donne chiesa mondo - n. 48 - luglio 2016

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 L’ INTERVISTA di C HARLES DE P ECHPEYROU La salvezza per le future generazioni Yolande Mukagasana, infermiera vittima del genocidio ruandese spiega perché la riconciliazione nel suo paese è possibile P iù di venti anni sono passati dal genocidio in Rwanda. Dopo un len- to lavoro di ricostruzione, la popolazione si è impegnata in quello, ancora più difficile, della riconciliazione. Infermiera di origine ruan- dese e belga di adozione, Yolande Mukagasana ha perso tutta la sua famiglia. Da questo trauma ha attinto la forza per scrivere un libro di testimonianze dove dà la parola sia alle vittime sia ai carnefici. La sua preoccupazione principale sono le generazioni future, come testi- monia il suo progetto di costruire una scuola in Rwanda, accanto a un monumento commemorativo, «affinché i bambini conoscano la storia completa del genocidio, conservandone solo gli aspetti positi- vi»: una scuola dove ci si definisca innanzitutto ruandesi, senza alcu- na distinzione etnica. In questo, Yolande ne è convinta, i giovani avranno bisogno di essere accompagnati dalle donne, «madri e ricon- ciliatrici». «La donna è come una religione per i bambini», afferma. «La religione ci tocca nella coscienza, nel cuore, è interna alla perso- na». Perciò Yolande si rallegra quando «i figli delle vittime si sposa- no con i figli dei carnefici», prova che il perdono è talmente radicato nella cultura ruandese da poter addirittura «funzionare con i crimini di sangue». «Penso che saranno proprio le prossime generazioni a DONNE CHIESA MONDO Mensile dell’Osservatore Romano a cura di L UCETTA S CARAFFIA (coordinatrice) e G IULIA G ALEOTTI In redazione C ATHERINE A UBIN , A NNA F OA R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA e S ILVINA P ÉREZ Progetto grafico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va per abbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va In copertina: «Improvisation 6» Wassily Kandinsky Per ricostruire speranze Quello della riconciliazione è un tema che affonda le sue radici nel nostro recente passato, nei genocidi e negli stermini di massa del No- vecento, ma anche nel nostro presente non meno angosciato e biso- gnoso di riannodare legami e ricostruire speranze. Sulla riconciliazio- ne, che è qualcosa di più della pacificazione, essendone la rielabora- zione a un livello più alto, e comprende memoria e giustizia, molto si è lavorato e ancora si sta lavorando, a tutti i livelli: a Yad Vashem co- me in Ruanda, in Irlanda come nel conflitto israelo-palestinese. È un tema, inoltre, che coinvolge direttamente le donne. La riconciliazione è infatti un aspetto della cura, una delle funzioni materne più impor- tanti e significative. Creare la pace, il perdono, consentire la speranza nel futuro. In questo numero affrontiamo alcuni momenti di riconciliazione: il progetto «per la riconciliazione, la restaurazione e la guarigione» creato in Irlanda da una donna, il ministro presbiteriano Patterson, quello per la riconciliazione e l’educazione in Ruanda, animato da un’altra donna, la sopravvissuta tutsi Yolande Mukagasana, una lai- ca, e infine la creazione di rapporti di affetto e di fiducia fra le diver- se religioni vista attraverso l’esperienza di una scuola di suore salesia- ne a Gerusalemme, in gran parte frequentata da bambini musulmani. Intorno a questi esempi, in cui abbiamo tentato di cogliere aspetti diversi di un possibile modello di riconciliazione, ci sono infiniti altri casi, del passato come del presente, a cui i nostri testi si limitano ad alludere. E in tutti le donne hanno avuto e hanno un ruolo determi- nante. Ne possiamo trarre una lezione importante: la rinuncia all’odio è fondamentale, ma deve essere accompagnata dalla richiesta di giustizia, di riconoscimento, dall’educazione e dalla conoscenza, e infine dall’amore, per divenire collettiva e toccare il cuore dei popoli e non solo quello degli individui. ( anna foa ) L’ EDITORIALE

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