La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

IL Ateleio~ o nanismo vero; l'anomalia sembra avere carattere di recessività. Nel!' esempio por• lato l'individuo di sinistra ha 49 anni ed è alto m. 1.06. L"applicazione delle leggi cli Mendel alla specie umana si presenta ostacolata da particolari difficoltà. Una prima fondamentale consiste nella impossibilità di applicare all'uomo proprio quei metodi che più si sono dimostrati utili per la risolu· zione dei problemi dell'ereditarietà. Sappiamo infatti che la genetica massimamente usa dei metodi sperimentali, tra questi largamente appl-icando quello della riproduzione tra consanguinei, in quanto dimostratosi uno -dei più proficui per risultati; operando inoltre su vastissima scala poichè è noto che in tale scienza il risulbato finale è il prodotto di deduzioni tratte dalla disamina di dati statistici, e quindi tanto di maggior valore quanto più precisa, cioè fatta in base a più gran numero di esem- •plari, sia stata la statistica. Ora nell'uomo esiste, ed ovvie categoriche ragioni di indole morale lo esigono, la libera scelta matrimoniale degli individui, che certamente non è diretta nel senso che il genetista potrebbe desiderare. D'altra parte è fuori discussione, non si può neppure lontanamente pensare, a regolare tale scelta a nostro piacimento in rapporto a quanto sarebbe più utile per il progresso degli studi di genetica, trattare cioè l'uomo alla stessa stregua dei nostri animali di laboratorio. Viene in tal modo a mancare una delle armi più valide. Tutto il materiale di studio di cui disponiamo si può quindi dire limitato ai sol.i casi che spontaneamente ci si presentano; ùn particolare valore rivestono quelli dei matrimoni tra consanguinei, che però non sono troppo frequenti, cui dobbiamo i più preziosi contributi alla risoluzione del problema. Il risultato di questa prima difficoltà è che le asserite applicazioni del mendelismo all'uomo vanno accettate, ove ne sia il caso, sempre facendo le dovute riserve, in quanto, essendo prive di quella indiscutibile conferma che viene solo data dalla ri18 BiblotecaGino Bianco o ed è padre dell'in• clividuo di destra che ne ba 12 e mez• zo e raggiunge soltanto i 77 cm. (Da Rostand, Collezione A. Léri). prova sperimentale, si trovano ad essere in sostanza soltanto delle deduzioni, ariche se tratte dal l'esame di particolari casi che all'osservazione sono sembrati collimare perfettamente con quanto di positivo è stato acquisito dalle esperienze genetiche nel campo animale e vegetale. Ciò non vuol dire tuttavia che tali deduzioni debbano a priori considerarsi prive di qualsiasi valore. Ma quanto si è detto si consideri invece piuttosto come una semplice doverosa premessa che va fatta ad ogni seria indagine sulla applicabilità del mendelismo all'uomo. Una seconda difficoltà insorge dall'assenza, che si può asserire assoluta, di caratteri puri nelle razze umane, almeno riferendosi a quel dato particolare ordine di caratteri che più da vicino ci interessano essendo quelli su cui di preferenza si porta l'indagine, così per esempio il colore dell'iride o quello dei capelli. Per le mescolanze cui tutte le razze hanno sottostato nel corso dei secoli questi caratteri sono infatti venuti a perdere ogni qualità di purezza, sicchè gli individui si possono ordinariamente ritenere dei complessi eterozigoti rispetto ad essi. Ancora una'difficoltà è infine rappresentata dalla troppo scarsa prolificità della specie uma,ra, che non consente in linea di massima la formulazione del dato statistico, che invece, come si è detto, sappiamo essere di fondamentale importanza per questo ordine di studi, e specialmente in quei casi, cui appunto sembra appartenere anche quello degli uomini, in cm alla formazione di un solo carattere prendono partP. anche numerosi fattori. Dalla enunciazione di questi tre fondamentali ostacoli parrebbe che l'unica conclusione logica da trarsi in relazione al nostro studio fosse l'affermazione che le leggi di Mendel hanno ben poca probabilità di trovare applicazioni nel campo umano. Ma così non è. Invero comincia ormai ad essere imponente il numero dei casi osservati cli ereditarietà nell'uomo di parecchi

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