Fiera Letteraria - Anno II - n. 29 - 17 luglio 1947

FIERA LETTERA A N NO lJ . N. ~U EISCf: IL GIO\'EJJÌ Settimanale di lettere arti e scienze UOJI.I 17 J.n;;Iin l\14i l'li,\ rol'IA l.lllE :1;; ~~,..._}-<-►<-).<.-i>-'->--->-----+.._~ Diretio11e e reda:io1111: l I f. Direttore: G. B. Angioletti 1 .SOMMARIO: Enrico Ca:Jtclli: Hit.on,o dalla Cermat1io - Giorgio Caproni: le bi.cicl,•tle (ballata) - Arrigo Bc11edetLi : Il jigliu ,lei/' ero,, (Il) - Gillo Dorfles: -+-<-- (-.-(- -<--,-<--·<-<---<-.-<-,-<---+--+·-<---<-– {- AblJo11a111'1'11li: anouo L. 1500 • anuuo con t .),. 1111gamc11tu ePmcatrale L. 800 - annuo con r f p11g1tnient,, 1ri111t'.,lrale L. 4:.!0 • Eetcro: 11n- A uuu L 25UU - Vuol• mcuaile per 11bbo- ~ Laugotcvcrc Tor di Nona 3 • Tcl 55679 ;,i, Amministrn:ione e J>ubblu;,W t Piana Madama, 8 • Telcr 50.919 ì EOlZIONI DELLA llUSSOLA ROMA ~~►➔~-->-->-->---+~ l Discorso sul/ti 1'rie,rnale - Gianandrea Gav;.tZzeui: Il coswme musicale: A. G. Ferrara: Leonardo .'inisgulli - Agosl.ino Gemelli: lntrocluzionc <1lfo,psicologio Note P ras~egnc cli: Ettore dc Zuaui, Vjnic:io 1\larinucci, Enrico Galluppi, Val1•uLino Martinelli, Enrico F11lchigno11i. Emilio Serv,ulio. Francc8cO Flnra, 1-'aoln St1111arcan– geli, ecc. I 011.UICllti 11H:ci11li (iu.5eg11uuti C 11tud,•01i) r I.. 12,j - /'ubbli..-itiJ: al mm. L 25 I lllHI copi,1 srrctr..lll L 50 I :,pedhloa, ,,. .1>1 ........... 1,, poo••I• (G,0111"' I J Ì--►-->---->-->--►<-Jo-'-►-->-'->·~~► Ritorno dalla Germania L ~:ti~i:~:~ a~;~\o!:~ 1 . 3 t;~~~te '°:: anno dopo, nel giugno }947, ho ripe1cono larghe zone del*a Cc1mania: Frnocoforte, Heidelberg. Monaco. A Kroenberg, centro òella Miuione Va– ticana, ho incontralo nuovamente Pad,e Zel. ger. UflOdegli uomini 1)1'.ù ,al corrente de 1 \a lit-Jazionc e for~ il più pe11~rnnte, Il noM,o colloquio è stato quello d1e prevedevo. " Umanamente non c'è più nulla da spera– ~- !L'esodo delle ,popdaziOfli dalla z<+ia ruua è tale che le òifl.:cohà di sostentamen– to tono 11umcnt11tein modo imprcnion11nte. D'ah1a parJc, non si può esport111c che in mi1ura minima. La riprc1a è lentiuima dal punto dj villa ind:utriale. La divi1ionc in tone è una divi1ione u.solutamctcnte cala· strofica. ntii riguardi di una economia che richic<ic una unità, d1110che 1·uporta1,-one deve gius.tifica,e il 50 per cento delle im• portazioni alimentari o<:conenli per la vJt11 della Cetmania n Quello mi ha ·detto Zeigcr. Poi abbiamo parlato della situazione te 1 :gios.,. Anche qucll:11 è cambiata, Nel giugno del 1946 il ritorno ad un Cri. ~ianc,:mo pra.ticato aveva pteto delle pro• porzioni notevoli. Oggi un senso Qi sfiducia k:mbra dilagare sempre più, o..,more'lti6i 1 e, poichè non era slatn e1trnnea al ritorno alla fede una credenza nella manifntnzione dì una gi:i1t'zia terrena, che il crollo del na1.i. s.mo aveva acato ne 11'anima tcdc1e11. L, col– pa di aver creduto in una ideologia ,uzialc er11sta.t111eonlnfa con il disas!m più compie. to e cou le distruz.ioO.: più impens.,.bili: In propap;11nda americana aveva etercitato il MIO effello: si ~ credulo e si è 1pe111toanche in Germania. Si è creduto ,op1111uuo che a1 ,tedeschi fos,e ch'esf<1 una collaborazione, ne 1 1n 1ico• struzionc c'i 'Jna gr<1nde nazione che, al di là di ogni nnionalismo. doveva costLtuire un antimurnle, per quella steun idcolog,'n che, con ahro nome. costituiva un pe:rico 1 o per i vinci.tori. Si è cred:ito in Cermanin che fug. e,"re dnlle zone invak dni ruui fOSSc non solo per molli u.1111 nccc.ssitìi per sussis1erc f1sic11mente. ma foue per i più un dovere mor11le per venire incontro ai l,be,ato,i. Pcrchè il concetto di liberuione era pro– fonci11mcnle radic1110 nel''animo del com'.,at. lente e di t:itt:,; la popolazione e i 1 suo euere radicnto non conlta&lavn con i\ com• b11t1eree oon il 1esi1terc. 11 senso di dover combattere e di do,-er resis!erc pur 1o1pendo che I 'avveunrio era un libcr.110,e, è la carni· te,•,tica di uno stnto d'nnimo che dubitn di sè, pc, c1ede1c net prossimo. Credere nel prouimo (e non amarlo 1CCOndo il precetto evangelico: ama il prouimo tuo, come te JIC'50f: amarlo secondo 111credenz:1 che sope111la fede in nii steui. cioè am.,rlo più di noi 1tcui. è forse la noti\ cnratteristic,, dello 1piqto germanico, è ciò che ci pcrmct. le d1 com1»cndcr<' unn p05i1.ione nnurdn Perchè è indisc:itib1lc che ~I popolo tedesco. nella sua qu.ui tmali1A. in quel tragico 1945 ctedeva che il vmcilorc fouc in campo av• veno e che ,il v111cito1e fosse un libemfore; n,, temeva anche chr i 1 suo credc1c avesse un mo1ivo egoistico, ciO(' temeva che un ,c.nso di vita inòividuale. di amore d, sè. prev.1ltt1e 1:.1quel senso d' dubbio sulle ca• paciti\ del singolo per credere nel prossimo immrdinto e avcsst- il aopravvcnto. Quindi ha comb11t1uto, nel dubbio. Ne' C:ubbio di ~ non c'è c.he h ~uerra. qunndo In p.uNTA ;. in cor10. per eh' ama l'ahro più di st' . ..., La sconfiun t! stnto un sep.110di tiuelb vo. lonJà divin:,; che esrrime una ttiustizin. Que– sto il popo 1 o germ:,nico h.1 creduto. Questo l'occupante non h3 capito. E' t\lal1 rt"r più dc un an110 considcrnla l'ir1comprcnsione del vincitore come, una fo13!r, conq:ienza di difficohn lt'Cnid1e per /11 ricostr111ione di un" vita 115,ociata o di una intesa: neuun dubb 0 <' sulla Prov,·idenza d1v1n,,, (i più 1000 coloro che fanno co1nc·cicre 1 a P,o, ·viden.ta con la storia dell'oggi) 1i sono t10v11ti di fronte 11 una nuova disfalla, m un certo senso. per la coscienza de11'Ewop11, più allarmaflle. Hanno dubitato della Provvidenza: han· no capito, o creduto di c.ipire, che la Prov– videnza è una eJprePione poco 11gnificat1v11 e forae 1 11 manife1111zionedi un desiderio in. soddisfatto. Da qui, un momento di a,reslo e il principio di un ritorno indietro nella p1a– tic11 religiosa. Crisi. religiose, P111lo di masse, parlo di 1Cr\1Ìment1che hanno posto radice nella co1eienza di lavora. tori .emplici; non par 1 o d1 quella e1;:ericn1.11 rcligio1a profonda che in vari nuclei alcu– ni dei qua 1 i veramele notevoli esiste in Ccnnania ed è e~mplare. Tullo poi ..: è ag. grnvnto anche perchè l'o,Ranizzaz·one del m..,gistcro 1elig:010 è diventala diffici 1 i»irna. L'esodo ò.'. milioni di JcdcKhi dnlla zona ruua ha fatto sì che intere diocc1i prole– stanti improvviaamcnte si sono trov11tc d1 fronte ad una popolazione di cauolici .impo. nenie, se:nza che per il culJo vi fo,,cro 1o1cer• doti wfficienti e, per l"assillcnia rcl.àjosa fo genera 1 e. fosse pou'bile orga,n'uarc ccmun. quc Wlll at11vuà soddisfacente. Nella Tw.'ngm, 1u una popolu:ionc c:ii v11rimilioni, nel periodo nazista· si calcolav11- no 35.000 cattolici, oggi sono più di 750.000. A sud d.: Betlino prim:i i cauolici non supe. ravnno i 50.000,: oggi sono più di 800.000. Nc 1 Mecklenburgo non c·e,ano ca.ttolici (40 o 50 famiglie). ~Mi nella zona esi11oro 400 miln cattolici. Nell'Ols•cin, completamenle protettMle prima. ogp.i vi 1000 più di 250 mila catto 1 ieì. A ud di Hnnoovcr, la Oio, cc1.'. cattolica ~• compr"-idcva 300.000 uni– tà. oggi supern il n1ilione. Nellt: adia~cn,e di Amburgo, la popolazione dei co!tolici è crc&ciu1n di I.J00.000 mùà. Nei preui di Fuldn I ca1tolic1 e i p.otes•ant, ,onr, alla pari. Dove esisteva :mo. \'Cra Oiffo,enza rclizio– NI, ogg: non è più possibile distingJe1e. Dif. ficilo per tuui, pe1si11ere nell'ew:rcizio di una vila c11stinnn \Clii. là èov" manca In pouihilità d.: csercit11re il cu'to, attraverso quelle fozme 10Cial, ben noie. Ma più diffi. e.ile ancora per Jo 1pi1110tedesco D'-altronde. la 1,torin del protestantesimo 'n Ccrmnnia è la documentazione di questa al, fe11nazione, perchè è 1 a storia di una pcrdi111 continunla dell'espericnu. di v'ln cristian3, che 11 protestanlismo non ho. sapJto ulvarc. pmprio perchè la Chics., proJcstanlc non h.-. saputo e1se1e una Chiesa. Non ho 1aputo e non ha potuto, aggiur.giamo, tel1711 voler cn– lrare ""Ilo. .dìk:.un:one. E" comp1t:n1:bile, C:unquc, qJello 1110'.'M indietro, che non è cl 1110,noad un'altra fr-– de, non è una p1esn di posizione nei rigu:udi di una dourino. e qu'ndi i' principio di una loua per una veri1à individua.111,una salve1_• 1a. E' invece un fatto nuovo. per l'anim:1 tede1ea, il dubbio che sii altu. nnche .se au– tor'13 costituite (i superiori} non mc:ritin~ ncuuna con1idcr111.1one,perchc': 10110 al di sot lo, troppo al disouo drl compilo che si so:io assuoli Il s~no non è llato .m segno, ~ sfato un ,o~no. La provvidt'nza i..,dividuala non ern 1a Provv'dcnLa, Inutile entrare nelle Chiese per pregare, D'o. lnuti 1 o però anche ostcsgiarla. In ii,Cla, Unn coaa preme vcrnm-nte: se si vuol vivere. bisoe:ria fare chilometri per pro– curarsi il c.'bo. ~è quel'o or&ani,wo dai vincitori flOn sforna. E' caduto il concetto di collnbo,azionc cd è rimuto, st1311:1mcnteri– m~sto, in alcuni forse troppo. un senso .lllti· 'lu.,10 di giustizia. che è il prO:"csso alle in– tenzioni, che prinu erano con1iù,a1i:- buone e che po1, date le conclusioni catastrofiche alle qw)i quelle intcnzi<>ni hanno condotto. furo1'0 co111iderale cauivc. e porlntc dnvanti ai 11iud'ci affinchè sii intenzionati (ma 1 e in– tenzionati d•~~il ,·eni~ero conòaMali pc, I, buone, intenzioni di ier' La ò11farta ct3 un .lt'Sl'IO manifesto e 11 :i. lorno 111 1.-. fede la logic11conscg·Jc-nt11 d.: quc• sto ~no così chinro, f\la poi J"incomp,cn• sione crehlx-. Poi quelli d1c della P1ovv1· d('f'1.'I Hpinno a conosurc le vi(' 1mm"diate Qut:sto senso di squilib,io che grava sul concello di giuatiz.•a è foc~ un:i delle cose, più ·,,ap.'che. ldC<"" ,-eechic trucinatc avanti, ~n,a accoric-rsi Celi.i loro in.1t1uali1à. di ENRICO CASTELLI La misura non i: vaùJa, eppure ciO cht' si deve mis:irnre è incomr11en1u1nbilc. Di qucila inco1M1c11surabil,1iiil popolo tcdcaco non si è reso conto e quind: si auit\le 11!111 costituzione di tribuMli germ1111icidi epura- 1.ione. Dove cea.sa J processo del tribunale dell'occupante coi, :in'assoluz:one, là inco, mine.in il p1oce110 del. .tribunale gcnnanico che terminn con una con<l:i.nna lroppe vo!tc, purtroppo. Un tribunale tede1:o impediace 11[ filoaofo Mart'n Hcidegge 1 di pubblicare i 11.10iscritti (in odiu'TI auctoris)). Ieri, pili esattamente l'anno acorso, la censura ameri. c.ann. dopo 11ver concesso a un ediJ:ore ,ifu– ginlo da Bcrl:no a Bonn, di tiro.re un 'ecfo.io. ne di Cappuccclla Rono, di cui e·ano l!llvc 1(' slereotipie, ritornava 1:illa coocession", tC• queJtrando le copie del libro, perchè In dc. M:.rizionedcli 'ucòione del lupo Òa parie dei con111dini, poteva fa, sorgere dei &entimenti lcmibili di vendetta, Si asÙ!c nPn gara dt-i vcrdctli. Tra la Jiciucia nella Pt0vviden1.a e h con– seguente mancam:a di un vero rilomo alla fede cattolica, e d'altra parte 1 a fiduc.ia tJ• perst.'.te in un tribunole cho agii., dei con• ceui .-hc si 1ifcri1eono ad uno ,pi, ·,o da tem. po tramontato, c'è uno S:raord nario contra• sto che C:ìmosha quanto sia difficile ,·co:io. acere la ffif)ttc di idee alle q1:ali abbiamo continuamente fatto ricorso ~r eqlUlibra,c· il pcr'odo de' nos!rn linguoggio, che ha costi• tuilo anche il pcnodo della nostra vil:t. C'è un periodare che ul)(lme o sembra esl)fimcre 10ltan~o /'urgenla che ognu110 òi 001 ha dj manifutare se stcuo. per enln'Ht– ndla ma11'fe1tazionc :ihmi e c.o1!1:iire co1i quclln che è 1a base di una comunicazione rnen1iale alla vita: e c'è un pe,iodarc che rimane ~ì intimo anche qu-,ndo è manife. Mnto che sembra co11it:iire la nota di un di· 111g10 che ognu·10 di noi sente, c1unndo vt•rn, mente vuol Òa1si tuno all'altro, I '/"ribunali Questo secondo periodare può co.st1tJ1tC una minaccia, pcrchè .se 11011mrn.'11ibi'ealln fin fine ne 1 pnmo, òiventn la formula incom· p,en1ibile e la ba.se inl'ma dc una mi1ura che non serve, pe1chè tra m'sum e m1.ura10 non ci 10no punti di contnno e termine di p.1· r3:il:On"'. Ho avuto la sensazione che questo inlirno fosse un concellO cii gius~'zia moho strano. un conceJto di gi:islizia ingiuMificnbile ap– punto pe1chè parie di qud periodare .inco. munie11bi 1 e. Purtroppo queteo concetto di ~i:111i.iia è que!lo che domira 1 e i tribunal' tedeschi. org<1niuati dai tede11elii per g'uòi– care i tedeschi, se. ne servoflO. Ho parlato II lungo con prcsiderui di que. 1t1 tr'bunali ed ho nvuto l'impressione di fa– re un monologo con eco òiscordnnte a pa,te Resi,tcre alla idea. 1embra essere 1':iltima p.arol1.1 d'o1dill(' per certi ambienti dclln Cer. mania. Non resistere 11~dee politiche. al n11- 1.i1moo dottrine simili, p11n~erm.,nesimo ecc-. ma trak:.inare le idee c.he Ptr secoli hanno avuto 1 11loro :nflucn:rn, 1ra1einarle avanti per condonnarc o 11s10lvere (ma più condannnrc che assolvere) coloro che non tono rientr;il; nei qwdri di quet.ie- idee. come te nulla fo1. se accaduto. Un esempio. Hi,:ostr mc la cun d1 G~d:r n Francofo,te o lok:.iarla cosl diatrutla, con i suoi muri periferici che non 1upe11tno i dlJt' m~tri? Alcuni: l:11ci111 1 a c0tì, è un moni10. Altri· r'costruirla, tutto. se pou,bile. come nriffl3 · come nel pauJto ren:010. s'intenO". Un modo di restaurare lo tti·Jl,lizia. L., di. scussione Ira le due p.uti è In doeume11l111io. ne d.: questo persistere in un cq:iivoco che eostituiace ver:,mente un gnnc J>('ricolo. Si vonebbe in pa11c ricoN~mrc-come lf! 1 a lt1gedia non avc-uc avuto q Jcl teatro; è giu. sto far vedere a 1 1e nuove generazioni la cas., òe! ntus.•mo poe111, come ern senza I 'offeM di una tec.nica_ Ma gli ahn ,i,pondono: o. d~·ono in1e11;narc le su,. rovine a no:i violare certi p1inci~. Sono s1uste 1 e rovinr pc-, alcuni: è gi:isto non fnrlc vedere per i ,ostcnitori delln te1i che ni figli ,i debbnno naacondcrc le colpe dei padri. Monito, inw-gnamel\tO. ,ono I<" esprenioni che circolano nei tribuna 1 i 1edc1eh1. Sfid.1ci11, .i.bbandoflO, rinuncia sono le espreuioni che ti diffondono nella mana. Tutto è inutile, ricostr:iirc non s.i può, non si 58, E. per In prima voh11nell'-animo tede. 1eo nasce- forse il ICfliO dc 1 1a ncces•Ìtà di difendere pr'mn la famiglia. dello Staio. Pc1 un chilo di ciliege ,-i fanno molti chilomc.tri di cammino L:, docume11tnz.'onc det'a vile in.tima tcde~a si ha o~rnndo i pochi negozi rimasti dove nulla è in vend:tn, e tulio è esposto per il cambio. Ti1.io offre :in:i moc• china fotografie.a per un paio di scarpe. Sem. pronio, per un lcn1.uolo. O\>gct,I.:impensati si vc<lono esposti in <1ucste vetrine; dal regolo calcolotore alla lampada, ma più di lUllo OK· geni di vestiario, pe:rchè degli alti: 1'1011i accet.ta il e11rnbio che molto raramente. Mcre11to nero? Pratic.amente non c1i1te. Quello che e1i1te oon è mercato nero. percl-~ per un chilo di burro occonono 400 m,,rcl.1 S 0 si tien c.onto che io siipcndio medio di un impieti;ato non supera i 250 marchi men• .ili, pa1agon11.to11'0 stipendio di w1 impiegai~ italiano, J>er un tedesco costt1 quel ch'io d1 burro uri prcuo assolutamente iperbo 1 ico. co• mc IC un 'talinno dovesse sborsare circa 40 mt ;;-lte, coodlliom. non ..i può parl:11e di mercato nf'IO. Ma non dc..idero entrare nell'elemento puramcn•~ economico, se non per il riRellO mo111lcche c1:iestn.econom·11 aisurda hn creato, e t0prntut10 que 1 ln eco. nomia che è 1e1t111ita.dal dis.,.stro provocalo dalle distruzioni. La vita familiare è grnvemcnte colp1l11 per le conc:i:t.ioni di vitn. W, stalistica dà unn media di <1ua11ro-cinque individ:ii per ogni vano abitabile, 111 nlcunc zone, per esempio 1 \V:.tu.burg. la media è d: nove persone per vaflO. Nc 1 1a Zona di Franco– fortt" è di s-ei. Ne vien<! di oonscg:.tcnz.a la coabitai.ione di individui che hanno mc1,1i di M.1sMstcnz11 divcui. Un focolare. m11in quel focol11re, a 111,no, l'inc.:,p.1c.i1A<lcg 1 i individui sono vagli111e. Tizio ha trovalo ciò che Caio non h:, 111puto t1ovare. Ogni giorno si control 1n l'.ib..'lità: e il giudizio sulla capacitò viene- ll!citnmcn1e fo1mulnto d.:i chi deve vivere dell'opera òi un 11hro. Solo la 111n1ità potrebbe J)fese1· vaie dal ra11C01ee dall'odio che scatu1i1Cc da una costatazione co1l drammatica. E an• cora, in quella ste11a camcrn dove cinque. lei, selJe individui v'vono, i residui di ciò che è rirn..ulo de 1 1n ca111 di,trul!a non 1000 uguali. Una mad,e ha 111luto di più e può fuciare mCQlio li 11.10bnmbino_ Anche qui i pensie11 che nnscono non rossono daui– ficarsi tra q ,dli costmllivi Pt:f l'unità di un11 fnm.'g,lia. C'è un., mtsena che ha Tulle 1 e carattui stiche della dannazione. che sembra ron la· K1nre adito alr11hern<1tivn, a qudla ahe1na. 1ivn di salve.un che ha 1 11 sua bnsc 1n una spernnza. Dì fronte n que.~tn sll:iazionr. quando. pe, avvcntJra, ,i 1ente parlare d1 J)eficoli di M?.15010, ,-i h'a 111sl1ana imprcl• 5,'one di 110,•ar&iimpro,•vis.,.menle in comp;t. qni('Idi demt'nli. Il pericolo non stn in ideo– logie sociali pan.ile. Il pe1ico1o (' mo 1 to piil grave. quello di nnuncia,e alla vita, perch(' qudln p1ese111,. è- alS0 1 u•am'"n:e impouib'lc. Se non si maled'ce. è pcrchè pcr maledire occorre ancora de 1 la b:JOna volonJà. E' ne• ceu.,rio a\·er(' un ce,to f[rn.Godc forza. m, <1uesta non e1i&te più_ Ripresa ,/ella cultura Vero che q;.ialche isola esiste in Germ.a. nia. Su centinai.a di città d111mttc. Hcidel· be~. Ma,burgo, Tubinga. Co:t'nga tono in· laJte. Piccole cillà. Ma la situazione loro non C di1'f'TSllda q:iell.:i delle altre. pcrchè la popol;;zionc si è riversalo su queste città, che sono q:i.'ndi 1pcrt1ofichc- e hnnno un11 densità di popo 1azione tale, che lo 11:eno problema si pretenta per 111 conbita1:ionc, In queste ciuà universitarie si uÙ!e al fenomeno strano ed in parte commov"nte d!"lruhuna diff'III della cultura, Su.lenti p10• venieti d<1llezone più disparate, molti o,fani, molti i;:rllOl',UlliIn sorte della loro fami[ll'a. perchè 111 ,on~ 1u"3. S1uden1i che- vivono r1a v1t3 di l!f'ntl (mohi hanft<\ un solo upo di biaucherio). Non C'$Ìstono .'1br1. Quelli che l'cditorin tedes,ca attualmcn,le produce sono asso:u1nmcn1e in1u!ficienti. Basti ouetvarc che, nella rn.1ggjoranza del. le &:uo!e clcrnen:ari. non e1istono 1 ibr: di lcl,l.o. Seunnla o settanta bambini C:ipendono dalla parola del macslro, privi di libri di di lct1,ua. Nelle univerallA circolano i libri d"lle bib 1 iotechc. Anche la caria dn ICÙCTc è limitat'.11ima. Tuttavia, le città univcr1:1a• rie difendono ancora la 1 010 tradizione e tulio il paua.to conlralla stranamc;1te col p,e– ,ente. lmpreuionanle anche il collume della vÌI'.: acientifica ,tedc1e,11,qutl costume fatto di ri– guardo per il Scnalo <1Ccadern·co, il 0-'C.t• 110della Facohà e Yla d'ICOnendo, quel rÌ· 11:uardoche costit:iisce veramente un titolo di onore I 'estere dottore aegrcgato. Ci si può offendere ancorn, se la procedura non è tlala osserva.i. nel rap;>orto getarchico della vita un°vc11ilaria. E quc5la pou1bili1à m.i è ap– parsa come In tcslimonian:u di una vita che continua ~ persistere, anche quando l'orwi· nismo è in 1facc 1 o: un museo della forma. E' forse una delle imp,cnioni p,'.ù dr11m• matiche, quelln che si hn quando si con1111- la c.he csi11ono delle pouibilità di vi.la nello sf.acclo e queste poss'bi 1 ità 10no dei reiidui che testimoniano un graòo di incomprensio– ne che non fa bene 1perare. Forse:, la vita culturale di q:ic1ti centri. per In Cermani11. è ancora l'espressione di una volontà che vuol nuntenere comunque e n qualunq:ie sa– crificio un nddentcllato col pass.v.o. Qucst11 volontà di non tToncare il legome ha permesso a noi italiani di inaug:11A1eun Centro di studi umanistici: ma non ha imp– dito II chi leggeva il messaggio augurale, che il tono Oel'a sua voce fos.,e quello di chi p.11l1tpens.,ndo ad :in ahro mondo, non a quello pa1Sato, ma II quello che non h11 più k1ul 111 clic vedere co~ mondo tenCl'IO. D'altronde, se s· può J)llrlare di una ~ran- 1.n si può pnrlarc solo in vi,,ta di una 1pe:· ranl,i eh,. h., il s:io principio e il suo fon– damento in un bene uhrnmondono. Co111 concludere? Diffic' 1 e concludere" tanto più difficile quanto più 11 disorienta: mento è g1ande. La prima imprc11·one che ho avuto l'anno 1C01~ eulrnndo in Germania a Lorrach. 111 confine della Svincra, è N.nta q:1etla di una incomprem"one. I documenti pre1enJ111j eraflO chiar': l'nmbasciatn autorizzava i 1 mio ingresso nella zona 1edesca sollo il governo fianccse. non solo la mia pcr1011a, ma i do– cumenti che porl:wo avevano ouc,uto il vi sto delle 1111(ori1à. 1J corpo di guardia fran– cese 110nave," lavo obiezioni. So!o uri mil'lare 1edc1eo, alle dipendc01e del coman Òo francetc, continuava a scuotere la tcstn. ripetendo: I' t"rbolcn. Cli nlt,i ridevano. Si, proibilo, ma ('Id 011:nip,oib.",.ione ci sono delle eccezioni, e il lascinpauare era mollo esp 1 icito. Prima di comprendere l'eccez."onc, il tcdc1eo avcvm bitogno di :in tempo moho lungo. che aveva f<1tto ridere gli altri. Ho pensato che c1ucl tempo della comprensione di un'cccez:one era stnto quello che 11veva perdu10 1 a Cermanis. Forse oggi è lo sfet.10 tt'mpo che perderà l'Europn? Luglio· 1947. Un appello Agli s1mle111i italiuni, r,i j111•ilifl11,o corrlwfm,.11r,, ,il Corro 1.r11er m1:i<m11fc. ,li c<l11c11.:io,1.1, llll 11 p<.ec cd uJ.f,,, • 001>ern.:w1, • che uv,i, tuosu o Lusmw, •lfl 31 agoslo al 28 seuembro. fl Corso cl,,~ $/Ìtm10 Olll'Ut•a:czn<l\, mirn a. creare. lo &l//rllo. J, fHlC..• e d, com1>r(11 ,UOllt.'. d1 coo1, nizw11n e cl, &QfufurU!11 i df'– gli ,wmi,ii e dei JJ(lfmli. (lj di,~o,,, 11 ile/I,,, diucriilii di /111gue, rw.:io1w'iui. co11Jt,.'4..io– "'· 1lo11ri11c. Vi co11corr,•rw1no /,<> l·:iom e Le ccm/cre11:o di i11sicni tfocolli. .Voi /JrCfHlriomo 1111 campo 111•1 I J.c.lti.ss,n111 C11s1<'/fo di 'lreumc, (L11,< 11uJ m-0.10 11 ,h– \/JO&i:i.o11,, d1il Cou mo ilrt cmuori Tioi,w t' da/lei M11111ci1x1fi1,i tli t11Hc111u. Vi s, /"-'· lrÌI fltH'ro villo e flllvggi(I ""r soli 1-5 Jr. wi.:.:<ri. U1mmciamo ,r<f e31ge.rr m.s1e ,,., fe- /r.:ior,j, floi pl)trerr a5eoflflrl" 1101111111 cmiwri:i di dn'f!rsi pae!Ì, cl," ro11 fr loro pmr,lf'.' l(i loro cfo11ri11e, 1 (eurrwino •l oostrq s111r1to nl(/i id,efl/1 ,lcll,1 1x1cc " ,/ella coo1wrn:fo11t> wtrnw:101111!1. llmulmeci #'Fl:a ir·dugio J,. domanti" d1 ammi.~•f/n,. al Corrn tHI li part• ,Ji et.w. f' noi !'i ~P rNremn il r rtilic-rro di ,seri• :fone elio vi 1erviri, /W'r o•tenert' ,I pm snpor10. Clv!TA'> NOVA Unhen<itù j111~m:11ionole • l.tsc.v;c

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