Fiera Letteraria - Anno I - n. 26 - 3 ottobre 1946

6 rlf.RA l,ETTEll.~l!IA r ALLA J10STRA DI PISA ~ LE BELLE ARTI ~ Romanità di Nicola Pisano Della tecnica arte • lll Gli itnl>t'C"ioni ..1i che in un cerio t-Cn~o .,0110 gli uhimi rnppretentun!j di unu con. vcnzionc pi11oric:1 natu1nli11tic11. ~ono nello f"le.... no tem1•0. i primi ad uvcr rollo i JJOnti con un 1·onccllo tlc,·udulo di rurltù. &,,.j ,·re,lono imitare meglio degli altri il vero, ii ba...ano eu effelli ottici; ma non ,,·ac– «-or,;ono rhe impongono alla n:uura un J)rO. tlo110 dcll:1 loio mente. I loro colori ,µe ..- ~ nlti di 10110, l:1 loru trndcnui u negare i <'Onlorni delle forucc, rc'-b,1cn'l.n dd nero; l'imenzione fioè della loro 1ccnic:,1, altro non è <'hc il primo allo rivoluziona. rio d1c nci;:1 il roncello della reahù qu:1le cm com t·n1.ionc in1endere, rompe un dogmn, e p1·rdò h.: !Ju..,imoruli su , ui cm povgi~11.i lutla uno ci, ihì,. E· In i,tintilla d1c furia clhumpnre il grande inn:ndiu dove tulla la coi;lnu;ione antica nnoorn arde. Pcr.ea la fede nel H:cchio couceuo del rea– le, l'uomo 11i ae<'injle a chi:nifieare il ,-uo uuo\o concetto di realtà, che J>UÒ (come e giU a\ venuto in tante epoche: le arti a..iu1iche, l'egi:,;iana, l'clruscn, romaua) prendere l'nspello e la forma di un con. celto dell'irreahà (la J)Oleruica deila pii• lurn cubista, fulurisla, 111c1afii:ica, 11u1Tc.1. lieln}. Le esplornzioni furono folle in tulti i t.ensi du llionieri urtliti e rnlvoha teme– rari {non mnncarono gli n,, enturieri e le ,•ittime U1genue). Dull'impre=ioni.!>lllO {e gli Jn,1110 , alon: di aa•oluta no, ità spirituale) si ~laccano Rcnoil· e Ceznnne, <'he z,Ono la <'hia"e di tutla la 1>ittura nt1u11le. Renoir Lta::-rigura il l'Olore e In forum (le bagnanti) gli dà vil11 autonome di lin1ung1io. Cc~unnc fa lo stesso coi valori 1>la:.tici: crea la Je. formar:ione co,,cicntc. IJ ,canale è dato tldla l.iber1ù, e l'arlela t.i serve oru del co• lorc ()Cr tradurre un .ruo &tulo d'animo. iter dcnuncinre un Calto morale, )JCr dire l'intensilà cmoli\'u della vita fJtmlidiana. Da Van Gohg, si eredi1a un nuo\'o espres. eiomsmo, Ja Gaugu.in un nuovo umane– &Ìmo. Poi ii vn oltre, il r:olore e impiegalo come J>arola, come noia musicale, acqui. eia epecirico significato. il disegno ~i li– bera oompletamente dall'imitazione dcl– fonetto, diventa indipendente r.ome rara. bettco e,jgnificuli\'o come il geroglifico. L'indi"'idualismo rag&iunge il \'Crtice con il Gru1>po dei Fau\'CS, e quello degli elipreasionisti: si 1>arla di s1a1j d'animo, di visione 'originnlt:, in.:1ommu della fa.noi-.'\ pehonn.lità. per IIHlnl'anz.1 di nece"Pitù »piri1u11li1 tli idee, di morale. E ,:-i riguanla dri , il'ino la pu:-izione del– l:1 gi0\ 1 :111cpittura i1uli,rna. Il Noul'C"llto hn h•~<'illlo 1'crcdi1ò <li un vompieri.tmo lru\'e– etito. Quaei tutti gli nrlis1i che -i llO~:,OnO identificare in (IUl'~la Val!:a definizione tli 1tOl·ece111is1t1 hanno cttpilu dell:1 ~rande ri~ voluzione moderna e-0hanto ln , e<.le c-lc– riore 0011 cui hanno ma~cherato un cada. \ere. i\cs&uno di lofo ba la,,.cja10 l'c:redi1i, di un nuo,o linguaggio. Due pittori i111- 1>or1anti1 e tli re:1le \·alore Jo,e,:1110 e-.•P. ~ere le fonti ,•ivc della n0&tra gio,•1111c arie: Morandi e C:1rri1. Carri1 ,lopo un J>Criodo felice, crede po– h:r legare arbitrnriamenre le e~pcricnzc tlei moderni 1111,11 nostra tradi7,ione. Si ()lit'· la ,li Mu.accio e di Piero d!!lla F'r:inc.-e• sra: e m1-<·c l'aborto :tecademico del 110. Hro no, l'('enln, Per lcg:tr:-.i i.11:i tro1lizione è finto e&Cguilo un 1>roces...'-O a!.Slli como– dn e t:-t:tnplu·e: In ddonnazione invece ,1i essere un fattore liberatore di 1:1chemi, i,:i è chiue-0 ncll.1 irnitnzione di uno , che.ma :inti<·o: t1udlo dei fJU:tl\rOcl'ntieli, la \'lllu. 111zionc illignificativa del colore è r.lnt:1 ah• bamlonarn eorne ~e non fosee a,, enurn. la nuucria è ~tat:1 impif"gata ::-cnzn rigoi:.c al. cun11 <'011 1 ,pt'.rimeuti di l'Onlrtiffnttori. Jn• \ecc dc.Ila 1rmfo.io11e d1e è inimi1abile per la sua sleSèa vitnlitù, r.i è )imitata la df'ca. denza cli &ea. Lu modern.ilà ,·iva è i:.lnta legala id un lernpo morto. 1\'ella 1«nil·a nt10,-a ?-i è iniellalo il virn.,. della cucina ucraclemirn. Il ri-uhv.lo non 1111 l1i-ogno cli conunenti. Ca"°orati e qualche nhro rima,,ero 111cuu 1·onl:1111in:iti 1l:1ll'cpide111ia no\e<'entiHn; ma J:1 Joro li111it:il11 polenz.a in<lividuale non permise di rompere il cerl'hio dell'impo. lcnw colleuivn. MorancH, il lliù dvt:ito di rutti, i.ntui~,·e il 1lcrir11lo dila@an1e e per -alvarei -i chiu. de in un c~oi•111 '8110 1ler.!>01tnle. e roneu• ma tutte le 1.ropril! e,perienze. Morundi dila1>id11il .i,Uo 1n1tri111onio.Apre, t:Ì, ai gio, \ani uno ,pir:1~lio di h:c,~ ~u 1111 motlcrno mondo me1ufi~ico , eramcrlle iraliunn («1uan. to 1~iì1prol1111,l11 ,crni,11110 l:i mcrnfi-i,·n lii Mor:mdi, tli <11wllu lii Oc Chirico. l'- 1.tl\ 'Uta del r~l" llntrinihizionc surrenlb la) m a è sohanlo ~:i,)Or~ di po1,~ia, ed i me1.zi 1,cr e,primerJi sono. gdo..ameutc ,uoi, ne:,::,u.1 . no JnlÒ prenderli in prcs..1i1o nemmeno I l~1du!1hi~ncmc lo •t:1dio della i.c.nhura maggiore_ e, _i~lenu1 \ ia , _i1~-ouol~1_1eate d.– momentane.umente 6CUZa cadere nell'ace:,. an11ta e diffll.l,o un J>O dappcrtul10 111 ha• opere d1 JHU alta q11ah111: qua,1 altrt'I. demia. Si può imete, come tulli t,.Unuo. lia, _all'apparire .di Ni~la ~isa~o. i! .:ui 1a111e (ul.gu.raz1oni di una d1iarezzr. uma• ('hie<lere pre,.tili a <iuei ricchissimi ('he 1ml1rno ne) Battistero d:i P1-.a t' coe1 du- n:1 J>e~cgu1:a :11lra, ,·r•o una :.eh a Jantc• ,anno d:l Cezanne a MalÌ.èòe, Se,erini f:i 1a10 e fìr-111a10: A11no mUlcno bis centum ~<'a di errori . mantiene ... empre au una linea internazio• bi!it/Ut! triccno /wc opu., itHit;11e .,cul- Tullo quel ei111111111a..> tli ~ahazione che nalc di purezza ling-ui,,ti<'a ed e <iue:to il 1>siiN1coln Pism111\ - l,aml<>tur d,gne Ulm hn figurn di un c<>mplic:itu uudiri, icm e 6110 pregio, Egli opera nel climn pa rigino bene doct(I t11tm11s. A che ~io, erd.)bc ri..:or- le cui belle \ ili or il' -.ono ~<'ontule nel tem– di 1111 cerio lcmJ)o e polemicamente nei.eu. dare nnoora 1111a \O!lu gli (.'~empi CO$picui po :1 prezzo di :-J11arrimc11ti e di compro• no :;li J>uÒ conte.:1nre grandii-o:iini meriti. delle &cuhurc <'amparw e pri11t·i1>ali?- ..imt". missioni; tulio quel ht1U>C1t:1rce n.iminare Ma egli si lN>\':J nel clima cubiela di Pi- l)arole avulse ormai da un tcslo di <'hiuro ca~-o e Brncque e la , icioanza di , 1 uc,,ti intemlimc1110: , cri e prOJ)ri relitti di una oolosei (a "ì rhe ~l>C'-"o a torto lo -.i cli- linguu morta dei quoli. come degli a,anzi nientica. di ll.U naufragio, ::-tnt<'llll1daJ mare. ~i i111- padronisoono i , i, i J>Ct il loro bi:,Ogno E poi si 1)arlò di Mafoi e di Scipione, i di esprimerei, fa t'UlK> a :,.. icola e al ?-UO quali re:1girono al nO\Cccnlo eencndosi di pulpito del llallietcro t!i Piea, nel eCneo elementi romantici: riportarono l'uo:o del medesimo in cui .o:inmo soliti dire che J'1n• l'Olore e diedero liberti• ul di1:1c~no; mn 1ero trn\'nglio del volgare, e del pcn11iero soh:1n10 come \'aiorc 6Cntimcn111lc, ed il vvli;ure, fo cnpo ulln Divina Conmit.-<lia. loro mondo e lcgnlo a quello voccb.io. Mo lo scultura di i\icola Pi-:1no (prim..11, I giovani (,~ tanti pieni di talento) -.i di Dun1e e Jlrimn di Giotto, come giusta• trO\ano oggi a do\'er elaborare ancora un mente 01:1:-enano tullil inaugura l'era Uh. linguaggio, e eisicnrnre 0,111 cosa a loro d,::rna dell'uùmo. E' già h1 rirwsci1a, chu guiea. ~e ri::-uha J>Crdi1a di tcm1>0. diJfì. il trecento ~marrirìi nelle e1>ire pu:,.:ionali cohà per la penionalilìt di ri,•elar,i con od -0mate del go1iro c che ri1ro,·eril, p,oi. pienezza. Certameule tut\n l11 J)illura ita- il ieerolo dcll'U11i.111ceimo. liann d'oggi da Carrà ai gio\UnÌ6simi, po~- li \ asari 11i~piegò Nic<>la con un ritorno ~it..-dcuna ~ua 1><>e.!>in, un euo umanesimo allt" forme cla!,&ichcgp.ianti <"he ehi:-~:t non che ancoro non è riuscito a prendere CM· fos~c, nt:IL'inlcnzione tlel biografo, meno po Jlerchè sempre 1r,wisoto ifol vecchio generii·o di <Juanto a noi p11re; t:tnto più ronce11o di 11111:iue~imo.Perciò credo ne. che il Vusuri re~J)iru\'a aru·orn raria di ('C~;.nrio mandare tutto a monle e rit)f'en. t111cl grnnde ritomo e, pili, delle in(inite dere l'e,.perienza moderna dal !>rincipio ~111~ po~<ibili1ì1 di :1r1it·0Ju7,ionc, e,ulle nostre giowrni i:J)allc ed nddo:,sarct·• Jh·n .:,'intcnd._. d1c il t•la::-~ici:-1110 tli i\i.• nr tutto il 1)eeo, lo fotii·a, l:1 re')pons.abi• cola non è il cla~i(·i:-mo accademico; m• lità e Ja gioia. E ~i<'eomc l'nrle ,eramenle una ronrnnitù pro(oudamente radico111 nel- non ha frontiere il mi1lior modo 1>er la lezione antica, che f' quanto dire 1no~ e~primcre !':mimo tli un l)Opolo è <1ucllo di::rnanwnte e cri-1ian.1men1c rh ie::-ula. eic• di 1roure i mczz.i d'ee1,re1:1sione. E questi chè es•a 11011 è nè un gelido 1>rodo110 eru- f'i uet·e1tano e si J>renJono lll do,e ~em• dito, nè 1111 rheslimcnto pag:mo di conte- lJrano ei,sere di qualitll migliore a secondo nuti cri-.tiani. L'animo C nuo\'O. cli c1ue• ilei kmpi, .\Imeno <'O&ici hanno insegna. •- 1.oo= at'arlt' mburatu e il!Ol.cnnc che pnrla ngli lu Pou~in i1:ilinni--in10 e poi ianto frnn- uorr.foi del D11f'1•e11toun linguaggio anti. c·t·,-e. Veln11quez 1 Goy11, Greco. <'he per e:,- NICOLA l'ISANO: P:irtii·olur,· del pulpilO ciptno di ~hre un ~erolo e mezzo. écrc grandi pittori i.pagnoli nndarono iu·i. Nirola Pi5"mo C il primo ar;cfi1·e dcl- nrn ibi Veneziani. nel Buttietcro ,li Pi.-in P 260) l'Umanesimc,, il meno medioevale d.i 1111li E J)Oi, da Cimabue a Tiei>0lo abbiamo gli arli~ti del medioc\'O. Per lui rinascono elargito Iante di <1uellc ric<'hezze, d1e tutti <111ellcdella l'tìrla di Cat>uo e di Cu 11td ilt•l ci j .. iiani, romt' nel hullcfimo, le Fedre e ci ~ono debitori. Però, •cn;t11 ri1egno al. !\Ionie? ~liDt:~~I\. e~>~,r~1u::·r~1t},i::im!~ 1 ~'i'ili (l~r~: 1 ;: euno noi J>O~iamo prendere do\'e ci con• l\fu come 11 im1,ro,,i,.o » n.10:<':a nel 1260 'icn~ la nrnt~ria ncc~e-l1ritt l)er In no::,t11t iJ frutto ,nernvigliu,.am 1 ,.1.,_, maturo Ji cofagi e e.lei \'Uei ueo•alliri. marmi err:t– , ita ipirituale, p<1id,C ~pesse vohe <1ue~l11 <1uel 1>ulpito. OEgidì -.mcmhroio etl C!<JIO• lici del, r•ralo pi-.ano: non lane di una 11111teri:1 prezio-'a indireltamenle ci ap1)ar. ~lo in f:worc\'olie:-,ime condizioni ;1mLicn• 1i1•nc: per erNlili. rali in una d"lle eale della i;ramlt: 1< Mo– Ai\ l'Oi\lO CORPORA fl cubismo in1e11Jeu1 rimcllere un po· d'online. lhellare le 1>er"onnJità in una grar:tle ~rsonalìtà coUcl.l.iva (così è etalo 1ot:mpre nelle gra ndi epoch e) e ridare al– l"individuo il ,: 111tagg.io di llJl ,rigoroso lingungi:;io comune, im1uadrnre l'arlista nel ,t,.UO tempo. Però il eubismo dn1>0 a\'er propos10 gli elementi nccC66nri a quesla ri– forma, docia :,nche lui nel pnroWsmo in• dh iJuali-.tu di Pic11~so, il <11111le tremendo ncrno:atore Etrap1>a il velo 6U 1utte le con– ' ~m:ioni esistenti, f' f'i mostrn il Jairlnme dello nostro condizione d'-uumo: ~adio:mo, harharir, gufto dcll'orrentlo, dn ,1uc•ta guerra fotti ,•enire in tiUl>crfìcic doi mean– dri del subcoscienie do~e st11,·11noaSE01>iti, serprnli della nostra anima. Visita a Ciarrocchi ::tru di Sl'ullur:. Pi-an:. cl,•I '300)) lt•hc IÌ· propone agli ~ludio~i ardue, !<pino::,c ljUè. !'IÌOni 1111oru1,ull:1 J)iù \'Ori:1 cd nhu 1..or• rent~ figurath~ tlcl no~lro mcdioe,o) :i, nmnf' tullor:1 un rni,,tero. Prirnu d: tjUC· et 'opt·ra certa del grande :nue!llro, t'Onl"iO dallo Puglin t' tl:ill:t 1'o-,cana. è (tuasi il dr-erto. ,1u:11t11111q11e ~i j)Cln,ui menle :ii precctlt•nti più immediali. Anc.he il linguagaio dei rubii.ti come quello dei F11uves, &en·e l'inJi,,uluo il qua– le &i doga a raccontare il HIO ,lramma. l.'e~pressionismo non è eol111n10<1ucllo ebd- 4iperato dei tedeschi, ma anche ,aucllo me· lanconico di Modigliani, &cnsuale di Sou. line Pa!ichin. sognatore di Chagoll, rcligio– ~ di Rouauh. I F'rancee.i, pitlori tli grandt> tradjzione di chiarezza e di lo,:;ica (non per nicnle Oe.!>COrtes) s.ono quelli che ri. nut11~0110fermi Hl) nUO\'O concello di clat· sici18. Non 1a tradizione (che e paro13 vuola di t-en<-o <1uando per eo:fa si intende il tingun~gio adoperalo dagli artisti. neUe diverse epoche) ma lo cJ)irito della tradi. zione che sono le curo1tcris1i<'he di 1111 po• polo a concc11ire i fotti della csielcnza, e darle forma e linguaggio eemprc rinnovnlo :. eecoll(I:., delle csigen7,e del tempo. Bracque e hhti,.se dallo spirito della tra. dizione francere non ,i sono i,:J>Odati di un millimetro, mal1rado la ecf'ezionale Ji. bertà deJ loro linguaggio e~!ii rimangono contenuli in una OUO\a mi.&ura, m·l bina. rio di uri nuo,·o concelto fìOtiale. E~i sono gli iniziatori di una Jingua chiara. adalla per esprimere un mondo che iwr:'1 rilrov:ita una (ede. Tra iJ nuO\'O cont'ello di reahà. ed il uuo,,o linguaggio <lovrì1 ee,,cre t:co. perlo, un merro dj misura. Tante volte lo. pillura è stata soJlanlo un bel gioco di llarole inusitate. Oggi il L1ioco non è più po:.5,ibile J)erd1è il linguaggio ha i;ià una Euo grammatica precio:a (il dramma della noslra pittura: ò orrendamenie &grammati• cala) e gli arr.ieti fìtanno elaborando il ve,·. ho, luce del noovo mondo, che indubbia– mente è nato. ••• Da Re.noir a Pica!,bo C nuto d11IJ'Aulln Z il nostro alfabero, una nuova tecnica 1a floln 1>0%ibile aderente alla visione cHl'ar. tisia moderno. Chi non ::a (,'OlllJ)Orrc·, udo– pcrare il <'Olore e la maleria secondo le nuo,•e nonne, non ha sentito eh.: l'uomo è oggi un uomo di\'er~o da quello di ieri: rh.i 11011 conosce Ja 1ccoica moden1a non ha coscienza moderna, non ha coticien,...a d'ortiéla. E ~iccome la tecnica (<1uella .au. tenLica. l'unica) non C mni seJ>nrntn dnlla coscienza, noi ci tro\'i:tmo da,•anti un nu– mero Slragrande di arlisti la cui , i<.ione è vncora oggi 1orbidn; e malgrado J'nppa. rcm~a di moderuitù opera in un campo tnorto, 8lre11arnentc accademico. L .. 1 quale ucc-aclemia ahro non è che In decadenza di un Jin1uaggio ,i"'o, decadenza a, ,·enuln Uno sludio di p'.Uore qui, tra. \'ia Naz.io• ruile e l'E.squilino. la gcnte fedele alle con• venz1orii difficilmente Jo pe."lsercbbc. Mn quando uno, sal;te le ~le d.iJ via Depreti~. cd ent ra nella ftlanza dove Ciarrocchi lavo• ra, si affaoc.ia alln fineatra d'angolo, scorge il trnllo d ì strada che l'Istituto di Stat;&tica tiene pcrpetuomcnle dentro un ombr" lugu. bre. in contrnsto con la fa.ccialn del Super• cinemn sempre nccesa di luce, non c'è pi\l posto per la convenzione: se mancono g;.i sccnaz'l illustri, preparati, di Piazza di Spa. gna O p·,aua del Popolo. c'è un 'otmosfer.t in cerio modo concorde con le due chiavi a cui. si tiene la pillura di Ciarrocchi. Tra uno ecuro da tempesta ~mminence - fola– te di vento che IICJUassano g)), alberi, cicli angustiati da nu"oloni che solo in pochis– sime zone fanno posto all'ozzurro - e 1 1 nitore di certi paea3gg1 ;n cui le fnceiaie 80n 0 chinre, '111 mezzo a un verde 1enern– mcnte sfumalo, c'è una alternativa che non si fa mai pcrentor=o. che non sconfina nei poli opposti dell'idillio e dell'orrido, perchè qu1 il cielo non è mai terso. porta con eè un agguolo di ombre linde, e lì, entro un·a– na sconvolta e freddolosa, qualche ftngolo c'è sempre au cui indovini un eagzio di so– le, che fn limpidi i colori. e c0me festoei. I paesaggi degli uléimi mesi sono. da questo punto di v.isto, estremamente indica– tivi, campati come sono su un ordito di tinte ncc.olte in un amplissimo gioco di 10- nabtà accordate fra loro su un registro gra· zie ol quale i roui e i \'erdi, aCC081Bli,non fann 0 m3ggior diuonanza di quanto non ne fncc'lano, la ~ena e la lacca di d.i Ct11ann V su un ponte romano \'Ì:8to da on particola– re punto di luce, il violello e il turchino che conciliano, nella Joro contiguità al margine estremo d~ un pac.sagi'io ~1gitato, la scala de.i verdi e quella dei ros,i, Prediletta, que– st'uhima, da~ pittore, al punto che su di 0593. ha impianlato quel ritratto dei genito– ri così aute ntico che t.i verrebbe la voglia, :11 "cderlo, di andare incontro al padre che siede in primo pinno. le m~mi sul ,,srembo, di dnrgli un ., buon giorno• del quale quel– lo non si darebbe prr inteso. allento com'è a guardare altrove, con .i suoi occhi pun– genti sul volto bonario del marchigiano. Attento, forse olle acqueforli del figlio, a quel] • paese sulla collina • che questi ho Jegnnto ncUn frenesia dorata del sole esti– vo e poi nell'atmosfern qunsi nebbiosa del– l'alba. e po'J nncora entro l'aria cristallina di un giorno di scllembre, sereno come quc. sto in cui le rguordiamo, Un paese. che a volte s.i. popola di crcalurç vivent'z: solide come le madri carnose che tengono in braccio I bambini. o suggeritr'ci di inqu.ic. tudini come, la gio\'inetta che da sola oc– cupa una piccola acquefortc, e fa pensa– re alla uerginc adolescente d.i Cardarelli. la perla rara destinala a finire nelle mani di un pescatore d.i spugne. HO~AIIIO ASSUNTO lt!PARAZ!ONl AUTISTICHE. - AJfo Co11/cren.:.adel l.u.sM•mburgo. 11e.l sottoco- mitmo <lell" riparazio11i. italiane. è Slalo dP- ci..,o ,.m iJ?sisten::.(t del delegato ellenico-, che> l'lralit1 sosti111i.$cr, i rapolavori. J'artP di$trutti o conw,1q11C' p(!rduti con altri di egm,I ,·a/ore esistcnti nei musei itaìia11i. * QUADRI ITAIAM Ii\ GEHMAMA. ·-- Nelh, Germania meridionale i11W1110 sono sfati ri11vc,u,tj 1mri ,,uwlri di celebri llUIOri fl~por1<,1i dalle truppç 1oedc-.c-hc in ltaila. Le tele sono state poMe r1/ sicuro ili, at.• lesa che rie t·enga autori::au, la rcsti~u- :io11e alle nuloritri italiane. * I.A Dll!EZIOi\E DELLE ARTI e del/e letlere / rance.se, .~cguencfo h, lradi:ione dei pitturi ul/ci.:tli, ha ftf/id,110 ol pittore Tou. clrngnes, il com11i10 di seguire con il suo pc1111cl/o i laL•ori <lettn t:on}errn:a dello Pare. T ouchr:g11i>s lw ri/lr<Hlolto tutti gli t1.ipet1i ,lcll1t vitn 1x1rigimr comcmporoJrea ed /rn rarcol10 nel suo appartmrumto di Rue dc l,, Pai:c una (traordfoaria documr.ntazio11e sullcr vita cot1tc>mf)()r(U100.Egli <lipinfte c/11 vPriti anni tele per salo,ii, scenari per tPa• ,ro e rirra11, di cerebritii. Pcrd1f' gli :,f'Uhrtri tiella l'orl:a di t :1. llWI e di Costei dd Monte, come di Sa– lerno, tli Sena Aunmea e Ji llavello (ma -,iumo gi1\ in epoca più 1ar,lu e i\i,·ola ilo FoH:ia, '-l'Olpcndo il pcrgmno tlcl 1272, for::,e avc,•a \'leto il Pisano) rinrnni,:ono nel• la 1ratli:r;ione r<om:mm, \,eppt1,r m~trono di O\'er sentilo l'amore di Rornn cou più censito vigoroeo t•Om:.cntimento oltre che 1·011 1llaJ[p;i<,rcft·deltà lilologica. E paiono, anrhe frulli un poco anificiali, 11u11ura1ial 1·aldo di una rc:=urrezione l'Onigiancsca dcll'im1,ero ronu:no: poeti aulici degli SH,i. .\ieola Pisano, irwece. è già fuori del. In lradizione romanz:i, benchC l'nbLi:a as- 1,imilnta, U\'\'iame111e. Come Ì• fuori della lrndizione hi~.anlina, pur dt11L1111c11doue Ff'l1cmi rap1>rcscntn1ivi e moduli \'Orrei (li• re allorn obbligali. Come è fuori della oorrenle goli<'a (la cui cono:.cen:r..a 1-i dif-1 fonde l)ro1lrio in ,1ucl torno Ji 1empo), <1u:1~1lm<1ne Je rivolga attcn ~ione e 11 <:_ ac. 1 NICOLA PISANO: Purtieolare del ll1I >it <'ell1. nelJa larga e <( c.la~ 1ca u pan1tura . . . 1 1 0 architeltonica. iJ mo:h•o de 1;li arrhclti 1 r;. nel Hnt11stcro d1 P,su ( 1260) lobi.' o un c~IO CeJ>r~~ioni~mo di glJiP,ni e d1 punnegg1 {ma non c'eruno. :i portata rli m:1110, gli. eeempi dei ~areofagi del co• sidde110 « bosso impero"?) o dc11ugli di nrchitcllure accomod:1te a paesaµ:gio dello 1111rrnzione. or {11111 or lù: dove purcndo pii, i1:tr11zlu11:ihncn1e chinre !'iffattc acco. ~!i?m.e. dove se1_i1brandoappena un'eco fug· ~•tivo e oreccl11nta <li unn novità diHusa ucll'.iri:\. Nè ":i dimcmicato che 01n•re f'Omc il 1mlpi1~ del ll:i11i~1ero pi$3no ,,_ono fo1ica <li una cruola. do\'e oitni ai•olaro 11en•,,.:ari:1mc111e. elabora il ·<lellalo deÌ Ulllee;lro, do,·e, perciò, le muni E"ono di– ,·erse e, con e:--Sc. di"ersi g,li 11ni111i. Se..1:r,a \'Ol,er Ue"pp'l1rc '.i.riorare l'nJ,i\so periglio~o (le-Ile :11trihuzioni delle -.ingolc trnrti del 1111lpito e magari flcllc singole figure o frnmmenti tli (ig11re (impresa 11111'nllro l'hc inutile, nu1 pre.;."ocht' dis:pe– rnla qunnlu :a conclu-ioni prob:mtil; Ecn. zu pre«umerc, in un arlicolo di giornale, di d:,re un nome o l'indi<'azione di uu nome alle di"er-ec rnani, nè tu lle tam bc,1c <loeta.? (caratteri arnolfia.ni ,•edo110 alcuni nc,.di Eia ti e in t aluni P rofeti; e in certi f..'r.:a,1gelisti. come nello i.peceli.io del Giucli:iu. In rollal,orazionc ((nolcvo. le» di (;jo"nnni Pi-nno. che però Bnrebbe t-l:110. nel 1260, ncJl.a pili felice ddle i1l0· lesi 1111 r11g11zzo di <JlHtllordi('i in quinJi<'i tuuti !) diamo un'occhiata all'insieme del• l'opcrn. ,oglio dire alla concezione 1>la• t:lica domina111c, e t--0ffcrmiamoci eui 1>:ir• ti<'Olari piì1 notC\-Oli, toni 1>ii1feli<'i: rome l'AmwnC'U1::.io11<'.la Votività, l'Aclorazio11e dei MllGi, ,1uulchc de11:ii;lio della l-'re:se 11• 1tciot1<', della C10c"fissio11c>, del Gim/i:,,, e ..ugli altorilievi (r;,n/i illustr.) che tra specchio 1: ~J>ec<'hio ,.j impongono monu• mcnlal.i: In Crrrilcì, la F,,<ie, ccc. l~i~lc null:1 di tiimilo innanzi a Nicola? o, anche !-e c-·è un rlima ('ullurale che qua,-j diremmo ne 1>rcp.1ra l'avvento nel t·or-,o !iccolurc di una lem,1 re,•ivi6CCnzu dello romu11i1:i, le cui tappe ,ono con i·i"'ihit. e:-,lintu, ma , oci -=terne ddl'uomo in (1uan10 ordine. d1iarezza. legalilà. La sua perSonali1(1, igno1u a noi nelle fosi pr~edcnti il J'Ulpilo di Pisa, è dt1\'• vero u.n mirncolo; m:1 sol.unente nel scn• so che miraeolo:,.a è l'appurizione. a quan• do a quaudo, <li un:i \ is:-i1na luc<' t;piri. tuale neUe tenebre del mondo. L'ispiratrice di i\ieola è Roma. che im– mutabile M'olge il suo destino d:1 Cesa.·e al Vicario di Cri~t-0 e che l'O&htui;;;ce, or– mai, uno dei due !lO)i della dialettica Umana, E if maestro ei didaCl'a tanto dai predecessori e dai ,:ci; ur.ci, 'Juant'è la di- 1:1tnnzuche corre tra e~i e il cammino fu. lu.ro della SOl:iCIÀ,dico della rnrictà mo– der na. Pugl,.ie::-co Pi~uno? Non i, un problema, nl di là dclii• rompctizioni cam1>a11,ilis1i. che;. 111:'I for&c ." corwalidarc, se uon la n:i,,c1ta, l'educaz1011e di Nicola in Pisa gin– , ert:bbe tener pre-.cnle l'onore delle JC1. tere Ialine in <1ue.,tn i·iuà e la trn<luzione del. poema epico, Jal C:,r-me cleL 1081- al 11 L1ber i\1aioliehinu-, ». FORTUNATO BELI..ONZI C 1 L L Y Pastelli italiani I.. 200.- * F. ON GA N {A ASCcN IONE . VENEZIA

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