La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 18 - 20 settembr

L'unione fa la forza e questa forza do,·ete pmcuranela con la solid3rieLà fraterna di tutte le larnratrici. Ad. Ha ragione. Le operaie organizzate se la passano molto meglio, sotto tutti i rap– porti. Sono più istruite, più esperte e te– nute in maggior considerazione anche da– gli uomini. E...~e hanno modo di far Yaler e le loro ragioni e ottengono miglioramenti dai padron-i o per amore, o per forza. Eh! ca,·e mie: chi si fa pecora il lupo se lo m3ngia. Ter. :\on dico di no: ma però chi si ri– bella. fa peccato. Ognuno de,·e rassegnarsi alla propria sort.e. I r>0,·eri e i ricchi ci son sempre stati e sempre ci saranno: Iddio ha creato il mondo così. Giul. i\ iente affatto. Se il curato ,·i ha detto questo è un caUi,·o minisli·o di Dio, poichè Yuole affibbiargli delle colpe che ,on ha. no stati gli uo1nini st.essi che hanno creato le disuguaglianze sociali. Il pesce grosso si è sempre mangiato il piccolo. E g-li uomini furbi han sempre frodato e sog– giogalo i gonzi. poi faf.t..e le leggi a loro esclusi,·o ,~antaggio. Di qui il furto legaliz– zato che autorizza l iniquo, preteso diritto di proprietà. trasmesso di g-enerazione in &renerazione. fino ai giorni no:: :f.ri. ....Ora. il sociali:3-mo sul quale ,·i sono state insinuate delle false pre,·enzioni, vuole a– bolire tutt.e queste ingiustizie e costituire una società di liberi, di uguali e di felici. Yuol e insomma. che fra gli uomini d i tutto il mondo. non ci sia più motivo di odiarsi. ma che si aiutino scambievohnente e si a– mino come fratelli. rirg. Queste si che son le massime di Cristo. e non quelle che predicano i preti ! Ter. Le massime son belle; ma il nostro obbligo è quelio d'ubbidire al curato ed ai padroni. Giul. Yoi. buona Teresa. che rinunziate ai Yantaggi defforganizzazione e sconsi – gliate anche le amiche a farne parte, per– chè così Yogliono e il curalo e i padroni ; ditemi un po', che cosa Yi danno essi in cambio della Yostra cieca ubbidienza? Ve lo dirò io: Il prete Yi regala delle buon e parole di rassegnazione alla Yostra crescen – te miseri;t, la quale si con\ ertirà in un gau– dio eterno nell'altra .-ita: i padroni che so– no gli esponenti della borghesia in gene re, ,·i danno un laYoro mal retribu]to e spesso superiore alle ,·ostre forze fisiche, che vi deturpa, v'in vecchia innanzi tempo. Un la– ,-oro sfibrante. prolun2'ato d i 12 e pe rfi'no di 15 ore. pe r nna paga irriso ria d i 75 cen – t-esimi o di un a lira al giorno; som ma ch e non basta per il pane dei vostri figliuoli. E le conseguenze di lutto ciò, si riper– cuot-0no anche su gli stessi ,·ostri figli. Quando essi sono piccoli, a,-ete l'obbligo di rn,ndarli al catechismo dal parroco, il qua– le pensa lui a coltirnre le tenere pianficel– le conforme ai desideri della borg hesi a e iarne dezli idioti e dei pecoroni; da gran– dicelli passano nelle mani dei padroni di fabbriche e di officine. doYe sono sfruttati spietatamente in barba alla leg,i-e sul lavo– ro delle donne e dei fanciulli: e fatti adul– ti. <e li prende il Governo per farne dei soldati e mandarli alla guerra. LA DIFESA DELLE LAVORATRICI Questa è la ricompensa, amiche mie che ricevete in pre mio della vostra supina' ras– segnazione e sommissione ai poteri costi– tuiti. :\la non v'a ccorg ete che siete tratte in in• ganno? che clericalismo e cap itali smo sono sempre d'accordo quando si tratta di com– battere le giuste vost re aspirazioni? Il pr e– te poi, per Yoslra regola, c@ l'esallare ca– rne fa, i meri lì della po,·e rtà , tutela preci– samente l'interesse p1·oprio e quelio della b?r ghesia, poichè in virtù di un tale mirag– gio, resta soffocato nell e anime semplici e cre dule, ogni sentimento, non di co di ribel– lione, ma il più legittimo desiderio di mi– glioramenti economic i. Così il capital ismo finchè c'è della genie che beve grosso, dor~ me i suoi sonni tranquilli. Eppure ci vorrebbe cosi poco a capire il trucco! Se la povertà fosse un tal be– ne da con dur re alla felicità eterna, tutt e le persone religiose dO\-rebbero abbracciar– la con g ioia e disprezzare gli agi della ,·i– la. mentre fanno tutto il contrario; p iù son cattolici, apostolici, romani, più cercano di conse r vare le loro ricchezze. !\on vi pare, cara Teresa 1 che tutto ciò sia logico? Te,. Lei porta delle ra zioni che persua– dono. e ormai non so proprio più cosa dir e. .4d. lo son tanto con,·inta della necessità che hanno · le donne di organizza rsi, che andrò subito ad isc rh ·erm i nella lega cli re– sistenza. CORRISPONDENZE Da LEGNANO, Da tre mes i è incomin ciata la reazione pa– dronale nella :\Ianifattura cli Legnano e non è ancora termmata a tutt'ogg i. Si è in comin– ciato dopo lo sciopero col 1nio licenziamento, che da tutti è stato ritenuto una vendetta in– fame, e si è continuato man mano col licen– ziamento delle nostre compagne ·e simpatiz – zanti. Si licenziano intere famiglie senza preoccu– pazione alcuna per la sorte che le attende. Una di queste famiglie si trova nella più squallida miseria: la figlia maggiore ventenne moriva pochi mes i or sono, dopo una lunga malattia. Durante tutta la malattia si do– ,·etle tenerla in casa assie me ai suoi frate!-' lini, malgrado il pericolo del contag io, tr at. tandosi di etisia, perchè, sia l'o spedale di Legnano, come quello cli i\Iilano Ph anno ri– fiutata; e quell a povera madr e doYette tante volte priYa re i più piccoli di un tozzo di pane, per da re all'ammn la.ta que l po' di brod,:,_ e qualche med icina che richiedeva il suo grav e stato nel tempo della ma latt ia. I l figlio maggiore era sotto le àrmi, il se– condo fece 5 mesi di malattia io un ospeda le. :-.:on c·era che il padre che la\·or aya, e por– tando a casa la grande paga di L. 2.40 al giorno per mangiare e pagare l'af6tto e sop– perire ai bisogni di una ammalata di tisi. Ed ora che sembrava si c:;oJleYassero un po'. dopo la morte di quella roYera ragazza, è il ritorno del figlio soldato, \"iene la g-uerra che riporta via il fig-no richam ato; a ciò si ag– giunga il licenziamento. li si,rnor Delle P iane che padronE'ggin nelle manifattu re e pa,:.sa per un uomo di buon cuore, non sl commuo,·e a questo quad ro di miserie. Questa famiglia ha dato le sue migliori ene rgie in que lla fabbrica. eppur e il ~uddetto sign'Jre in 1 :ece di offrire un aiuto Ji,-er1zia ,:..enza ,:..crupoli. f"irg. Ed io,non solo son decisa a entrare nell'organizzazione delle lavoratri ci, ma vo– glio diventar sociali sta, perchè quello è l'u– nico partito che difenda, gl'interessi anche di noialtre donne. Giul. Brave, amiche mie, mi compiaccio e mi rallegro di questi vostri buoni propo– siti, che son certa, avrete la, forza di effet– tuare, nonosta.nte le insidie che vi saranrno tese. Uscite, dunque coraggiosame nte dal gro– viglio di pregiudizi e di superstizioni, in cui foste anr in te sino wJ ora e procedete sic ure per la via ascensionale del vostro ri– scatto. Soltanto quando, voi tutte o lavoratrici, sarete agguerrite e fort i per mezzo dell'or– ganiz zazione, riu sci rete a trionfare e a p.re– va !ere. Pensate inoltre - e questo dev'essere un vanto per voi ed u n ecc itamento - che il vost ro ri sve1;Iio è importante e vantaggioso non solo per voi, ma per l'avveni"i ·e dei vo– stri figli e dell'intera umanità. P erchè le rivendicazioni economic h e e sociali femmi– nili, integran o l'emancipazione dell'uomo. Quin d i, gli uomini anzich é ostacolare il moYimento femrninile, hanno tutto l'inte– resse di ,iflrettarlo e di appoggiarlo, poichè fintanto che la donna non avrà ottenuto il pieno ricono scimento de' suoi diritti, n earn– che l'uomo sarà completamente emancipa– to dal giogo del ca,pitalìsmo. V TTTOnIA ~\1ARIANT RA~IBELLI. E PROPAGANDA Tutta Legnano è ·indignata contro questo c:;ar che impera nella nostra città e che del resto si lascia mena r pel na so dai suoi sa· tel!iti, fra i qua\j il cane e i topi da guardia e la balia ,dei suo i can~. che lo aiuta no nelle sue opere bllonc. A aue!ìti crum ir i, a questi miserabili che tradis cono la causa dei loro compagn i di fa – tica, io ammonisco che verrà un giorno in cui i loro figli dovranno disprezz,'lrli. E non ,·'è maggior pun izione per i genitori indegni che il disprezzo delle proprie crea– ture. Da TORINO, Mar gherita Guelfo. A :\1'aria Pero tti Born aghi in quest'o ra così angosciosa si uniscono al suo straziante do– lore le mad1i e le compagne tutt e del gruppo cc La Difesa>). La Commission e Esecutiva. Da FIGLINE VALDARNO. Questo grupp o femmini le che pochi mesi or sono sorse composto di poche donne, ora ha già passa to il n. di 20 merc è l'interv ento di ragaz ze e spose che resesi consaP,evoli delle sante ragioni umane e civili del socialismo so– no entrate a far parte della famiglia sociali– sta_ Sta ora aUe Yecchie e nuove socialiste di continuare in que sta opera di proseliti smo, fil. tram.dosi merc è la giornalie ra propaganda in mezzo più che alt ro alle lavoratrici. affinchè vengano a far causa comune con noi. Quale sia la importanza che il movimento femminile si acc resca e prenda consistenza tutti lo si può comp render e dal momento che la donna rapp resenta più che la metà del ge– nere uma no. Oltr e però alla quantità nume – rica la donna esercita un fascino sul mar ito e sui figli, e il più delle volte intralcia e pa- ra lizza la buona volontà degli uomini. ren– dendos i così uno strumento servi le e cieco del padrone e del prete. Compagne socialiste, mett,iamooi all'ap ra, ogni giorno che passa rapp resenti per noi una tappa in osa nti, non ci stanchiamo di far progaganda fra i nostri mariti, frritelli, fidan – zati, ecc., e più che altro mettiamoci a leg– gere la nostra Difesa, in\"itiamo1e ad iscriversi al gruppo femminile, facciamo inso mm a del• l'attiva pi-opaganda, nulla lasciando di inten– tato a vantag..S,"iodel grande e sublime ideale socialista. Lavoratrici, l'avvenil'e è nelle mani nostre; fino ad ora '-iamo state la retroguarx'lia della società; adesso mettiamoci alla a\·angua rdi a. buttiamo da parte i pregiudizi religiosi che ci tengono asservite ed incoscienti. e marciamo assieme agli uomini \·en,o la giustizia sociale. Ci comunicano che si .:,:onocostituite leghe femminili prnsso le Camere di lavoro di Tor – tona, Sorei;ina e Cesena. La Difesa, mandanòo i l saluto augurale alle nuove organizzate, invia a ciascuna lega alc uni numeri di saggio e sollecita la segretaria a mandare spesso alla redazione del giornaletto corrispondenze e notizie sull'attività delle com– pagne lavoratrici. I NO S TRI MORTI. La nostra compagna ~lal'ia Perotti Borna– ghi, redatt1ice della Dif esa, è stata ancora provata da una profonda SYentura con la per– dita della figlia quinquenne, dopo una lotta dolornsa e tenace per strappa rl a a1la morte_ LICIA PEROTTI la piccola scomparsa ci è ancora Yiva nella nostra n1emoria bella , robust a., intelligente, ge– niale. !\on possiamo che piangere su tanto tesoro di speranze spezzate , piange re di quelle stes– se lagrim,? che la nostra compagna ci strappa con le sue novelle in cui esse trasfonde tutto il senso squisito e profondo di quell'amor ma– terno che è ora troppo crude lmente colpi to! .llilan o, Settembre 1914. Abbiamo perduta la compagna ADALGISA DELLA PIETÀ infaticabile nel laYoro e nelle lotte. .--\ soli 30 anni è straziante cedere alla vio– ~~~~~a~ella morte in agguato tra i gorghi del- La Sez. Tabac caie che l'ebbe sempre in prima fila nei mome nti più difficili, s'u nisce al lutto della famiglia, al!a quale sia di conforto la solida rietà nel dolore dimostrato le. La compagna Ghigi con reverente affetto 3: nome delle compagne di la\"oro portò l'ul – timo saluto alla morta indimenticata. All'affollato corteo partecipava .anche la rapp resenta nza della Camera del Lavoro e dell'Associaz ione genera le operaia coll i lor o vess illi. Il Comitato ringrazia. Milano, Settembre 19144 La compagna Maria Nelli ha perduto un a– more di bimbo, il suo GOLIARDO che a\·eva appe na toccato i quattro anni li trasporto funebre è stato fatto in. f0rm a puramente civile coll'intervento di molti com– pagni e simpa tizzant i. Le compagne tutte espdmono da queste co– lonne la loro solidarietà nel dolo re alla com– pagna colpita. )lontecalvoli, Settembre 1914. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI Ravenna , 21 agosto 19H. Cara Luòa , Son pouo far'! a rrttmfj di manifestarti la mia indigna.:;ion" per una fra se udita. Si prufo,·a in un cror:chiu deyli uomini che 1;r,ngono tolti alle fami(JliP pPr essere qui da 71-rA rich iama ti all1- anni, e altrore portati sui campi di batta(Jlia. Cna donna PkclamO: (1 J1Pglio.' cosi le donne faranno meno figli.. .. ,i. Come ,e in 1t1.,i parlasse solo l 'istin to sessua– le, cvmP '" non /ouimo altro rhe macchine pruduttriri! E 1:no rhP tante Mnne br11m1>rPl1b1>ro il di – r,:,r:.io per li'1uarxi da ur1rrtirti indt>(Jni; ma pPT qualchP P,xP:.irJnP non si dei·e colpire la r e• gola. E quantP rli. rwi dr:,nnP dauinli IJ 1Jr,a (Jlll'TTII nr,,n darernmo la rita 1u,1tra JJPT soL1·r1rP qv.Pf. la dPl nrJAlro rfJmpaqnr.,! r·r:,mP (Ji?ttliclii dun– qup tu fJ1JPtlfl (TIJJP? E poi dimmi rmf'r,,TQ, r_a~r1L11ri1J quanrl? i? rr,:i larnr,r;IIJ dPi TniPi fast,di. dtP nr,m gr,n,:, lini mi 1i ra ripPtPr1rlr, f'hP la rr;lp11 i, mifJ. perr;h~ r 1 on dr.,rr,1 r:, mPtt1-rP ol mr,,ndo trml.i {',yfi. r:hP 11P dici.' Ti wfuto ron aff Ptto {":,;A LETI1UCE:. rara f'(J1rtpa9r1 1 1, E' inutile eh io mi soffermi ;tll:i prim" part,. della tua letti-ra: quella donna 1'.'h~co<-i h:i parlato.~ non f- sciocca, è cert::i.rnent~ un'r-zoi• sta. :\fa tu poni il d1to sofJra una· rp11•.,tfon,:mol– to dibattut,J: n.iented1IneJ1r..1, eh~ e;uJ quesito della figliazione che affatica tanU Eci1;-nziatie sociolol?). Secondo gli inse:.mamenti d~l Van~elr1 "Cre– i-Ce!e r- moltiplicate,, l'unione -.,Ps:--ualenon d0Yrebbl:' ,·ere altro scopo chi:' 1:1 procre~z!onP. E bada: ciò non è solo un pregiudizio come comunemente si crede, ma ha una spiegazion€' morale. come quanto meglio risponde all'or – dine della natura n. criteri igienici e ad un ele– \'ato concetto dell'amore. :\fa c'è il ro,·escio della medaglia: non sem– pre la numeroe;a figliolanza ,:..i fonda su questo princ ipio. Quando geni toM poveri fisicamente e 1natPria Jment e creano snnza preoccupazio n[ es– c:;Prid~holi dei:>tinati 1Jlla miseria e alfa ·rame, lo fanno piuttosto per incoscienza, che per prinf'iriio. Quando la Yita :1veva. poche esigenze e si cred PVfl rhe le malattie, !e morti precoci. fo!-· -Pro da asf'rivnsi soltanto a.i \"Oleri di\•ini, e fi(Jn pi utto,-,to a.Ila m.:int:lnz.:.. dei mezzi per un razirJni:.de allevamento, la cosa era assai più Hnplite :\In romplirnndo~i la vita sodale, di\"Pfltrndo più aspra la lotta pn il pnne, ed ,:nlréJ11<lo:1nche fra le cl:ts~i umili cfltf' no– zir,ni '-Cir-11tificlt~, ~i P rP.,o n(~ces.c;:.ario un adnt. t:Jrnento . E ,,ncirJ che q11,:1lr- tNiriP. rhe nellr rlassi 1 hr11J!hP~i ,ono r,iutto .... to un , ·iz.io , diventano !:!i11'-ltifir·rtbili ,q11ando limit;1ndo ln prorren.– zionP fJ~r1I1ett,JflO ai ger11tori un migliore allc– Vft1nf-11to. \h dtJ\ 'è dnnqur: la via miJ?liore? E' più colpeH>le la vi0l:Jzi0ne deµ-li in,:..e– gn:,meriti f"-V:inrz-,,Jif'i, ::inrhP rfal no<.:tropunto di \'i ,ta, o piutto<.:trJ<ir>bbi,imoan,-hP noi µ-rid:trP contrn la rn:1ncanza di se/JS(Jdi re:;r,on'-nbiliUL'! L' 11n:1 r,rHtita n doppio giro. TI prr-t(! nPI ronfo,;;..ionrile cond:,nr1Prà la donnn. che /\C· r·t-tt.,1 di '-<Jttrarsi all'atto r,mneati\·o od Pvita. la ttrll.vi ,fanza, l:1 VPUÌR r,rntira dirà le sue rP, , ~• ~r., cr.,J,:i d1e wette :JI mondo dei fit?1i. s1?r1zn"Ur:ir -i dd I111mrro. Forse fra tante (•011- fr· Idiz·or1· aveva razi0r1e il grande <-1'.'rittorP russo Tolstoi, il quale riteneva l'asiensio ne la sola cosa mora le. Ma, i grandi uomin i hanno semp re qualche stravaga nza, ed egli che ban– diva que sto \"erba, a,·eva avuto undici figli! :,,;on si può dunque fare un codice di mo– ralità su tale argom ento : ce1iamente fra quel– li che fanno dell'u nione sessuale un vizio sol– tn.nto e quelli che procreano molla miser ia, o peggio in istato di ubbriachezza, c'è tutta una ,·ia interm edia che tro,·a le giustificazio ni delle singole coscienze e della coscienza collett iva. Chi sa di mettere al mondo figliuoli sani, f'hi !ò-ente il coragg io di soddisfa re i bisogni anche di una numerosa figliuolanza è certa– mente nell 'or"line .niìr mora le delle co~e. E tu, compagna, che sci fra que,:...ti deYi ritenerti orgogliosa e raddoppiare i tuoi sforzi per al– levare bene i t11oi figli. .\1a. certarne11[c tu de\'i sentire più forte In. ribellione verso qupsto mondo di ingiustizie E' la società. stessa che ,·iene ad urtare contro la legge della natnr a: mai come in que ..to c;i<-o si de\"e dar rag-inne alln teoria di Rou sseau, il quale riterievtl che l'uomo era per sè moral e e d1e la soc-ietà lo faceva guasto. Se fosse assirurato il pane per tutti, se la proprietà JH'ivata non rreasse tante disugua– glinnze foòOci:di, :dlorn oi:,rnirnadre potrebbe sen– za scrupoli rrearP. <ruanto può e quanto vuole, allora tutte IP cl(JIIHC si troverebbero in A"rado di pl'orr ear IJP11P, rispettando la gravidanza e 11dMnpiendo ni don~ri <lell'allattamento e del– I alleYa1nento. TI ~ocialis1no vuo/r san~re ([1iesta serietà ma- 1:it:i..,il c::odalh-.rno \'UOle restituire ::illa vita le <.:ue!Jasi HUturali. :\foglio dunque lavorare per il suo trionfo d1e 11erder ti in discusc..ioni sulla rriag~iore o ruinorP moralità dPlla procrea– zione. E è perciò che tempo fa legge ndo sopra i fogli socialist i l'appello di una giova ne com– I~a~na, P!acidia Stefanini, perchè i genitori limit assero la procreazione, mi sono sentita sdegnata e ,·o!eYo prend er la penna per sc,·i– \'~rle c~se ama re .:\'o, non tocca ai gionrni d1 barn.d1reteori e che possono essere anche rnez– z~1cciborghesi dettati da un egoismo dì classe. S1 c::a: la cla'Sse lavoratrice reclama i suoi di– ritti~ - Evita di mettere al mondo dei figli! r1s1ionde il cinico gaudente che non vuol noie! ~o'. non tocca ai giovani di agA"iusiare con 1~ezz1_termini questa società immorale per vi. zio d, :-.fruttar-a! Ai giovani il compito di g_ua.rclare avanti, di predicare la ribellione al regrn~~ presente perchè una nuov o. società - sor– ~:t~::.~. con!-ionn.alle leggi buone e sane della T_u, o cornpagna, getta nell'animo dei figli tuoi questo ge_rm~ re.condo, fa' dei tuoi figli che_ t~nto sacr1fìr10 t, costano delle coscienze ~ocinilste e a\"rai ben meritato pe1· la fede no– str~, la f~de nel giorno in cui un nuovo assetto sociale lib eri la tena sia dnlte grandi men~ :.ogne che :o_me ora trascinano i popoli n.lla ,.,uerr.a frat1?1da, come dalle piccole menzogne che si ~omp1ono nell'ombra discreta della vita dom~st1ca, ma che non ci permettono cli amare la vita cruanto e"-"a merita di essel'e ama ta. LU CIA. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip . F...ditrice della Soci età '< AVANTI 1 11 Via S. Damiano 16 - ~filano

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