La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 6 - 25 marzo 1917

A,rn o Vl - N. 6. 25 Marz o 1-91 7. Cur1,lo wrrmU colla Po.rta. " . a Il Il ■ lii ABBONIUIEMTO 1 Ui:a a u mero Ce o l:. 5 . L 1.50 Semestrn .. L. 0.80 ~ REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE : Il 50 e<1pie, , L. 1.50 JOO copie. . L. a.- ESTK-PlO tL 00 ,-P I O ·mi avvenimenti in Russia La , nonna , dellarivoluzione. Le nostr e lettrici conoscouo ormai -almeno per quan to ci ha fatto con_oscere la Slefan ·i - gli a,, ,,.emmenti S\""Olt1s11n que– --=te ultime set ti mane nella Russia. Una ;i'°olu zione , na.tn ùal pop olo e fregiata del ~assillo rosso persino . sul le .bni oue~te dei soldati, ha. abbat tuto 11 :egime nnstocra- 1;ico-feudale1 sostit uendovi quello clemocra – -'.:ico-industriale. I cosiddett i liberali . e persino uuo part e dell'a ristocrazia, ~i sono affrettati n solid a– rizzare col moTi meuto allor chè lo hanno -veduto trio nfar e. Dicc,a ottima. mente il nostr o .-Jvant-i.' ehd in,ece di oppcr:;i al pu ledr o in corsa. fn riù util e a costoro se– guirlo e imbrig liarlo a. poc o a po~o ~ Comunque, la Ru.s sta cessa eh es.sere 11 r6aziouaria » nel vecchio senso della pa– :rola, tj di,ie ne - ne' su,Ji organ ismi di– ::ett ivi - a democr at ica)). Che siano oggi i democratici ncll~ ua– :z'..on.i occidenta.ìi . domaudatelo a quelh rhe 1;alè nomè hanno assnuto . ad è~emp io: nel l!Ostro P1te::::t3! I Ciccorti . i Bi~solat i: i Bo– nomi. i Chiesa, i Cappa, i Girardin i, i Ma.rchesano , rutta qnesta bra,a gen te,. sta prup rio ora intell~iiicando la ~UR az10ne cont ro quel P artito Socialista, eh~ pre,ede -ara il ~uo ;1ccusatore e 11 suo sep pelh ton- -:: dornaui. P er questo. il no~tro anguri o va o_ltrl" ,alla rivoluzione che pare già. imba,a ghata -1..all,- forz:, bnr~hPo:i: Y.l ari nn'ftltr~, che i ~ omperil Jvrna;ti in tutte le Nazi oni,. contro ~utt i gli czars e tutte le democraz ie. per _a. Ehe-rc!zinne dal giogo econom=.co '. l _ 11U1J'i"•J mini~tro della Gim;tizia ha or – lioato che .sia rila sciata in libe ii~L e richit1- =,t.a dal!a :Siberia a Pietrogrado, quella 1 au·::ina Br eshkowskaia che dtt. 39 anrn 1 ott~ e !-,;ff:-e per la cau::;a della rivoluziow -• ::-lì-:-:w .• 0.i cui era d1iamata ]a <t nonua »- L.:- u.o~re lBttric-i ric-ordauo ce rto che dei!3 Brel°'hkowfkaia noi pubbli cammo ill -:;ppc-urliCF: le J[P11t</r~·~ poco ~ewpn add.Jeh·0. .E-s:. e una delle r.,,u glor io se figun:: del m('_,nmento socialista ru:--so e int~n!aziona~e. Fu c0nfannata una priru:. ,:-olta _uel 18_18 éi: lav,Jri forzati per la propagauaa socia– iB::_., fne1_ i contadini. Dopo aver scontata '~. ~,1c. pena. Hf-f;li. anni i89~-1WJ . ha ~o~ !D.iL.•~ fo.to co n un 111ccolù man1p 1 ,l~ <li am~CJ _·r.Jp.,:-.ra <li ricosti•.uzione del Partn:o socu1- i:,:a-rivolnzir,nario. ifr-;trutto da1le re1,re~– -- ,•1i dr"'.gli :.n::i prr·ced:nti . ~0!1. una ene1- r~:F f' con Patn:;ia~1uo 1ncred1b1l1. la forte f~u1a, 1,f'r5eguitata da1la polizia: viaggia~;1 .ic.1 •in: 1 citta ~ll'altra. portaud_o <1ar:1*rtut~o 1 .. ,..._,1 lJ"'rola. e:,ldn ~ pe:.:;?,a!--1-.;a,_ 1 e~emp10 !.!l!rèl.bili:-rl~Ila c::;na ,ecch1aw lumrno~a. D.u– -~T:LV:' r..,•ttf- od otto anni re ~tò intr<J~ab1l& ,e:- !:, polizia :,,f'gn::ta, che aTev;:1 fi!'-.:iato .t,U taglia per il ~uo ~rresto. Jr1iì!l'-.. tra· .ti.ca da Azf-ff, fu JJrh,a nella pronncw cl, .::,imhir~k. n,eJ 19ùG, e trasportata nr•lla for• ~-:::zz~ <li Pinro e P:lolv. . fJopo due anni di priii_one fJffJV~-nti:·a, ru ..--,J!Hiannaia alla òeportaz1onE- a ,;·1ta 1n 81- t,~ria .• .\Jla risp0.,ta regolamentarr~ ~1el.prr– :,td~ute della Corte sulla 1,ua pr?fe.ss10ne:, n~r,r_,i,;;&-: « La propaganda del 80Clahsmo J,. Fn 1 ntern aUl.a Kirf'nsk sulla Lena e sot– toposta a un regime di sor~eglianza . str a.– ordinarié:... Quattro ... birri, nott" e ~wnw, 71.gii&.""çanr, 1JTeFso lc1 sua cas a,. esa.mm_ando .-:, interrrJganrlo tutti i vir;: t ton. Qu ·:-.t1, de] re:>to. furono rari, pe-rche il Go_w·nio a.rrf-– .,tava e deportava chiuuq u~ ~tnu~hva. re~a– ziou.i co lìa devortata. Ma il Partito socia– iir.::ta-ri~oluziouario rlecif-e di ~aJ,çare la vlorio¼ marr-in·, auche [J<·rcLt·. lc1su~ !-alute :ra ,empre pi ù min.lita dal cltma r1goro~o J.ella Siberia. . .. Uno dei compagni si travesti degli ab1l1 J,;lla oompagna, si truccò, e per pa reccb 1 <>iorni giocò la parte dell a r&cl usa amma· lata coricato nel suo letto mentre la ,:,,;,,_= " prend eva la d.irezione di lrkutsk MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO lii lii con un altr o compaguo per raggiun.gere la ferrovia . .Ma d& E:irensk a lrkntsk s1 conta – no lmen o 8 g iorni di corsa e ?enchè gl 1. or– cranizzatori a ,ess ero tentato d1 danneg giare fe comunicazioni telegrafiche, alla fine d.ella. settimana la notizia della fuga ft1 conosciut a dappe rtuttto. L <lBreshkowslrnia fu arr esta ta a pochi chil om et ri da I rkutsk,_ 1mpng1onata, o-iuòicata di nuo vo per l'e,;·Mnone e condan– ~at a a un anno e mezz o di prigione. 'l'o rna ora ~1 Pi etrogrado <lov:e la . r~g~ ginngerà ideahneut e il sa luto dei soc1ahsti di tutto il rno11do ! Leconsigliere municipali Sullo slc;so argomcnto, Lo libre penséc so– cialiste scrive fra l'altrn: <( La guerra. per quanto cle~tahi le, a vrù àl'uto questo effetto salutar e. cli strappare la donna alle falce idee nelle qua.I, gli avver– ,"k'lri del progrt:"-SD aY(',·ano int erei:.:sca mmi– le 1erla. . u La <lor.na ~i ti·o,·a oggi gettata nella mi– schia ardent e della slrll{/f!l e /or /if e (lolla per la rita ). nello ,tesso modo eh!' c·cii c popola– zioni barbare ~i so no viste lanciatc senza tra nsizione in mrzzo alla riviltìi. E~sa deve ,n ere il diritto di difcncle,·si. u Allorchè coloro che reg.~ono i nostri in– ll': cs.si - e che noi abbiamo .<empr e il torto di -"Crgliere fra i no~t.r-i avw·rsrtri ic d'inte- ESTICAO IL DOPP'IO r-ess i genera li n - si troverar. no in presenza dei colleghi femministi, la commedia cam– hiern. ,1 La 'donna. principalmente la mad re di famiglia, ha il compito e il dir itto d'esigere ht cessaz ione <l'i abu<i intollerabi li. che-per– mettono alla gente senza scrupoli di edifi– r·are la propr-ia fortuna " spes,e clell'organ iz: zazione economica della massa., e lrtonfcra a~e,:olmentc clella ,·illà maschi le che questo 1i11era "La dor.n(l elettri ce cd eleggibile, ra p- 1,rescnta . in un lcmpo pro ssimo. lo &l)azza– menio delle stalle d'Augia , nelle quali ripa– rano P prospe ran o rtnc-orn la frode e il me-r– l'an tili ~mo 1>. ( lk1 "' LA BATAILLE, <li flo.rigi J. Le fenun i1.i~te sta nno per registrare l_1na 11uora ,itt oria. La comm is.--,ione d{'i sut'tra– gio unirer::-ale. in Fran cit\ ha p~·e~?_una de– liberazione a fa\'ore dd l elcgg,b,lita _e del ,·oto all e donne in 1nate 1 ia cli clczi_m11 mu – nic.:ìpali. La legg{'. _(;.j prcrcde. s:tra pre sto l'Otala e fm bre,·e la donna prenclcni pos– ,,,_~s,l tk•lh~ s11e nuore fu1nior:i. . On vibrato manifesto dic mpa9ne svizzere L'idea feminin i, ta fa il f--llO _L·.orso. Di– scutibile sollo ccrii punti di nsla. _come molle cose. , i impouc sollo l'.Crl, allI·1. per una logica rigoro:xi. e perthè è legata 3: q~1el bi-;ogno di giustizia che è la carnltensta:a del pensiero moderno. . . . . ~oi non crediamo c;he il rcttno d1 01_0 ~1~ pro::;simo pen"hè la donna si occupcrn _ cle1 pubb li ci affari. Ciò c:_he (' 11m~no po rta '<'111- pre con ~è qualche 1111pr1·fez1onc. . .\fa ir;-omma. f]lll' il n dw J' t1Ì1 r·api tare.dt peg:r,r:io è che l' nzionc della donna nella. n.t.a pubblica ani, ·i ad essere csatt.ame nte s!m1le all' az-ione cicli' ono rcn) lP ge nte che c1 go• Ycrna. Confes.siamo peri , di arc rc speranze mi– ctliori. e che molli miglioramenti saranno ;lornli alla felice iciziati,a delle donne. Le rndremo presto all'op era. nel piccolo ambiente comunnlc . AITanno mollo rla fari' . ~tp ranno CtH1 prt1ci~ione que lI.o _cl~e r~gJiono. r J" espo rTann,) ~nza rerbos1ta rnutill:' ( I . ma con la 11er·e-;...:.aria persuasione. \"or. manclierù chi rorrù scuotere scnten– zi~-,amrnt e il c~po. crollar e sclegnosamente 1,, spalle. e studiare in uno specchietto ta- 1..,cahile un ,arva.-..tico so,-riso: u La donna ha abl,a--.tanz.a da fa.re colla sua casa e coi su~i bimhi u. rlirnnno. u P.erclerù del tempo. e poi. non è quello il suo posto"· \llimè. bnuna .gente. ci .sarebbe un p:ran larom. se , i dol'c<se rimettere al loro po,lo quelli c:he r.on , i sono! ìla noi rre/liamo che non sarà pun t.u "trano ,·N lf'tf' una donna r·on"-io-Jicre (·omuna lr. I rZns igli,~ri non sl rjuui-..r-ono lutti . i ~ior: ni. li tempo .,olt.1allo alla r·asa e a, l11mli_1 per la r·ura degli affari municipali. noicsara pc·r nulla pnra~""abile. prresef:1pio,_ al tem: r,o c-l1ec:lie t· da una opcrrua d officina o cli lal;r,ratorio pa,,,ato fuor di casa. Io sostengo prr,ino ctw la .'-,()1t.r· dr·l f<H.·olarc(, legata a quella rJelht c,,llclli1it:1 1·omunale. e che una d 0 nna anà perei,i tutto l'interesse a prender pari<' ag"li affa1i drlla sua rr~one. . . Snn v'è dulJbio: la drn m1 porif'ra ~p,rito rl, 1?iuslizia ,, rii 1'11a1·ezza in luj;[e le qur– ~11oni rizua rda nt1 !{li alT01i f'Omunali. Chr <1 tratti di opr•rr ù'assistpnza. di <;Cuoio. di ,tra,fe. di lal'o1i agricoli. di aJihellimento del proprio angol(J r~i eittù ~ di vill~ ggio. ~i _rr– /?Olr rl'i~ir·rn·. d1 prot.ezin:1<:?e1 bambm, o rlr-ivecchi la donna dec1del'l! su tutte que– str• (:l)',P il piu sovente ron PsatlRzza, .o;ensi- biliti, e gust,,. . La ,ita dr·I r.1J1nu1.r è come un amp liamen– to del fO<'ola11'. che fa sentir e e comnr en– òr•rc· alle· rlonnr. troppo spesso individuaJi – , te perchè non hanno ,iss uto se non nel ri – stretto circolo dr·lla fami(l'lia. che esistono intrrr,-<-i piu g1·1wrali. Ammf"lterle in seno ai Corsiidi com11nal1. i· ini,ia, le praticamente alla vita socia le. (1) ."'iob, <Ml traduttore. , r,1 è dim08trnto eh,• le donne nel Porltunento tinbndese hanno dato prova di mo1t? min?rP loquacità. P. molto ~g1ore r rn tieiLl dE-~h iomrn1 Le compagne di Gi11e1Jra, in opcasione della H Giornata delle donne socialiste ,,, hann o pub– ghu.Jto il seguente manifesto: Per la se ttima volta il çiroletariato femminil e internaz ionale celebra la sua festa , festa di lot• to, festa di libertà. Per la terza volta, questa festa ha luogo fra il ruonare dei cannoni, fra i gem iti dei feriti , n-,•ila luce sangu igna della guerra . Ma noi, noi donne , abbiamo fatto qualche co– sa per arrestare l'incubo apportatore di morte? No noi non abbiamo ancora imparato a lotta– re; n~i non sapp iamo che piangere silenzio~– mente. e soffrire , ciascuna per suo conto, soffri– re senza posa ! La nostra condotta non fa che confe.rma re l'opinione diffusa . che la vita politica, i pro– blemi della guer ra e della pace, non riguarda– no lo s;iirito della donna . Quale opinione ridico la! Già prima della guerra, inte ri rami dell 'industria non si regge• vano che col lavoro delle donne operaie , ed ora , in certi paesi. nelle fabbriche e neHe officine , le ope.raie sono più numerose che gli uomini. Tuttavia accade di trovare ancora adesso per – sone che ripetono quesre sciocchezze borghes i : che la donna è debole .fisicamen te, che è limi– tata (rpersino il suo cervello , guardate, pesa me– no di quello dell 'uomo! ) che il suo pos to è in cucina, che non si deve accordarle i dirini -poli– rici. ecc . Precisamente ora, più chè' in qualunque altro momento. noi dobbiamo lottare per i nostri di• rirti . A uguale lavor o, ugua le salario! ecco la no– stra pr ima rivendica1ione . Compagni lavor:itori ! Non volete che i capi– talisti abbassino i vostri salari ? Sosteneteci dt1nque, esige te con noi un sa lario uguale per un -uguale lavoro! Volete che le nosr,e forze aumentino, che si svi~uppino le nostre organizzazioni ? Aiutat e dunque l'altra metà della classe operaia a~ or– ganizzarsi. soste nete la nostra lott::icontro 11 co– mune nemico : il cap italismo. Le stesse catene legano l'operaio e l'operaia. ed è soltant o in– sitmie, colle nostre forze riunit e. che potremo romperl e. . . . Ma, per combattere con successo, ~nsi~me ~1 nostri compag ni, per gli scopi com uni, c1 abbi– sognano gli sress i diritti che essi poss iedono . Uguali diritti pçr la dorma e per l'uomo! ec– co la nostr'.l seco nda rivendicaz ione Per la lotta, ci occorrono le medesime arm~ che occorrono agli opera i. Ed osservate come , nostri nemici hanno timore di darci queste ar– mi I A Basilea. a Ber na, su lla fine dell'anno scorso i socialisti han no presentato proge tti per J 'ugua~lianz.a comp leta della donna e dell 'uo– mo nei diri tti politici. Ebbene , la magg1~ran-z:a dei dep utati , composta di capitali sti_-,;iropn etan . ha resp into il progetto così a Bas ilea come a Berna . Durante l'anno scorso, un proget to analog o dei SOC1alisri è stato ugualmen te respinto in quattro sta ti dell'America del Nord, col voto dei birrai e dei trattori . Noi vediamo quali sono i nostri' nemici politi • ci : sono ì proprietari, i capitalis ti Non on solo oartit o bofghèSe contempla nel suo pro~ramma t 'emanci;,azione della donna . L 'aio to, 1 'appog· ~io. 905sono venirci soltanto dai nostri comps - gni di classe, soliamo dal nostro Pa rtito di class e : socialista. Ma ci si obbiet terà : - E la donna delle al– tre class i? Essa è pure priva di diritt i, essa è pure umana, essa è pure contro la guerra! Se la <ionna godesse del diritto di voto, forse I 'or– ribile catastrole mondiale non si sarebbe veri– ficata. La donna, ogni donnà , è la vosi-ra na– turale alleata! Alleata? Una donna che possied e una fabbri – ca o un laboratorio dove diecine O centinaia di altre donne lavorano iper essa, sareb be nostra alleata? Una donna che ci sfrutta come I 'uo– mo, sarebbe nostra alleata? Una donna che go– de, in graz ia del denaro accumulato dal marit o o dal padre sul nostro lavoro. .:;arebbc ncs.tr :1 alleata? Le mogli, le figlie. le sorelle di quei capitalis ti che conducono ora la guerra per im– padron irsi del più grande numero poss ibile di mercati per lo smercio dei loro .pro-dotti, queste donne sarebbero contro la guerra? La signora Bert:3.Krupp sarebbe contro la guerra? E quan– te sono, queste u Berta n di ogni grandezza e di ogni nazional ità? Non cadiamo nel! 'errore: le donne delle classi ricche sarebbero ,per la guerra come i loro .uomini esse voterebbero i creditÌ di guerra al pari d~i deputat i borghes i di tut ti i Parlame nti ; esse maledirebbero così i depu rati oper ai, come i deputa ti borghesi maled icono ora Liebk– necht , Brizon e i loro compagni . No, la donna delle class i borghesi non è no– stra alleata; essa è nostra nemica , come il pro– prieta rio capitalista. La donna borghese ama e predi lige l'ord ine :muale delle cose; essa vi si trova assai bene, le. sua vita è facile e gaia, senza lavoro e senza preoccupazioni. La do~na operaia non solo non ama e non predilige I 'ordine attuale delle cose; ess a lo odia, perchè non le procura nè gioia, nè luce; essa vi è schiaccia ta da un rud e la.voro del qua le altri ricava il profitto. La donna borghese utilizzerebbe i propri di• ritti, per assicurare la sua posizione pri\•ilegia– ra. Ja sua prop rietà, le sue rendite , .per conser• vare i ·ordin e attuale de lle cose. La donna o– peraia ha bisogno dei proprii diritt i. per lottare contro l 'ordine attuale delle cose. per distrug – gerlo e ottenere un ordine basato sulla giustizia , per la vita umana . La donna borghese teme l'avven ire e non vuol saperne di socialismo. Per noi l'avvenire con tiene tutte le nostr e speranze, e noi aspi– riarno al sociali smo. La donna ema ncipata delle class i ricche lotterà contro di noi, col medes imo accani mento dei capita listi proprieta ri in genet"e. Donne lavoratrici! ricordiamo incessa nte– men te che i diritti 9oli tici non vengono concessi come ricompen sa di un lavoro da forz.ati, o di virtù fa migliari. Per avere dei diritti , bisogna conquistarli! Bfaogna lottare per un avve,zire miglioreI Per questo noi vi chillITliamo nelle nostre organizzazioni politiche. Venite, e noi ci apri– remo insieme la strada verso una vita libera e be lla! Questa vita non si inizierà che quan do tutto il proletariato , operai e ope raie, si leverit. compa rto contro 1'or dine attuale delle cose . Viva I.a fratellanza internazionale dei lavora– tori e delle lavoratrici ! Vn,a il Socialismo/ L E DoNNE SoctAl ISTE DI GtNBVRA .

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