La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 11 - 18 giugno 191

miti di ribellione di fronte a ogni giogo , a ogn i colpa di lesa umanità - Andia mo. tn-e,·a su.sm ·rato al mc.Hito, non lascia rti Ll"amlgere da questa immane fiumam.a di odio e di sangue che inghiotterà, tm bre\'e, tutto il mor.do cili le . - Oh, Vanda mia. le aYera rispo sto cal– mo ma fermo lui 1 no, non m.i farò mai dj– serlore. - Andremo lonta,no lontano clO\·e non ti raggiun~ranno . - Non è il terror e della punizion e che mi trattiene, arnrn soggiunto lui. Vedi io l!lor. ho ancora superato come hai fatto tu l' idea– le d~Jla patria. lo non posso seg uire, in nessuc modo, il tuo c<u1siglio. non per Il meschino t.imore cl"apparire un Yile, ma perchè la mia co– scienza non rni spie.g-)1erebbe,non mi o-iu- lificherebbe la mia diserzione. " 11a. sent i. tu de,·i wrnare con la nostra Luce al tuo paese laggiù. - E perchè? - a\'era chiesto mera\'i– gliata lei. - Perchè se io mori ssi la r.ostra Luce 110n sru·ebbe mai a111at da.i miei. E troppo cli\'ersa eia loro.. . non la potreb– bern comprende re. Essa ha tut.ta la ribellio– ne della tua ~azza nel cuore .. E \'a nda era torna.la al suo paesello na– tirn sul limitare della grru1 bosca,glia su– sunai1te . Fedele sempre aJ suo grru1 sogno umanitario. serena nel suo dolore a clli le padarn del na_ufragio della ci,illà, degli 1dtah <li reden21one umar.a rispondera: - .\nche l'uragano copre con dense nubi nere il sole. ma es...<o brilla pur sempre die– tro a quelle. Pa.ssa la tempesta e ritorna a l– lora più te,·so. più puro il sereno in un trion– fo di !uce più fulgida. La bimba. intanto. igi:ara , ,iv ern felice neLia casella dei nonni, libera d.i correre tutto il giorrw nei prati. di spinge rsi sul li– mitare della bo;;caglia; e i bimbi del paese ayera.no subito fatto buona accogJienza a lla piccola tedesca che arern un ·arnma sqms ,– tamente gentile. t.:n gi,xno Luce si era spinta con un gruppo di amici e di amiche nel folto ciel bosco do,·e c·erano delle frago le dolc i come lo zucchern . ,·e,miglie come il cor allo. - Ho fame. arern esclamat o a un trat.to ,Ida. una ragazzina della comitirn . - Prendi, le aYern detto Luce porgendo- le la sua merenda . - }la e tu? le osser.-ò la compagna . - lo, a.desso, non ho fame. - Ti r-errà poi .. - Oh, a\'e1·a concluso la piccola tedesca. dopo. .. dopo ,·edremo, imt.ant.o se i tu che hai fame ed è perciò giusto che mangi tu . - Sei buona, le aYernno osse rval o allo– ra i compagni, e noi ti vorTemo bene sem– pre come a una nostra sorellina, come se fossi nata anche tu, ~~i nel no~tro paese . Com 'erano stati feriti? :i uno dei due lo sape\'a. cè il russo gigantesco. nè· il biondo tedesco . s·erano trornli vicini e nel gran silenzio della notte. fra mille e mille ca.claveri si erano stretti l'uno contro l'altro cercando di sr..:aldarsi a ,·icenda . - CoraJ:(cçio,ripet.ern il ru~. forse do– mani mattina _la Croce Rossa ci tro,·e rà. - Per me sarà troppo tardi, rispose il tedesco. - Porero fratello, gli susu rr ò il russo, e. dimmi. ti dispiace morire? - Sì, sì perché la,eio un amore di bim– ba e una dolce compagna . - Sai? essa è del tuo pae.se . è una russa. Oh. davvero? allora non mi odierai? - l o nor. ho mai odia!f1 nes,1Jno, LA DIFESA DELLE LAVORATRIC1 Gll 'SE PPIX.\ }!ono LANDOXI. L'eloquenza dei numeri. Le scii'° !!il'aJ1climpr intc111azionali ciel secolo scorso chè sono: J. La fenrovia del Pai1ama. 2. li ranaJe cli Suez, 3. Il tunn el del Cenisio, 1,. Il tunne l ciel S. Gottardo, 5. La ferrovia del Pac ifico, 6. La ferrovia delle Ande, 7. li taglio de ll'istmo americano; costarono in tuUo, al mondo inti ero due mi– liardi e mezzo: la metà dell'j,ndennità di guerra. pagata dalla Frru,cia aJla Pru ssia ; il t.erzo <lei bil,ancio annual e delle ar mate per– man ent i ; il quindi ce, imo della perd ila tota– le della Fran cia e degli Stat i Unili in una sola guenna; un centesi mo di ciò che ha cli– vo,·alo il milit arismo europeo dal tempo di Napoleone. Questi <lati Felice Belly scr iveva nel 1885 . Si pensi all'incremen•o ch'cbbero da allora le <pese militari e quan to coshar ono queste ult ime guerre es.i calcOli !-e una così ingente somma di capitali non an·ebbe non solo ,·cn– tupli cata, c01ne disse l'aub0re. ma centupli– cata la pot,inza cli espan sione e di 1,a,for– mazionc pacifi ca dei popoli ci\'ili. COF~RISPOND ENZE D a To r ino . La nostra .car a compagna Mari a Giudii.cc, accettiando genti lm en t~ il nostro invi to, ha te. nut o nei loca li del oi1·colo socia li sta di bo1-go S. Paolo ·una conferenza s ui doveri della don – na nel momento attuale. La nostra compagna colla sua parola facile e pen;uasiva, ha com– mosso \'i;yamente le nwner ose donne presenti alla conferenza. ~lar ia Giudi ce, ha chiuso fr a gli a])plausi deg li intervenuti, con un ~ugurio di pace e un invito al!e donne a ten.er alta la bandie• ra del socialismo e sper iamo che il suo aip· pello non sia lanciato in vano ! D a Mezz a na \Novar :i). Con giubi lo Yi annunciamo che :incfie in que– sto piccolo paese di montagn a, si è costituita la Sezione Femm inile Socialista . Le iscr itte sono in num ero considerevole ope– ~aie, cb~ bnt~n~ sentito rl dovere cli unirsi, per 11propn o m1glioramento, e pe1· la conquista della redenzioue um:rna. Aiutiamo compagne quel par tito che solo ci ri– conosce, che solo ci aiuta. Uniamoci a protestare contro a quPsla guerra crud ele. Uniamoci, donne, e lottiamo per il bene nostro e per il Socialismo! Da Z e me. La Segreta ria Giustina Minero Anche a Zeme, .per opera del Circo lo Giova– nile Socialista e di alcune volonte rose compa– gne, si è potuto costitui re la sezione femminil e Socialista,, con un buon numero di iscr itte, e ancoJ·a in questi ultimi g iorni molte sono le ade renti a questo nostro Circ olo lst.nuttivo So– cialista. Le nostre brar,;e compagne lavorano con en– tusiasmo e sfidano tutte le calunnie e i Ecen– rtJi~enti ;dal_ lavo1·0 fa~t.i dai fìttabili. E ']Ue– st1, che già <lil mal occhio, vedevamo la Se:z.ioue maschjJe, hanno dovuto ingoiare anohe qu-esta femminile, come pure rpoco ~>1"im.a il Cirrcolo Giova nile. Coraggio dunqu e, che nell'opera nostra sta la ga ranzia di. un miglior aYve.nire. ll Segretario dei G. S. Zemesi GIOV ANNI J\..i..TONIOLJ. D a S or esi n a. Gli illust ri patrioti che siedono alla Dire– zione della Latteria Soresinese. nel campo -p,roletario hanno aggiunto una n uova perl a alta collana fin troppo lunga che li cinge. In – tendiamo pa r-lare delle donne occupate in questo stabilimento a mansioni d'i fa.chinag– gio, semp re troppo pesanti pel debole orga– nismo femminile, e che :J)ercepiscono, a questi chiari di luna paghe che non oltrepassano ma i le L. 1.60 g.io -rn aliere rper und ici ore e mezzo di lavoTo. Aggiungere dell e proteste è pressochè inu; tile. Basti dire che sono gl i stess i ca.pitaUst i che hanno realizzato guadagni farvolosi con la guerra, e che orpella no j loro, affaroni pro– sa icissim i con il (I}iù sga rgiante patr iott ismo su per i tarvolini dei caffè: gli stessi omenoni che chiedon o la forca per chi osa essere coe– rente alle pr oprie convinzioni ant igue rresche a.r,che in questo mom ento. Sj sa: les affair es. sonl les affaires, alme no fìn che- la duri ! Da Su z z ara. Domenica .scorsa si è costituHa la Sezione socialista femminile. I compagni de lla Sezio– ne g·iovanile avevano invi ato un magnifico mazzo cli rose rosse con questa de,dlca: ci Al– le con1pagne che, a rdHa. men.te- , ento·ano nel P artito socialista, diruno un fr ate rn o ((benve– nuto" , augurando che il loro esemp io non sia senza frutt o e che la ,conquista dell 'an ima fem.mirule al social ismo, a.,·vicini la giust izia sulla terra n_ Fu deliberata l'ades ione al P . S- J., i1 pre– le,·amento delle tesser e e la richiesta di un buon numero della Difesa dell e lavoratrici. Sia.mo informati che alla proosi~na r i'llnione aderiranno altre. D a C or t lce ll a . :\Ce1:coledi 10 maggio si tenn e adunanza ge– n erale ,dei soci la quaLe riuscì impone.nte. ETa– no prnse,nti qiuasi t.utt.i i 'SOCi. Pi1ima di in.i– ziaire la disc ussione dell'ordin e del giorno il segreta ri o d corda con brevi paro le j compa– gni che tuttora si trov ano m ilita ri in\viando ad essi w1 frat e.rno sa lu to. Fu rono discu ssi im portant i comma posti all'ondine del gio1'110 fra i qua li quelli riguardanti l infa nzia ed aJ moYiment,o femminile. In fme Yenne delibe– ra.to <li appoggiare incondizi onatamente la Scuola -Ricreato rio di Corticella condotta dai · nos.tri compagn i essendo in noi l'imp oss ibili– tà di cost itu re il Circolo in fantile. Questa scuoLa-rioreato rio assume il còm;pito d i racco– glier e i fanciulli nei mesi di vaca n'Z.a dando a loro istru.zto ne laica, farli div ertire con giuo– cattoli e facendo passeggiate istruttive anche durante l'ann o scolastico . P er il movimento femminife si aiJ)prova di far uso, come abbia– mo f,atto jn altori tempi, della Dif esa delle La– voratrici, allo scopo 'di preparar e in esse la fede nostra •p:e.r poi riunirle in circolo. Vien e delibel'ato di man dare a -,prendere opuscoli di propaganda e di fa111e larg a distribuz,ione. Da Li vo rno. Nella sezione socialist a di Ard-enza, p1·esenti i com.ponenti il Comitato Federale Giovan ile Socialista, si sono adun ate le doru1e S'Ocialiste di quel cent ro, ed aJcw1e di città per discutere sull a necessità di costitu:ire anche in Livorno un a Sezione fern.nUnile sociali sta. Data la vo– lon tà e la fe<le social ista che anima quelle po– polane, entu siaste del nost ro ideale, dopo che i c01nponenti il C. F. G. S. ebbero spiegata la nece5?-ità di detta costituz ione, le pr esenti con entu..srnsmo e fede, davano la loro adesione per la costituzio ne dJ detta Sezione , scusa nd o le asseuti, delle quali in una prossima: riunione non manch.erà certo l'adesione. E per dare p.rO\·a della loro buona 1volont à, hanno delibe– rat o di ader ir e al pro ssimo Congresso femmi– nile regionale Tosca no ohe sa,rà ten:uto in Ca– ~tclfìorentino il 18 corr. mese, nomin and o a loro 1·app resent ant e Carp lt.elli Pio, cassiere della. F. G. S., che con la sua n1odestia. m a fervida ope ra è 1riuscito a far so1·0-ere anche in Livorn o 'Una Sezione femminil e° socia lista . Pr oletarie Livornesi, la via è incominciata a 'V0i il prosegu irla, per le vost re rivendica~ zioni. L'ass idua lettrice ed abbonata, che faceva le sue giuste rim ostranze e si meravigliar•a che a VO CI D A L L E O FFIC INE E DAI Sr!ero mi vorrai_ perdona.re Sé mi pennetta fa1t1 una osservazionp sulla 1·ispo~ta. al com– J!a.gnn che allontanò la moglir. perch~ di na– :-;rosto. e _contro sua volontà fece 1Jatlezzn.re la sua ·JHccnta. lo penso ohe ha. fatto be-nissirno· non voglio d~·e <'l1edebJHl, vivere tutta la , ità lontano da le1, eh~ à madre della sua cre.atw·a, ma da.rlr un castigo si, tarle vedere la gran– dezza del dolore che con tanta tacile leggerezza rli ha inflitto, e farle cc,mprendel'e che ·è uor~o Uv o1110 n on ci fos.se una Se-clone femminile SO· cialista, spe riam o sarà contenta; riteniamo che· si farà conoscere, dan do la sua adesio ne al1a, costiuuita Sezione. D a P onteder a . Da diYers o tempo abbia mo nel nostro paese ma estra di un repar to allo stabi limento Ric– ci, la crunipa.gna A. Lunarcli, venuta app osita – ment e da Lucca, amata da lle opena !e per la ~ sua irnpa ru.iaJità , e J'ispetta ta 1),ur e dai l})Tin – cipali per la scrup olosa attenzione con la cruia– le cura il liworo affidato le. P er guasta re qu-esti bu oni rap,porti foa mae • str a operaie e princi pali , si è adoperato r,ecen. temente n locale delegato di P. S. Sembra eh-e a qu esto signor e· abb ian o desor'itta la com– pagna Lunal'di come un soggetto perico loso ed egli ha m andato a chia mare iJ1 ufficio il p.rincipale per d'rg·li che-. que lla maestra so– cialista. è una sobillat i-ice delle ope ra ie, e che gli 1isulta\"a che anc he darant.c il lavoro t.ie – ne dei discorsi di propagan da, ed in conse– guenza, per non trovars i a dei gu ai, avre b– bero fatto meglio a licenziarla ! :\fa egli aJl'eva ratto il conio senz.a l'oste ... e r oste ù1 questo caso è il proprio dovere che la nost1·a com:11ia.g-na ha sempre dil igentemen. te compiuto, rap·presentan <lo il migl iore u– sbel'go contr.ro l'ins idia di cert e armi! Da San G iovann i V alda rn o. S.-Jno un tuo assich10 lettore, e vol'!rei che tutU i sociaJisti portassero que s.to simpatico gion1alino (1elle 101·0 case , a.ffmchè la mog lie ed d bamJ)U1i rprin cip iasse ro ad imparare e com,;:w8!1dere la no stra ,dottrina di amore e cli giu stizia. Si potrebbe così eliminare l'operato di molti socialisti, che trascu ra.no comp letame nte la famiglia, lasciando all a moglie, piena libertà ne 1 .!' impa.rt ime l'ed ucazione ai figli, e spesso vediamo mogli e bambin i di no stri comp agni, fl'eqLLEmtare i riti religiosi. Tutto auesto cesse reb be se i socialisti com– piessero iutti il I.oro do,·ere dì fronte nJla fa – mi glia, e cioè ed:uca rla, e fare della moglie una compag,na consapevo le delle nostre batta. gUe, al fin e di trrasfonnare questa società che, pe r 1privil egio, tiene s::ittqposta 1 'umanità in– tiera. Spe,ri a!mo che tutt i i compn-ooi:nben lo comJ)renda no per l'avve nire; e se vogliam.o J'iformare qiu,esta soc..ietà, bÌsogna concru;stare la -donna, ~Joichè è con.,-lei eh.e si fOJ·mano le nuove generaz ioni , che faranno trionfare le no~t1·e idee ne lle battaglie -economiche e poli– t.iche_ Cerca, ca.ra. Difesa di contin uare 1a tua propaganda di socialis mo; è con qu est a che si can\'inco oo le menti verginj, batti forte con· t.ro cruei socinlisti che si ricordano SOio di es-– sere tali, quando -ci sono delle comem-0razio– ni antic lericali; cerca di persuaderli ad abi– tuare i pro~;,ri figli a praticare i nostr i locali, – le nostre riunio ni , in, ·ece di lasc iar li anelare alla chiesa OYe imparano delle dottrine affat– to opposte alle nostTe. Comprenderanno così fin <la piccoli quello che noi vogliamo, e fatti uomin i sa ranno soldati buoni e coscie n ti per le battaglie del lavo ro, e per l'inmancahi le vittoria, che sarà l'avven to del socia lismo . (R). PE R LA PROP AGANDA Catl anfonl. - La donna e il socialismo . L. o.~ Gall i Valerio. - L'Iyi e11eoperaia. . . . > 0.05 Kuliscioff f\ . - Per il suffragio femmi nile • 0.10 Per 50 opuscoli Sconto 20 per cento • 100 30 > maggior quantit à • 40 Tu rati e Kuliscioff. - Il voto alle donne L 0.2(.1 Kuliscloff f\ . - Il monopolio dell'iwmo . • 0.53 - Proletco·iato fe111minile . • 0.10- Stacke lberg. - La, clomw ,e i<, 1·ivolHzione. -. 0.40· Il g io rnale es c e la t a e la 3 a Do ,m e – n i ca di o gni mes e , ma per e s ige nze d 'Imp ag in azione, g li sc r it ti d eb bono pe r ve nirci ri s pe t tivamente p ri m ll de ll' u ltima e dell a 2 a D omen i c a d ' o– g n i mese . CA MP I coerent~ alle sue idee e non d a tenersi come ~~-J~~J~me.lla e mette rsi alla berlina degli ah·· Vale molto di pi li un esempio che cento con– f~renz.e. Se que~to compagno avesse con faci– lità pei•donalo, i p:irenti a\'a·e!Jbern hattezuato tutti _1 fìgh r he fosse l'o na ti, in segu ilo fatto anda ie a. m0-sa In moglie e magari il mru·ito! S_o~o ront_rnsti dolorosi, sono spettaco li che pm ti oppo ~J "ectonn, e fanno molto ma le alla pra_pagndn del nostro ideale No, no; un \'61'0 socialista· conv into non de– \·e a-:~-v;l~!t.a.rnen~e ~ a qua lun crue costò che nel– laAJ~1.'t}n 1 8: fam~gh~ en_½·iodor di sac ristia.. , uan\l e . 1 paient i p1u accanit i avve rs a.rii, ~ . ~ 'e<lo!1,oche un uomo fa il prop rio do.:. ,eie ~lf marito f' di padre, ma non transig e ,.,et· c.'" che _riguarda. il suo idea le, finiscono :-;emp,e pe.r nspetlarlo J Srn:-.ami; e se ho torto dimmelo Pallan:rn. ERCOLINA. LOMBARDI~ Car(I l ombatlll, n No, 11')/ 1 hni tortn; llici delle cosp giustissime p dla· la _nos~ra tesi rirruro-drwn l'ntto compi u t~ fl. un .7,ianto rhc caccia di casrl la mo gli e er ~:~e 1 f// ha fall_o. l>attezznre la bambina. E :ue~ ( n è posstbt le c!ie sia incor aggialo da par- ,, nostra. Persucisume d . mai, a nrssun costo 1 · , sempre . Vwlenze, Libera. RIGAMONTI GIUSEPPE. gerente 'J ip. Editrice della. Società u Avanti! >1

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