La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 23 - 19 dicembre

Ah! no, ch'io non ho lag1ime pe r la morta che d,posa in pace nelJa buona. terra., o com– pag ne! E ai pie<li di Sofia Bornaahi sparg o tut ti, tutti i miei fiori di dolore, di affetto e di consape\ ·olezz.a. F u Lel che ci diede .Jl aria Bornaghi Ju per L ei che M aria Bornaahi diede alla. lotta dei m iseri tru1t.a soa\ltà di affetti; e per L ei res t:1 qu esto solco indelebile e profondo che Mari a Born ag hi tracci ò, semin ando per la mes5-e che ma.tu rel'à domani in un'a nsi di feconda bontà: com;pagne ! inltrecciam ote UJ1.serto coi .fiori più vivi della nosu·a ric onos cen za E' l'uni co degno sert o che le possi amo porgere a r isco ntro d i qu ello int r occiato di spin e che la Yita le aYeva. post.o sul capo. E Yalga questo serto a mol cer e le tr affitture di quell 'altro cui 11essuno è dato di togJ:iere. Intr ecci amo il serto. compagne , in memor ia di )! aria Bornaghi per So(ìa Bornaghi. ).L.\RIA G l liDICE. Accogliete su qu esto foglio rh e tanto nma,i con la cara Est int a, olt re alre spr essio ne del m io dolore per la sua perdit a, la conf ession f' d'un rimorso che ancora mi pung e. Ell'era già sofferente e bisogn osa di ril)oso , quand o io éorre,·o a Lei per la compil az.ion~ del nostro gfo rnaJe, nè Ella sap eYa neg armi aiuto e conSiglio. Le su e novelle er:ino tropp o fini, le sue note ch·ella segnaYa col dolce no– me di Sorellina era.no tr opp o belle, e i suo i consi gli tr oppo sensati per rinun cian i ! ).la forse che ques to la\·oro non le ha rub ato un po ' delle sue e.nerg:ie tan to •prez iose? In un 'ora così burr asco sa qual e pa ssamm o. noi ci confidanuno dubbi e cercammo insie– me la da . Ed io so quanto la gu erra stra– zia& e la sua BJ.1ima sensibilissim a, io so qu anto il terribile probl ema le affati cas se la men t.e ! Certo, la sua fine fu acc elerata dal grand e dolore che gra, ·a sul mondo tutto - cer to la morte è stata pe r lei la pa ce ! Ma io piango e noi piangiam o per la dolc~z– za della su a YOCeche non senti.r,emo ma.i più, -per la soa\"ltà dei suoi scritti che non rian·e – mo mai più; !l)er la preziosa su a oper a che non ~arà sostituita mai più ! GISELDA BIU:BBJ..\, A.bbiaiemi solid ale e part ecipe nel vostro do– lore per la perdita , non Yero re.parabile, d: 11ar ia Perot.ti Bornaghi. In quella donna rara, ch'ebbe un a persona– lità autono m a e fiera pure in tanta dolcezza , io ammirai sem pre la interprete di un soc ia· lism o in cui il sano sentimento di umana bon. tà sap eva \ ·ibra.re ed effondersi, senza cader mai nei sentimentalismi dolciastri ; ed era e.spresso con un ·arte di suggestione incompa– rab ile, perch è attinta direttament e dal cuor.e Ouante volte mi commossi leggendo i suoi sci itt i in cui dipingeYa la miseria nera dei pO\·eri bimbi , de1le m adri senza pane pei fig li! Era in lei la fede buona e profond a, e con la sua morte ci manca una pura fiamma di ard ore socialist.a. ,..--– Credetemi vostro aff.~~- Gr,.~ ZIBORDJ. CoU' - _ a..t;:1ato mi uni<:co al co1:dogh o di .• -~J.50c1 a1iste italiane per la perdit a del- 1 o · a com pag na :.\!aria Perott i Born aghi e non ~ lamen te io la rimp iango, per ché ebb i tan ta fortuna di conoscerl a person almente ma la rim piang ono le as sidue lettrici de1la Dife – sa delle L avor atrici della Va l di Bisenz io, che mo lto bene la pote rono conoscere att ra\·erso i suoi scrit ti, sempr e ~ieni di sen timent i gen– tili e affett uosi con tutti. P o\·er a Pero tti tan to buona , non ebbe nem– meno la pos..;ibi!ità di \"eder trionfar e il suo ideale di pace e di bon tà che pres to la n uo\·a In ternaz iona;e ins.;egn erà al mond o tutto . La la\·ora tr ici di Pr ato Tosca.no e della Va l di Bisen zio man dano i loro fiori ro.:.si com e simb olo di affetto e di ricordo per enne per la cara est inta. TERES IX.\ ).f.EROXI in TETIA )L L'\"Tf. Apprendo con Yero dolore dai giornali la mor te di :\-1aria Borna ghi: maggionnrnte ad – dolo ra ta ~mo per non aver potuto partecipare ai fune rali . Sento il bis,,gno di es.prirne re tutto il ram – mar ico pr ofondo che fJfO,\O, e di uni re le m ie Jag rime alle \"OStr~, per tanto lutto. Jl ilan o. ~.! .\JU..\ B ELLISIO. AP PF:~T)JCE 9 I COME SI MUORE 0 1 EMIL I O ZO LA ll quinto gfornrJ :.'1-Joris~e,iu J1011a gli ulti– m i qu:Jr:i n ta ~oldi. JJ di~gelù (_:.{Jffllnda, e '11 harino Ji,:enzia.V.J.E la finE: di tuttt.J: non piu f11if..-0, ne fJ&Ii~,n~ m~dirine. ~ella carflnt.t. di-· trasuda 11midiU1, il pM!re e Ja madre trernano a Yerga a -. erga, accanto al piccino eh,~ ran t.ola. L a Honnet nr1n va nemmeno più a confor– tar li, pe rché:, sensibile com't, q111!Jfospi!Uacol(J la raltrbta troppt.J. Gli altri coinquilwi r,a-.sa– no in fr etta d inanzi a.Ifa. JorfJ prJrta- Ogni t<Jnl.l, la madre a.::i-s:aLtacome da una crisi rli l :J.gr- i– me, :,i getta sul letto, r·or,r~ di ba,-i il fo.n<-iuJ– lo per cùn.-.rJlarlfJe ~uari1 ·J11. J l f1,1dr,-, i~111pi– di to resta delle r1re ifltere tlir,,mzi a:Ja fiw• 5.t.ra, sollevand1J il \·e1;cliio ie;ciall•· ~ gu;trd:rn,Jr iI gefo eh.e f.i cu1J\"etie in r Jscelli, Li<.:(f1J<J., eh<• gro nda rfoi tetti a grùs~ ;E<JCCe, ed inforo:çt1.h via; forse l'ar:a più tt:pirJa farà d,-I b<:ne a Carletto . L:n mattino il medir ,o annunz.;.1, che nr1n tor. ne ra più. IJ rat.':i zzo i: r.ierduto. - JI t.E:mpo c:v-.i umide, µ-li 11:1dato l'ultirrw col po. ~1oris.-.e:rn mo-,tra j pu;.,rni al cielo. (Ji:çnisor. ta di tem:,o fa d uw1ue creria re :a J><J\·~ragen– te? GelaHt. "<l era 111a.le; d' c:gela ed è p~gg • an cr.Jra ! ~e la moglie \·ok~s-t, acc1•11rforebberCJ uA l), n.:,).\ J •r,LL .è: LA \'t.)J-i.A'l' li.JL I .l nv io le più \·i\·e e Eòenute con doglianze per la mor te della com ·1agna :\hu·i a Boi-nag hi Pe– rntti- Bari- HnA )I,\ FHOTTJ. Cara i\Ialnati , ?\on so 1perrhè, ma sento il biso gno di dir e a lei che la mort e della bu ona i\lal'ia Bo111a– ghi, mi ha addolor ato, com e di w1a ca ra per– ~ona de lla qual e foss i in più stretti ra.pporti di amicizia., di quei che n on foss i colla pove ra, morta. Che brut.i o nnno! fori Croce ; e prim a la Ra.\·izza e i\laino ! E c'è ta.nto bisogno di cuori e di anime e {li caratt eri ! P azienza ,cor ag gio. ~Vi lcm o. . ** V. E. 3.1,\IHA,,'\1. Pr endo sin cera e \'ivissima parte al lutto rhe colpisce l'attivo Grup po Femminile Scc1a. lista colla perdila della colt a, ottima P ewtti Borna ghi. Auguro che l'imman cabil e scia. da.l- l'A1postola partita, rinf ocoli, rinno\·i, ra fforzi l" n gruppo cli gio\"a:ni sociali ste di i\Iolinella coste rn ate dal.la imm at ura m orte della compa– gn a :.\!ar ia Per otti Born aghi, inv ia no le ;più \'i– ,·e condog lian ze all a famigJia dell' estint a. Appre sa con dolore la mort e della cara com– pag na ).fal·ia P erolti-B orna ghi, il Gruppo fem– minil e socia lbt a, mernore dell"o-pera a.tti\·a che ella ha dato alla causa socialista, in\"ia dalle colorme dell'Avanti! un rdcon oscc nte omaggi o alla memoria della cara est inta e alla fami– glia le p iù sent."ile condoglianz e. Gruppo Fem.minil e cli Castelfi orentin o. J ! Gru pp o Femm.ini!e di S. Giova nn'i Va]. d arno, p1·ofonda.meJ1t.e add olorato per la im– matura scom.pa.rsa della car a coinpagna l\la. ria P erot.ti Born ag hi, invia a.Ila famiglia del– Ja Difesa clell e Lavo ratri ci, ed al la fa1n-igJ-ia della cara estinta le più sen tite con dogliaJ1ze per la in epa ral)ile ,perdita. .·\.DELIA TOGKACCINL ta santa propaganda dell'jncon cussa Fede Legge ndo la notizia {li morte della campa- nelle rim as te. gna .\l aria P erotti Bornagh i ci siamo sentite Continuino Esse il lingua gg io del cuore co- st raziare l'animo e sel'rare il cuo re in un b1i- me Ess a con tanta competenza. e noblltà ftce- ,·ido di gelo; la dipartita di Lei sentiamo che va; ricordino, immort ali no Lei nelle ma.;se, sa l'à un \·uoto i.ncolma.bile, e no i iJ1viruno a coll'opera pratica di quel seme ch'EJla _SJlil!''fJ<',-_-4--.mi·, che a\·este la fortuna cli conoscerla d'ap - scriYendo parlan do, correggendo, confo rlando, pr esso, l'es,pl'ession e dell e na si.re ,più sen tite comm uoYendo. con clugJianz e, e abbiate ci an cora piu uni te a Tori1to. \"Oi in qu esto lutto che è an che nostro e di A. ORTOL.\N!. La Sezi one Socia:lista milan ese, nel lutt o che la colpis ce !l)er la perdita del.la compag na lla– ria Bornag hi P erotti, espr ime le più pr ofoi<le cond oglianze alla fa.miglia. La Sezione insegnanti a.Ila Camera del J.a– YOro, ina ugurando rassemb lea, ha ma.ncbto un commo sso saluto alla memoria della com– pianta ed amatissima compagna ).!ar ia P :irot– ti Born aghl. 1lilano. L a Comniission e Esecutiva dell"A.ssocia: W'e Magis tra le 1nilcmese (Se:io11e •u,11ica dell' (. M. 1\".) iJ1terpr eta nclo il sentimento dei Colh– ghi che conobbero ed apprezzarono l' a.nino eletto della cai·a Estinta, a1posto lo di bontà. e d' amore, s ·unisce a.I yi\·o _i-imp ianto dei Ja– milìari. tutto il proletariato in ispecie di quello fem– minile. L'ama \·amo no i Ja nostra :.\lal1.a, n on la co– noscemmo per soual rnente, ma che importa? L'ab biamo amata att.ra \·erso i suoi scritti sempre \·ibrru1ti cU fede soc ialista , per le sue JìO\·elle che spe~so ci hanno fa.Lto spuntar e sul cigilio una lacrim a ! L'abbi amo amata come si ama la ma est ra eh.e ci educa , come la sorella ma ggio re che ci prodiga ·i jpropr i consigjj, e inf atti ci fu un po· maestra e sorella l\Iaria P erott i Bo1·nagh i ! Ogg i non è più ! E noi ci chiiuiarno dver enti sulla ancor fr e– sca to1n ba susu r rand ole una 1)romes sa : la rpro– me .ssa cJi,e \ iua sernpre ne· nost ri cuori, e che continueremo per la via ch'essa oi ha. tr ac – ciata. .-\ddio. Hiposa in 1p.ace tu che non sei vis– suta invan o, i \la.r.ia , e nol sulla tua amat a salma getti.amo garofan i rnssi anc he a nom e di tutte coloro eh-e per mezzo de' tuoi scriiti sentir ono ge rm ogliare in cuore un po' della tua bontà! Addio! Le clonnc Socialiste di Ponledera. DAI GIORNALI. co che la torh.1iraYa., offerse con mode stia non comun e, la sua opera preziosa pe r la 1prropa- ganda dell 'idea.le sociali sta. . .\'elle adunanz e reca\· a quella sua m itezza che \"aleYa a corr eggere la. passion alit ~ e l,'a;– ~pi·ezza tnnto freque nti nei no str i d1bfi;tt1t1- Nel gio rn ale e( La Dif,e-=a delle Lavorat n cl J)' a cu i dedi cò tonte cur e, el la portava quella 11ota pr ofonda di sentim ento che la d istingue- ;;: ,1~~~fe!fo ~i~~~l~~~ep;~;~,~ c~1i 1~~ l~ill~t!~~\~~ lismo s' identificasse nel sog no di una mater– nità 1,ede.nt a e di un 'infanzia feli oe. Tale _ la pr opri .a caratteristica Epiritua.lità che ~i ritro: vava nelle sue no\ ·elle, in quelle DO\"e~e d1 una freschezza mera\ ·igliosa ch'ella scrweva con una facilità non comune e con inn ato sen so d'art e. Nessw10 ha ,potuto legge re le novel le di ).Inria Born a.gh.i senza uno sfo rzo per fr enarn una lac rim a. F acc iamo anche ~oi ques ta piccola confessione, noi che non ,vogha– mo ma i esse re :3enWmentali. Di fronte ai problem i della gue rr a ella si mostrò titu ba nte e non \"Olle seguire assolu– tismi. Al compagno suo interventista , consi: gliò il proprio dovere . .\Ia la guel'ra con tutt i i suoi or rori valse a.d acc resce re le su e soffe– renz e e ad accele rarne la fine. La morte d'i Maria Bornaghi lascia un vuo– to inco'lmahile 11elle nost re fi.le . Alla sua fossa anche noi del ((Gr ido ,, re– chi.am o il fiore \·ermiglio della ricordanza e della riconoscenza socialista. * * * n a " La Yocc delle Maestr e d"Asilo ,,. 11 giorno 2 dicembre cessav a di vivere a Mi– lano l\Ia.r ia P erotti Bor.na ghi. Ell a fa,ceva pa r– te del Consiglio ctegli Asili Raggru ppati e le Edu cat rici sapeva no di a\"ere in Lei un a ,·a– lente cooperall·ice al bene degli Asili, al mi– glioramento della classe delle insegnanti. Le educatrici, che hanno conosciute ed ap – prezzate Je .alte doti dell a povera Est in ta, ne piangono la inu11atura !J)er dila . * ** Dal " Corri ere delle )la estr c "" A l 'llila.no il 2 u. s. cessa.Ya di viver e la col– lega ).Jaria Born ag hi P erotti. Insegn ante colta e sti mala per rare doti di intelligenza e di cuo– re ha lasc iato n ella classe profon do, sincer o rimpi anto . ])al " Secolo,, . La morte di i\ 1 laria P erotti Boi-n agh i è p iù che un lutto domestico. Donna di alti ss: mi sen – si, essa era sta ta nella scuol a una vera edu • cat.rice, e fuori della scuola aveva gen erosa- A.Ile num erose attesta zioni di cordogli o per la immatura pe1dita deJ.l\dllat issirna COJljJ)a– gna ).l a.ria P erotti Bn-~i'""aghiaggi"Ung ete anche la profonda cost,,;,-~1.azione del gruppo sedali – sta femmiJ1ilP Jnonzese. La morte di cuesta \"a.lorosa c:rLLpagna la qual e fu anc he l~strut– trice a.I • 1 ?~tro co,-so d_i Econ omia P olì!. .ca fu per ~1 PI ~ d? lorn sa mq:uantochè ne 1 pochi rr-~1 che l ebbun o fra no, ci fu d ato di cono- La uot izia su11 • " An nd i !". ~~~~~: ncz~ 1 ~~f~·~tfuctf 0 ~ue~; 1 !~~~ 1 \ ;ies~~ia~}'.a sp~~ E mort.a la compagna Maria Peroll,i Boma- cie di quelli femminili, into rn o ai quali scr i- _.ç;,Cere oltre alla squis ita sua int e.ligenz a aio– che le preclare sue virtù amore roli ver so la numerosa class e delle operaie mo nzesi. P iù che maes tra ·i 1u 1 .. !ldl e, e molto dobbiamo a LeJ di Ques' 1host,-~ .. 1,e .itla u tCoc-l'ttJ,I , sia nel camp o ammin :st rath-o come lll quell o [Polìtico - Assoc iando ci pert anto aJ doloroso lutto che ha colpito la \alorosa redazione di que ~to va– lente JJeriodico , crediamo dO\·eroso esp rim ere il no stro cordoglio aUa desolata famiglia. P er il Gruppo F emm,inile Socialista di M on::.a Pl ,\ZZ,\ .-\NTON JET f • .\. Il Gruppo Fem1ninile Socia.lista di Torin o h .s. così t.elegrafato : et Donne socialis Le torin esi, profondam ente addol ora te immatura perdi ta compagna cru:is– sima :.\la.ria Pero tU-Born agh i, innano loro m~to tributo di solidarielà socia.lista alla fa – miglia ed ai compagn i e compagne co~pite dalla dolorosa pe1dita , e compongono un a gh irlan da di fiori e di porp ora , sul tumuJ.o che racc hiude tan ta. fede e tan to entusiasmo. Il Grupp o Femminil e Socialista u La Dife. ~a 1> si a::;socia alle compa gne di ).liJano ne-I com.pia nto per la perd ita dell 'egregia compa. gn a ).la.ria Perot ti Born ag hi, memor e delh 1,ua attidtà come soc ia lista e carne coll abo– ra tri ce assi dua del nostro amato giornal e. Sia confo rto alla famigl ia dell'e$linta. il JJen– siero che m igl iaia di donn e prendon o pa rte 1tl suo gntn de dolo re. Tor inr1. un mutc hieito di ca rboni e se n e andr ebbern ,·ia tutti e tr e : si fluirebbe p ii, pr esto! JntantfJ la ma<lre C torm tfa al m uni cip io; e h le ha n promesso d'invia.rie cruak he soccor– c..o. Essi rttlrn douo. Che gio rn ata spavC'ntrvv le! I ·n fred do <.:.fnz;1nlti \ i~t1 giù dal sùffitto , 'Uu. c.&11 ;1ngr>!tJ trapela l:1 pioggia ; IJisogna 1,orr c~un a <..er:d1i.a r,n rirevere le gocce che <·adono. Dal gforn,1 iru1;rnzi TJùn Jrnn mangiato 11ulla ; il r-:1- µ-azzo ha. !-=O/nmMitc !J<•vutouna. t::izza di ti (;a- 11:, d1P la f1tJ1'tir1aia. Ji;1 portato fìn Jn~s11.Il pa.– drf"-~,,,duto <fa.\"anti :dia ta.\"ola, <·<>' c ·a.pù tra Jr mnni, iest:1 Il ist11pidito, c-011 lf' orf,cf'J1il' c:1•li gli roriz-1110. Ad ogni 1"1Jlf H>I'<~ di p:,ssi, la m :-,dr ,~ <·t,iTe aJl:i. fJIJJl:t, !-f1er:1udo <li vede r gi utJgcrr• fin:1lrnr•nl<; i socc:11r-;i JlflJlllf'.ssi, Su onn 111 l e sei, r: 111111:1 i· anr:,,ra \f'f1ulo. l i <·rep1i-;<•ùlù i• cali • giflù'-'J, lrnto, !-.;inistn1 r-orne 1JfJ'ngonia. Hru'-Nlfflf!fllr!, nel J,uio <l<•Jla 11olt<•, che ~i av;1nza, (... uJP.ttl1 l,:db<•tl:1 ;,knne 11rirol" s111oz. zieate: :\faifJt/J/J !.. Jllitlfllfl:.t. ! .. I~t. rn:J<Jr,~gli .'-i .tv\"ic"Jlla, riNi\·c un fort"' a.li – t<J s ul v,,ltr1, JJOi 1,i11 nulla. Di!-.ting1H~v:1v:1- rn1•nte il r,k<'i110 NJn la. t,•-.ta :11r<J\"<!•ci:-1.t:i in– tlir!tn, e 1I r;,Jllo ini,tçiditu. Sy,a\",•11tat:i, gupplic}u ."\olP, gridrt.: - Cn !11mc, pr('r.;f.tJ 11n Jumr! .. C;Jrleth1, Ci.Jr– JE:tto mio parfomi ! 1n e.asa 1Jt1n v'è pii, 11Pmm1•111J un mozziror w di <::uJ<Jr~la. :'\f,/Ja fretta la fJIJVl!Nt. do nna, str,J– fJir:cfo. dei fiarnm,ft·ri sul mu rù, spezzun1 l1,~<d1 fra le dit.J. Poi 1 '.(J11 le rn :1.ni tn•mar 1ti, Jc,cca i! vio:.odt·l f· m::iullo. - IJitJ mJfJ ! i: llH, I't() ! .• :\Joiis--:ea.u il nos tr o JJ<JveYùfiglio 1; !mito ! (Jhi. La. pove1·a e buona nostra amica, cos ì Ye\"a con serietà e nobiltà d'intenti in gio rn ali improv v1sarnente str appa ta all'affetto de l con- e riviste - Però la sua perdita imm atu ra lascia sorte, appartene\·a da molti a.nn i al nostro nel pianto no n soltanto il marito e una te.nera P artito, e <la\·a Ja sua bella mem e e l'ottimo creatura, ma ancora tutta una la rga schi era suo cuore special mente al movimento femmi - di scola.retti che l'amavano come maestra, d i nile. Fu collabora trice assidua della Dif esa estin 1 atori e di runici che l'ammira\"ano per le [lelle L av~rat~ ic~ allag~ ui_;i ~ei~gè ~~ltaeft';~ _ S.!J.~ra re \irt ù di cuo re e di m en te. certo tempo anzi di1iesse, insieme con altre compag ne, il gior ,nale che le era carissimo Amata e stimata da quanti la conobbe ;·o, da quanti con Lei ope1·arono per il trionfo del– la no-stra causa , la sua morte lasc ia un lar– go r~ pian .to. Noi 1porgiamo le più sentite con– dogli anze al collega Perott i ed alla fam igli a. " Il Grid o del .Po1w1o,, li i 'l'or ino. Al lutto im~nen~o che grava sul mondo , un nuov o lutJo -s a,ggrnn)-!e ipe1· Ja fam iglia sociaiJi. sta : :.\lana Born ag hi Perot.lj, m aest r a a .\fi– lano e \·a.lorosa compagna n ostra è mort a a. soli trentaquattr·a.nni. Er a_~na. cre~tu ra d'e ccezione : c'er a in lei la serenita _di chi. per aver molto e nob ilment e sofferto,_ e 9u as 1 al di Jà della d ta e delJe um a– ne J1~swn!; quella serenità che non è ra sse– gnazi one cieca , ~na ch e pro\·iene da una pro– fonda comp1"e_ns1one <lell'idea socialis ta. P er tale cor~1pi-on.<:.1~e eLla. pote\"a ;)CCogJiere rnell.1 sua a,wna tutti i dol oh, vide tu tte le lac ri– me, udì tutti i singhi ozzi. La sua vita avrebb e voluto pr otender si su tutt a l'um anità, soffe rent e. J~1~min ciò g!o\ ·a.ni ~sirna a ded icare Ja su a ai~w!là _al par~1to no~tro. scr ivendo in parec– chi settun ana.lJ; e sempr e non ost ante moHe sofferenze che la colpiron o speciahnent ,e nei suoi affetti di madre, nono sta nt e il dolor e fi~i- ne~;r/a dr e alza la tes ta, acceca to dalle te– glia J';!>}J~1l1fr C'he n ,oi? è morto!.. Tanto me- . Ai ~ing/Jiou i <lella JJtaclre, la \ icina Bonne t SJ dec1cle a.d an:o rr ere con l<.t. Ia111pada; e mentre J~ du e do11ne acro IJcia no Carlin o std lettu ccio, s1 lrnss3: n!la_ JJorta : sono i .,oc<·orsi rile giu 11 • g,m ~, d1ec1 11,rc f' dei lumi d i p,1ne e di c:n1·11c, Mor1;se~lll r!d<•1J<!o ,/' un riso da <'hele, <li<•f' cito i s1,gno_1·1 d<'l!n bC'11efice nza ,in i vano se111- pr p ,·oli ultu 110 treuo. C:~mi e er!l 111ag ro, 1iirc·olo qnel 110\·ero ca d: 1- \'Pr ui o e J>J11lc•gt:"Pro d i 1111a piu ma; sp si fo ss, ra N·r,Jto. e rn Psso c.;u q uo ! lf'lto uri fr ing uello 111od,fJ ~u_lla rwve /l\TC'hbe pes;ifo fii più J I.a nc 111a Bcmnet d ie i· ri<lhenuta se r\"izif'– \ ùl(•, forz.ct. i p-1•n it{)r i a 11ca1g-iar 1111 bocco 111•, d ~<•f•u<Jo loro c·hp no n risuscitn:rn no cert o il /JJC1•11 0, st: 11ulr1gli i11L<1n 111 dig-iu n i. Si offre )H·r a~d :1l'e a 111·c•1uJpre </pJ. pa ne P t/('lJa car 11t", ag g 111.ng: •11do d1c•. 1ortf'ra :iuc ht> 111111 canclc•la. l•.-.s1 l:t IH<.;(:l/lll(J filrr; (' <Jll<HUJo r :ent ra J;1 IJ111ria <lo_rm_a ;1p11:t1e!'<·lii:1 la t:1H11; 1 e sen ·p cfollf: s:dsH·<:w ;uwo r_a 1·:ildr. l .\l orh-srall arra. '' !a.ti , ,n:wg,: w o '" 1da111el!tP 1•r1•<..s•il rnodi– c,_uo, d 1 c•ui s_i s<·orgc 11P!J\.r11llu·a il visett, !mwco. Il c::un 1110sbuf fa ,·::doi·p :/a tutti i la•j• •~1 <Jll(•_IJ<t. 1·:11n,•1a_si ~l•~ /Jl'liJllic, bf•/H~ OJ",1! u: t 111to u1. t:11110. .!.!il fj(·,·tu dell<.1r11:1d 1<• ~i riew – JJ:O,HJ d1 l<1:µ-1·1rn1" 1• ,l,(r<,-.si go "·ol , 1 oi cado.10 fi_ul.p<uu•. C<J11J<• :1\ 1 f'IJIJc f":t/do il loro J>IJve nJ 11~!10, ,·orne ~;1reiJb<• 1·<J11tA:~1Jto. ,, n m qu~11Jto J!Ht..-X•re JJJ:uig-r•reb/Je d1•llc :-.:Jlsi<·c·ic ! _I,a sig1HJra Hrmnct \ 1 1,le ad ogni 1·o~to ,..,, gll:ue tfJ1 1 1•s:-i1.\ t!rs11 l'1u1:i dO-JHJh n1e1.1..l ).folti giornali soc:ialisti settiJ11anali accen – nano con commosse parole alla perdita che le donne socialis te ct·Italia hanno subìto, e por– gono le p1·op1-ie c:oncloglia.nze alla fa.miglia . FINO A QUANDO? La vrova che i JJOpotirwn hanno n essuna ragione per far si la gu erra, rna ch e qu este non sono che delle cornbina::,ioni e dei rno– ?nentan ei bisogni dei regnanti, sta n el /alto che il viù dell e volt e dovo le gu err e le na– ::,ioni in lotta divengono le 1nigliori am iche_ Russi e Gia71ponesi, ora sono alleati .. _ ep– pu re vachi anni fa si uccisero l'un l'altro circa rne::,::,o niilione di uomini. Dal 22 febbra io al 12 mar~o 1905 altorno a .li oul~den cadd ero 92 111ilauomini. S e qu ei rnortz fosse:o slali allineati avre bbero /or- 1llalo un vwle 1aacabro di 25 chdon1etri. _ la JJresent e gu erra si dovrà dunq l,,~ con– tinuarla sino a che i 1aor1i allin eati ba~1i110 a I are il giro del m.ondo ? nott e, q.~1ando .\lorisse au _ha finito per addor– men ta rsi col cn_ o poggiato a pie· del letto, le du e donn e J)1:epal' a.no del caffè- Un'altra •:ici- 1~a, una sartma <li diciotto an ni, è in·vitat.a . bila reca un fondo di bottiglia d'a rq uaYit.e t~ to per contl'ibuir e anch 'ella com e può . .-\ J: !Ola te tr e donn e, centellinando il caffè uar– l~o a. bass a ~oce, narr ando si a vice nd~ ·~to. n e st_ra01d~11~1rie di morti. Poi, a poc1J n. p;co, !e l010 \ OC1 S1 alt.era.no e comi11ciano a {liscor- 1:ere dplla _ras~ , d~l qu ar tie re, d'un delitto cu11rnic•s~o m , 1a .\ olle1. Più d·un ·l \"Olta I<-t. 11.1a~lr e _si leva _e \ a a~ ossen dre Ca~·letto, cÌua– ~~o~~}t'Se ass 1r 11rars1 che dav\ero non si sia. . ~_on cs".endo si fatt a la "tes~a sera la dichia– ! az1011e. d1 mort e,_ '-U~l c-o::;tl'etti teners i in casa il ra da\e re tutto Il g10 rn o ~eguente. X 0 11 a.Yen– do r lie un a sola. st anz a, \'iYOno, 1nn ngia.no e do11:1cmo con . la compagnia del TIH)i ticino In cei_-tiJHornP !1t1.lo d imenti ca no ; poi, qua.n clo i !OIO sg u.1rcl 1 SI JHJ.'-ano SII di eS~O, si rinno\'a, !-lo/i;:_10,e, come se lo JJCrdes~e ro u,m seconda ., Fln ;d m t'_1~Le, i.I gion;o dopo è por ~ata la ba– ' cl, JtOll p1u_ grande clun a scatola eia ba locchi r:J_rn i.~t.~1da qua tt ,;o a~s i_ ,n al pia llate, da~ g, ~t.u.1t,11nen!e d al! a.mmm1 str azìo11e, dietro u 11 i~:.~.'i:~:; 1 1 ,~~ <li Jio, cr là . E rosì, si va a lla chiesa (Contin ua ). Abbonatevi tutti alla DIFESA I Lire 1,50 d a oggi a l 3 1 dicem.br e 1916

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