La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 6 - 21 marzo 1915

Commentando \ orre mmo poter dar e tutti gli arti coli che ci mandano le care Compagne e collabo ra– tri ci nostre. :-.ia come si fa? Il nostro è un piccolo quindicinale, e le questioni che ur– gono ora , sono molte e complesse. E tut te parlan o della guerra, con lo stes– so invincibile orror e che diYidiamo, ma ri– petendo anche molt e cose buone sì. dal punto di vislu ideale, ma un po', perdo nin o le compagn e. supe rficiali , come se sì do– vesse discutere di una guerra ipolelica, da cui si può sah· are anco ra rumanilà, con la prnpaganda, con la fede. con la volontà ferma ciel prolclariato; e non cli una guer– ra che dilaga da mesi e mesi nel mondo. Si può rnlere con tutta l'anim a che l'Italia non entri nel conflitto , ma la guerra c'è. E se è stata possibil e, vuol d ire che il socialismo ha ancora un luogo cammino davan ti a sè: più lungo di quell o che so– spettavamo; e che la guerra è il prodotto d i cause così prof onde e comp lesse, che agi – scono all'infuo ri ctèl:a \·ol-0nta individuale dell"uomo. Rita Jl aierolli , in un suo articolo scriv e che « la causa della terrificante lotta fra– tricida è una sola : l'educa :.ione falsa, sba• gl iala, ipocrita. ir-ragionrvole, impos ta da• gli sfruttato ri. agli sfruttati. E Silvia .llala /est a pure, invoca dall e madri un'educazione più razio nal e, in cui l'amore e il sentimento della fratellanza. mettano. ne!l"animo dei piccoli la loro se– mente di bontà futu ra. D'accordo che !"educazione è uno dei più gran .d i e più sicuri fatto ri dell'elevazione umana. ma non è il snlo e, nel caso della guerra, non il prin cipale. Baster ebbe allo · ra la prop aganda pacifista, (atta, per tanti anni. e. con qual risultato si è veduto. n socialismo ha ins egnato al proletario che le cause dei suoi mali, di cu i è il"più tra• g-ico espo nente è la gue rra, hann o origin f' d'indole econom ica. e che solo rimovendo quelle. sarà possibile la instaurazione d'una Yita sociale più equa. .-\.n ..he il problema educatirn ris ente cli queste profonde e complesse cause econo– mi che. di queste riYalità di classe : Pover t> madri! Esse potranno. come consigliano le com!)rgne sopra citate. pa rlare d"amore ai loro fi_g!i.sorveglia re sui libri che leggono, sceg-liere con cu ra i loro giocatto li. \la la \"lta del ragazzo no n si SYolge nello stret• lo ambito della casa. La ,·ita ~i s,·olge anche all'infuori, spe • c ·<tlmente all'infuori. e la società, così CO· me è costituita, coi suoi erro ri , i suoi pre• giudizii, le sue ingiustizie, anche le su e bontà. aiuta, potentemente. a plasmare l'a– nimo del ragazzo. Silvia .llalatesta, parlando dell"influenza grand e che la donna può avere. nei destini dell' uma nità. come educatric e, cosi con– clude: Qu11ndo t~ donnl! compu,nde-ranno la for – .:.a che rop7Jresentano i loro bambini, affi– drtti oggi alla loro educa:.ione, fra venti o trent'anni, sarerrw guidati dai nostri figli. Sp eriamo di no. cara comp agna. Se le cose andranno come tu supponi la nost ra picf•ola Dif• sa >) può sospen dere da oggi !e sue pubblicazioni e la propag,mda fra le donn e, dichiarare, da oggi, il suo fallimen– to. Che \·ale ogni nostro sforzo, se dobbia– mo f!Ssere eternamente pupille? La mia fe– de invece è questa: la morale umana se· guira una più. rapida via d'eleva zion e, quando la donna, cosciente. educata al senso r-idle della sua rr sronsabilith. avra nei de:;:.:irn dei popoli, la vera parte che lf! spetta, non sara solo una tutelata. una pr J• tetta, e, per la soddisfazione degli uomini, un e~sere do lce e passivo. Anr·he un soldato che si firma ,1 Llnno– ,·atore,, c1 manda un articolo. in cui de– scrive l'orrore della vita del soldato nelle soliludini montane, nel freddo , nella nevt:, col pensierr, nostalgico della famiglia ah– bandonata. E invoca la , 1amma ! La povera mamma lrJwana, la vittima fHu d_olrJr;irit, ' . 11 .soldato che manda 1I :-:iuo ar,pr;Jlo do– loroso alle drmne SrJr:ial iste pf-'.r rm·zzo d1d nostro gir;rnal~. ci commuove. ).la, pÙvt::ro u Innovatore ,, sai quautr: so– nc, le dùnn<: ::i(J<:iali.')t~ italiane'! Certo le donn e socialiste sono quelle r·hr, sentono, ora, per Il tragi<:rJ dolore chr: st rin– ge rnnumerevoli cuo ri , e curva tant,! front.i doloranti, forse una p1e'à p1u attiva pi:, _;.,"in.')afJt,·ole,un a pietà in cui ge:rmogl 1a oggi, ora, c0rne prima, la profonda fr'.d,~ che ncm invano. oggi il lutto. sttnd<! la sua ombra nera. su tanta umanità. Pf.Jve-ra rnadrr~! ,, pr:::nsa i. soldato. mr-r1 tr,, monta la sentinella. e nel silenzio te– tro della notte, passano , interminabili, Jr· ore ... 1 tu credevi d'aver rnr!sso o/ mondo vr1 figlio pP-r te, e invece hat meHo al rtwndo uno strumPnto per la lotta irt{art,P rJr,i po– /Pnti J 1,A DLFESA Di<:LLE LA VORAT!Y CII Le madri socialiste , caro compagno sol– ùato, non credo no d'ave r messo al mondo per loro i figlioli. Li hanno creati per la vita. Guai se fosse così forte in loro più !'a• mo re, l'ego ism o materno ! La rib ellion e che oggi sentono cont ro la gue rra , 1.:heporla via i figli loro , la se n– t reb bero do mani, quando la fede sociali– sta richied esse il sac rificio dei loro figli. Anc he .\!aria Cerri, scrive una lunga let– tera , confuta ndo Lucia. Siamo dolenti di non poter darla. poichè anch e Lucia avreb– be bisogno, tutto il giornale per pubblicar e le molte lettere che le arrivano e le ri– s1.,uste. H ·peliamo a Viaria Cerri que llo che ab– biamo già altre volte pu bblicato : I cosi– detti neu tr alisti relativi si sono oppo sti alle esage razi oni herveiste; semplicemente , hanno credulo che era un allo e un dovere di sincerità non prometter e quell 'opposi– zione reale, alla gue rr a che le nostre forze non ci consentono. Ma Maria Cerri dic e cose che, nonostante la tirannia dello spa zio non posso non ri• levar e. Scrive: << T·u dici eh.e La verità bi sogna ave-re il coraggio di guardarla in faccia, che no n si fa una 111;naccirt quando si sa di non po– terla attuare, verchè l'at!uarla porterebbe r on sè un curnulo di tragi ch e, dolorose con– segu en:.e; vorresti anche dire (credo ) che quando si è intimamen te versuasi eh(' que– sta neutralità assolu/a costitui.r;ce un ass21r. do eh.e non può reggere dinan:.i all'f'vi den– :.a dei fatti, non si deve proclama-ria. pe-r– ch è il farlo significa un venirP a patt i colla proprirt coscienz a, significa men ti-re a sè stessi e alle proprie ic/('r,,/ità. Oh .' compa g na che respingi una tf'si rhe giudi chi assurda. NI è 7/PCf'SUtria; io penso che se la men:.ogna è abbietta, è spregev o• le, è vile quando è SW"J{Jf'rita da bassi cal– o/i . f' da egoi stici interessi. non è più men• ;ogna. f, erois1110. qu ando i• ispirato da 1m fervido desiderio di bene)>. Ah. che cattirn diploma tica sei, o ca ra com pagna, tu che accetti una lesi, a cui non cred i. e lo confessi. così candidamen• le! E credi che le eroiche mencogn e del par – tito sociali st a siano qu elle che possano spa– vent are il gove rno e salve ranno l'Italia dal– l'intervento? li popolo o il partito che hanno il cora g– gio di confessare la loro debol ezza, sono sulla via di diventa re forti. Scrive anche la compagna nost ra, rif e– rendosi all e atrocità della guerra specia l· mente nel Belgio: u Appunto pe r il racca· priccio, per lo spas imo che ci procurano tutte queste nefandità , noi ci opponiamo a che i nostri uom ini vi siano tras cinati. Ed ha un inciso : (Chi crede ai bimbi mutila ti, ormai?) Tutti credono orma i che le atro– cità della guerra supe rano lutto quello che noi possiam o pensare e sup porr e. :\la ciò che e< Lucia )) ha soste nuto, quello che mo• deslam ente la Difesa ha cercato di far capi– re è che noi sva lutiamo tutta la nostra prn– paganda idea le, non insorgendo, non pro– les',ando contro le ,·itlime del Belgio . che non voleva la gue rr a, che aveva dic hiarato la sua neut ralità e il cui popolo ramingo , decimato , mis erabile , ha lutto il diritto di chiedere ad ogni pop olo civile, la sua so– lidarietà. È vero; per le atrocità comm esse nel Belgio, noi sentia mo, un più forte or· rare. per la nostra µ-rande suscettibilità so– cia lisrn, per cu i, anc"he nei con flitt i dì o ri– gine economic ;t, non cessiamo di ,·edere la diff erenza fra il popo lo che su bisce un so– pruso e una violenza e il popolo che la ca mmell e. Se non sentissimo così, ci spia– cerebbe, sinc eram ente. per quello che il so– riali smo non ci avrebbe ancora insegnalo. MARIA P EROTII BORN.IGHI. Bi soana conquistare an cor(l tutt o ciò che è necessario o anche semplicemente utill> a renderci la ri tct confo rtata e grad evole: bisowna che noi possiamo assicura-re a tutti il pi eno soddisfacimento dei bisogni e dell e aioie del.la vita. Finchè 11oi non avrem .o fatt o questa 71ri– ma conquista, fi nchè ,·i sa ran no da noi dei po. ,·eri il voler dare il 110me di sociéUt a questo iltsieuie di esseri uman i che si odiano e si di– struggono a. vicen da . come besti e feroci rin .. chius:e in tm'arena. non è che w1'irrisi one n• nwra. LOTTEE DIFESADELLAVORO Per l' applicazion e della legge su lle l"is aie . ~ell a scorsa camp~1gna risicola furon o as. segnate niente d'i meno tr e gua rdie forestaL perchè son ·egliassero l'applicazio ne deUa leg. ge nei tre circo nd ari ii sicoli, per eccellenz a. Verc elli, ~0\"ara, :.\Tartara. Non è neppure ne– cessario mettere in evidenza l'es iguità dei me z– zi mes si a disposizio ne in confront o del I. ,·oro imm ane che doveva compiersi in poco pit 1 di 5 settim ane. Il piccolo drappello visitò 301 cascinali e constatò 206 casi d'infrazione a1\a legge. In conseguenza di questa ispezione furono elevate 185 contravY enzioni. Se le guardie fores tali fossero sta te in nu– mero meno esiguo, arnsse ro av uto una piena conoscenza del luogo che ispeziona\"ano, pen– sate un po' quale numero d'infraz ioOi a lle leggi avrebbero constatato . L'isp ettore avverte delle difficoltà incontrate per ave re le notizie e compiere le indagi ni \'O· Iute, e avve rte anco ra come sia difficil e la vi– gilanza sull"età dei fanciulli, adibiti al lavoro di monda, perchè alcun o può usa re i I libretto di lavoro non suo. Di qui la necessità di un 'op– portuna scelta del personal e ispettivo, e la ne– cessità di un maggior num ero di aiuti-is pet– tori. Ci uvverte infine l'ispettore che , nelle con– travvenzioni le indagin i sono oltremodo diffi. cili, dovendosi, il più delle volte r iscontrarn l'infrazione ,!ella legge, in base alle denunzie di terzi. :E necessario che i comuni dei paesi risicoli diano H loro contributo per l'applicazione ùel· la legge. Ogni comune dovrebbe ront rihuìrvi all'infuo. ri della ~ua orig"i11e rlettorale. Qualche comune , ammi nistrato da elementi cui sta più a cuore l'interesse proletario do– vrebb e preoccuparsi élnche della int eg razion e delle disposiziord legislative ron iniziative co– munali, :id esempio quella che mirasse ad in• denizzarP la donna incinta nell'ultimo mese di gravidanza e la puerpera nel primo mese di parto per il " danno >1 a lei risultante dat non potn partecipare al la\'o ro di mon da f'O evita re rhe la donna, in tale occasione, st ret– ta dal bisogno, dinnti una facile occasione, alrinfrazione rfol1;1, legge (analoga mente si è o. perato neJl"indu st ria con l'i stit uzione di una. ca!'lsa di rnatrYnitù.) ad esempio quella che mi – rasse :1 ~ovvenziona re con sussi dii di bn liatico la donna nutricP, e quella ancora che provve– desse ai fanciulli fra i 12 e i 11 anni che, dat a la !Pgislr1.zirme sodn le si trovano, rnolio spes– so, nPlle r•fJndizioni di eRsere respinti dalla scuola P dalJe ris:Jic. Ad r,i:tni modo ~e noi possia mo desidnare qubta inti:grazione della legg,~ su l lavoro del – lf! risa.ie , nn ora possiamo anrhe accontr>ntélr– r:i di for voti che i comuni vigilino perchè la l~g~r• :1lJbi:1, 110n l:1nato. ma intera app lic-a– z:1r1nr• L uffi<:io r·ornunale ha !;1, possibilità di cono– sr·erP l'estensione dei terreni colti\'ati a riso, quali hr1nno bisogno di mano forestiera, (JUin– di di vNJr•re se il r,roprietiHi0 ha, 1,er Pse1r1- r,io. rir<Jvveduto ai dormitori, in rnodr, che J"iJJ caricato per l'assistenza sa nitari a abJ,ia i dati d1e J!li occorrano per procedere :.1.llesue in• <·t1ie-;te. Occorre poi che il Comune pr epari il corpo delle guardie ca mpe stri alla sua funzione alta.. mente sociale, in modo che sa ppiano invigila– re le disposizione relative all' età dei risaioli, ag li operai gior n alie ri , al lavor o settimana le alle ore di ripo so. La gua rdia campestre, per solito , cresciuta nel paese. ha il compito, per la conoscenza sua dell 'a mbiente, enorm emen– te facilitato. L'uffi ciale di poli zia giudiziaria presente nel comu_ne (alias il sin daco) può raccogliere de– nunc1e e inten· enir e quando il la,·o ratore è stato assunto senza un regolare contratto scrit– to e quando l'intermediario (il cosidetto capo– ra le rich ieda, contro legge una ritenuta, a suo vant aggio, sul salario dei lavoratoti ). Così il piccolo comun e rura le, sede di u11°im– porta1~te produzione agraria può mediante gU orgam, attualmente a sua disposizione, fac ili• ta re l'a ppli ca zione della legge sulla ri~a1a . li propri,.,tario di un setific io trattenne una det ermin ata ~omma. sull'ammontar e delle mer. ced i che do\"eva pagare ad alcune operaie a titolo di compen so per la !"escissione del contratto di lavoro col consenso scritto delle ope raie stesse. P ortata la. causa avanti il conci- ll)i~~oeredi ,;.~~I~~: .p~~-~h:af~i1·~~f:i~~~~i~~i l~r~c~ eia de1t·inclustriale di non pagare il credito e stabili il pri ncipio che le mercedi devono sempr e e:--sere pagate pPrchè- ~ono frutto di -:.acrifici r fatiche clell'op('raio e costituiscono un credito sal\'aguanlnto dalln lrgge. Un'appr endist a filati ke, lire nrint:t con pre– avviso, chiamò davanti al Coneiliator e l'indu– :~trirde, PCI' il cruale aH•va lavorato, chiedt' ndo il pagamento dei sa lari gua dngnaU. \fa. sicrome la filatrice ave.va . nell'ultimo :,:-iol'llo di perm ane nza, rovinato unn tela l"in– <hli;triale chiese di trattenere l'importo del acdito come risa rcim ento del clnnno prodotto, Il CoJJcilia,tore affer mò il principio che i dnn. ui ra.usati per i1n7Jni:.ia deg-li a.J)pre,irlisti dC'b· b:ino esse re soppo rtati dall'imprendito re il qua.le, _ se s11hisre i 1·isclti dei p1·imi tempi, go. <le r,01 i vantaggi della mano d'opera abilitata 11r tal modo nl lavoro. GIURrSPJtUDENZA PJtORIVIltJ MULTE Danno prodotto dnll ' oper&io. Sr rl11ranlr il 1a\'Ol'O l'o peraio prodnre m1 <1;u1110, ~f)(•tta al prirll'ipale 11rn\'nrr Li rolpa rlC>ll"operaio. In man('anza cli tale pl'Ont la unilta inflitta i• illf'l'.fittima. . .. Se 1m opr>raio guasta. qnakosn <!Pi n11mP-ro– issirni o::{'grtti, affi<lali a lui JH r l:t l<l\0ra– zirmr nr,n si può rit1•11er-eche 1·10 1·0--tituise.1 <"Olpa. grave d1e i11111otti l'ohlJlil?o rl,•J risarci– nu•11to: sopra.tutto !--f' le .zrandr 1[11antità di J:1voro <·rmsilllil1• i• stata da lui ben es~g-11ila. PAG I N E STORICHE LaComunediParigi-18Marzo 1871 Il parti i.o nostro era solito ogni anno a commemorare questa grande data. Mentr e la lotta proletaria svolgeva ;tranquilla il suo corso, era bello riandare quella pagina di vita rossa di sangue e viv ida di luce. Ora ment re nel mondo si svolge la più truce delle tragedie della soc ietà capitali– stica il ricordo della Comune ci fa ancor più Pensosi e commo ssi. L'imperialismo napoleonico cfie aveva scatena ta la gue rra contr o la Germania ave• va la sua conda nna nella giornata di Se– dan e coi tedeschi all e porte di Parigi stava patteggiando la pace. :via il proletariato pa– rigino sent iva lutto l'orrnre di quel pati o e voleva reagire contro il militari smo trion– fante. l?u così che in Pari gi assediata si proclamò la Comu ne che doveva difendere la città dai prussian i e nello stesso tempo dar e un nuovo ordinamento alla vita dell a città. Nulla di più adatto a ricordar e la da– ta gloriosa che una pagina dì Luise Mi– che! (1) in cui sono riassunte le opere di innovazione dei comunardi. I primi giorni della Comunea Parigi. Par igi respirriva! Quelli che durante la ma • rea montan te auardando 1•enire i {lotti che co– priramw il loro asilo. sono in ·una si17l-ile si– tua:.ione. Lentamente ma sicuraniente Versail– les avan:.m:a. l p-rim.i decreti della ComunP erano la soppr essione della t·endita de(Jli O(}· yetti del Jl011te cli Pielti, l'ab oli :ion e del bi· lan cio dei culti e della coscri:io11e. Ci si imma– ginava. e forse ci si immaainc, ancora adesso. che la Chiesa e lo Stat o che col loro mal go– verno tanti cadaveri tra scinano dietro di sè, potessero essere separati: i! invece e solamente uniti che devono scom.pCl1·ire. Poi venne la confisca dei beni di mcrno mor– ia; furono assegnate pensioni alimenta1·i per i fPdrrati nella pugna, payabili alla moglie, le• aittirna o no, ed ai {ìgli, riconosciuti o no, di og11ifedrrCllo perito i1l auerra. La donna, che. vogaiandosi su JJrovr' irre– frayaUili, avesse chiesto la sevara :i o11edi cor– po contro il proprio marito, aveva diritto alla pensione arimrn lo, ·e. Era abolitn la p rocedura ciùiluale. e le parli in caurn m·ei•ano diritto all'autodifesa . Dirieto di perquisi :1.0ne $en:a regolare man– dalo. J)i/'iPto di arcum11lore danari, con un maxi– MUm di rendita fissato in 6000 fran chi all'anno. Gli onorari dei membri della Comune era– no lli quindici franchi al giorno, il che era /Jen lunai dal toccar e il massimo. La Comune organi::.ò anche uno camera di tribuna le civile a Parigi. L'ele:ionP dPi moai– strati e dell e giu ri e. Si pensò subito ad u su– fnl'irr> drgli .~tabil imenti abbandonati dall e So– cietà di lavoro. Lo stinendio dei mae:;tri fu fissalo a duemi– la frm1ehi all'anno . Fii inoltre deciso d'abbattere la colomw l'"en• d6m e ,simbolo di for:.a brutale, aff errn a:iorie del dispotismo imperiale. e che avrebbe JJofu. to con le sue memorie attentare alla fraterni– tà dri popoli. La Comune vroibi le multe negli stabilimen• ti: abolì il (1ilirmnento politico e professiona– le; fece appello ai dotti, agli inventori, agU ar– tisti. E il tem,po passava, nè Versailles si tro– vava 71iù in catti ve acqu e com.e (JUando la ca– r all eria non avPva che om br e di cavalli. Thie rs accar e::.at•a. adulat'a l'esercito. del quale at'e– va bisogno per i rnoi scovi alti e bassi. Gli oourFli 1!ninsi tati al Monte di Pietà per meno di 25 li re {ltro110 restituiti. Si roleva abolire. com.e tr oppo faticoso, il la– roro di notte dei fornai. ma sia la llmga abi– tndin e, sia che fosse i·eramente più rude il lavoro di aiorn o. i fornai preferirono continua– re come prima. Dorunque si aaitava una "l'ila i11tensa. Cottr– bet in un caloroso avpello diceva: u Ciascuno pol<>ndo obbando11arsi ,sen:a ostacoli. alle vro– pri e attività, Parigi raddoppierà la sua imvor– lan: a. e la ci ttà internci:.ionale d'Europa JJO· tr à offrire all e arti, all'industria, al commer- ~l~~•o1:~ 1 ~~a e~~~:ti~ r~Jn~~;!;P:ii~~io ,a j. o~~~~!~t~~: rittaclini. che non potrà essere rollo eta pre– tfsti rii pretend e11ti mostruosi n . Pariyi ebbe quell'anno una esposi:.ione, 111.a fatta dal vecchio mondo e dalla diplom.a:ia. l'esposi:.ione dei rnorti. Centomila e non tr e. centomila cada1•eri furono stesi in una lt.1.oraue immensa, dentro l'imm.enso quadro delle for– tifica:ioni. (1) La Comune - odilo dalla Rtvist a L'uni,ersità. Popola.re Al di là del confine Da La Française. lJn vecchio disse trislemenLe: « Dopo la guer ra , quando tanti uomini saranno sco mp arsi 1 che cosa faremo della e(;cedcnza delle donne? 11 lJna giovanetta rispose: « Non saremo mai troppe per far da ma– dri agli orfa nt'lli ! )) Dal r.:aulois. I ·n signo re che giungeva da Vienna ra c• conta che recandosi un maltìno a pren dere una lazza di latte si l'ide computa re per lre franchi un panino che in tempi ordi– nari costa 10 <'l'nt('simi. Ecco un esempio sign ificativo della si– tuaziunt' economica in Austria.

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