura~ che 111 con una definizione piena di SJ>irito Imi indic:ita: per quella cuhu· rn che 11011 rompe. J>CTquella cultura che. rcdclmcnto p,jcna cli vila porta il p:i.~ato al fnhiro con una dolcC7.Za di andamento che ha il calore dì un:i \'C. rilÌt non Luciano ANCESCHI ioteca Gino Bianco

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