La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 10 - 17 maggio 1

scient e orgog lio, si danno l1aria di pr ivile giati e quindi di superio ri. Secondano la cieca e crud ele ingord igia dei pa droni , dh·enendo sempr e più gli ag uzzini peggio ri dei loro com– pagni di lavo ro. Ed anche in questa ispezione non hanno man cato d'intervenir e premurosi per la sort e dei loro pad ron i, a sme ntire o al– men o atte nuare le risposte dalle pili ingenue oper aie. Tutti qu esti fatt i che ho potuto raccoglier e io denunzi o ai comp agni , nella speranza che essi sap piano risveglia re in questi pove ri la– vor a.tori la coscienza dei loro diritti più ele– menta r i, per lo meno di quelli che sono già sanzion a ti nelle stess e leggi bor ghesi e che ri– m ang ono tu ttavia tr oppo spesso im pune mente violati . 3 Maggi o 19U , .Yapol.i. MARIA VEn BENA. VARIETA' 11 matrimonio consanguineo Ment.r e att end ia m o ch e la nost ra bu on a Draghi , ristabilita compl etame nte, rip renda la penn a pru· dir e tante cose utili e buone, non vogliamo lasciare le nostre lettric i pri ve di argomenti che tan to le toccano da vicino, e pa rlando del matrim onio consangu ineo, cred iamo di dar e cog nizi oni ut ili qua nto in· teressan ti. Da non molto fu infatt i sui giornali una ,·ivace polemica in to rno alle consegue nz e di tale mat rimoni o sulla figliuolanza. Vi fu eh.i usci a dir e che si trattava soltan– to •'di un pregiu diz;iO\ e as.seri va il fatto che nelle prim e leggi quella di Mosè, si proi– biva il matrimon io fra le perso ne di una stessa casa. non per una misura igienica , quan to per impedire dis cordie , gelosie ed altri inconvenient i che av.rebbero potu to na– scere in quelle famigl ie pat riarcali nu mero– sissimei, da ma trim oni nell'a mbito fami– glia.re . La religione cattolica fece suo il princi- CORRISPONDENZE Da VIGEVANO, Sono in isciopero 4000 oper ai tessili in ma g– gio ranza donne . Temp o fa si notò un certo ri. sveglio non osta nte l'orga nizzaz ione fosse so• pita da tem po. P er meri to di alcun i buoni comp agn i fr a cui cit iam o la compagn :l Maria Bianch i si rac colsero le file e s'ingaggi ò Ia lotta . Fu pres enta to un memori ale per otte– nere la dimin uzione di una mez z'ora di lavor o coll' au m ento del 5 % sulle ta riffe. I gr ossi proprieta ri che pure han no dist ri– bui to dh,;dendi ing ent issimi fino a l 25 % sulle azionl, vollero nega re anche ques ta modesti s· si.ma richiesta. I la\·.orato ri risposero al disum ano ri fiut o l.:>slancio bellissimo della loro solidarietà . F u chfam ata tra noi la com pagna Bubbia che ne riportò una magnifica impres:;;ione. A un pross imo num ero, au gur an doci a \·itto– ria raggiu nt a, rito rn eremo sull 'argo mento per alcun e osserva zioni su i rapporti di qu esta or – gani zzazione con la Federazione Tessile . ~ er ora non ci resta che incitare i compagni e le compagn e a continuare nella loro lotta eh~ si svol ge mirabile esempio di disciplina e d1 serietà. LA DIFESA DELLE LAVORATRICI pi o; in trodusse n eri suoi ca noni il divi eto della legge mosaica; ma mancando essa col– l'and ar del tempo di quel prestigio sui po– po li ch e avevano le an tiche relig ioni , fece delle concessioni median te il pag am ento di una la ssa, varia nte secon do il g rado d i pa– rentela. Anche il codice fa delle restrizioni in fat to di maLrimoni pr oibendo , per un crit erio eco– no mi co il m at rimo ni o fra adot ta n te e ad ot– t,ito. Da non molto i fisiologi hann o sollevato la quest ion e del matrimonio consan gu ineo dal pun to di vista sanit al'io. A sostenere la tesi contraria fu portato l'esempio della de– gener azione avv enu ta nel le va lli ch ius e ad ogni comun icazion e ove è grande il num ero dei cretini . Altro esempi o è quello dei fre– quenti casi di sord omuti smo fra gli Ebrei i qual i per secoli vissero ostegg iati dall e al– tre razze quan do no n barb aram ent e pe rse– gu itati . La parola ultima della scienza parr ebbe que st.a.: nessun danno può veni re da indi– vidui, anc he se par enti, pur chè perfetta– m ente sa ni ; ma se havv i nell a famig li a ·una sLtissa tend enza congeni ta , ovverossia lo sLeS•· so germ e di malattia , i pericoli della eredi– tarietà del male si somman o e i figli avranno grand e tenden·za a questo male. E' ve ro che quas i in og ni fami glia c·è una speci al e tenden za , m a qua ndo i du e in– dividui che si un.iscono portano tendenze diverse è più faci-le vin cere i pericoli della ereditari~k\ morb osa. 1'1eglio tuttav ia edlare i matri m on i con– sangui nei, a m eno che si trat ti di ca si ecce– zionali di salute perfetta.. Quanto poi al metodo escogitato dalla chie– sa che ha posto un tar iffa secondo il grado di par en tela, ci pare ve ram ent e assurd o e immora le : o una cosa è mal fatta e non c'è denaro che la perm etta , o mal e non è, e non vi debbono essere allora pro ibizionà. Il gua io è che troppo pochi sono coloro che osano ribellars i alle cose assurd e e im– m oral i. E PROPAGANDA Da MAGENTA, Anche qui, sebbene non si sia potu to otte – nere l'aste nsione comple ta dal lavoro, pure il prim o m ag gio è stato solenn izzato . Nelb. sala del circolo, ccGiova.in.e It~i a ))• gent ilmente~ concessa, si è tenu ta alla sera una conf erenza che riu sci impo nen te. Un centin aio di Ia,·01·a• tr ici asc oltaron o comm osse la par o1a convm– cente della com pag na Zanetta , che con bella eloqu enza disse ai convenut i il significat o del• la festa del prim o magg io. Tr atteggi o poi la questione massonica , sfa– tando cosi le pa role di qu ei pr eti che qu and o no n sa nn o piu che dir e, ci accusètnO di servi rci del socialis mo per at tirare i lavorato ri nel camp o della massoneria . Alla fine invitò i pre– senti a mand are un voto di plauso all e scio– peranti delle ma nifattu re ta bacchi, pro vocan– do un gran de ent usia smo, che si espr esse in un battima ni interm inabi le. La bella confe– renza portò buoni fru tti, pcrchè molte delle o– pera ie pre senti .si iscrissero nell a nos tra lega tess ile e tutt i uniti pr omisero per l'an no ven– turo di far _ope ra per ott ene re a Mage nt a la completa astens ione dal la\·oro, in confor mità dei princi pi socialis ti. Da TORINO. 1\eJia scorsa settimana sono fin ite le lezioni della scuola delle madri, e della scuola cli col– tura felicemenle iniziata dai Gr upp o Femmi– nile Socialista . L a scuola delle madri, si è svolt a efficace– mente nei cjnqu e gru ppi riona li: Riscossa , Augu sto Behel, Dif esa, Avanti ,-. Com.une. Più che soddish centi furono i risultati di questa scuol a, iniziata allo scopo di sch ia rir e alle donne e alle madri tutte i prim.i concett i necessa ri all'igie ne della ca sa e della fam iglia. Un plauso adunque a tutt e le nostr e valorose compag ne, che cooperaro no così atti vamente allo svilu ppo e al bu on andame nto della sc uola . Ed un rin grazi am ento affelt uoso ed una lo· de all'on orevole Ca.salini, qu ale dis1)0sitor e volonte roso alla scuola; al Dispensario lat tan. ti. che appo gg iò ed aiu tò la nostra iniziativa, ed ai dottori Bono, Gasc a, Varv elli, Tibono e Berta, che pr estarono disinte ressa tam ente la loro opera di edu catori. La scuola di co!Lura, pr ocedett e beniss imo. dando già i primi buo ni risultati. e noi rin– grazia.mo profond amente il compa gno pro·. Ca.milio Zucca, che dedicò a qu esta ta nta at – tivit à e ferm ezza. . Per il 24 magg io p. v., in Corso Sicca rdi 12, SI te rr à la prim a as semb lea plen::ui a fra tu tti i gruppi acce ntrat i di Torino. Sara nn o all'or– .din e del giorn o la relnziou e morale e finanzia– ria dell' accen tramen to e le pri me qu estion i urgenti , sorte dai deliberati del con,·egno fem– min ile di Ancona. Alle com pagne tesse11ate il ca ldo invito <li non mancare. La Commi ssione. Da BOLOGNA , La mattin a del 1 maggio, la Pace dei lavu– rator i fu celebr ata con un solen ne corteo at– tr avers o la citt à e un imponen te comi zio nel– l'imm enso locale del giuoco del Pallo ne. A1la folla di ci~que o sei migliaia di intervenu ti, parl arono 1 comp ag ni on . Treve s, avv. Vio– lante e Marghetita Sar1'atti, espr essame nte in– vitata dal la Fed eraz ione delle Leghe. La nostr a compag na ricordò i bei calendi– magg i quatt rocent eschi, e augur ò che, come ~llor a ~a.rne e cava liel'i uscivan o festan ti per 1 boschi e i pr ati rinverdi ti, così nel futur o non più pochi pri vilegia ti soltanto, ma tutto il popolo possa celebrare con animo lieto e sinceiità di esultanza la festa della vita rin– novellat.a, la giocon dità della natura non più oscur ata dall 'ombr a cupa che vi proietta l'in– giustizi a social e. Venga , essa concluse au gu– rando , venga alfin e ques to giorn o sopra tut to per la don na che per la 1avoratric e che nella società att uale è vittim a e schiava du e volte! Nel pom erigg io poi si si volse geni alissima e riuscit issima la seconda part e del pr ogram- 1:1a: la gra_nde festa della Bolog nina , il qu ar· h ere oper aro vasto e popolosissimo, che cele– brava uniti in una sola data inemor abile du e AlQtevoli ri correnze: la prim a in iziazion e del Ricreat orio laicb per i suoi bimbi, e le noz ze d'argento con il su o m.edic o cond otto. Ques t' uomo di umile e gr ,a.nd e bont à ch e dell'eserciz io della scie nza ha fat to un apost o. lat o a favore delle cla ssi più bisogn ose, fu giusta.ment e add itat o ad esempi o dalla no– sra com pagi11a al miglia io e più. di bimb i, inter venu ti all a festa con i loro maes tr i e maes tre, i loro gen itori e pare nti , come esem.– pio di qu elle vir tù civiche, tant o rare nei fatt i per qu an to sono deca nt at e a paro 1e. La com– movente festa lasc iò larga e genero sa ece, nel cuor e di tu tti gli intervenuti. Lu nedì, 3, la n ostr a compagn a tenn e ad Imola una conferenza a pa ga mento , a favo re dell 'A van ti, sul tema L ct (Jtter ra dell e donn e in Ing hilte rra. e tornò fr a noi il 4 mat ti na per rivolgere la sua parola di aug urio e di saluto , e il suo fervido incitam ento alla so– lidari età, nell 'assem blea delle ta OOcchine scio– peranti. Da FIRENZE, Inv itata dall a l\-'L S. Femmi nile dell'Affr a– tellamen to di Ricorboli e dalla M. S. Femmi– nil e di Ri.fredi, la, comp ag na Abiga ille Zan ett a fu nei gio rni 11 e 12 p. p. a Fir enze. La. se ra del gio1110 11 al le ore 21 pa rlò a Ri– fredi sul tema 11 Vers o la giust izia socia le >>. Il num eroso pub blico era comp osto in gran parte da. donne e asco ltò attenti ss imo La confe ren ziera in vitò anc he le don ne ad iscd v,ersi neIJ.e vari e sezioni del P artit o Socia – lista; in fine racc omandò l'abbonam ento al a-ior– naJ e La Difesa dell e Lavora tr ici . Domen ica 12 si recò a un comizio che i so– cialisti ten evano all'Ante lla , paesetto vicino a F irenze , e anc he lì pa rlò applauditissima. La se ra alle 21 pa rlò alla sede dell 'Affratel– lamento, la cui Sezion e Femmin ile festeg gia va il V anno di vita. La va lor osa comp agna trat– to della Donna L av orat r ice illu stran do le tristi cond izioni di tu t.te le donne costre tte col lav oro a guadag narsi la vita e termin ò invi tan do le donn e tu tte ad organi zzars i. Le conferenze dell a comp agn a Zanetta han – no lasciato nei social isti fi.orenti n i un'ottima impress ione e tutt i si augu rano che elLa torni pr esto fra noi. Speriamo che la sua propaga nd a sia valsa a scuotere un po' la pr ofonda apat ia che regna fra le nost re donne , e che anche esse al flne si iscriv ano nel pa rt ito sociali sta, solo tutor e dei loro interessi. Da S, GIOVAN NI VAL D'ARNO , Gior nata riu scit issima ed otti ma pr opaga n– da è sta to il Pr imo Magg io a Sa,n Giovanni Vald arno. Im ponente il cor teo, affollat issimo il com izio. Hanno desta to gr and e ent usias mo la com. pagn a Ortensia Bordiga, con la sua dolce e bella parola , e anche gli altri or atori . La sera durante la festa danz ante (pro Ava nti !) tenu – tasi alla Cas a del Popolo, con l'efficace ausili o dei coniu gi Bord iga ,e di Ugo Barn i, è stato costituit o un Gruppo Femminile Socialista a– deren te a.lla sezione adult i. E con sodd isfa– zion e si sono anche potut i fare va ri abb ona– menti alla Di/ esa delle L avoratrici. In via nd o un saluto a te, ca ro giorna lino , alla famig lia dell '¼van ti ed alla valorosa An– geHca Balab a.noff, mi aug ur o e spero che ac– cresca semp re più il num ero delle abbona te e delle comp agne socialiste. B ENVE.1":UTA P IERALLINJ. Da SCHI O. Nella ricorr enza della festa del Ja..,·or o, la Lega Tessile indi sse una scamp ag na ta. Pre– ceduti dalla fan fara rossa, al suono degli in– ni sovve rsivi ci reca mmo a Poleo, ove il com– pag no Casa rott o tenne un breve ma vibrat o discor so che fu ap plaud itis simo. P arlò inò ltre ~1archioro pure appl audito. Alla sera in cor – teo con fan fara e bandiere e al ca nto dei no– st ri inn i, si per corsero le principali vie della città fr a il mass imo stup ore degli avversari, ~~~.iesf ~ ~ab~~11~~l!1~ ,i~~~r~~~!r: i~~~~m':K~ - - rico m anif esta toci da molte coffipagne, che per pa ura di compromett ersi non par teciparono al. la sfilat a. Ciò ci dà affida.mento pe r altre. oc– casioni. Dobbiamo pure conforta rci poichè mentre le beghin e coi loro anatemi s'illude vano di inti– midir e le orga nizza te, non solo riusc i vano il lo ro ten ta ti vo, ma altre oper aie son o ent rate ad ingrossa re le nas i.re file. Anche al Gr upp o Femm ini1e Socia lista per– venn ero copiose adesioni. La Lega Tessile sta orga nizzan do una gita in un paese vicino . Raccoman diamo ai comp agn i e alle cam pa• gne la mass ima diffu sione dell a n ostr a Di– fesa. un ica diga da opporr e a lla stampa cle– rica le e reaziona ria che , colla benevoLa com – plici tà dei ca pi, viene larga ment e diffu sa neg li sta bilim enti. Ed ora all'ope ra. VOCI DAL L E OFFICI NE E DAI CAMPI Milano, 30 m ar :.o 1914. Cara Luda. I o pr.esen:.iai e s~yuii lo svol9'!rsi dell a di– lcu,u fo ne nel convegno delle donne socia li ste dP,l 22 'Volg ent e. . Mi perme tt o l'Jra di scr ive re qualche n ~a rosi alla meglio com e m e lo perme tt e la mia t;f'Jltura , tan ttJ peT r isponder e a quell e compa – gne delle nostr e :.on e rur ali, le quali rLl Con– vegno han n-0 voluto dimJJstrare in certo qual mo do che le dr,,nnl! pr oletar ie specie le con.t~• di ne, n on tr on1no il lt>7apo di leggere la u Dl· fesa dell e Lai:ora trici.11 A pri ori la cJJsa semfJr a plausibile, ta11;toe vero che di1;erse donne cui ho cercato dt f ar ,;,m.Q~ CP.re 1a ner,essit ti di le(J(Jl!re il no1lro gw;– n al e mi hanno ris posto la stesso coso. )la io che ho viuu to La vita po1;era della credente come la ma9gforan :.a delle donne operaie, i~ che dalla vita ho tratt u diver si inse9narn-entz ed ho rMdi tato , u tu tt o il passato. rieurM be• nis,i mtJ di 2() anni fa, quart dtJ aveva ancor a lo spaur acchio dell 'inferno ~ . La lu~inq~ del par adiso, quan da lfncora l1ftlt i 7JTegiudz~i del– la r eli yione cattolica dominav ano la mia co– scienza in modo da r endermi si può dire una .schia va del prete e dell a Chiesa. quandtJ nljn vo levo sentir e dal mio compag n o di 1;ita e r~i dolore parl are dei diri tti del popolr,, a:n:n, qua ndo e9li fa ceva qualc he accenno alle idee nu ove che tendevana a r edime r e il popolo dal servaggi o secola r e, io lo rimp roveraV<:i acer – bament e. Ebb ene, io all ora m algrado i miei sPi fi~li . e le mi seria che mi cr eava tanti imba ra:.zi, io trova vo, com e del r esto trovano ancora tu tt e le cr eden ti e le devote di un '7 fede, l'or 0;,per re carm i all a chiesa a senti r e la prPdtea e tutt i i gio rn i un a me:.:.'ora, ma tt ina e sera per r eci tar e le pr eghier e. Ma io era all ora una credente, un a vera ere: den te in buona f ede e volei-a dar e a _costo d1 sacrifi ci all a mia f ede quan to m ayyiorme nt e potevo. E perchè _ora non lo si deve poter far e pel n?st :o par~ito? 1:. questi one di fede, di con. vm : ione, di coscienza. o car e com pagne dell a campagna. Ed anc he voi come m e, come lu tt e le donne avelP _trovato il temvo ver la predica o per le pre gluer e o per leggere il yiornale tlo del cu. roto. Ora. conclud end o; se noi ver am ente ci sent.iamo legale _al par tit o sociali sta, se noi abb.iam o abbracc ia lo la causa san ta del pr ole– ta ria to con fed e. e oon coscieu:.a, dobbiamo lro . var e tl temp o da dedic ar e all a lettura della no– str a <e /Ji/esa dell e L avoratr ici II e vedr ete che nei quindici giorni che separa no un numer o dalCalt r o troveremo il tem110 11er leager la bene e medit ar ci sopr a. Compaynl!, 1;i ri peto: È questione di fede, di convinzione e di coscienza. FHANCESCA HAV,\ZZOLJ, Uh.1.rnovo!ontieri Jios.to nella 11fJstra. r ubr icn alla lettera deJla cornpag L1a Hava zzoJi. c. ci augu1·1amù che tutte senta no l'incita mento ctrn 1.iene al J:..1.voro per lu 11o~trn. Jdea. il consiglio di leggere e di istruirsi, elle ci dà una donna cht :.... conservata intatta la sua ft,;dc at tr averso a.llr.: lotte u.sprt dt una fo.rnigl1a prole ta rw. nu– mero~a e Jhvera. <....u,tu,nohe com JH'.lgne, e pei JJurner osi irnpe• gni, e per diffiCùltlt diver~e possono fa re poco Jiel ,,art1t(J. .\la ce ver tutti un compito urnile ed eleva.Lo: diffondere la nostra starn11a. Uisog u&. andare nei f1icc0Ji paesi per vedere che op~ra leota , Cùsta11te, fa il prete! Ogni d1Jmeriica le fa,n i– glie ricevono un giornaletto cat.tolico grr...tu1to. ).Jr::ntre Ja parola del sùciali ~ta e: scf!rsa mente udita , ogn i domenica le prediche del pr et.e si rin 11ovano e si succe dono. Bi5-0gna opporre prùfH1g<.1.1du a pr opagan da, no n irascura1e i fJICCu Ji ,nezzi, lecige.e il no– SLfDgiornale tto un po per gw rno, doma ndare spiegazioni quando no n bi cap sce (Lucia è cosi content.a! J ripet1:re alle donne quelio che avete letto. La proptig a11tla !:,picciola è la più <·flicar-e. Fr ancesca Ravazz oli ce ne può dir e qu al– che cosa. I grand i giorn a li, cerca nd o di au– ment are la tiratu ra, hann o di mira uno scopo d'amb izione e d·in ter esse. I nostri hanno S< 1- tant o di mir a di con qui star e n uove coscie nze, di toglierle alr asse rvimen to, di dar loro la lu– ce d'un a dign ità nuova. L UCIA. Leanan o, 20-4-191\. Cara L ucia, Conoscend o la tua bontà e soll ecitu dine nel ris pond<'re a tu tt e, sian o vure umi li 071eraie, un gru ppett o di corn7wgn e si rivo lge a te per u1i,µ inf orma zione. l aror iamo in una filatura di colone nel/a quale si f anno le d'ue mu te. Cr edo che tu sap rai com e dalla convin:.io n<' di Berna venne stab ililo che sar ebber o stati m essi sollo v ena di multa coloro che osassero far lavor ar e fin o alle ore 23. Noi qu i da un vo' di teuivo si lavora va {i.no alle V('1tlillue, m a con som mo di sJ)iacere· abb ia m o dovu to incomin cia re a lavor ar e fino att e or e venlilre, sud divise in tJuesto m odo: da(l,, ore 5 di M attin a /Lno all e ore 14, e dall e 14 olle 23. Se tu J}()tessi im.1Mt· yinar e con qu al e stanc hezza si arri va ti casa! Ci sernbra di essen• 1'11 convalescen:. a da una ma latt ia . E pensar e che ci sono dell e ra aaz.:in<' dai 12 ni H ann i, ct sottò dell C' m.amm.e che hann o tr e o quatt r o raa a:.:.etti a casa e che dopo di av er fall o 9 ore consecu t,ivP de/J/.Jo1w an rlarf' a casa per in cornincia r f' un·a ll rtJ ve• sant e lavoro! Noi avr emm o piacer e che la nos tr a pro testa fosse sentita; e se si potesse far la senti re an. che a quei .,ia nori che fanno le teaai, sarebb e molto hene. Ma aiti dovrebber o pr ovare a star rin chiu si per 9 Orl' consecuti ve e sem pr e in pi edi, qui nel caldo as{iissi ant e dei m otori e in m ezzo all a polvere. /Joman dia m o a te, cara t u cia, che cf.Jsa d()b/Jirlmo fare 7Jer pr o– testa re. U 11 (J, UJ)/1f>di opn aie. I sie-nari che fanno le leggi hann o aderi to sì alla famos a Conven zfone di Ber na che in– vocate, ma hann o aderito in mo do che que sta non ha valo re per l'It alia! Sembra un cont ro-– sens o ma è proprio così. Oopo qu as i cinque an ni tt da che il P arla – ment o It aliano ha deliberat o di da re pien a ed int er a esecuzione all a Conven.:iòn e fi rm ata a Bern a, ecc., ecc. n, la Cort e di Cassaz ione, supr emo gi ud ice in mater ia, ha scopert o che non so per qu al moti vo, ta le Conven zione non è ancora in vigore e che ben fann o queg li in– du st ria li che hann o att uato il sistema di la– voro n due mul e, a fa r lavorare le loro op e– raie fino alle oro 23. Non resta. qu indi che atte ndere tempi m i– gliori, qu ando cioè, an che a costo di fa r di– spiacere a qualche onn ipot en te gr osso in du. si rial e ley i.çlat or e, le legs i verr ann o fatt e in modo da poter essere app lica te. Per intanto per ò non dimenti cate che l'art . 8 della vigente legge sul lavoro delle donn e e dei fanciulli, vuule clie anche il Ia, or o delle donne e dei fanciulli d'a mbo j sessi che la– vorauo a doppi a squadr a sia sem pre interrot– to da un rip oso int ermedio, di un'ora almeno, e che la riduz ione di tale riposo ad un a sola mezz'ora è consent ita soltanto nllorchè tutto il person al e inte ressato abbia dat.o il suo conse nso a ta le rid uzione . Tale conse nso, a norm a degli a rt. 33 e 34 del vige nte rego lamento per l'a pplicazio ne del– la Legge sul lavoro delle don ne e dei fanc .iulli, deve essere dato a mez zo di vo tazio ne a schede segr ete. Ba sta che un solo fanciull o od un a sola donna non voti in hvor e delle riduzi one del riposo perchè qu eslo no n debba e non possa esse re dimin uit o. Mi avet e comp resa ?! L 'oper aia . RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente . Ti p. Editri ce della Soci età (< AVANTI 1 >l Milano - Via S. Danu a.no 16

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