donne chiesa mondo - n. 48 - luglio 2016
DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 «V enite e vedrete» ( Giovan- ni 1, 39) ripetono spesso le suore di Orselina, in Canton Ticino: non basta un’occhiata a un sito web, occorre venire, entrare, fermarsi. Quella che Ge- sù offrì ai primi discepoli è condivisione di un’intimità domestica, che colpisce l’intelligenza e i sensi, inizio generativo di molte cose nuove. Continua ad accadere: astrarre forme e colori dalla vita di una casa è molto difficile, specie se l’ ora et labora et noli contristari ne fa una fucina di carismi spirituali, artistici, artigianali. Il lavo- ro delle benedettine di Santa Ildegarda sorge da una stabilitas loci che solo in seguito inonda di bellezza la liturgia di chiese e cattedrali d’Euro- pa. «La nostra occupazione quotidiana è di di- staccarci dall’effimero e di lasciarci guidare ver- so Dio. Solo così la vita è interessante, quando diventiamo consapevoli che essa ci conduce a Dio. Se nella preghiera siamo con Cristo, sap- piamo intuitivamente che tutto ciò che in noi è disordinato differisce da Cristo. Egli farebbe tante cose in un altro modo». Fraternità, canto, impegno quotidiano tra seta, cucito, telai. Vesti- re il “fatto a mano” rinvia chi presiede l’eucari- stia a corpi impegnati giorno e notte col miste- ro: la via pulchritudinis è diversa dalle rotte com- merciali, estranea alle logiche “usa e getta” arri- vate fin sull’altare. Ne parlo con don Nicola Za- nini, rettore del Seminario e direttore del Cen- tro liturgico diocesano di Lugano. «Giunte a Orselina, piccolo centro sopra Locarno, a metà degli anni Cinquanta, le benedettine si trovaro- no immediatamente inserite in un contesto favo- revole. La sensibilità artistica e il carisma reli- gioso della fondatrice, la tedesca Hildegard Mi- chaelis, si sposò perfettamente con l’attività di riforma, nello spirito del movimento liturgico, animata dal grande precursore don Luigi Agu- stoni. Professore di liturgia in seminario, in stretti rapporti con le abbazie di Solesmes e Maria Laach, raffinatissimo maestro di gregoria- no, fu promotore di un congresso liturgico in- ternazionale a Lugano nel 1953 e divenne, poi, parroco a Orselina, villaggio che gli consentiva di proseguire studi e ricerca. Fu lui a favorire il lascito di un terreno e di una piccola casa, per- ché dal 1957 trovassero posto in Ticino madre Michaelis e le sue sorelle: nasceva la Fondazio- ne Orsa Minore, poi riconosciuta come Mona- stero di Santa Hildegardis». Quella che don Ni- cola tratteggia è l’atmosfera vivace del concilio, partecipata da una Chiesa locale che, pur man- tenendosi popolare e fedele alla tradizione, osa- va percorrere vie di rinnovamento, complice la posizione strategicamente singolare di crocevia tra nord e sud delle Alpi. «Il rapporto tra la co- munità monastica e la diocesi è stato interessan- tissimo. Per quanto le suore sviluppassero con- A RTISTE La via pulchritudinis delle benedettine di Orselina di S ERGIO M ASSIRONI
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