Critica Sociale - anno XLII - n. 12 - 16 giugno 1950

zi,one con il c001JCettopiù. ampio eq jn- . dispensabile dèl collocamento dei pro– dotti sui mercati di consumo, consen– tendo H progresso industriale attraver– so il profitto, evitando le pericolose crisi di sovrapr<iduzione e di so!tocon– sumo, e cosl 'Via. Il lettore vede chiaramente come que– sta ricetta contenga tutte _le medicine FATTI E Le deliberazioni del Comisco. Oltre alla deliberazi,one pubblicata in altra parte .della rivista sulla unifica– zione socia.Usta italiana, il Comisco nella sua ,riunione di Co,penaghen ha votato ançhe a.Itre risol:tizi-oni sui pro– blemi del momento, di cui riportia,mO le parti essenziali,. Sebbene il loro con– tenuto• non im•pegn.i i partiti adere~ti, cosa che lascia adito a dubbi sulla lo– ro efficaci-a specialmente per quanto ri– guarda le del,ber·azi-oni di ordine pra– tico_ immediato quale quella a propo– sito del piano Schuman, non sarebbe nep,pure giusto sottovalutarle, per la presa di 1posizione socialista che impli– cano e perchè ra-ppres·entano il punto di incontr.o del ·pensiero dei, vari parti– ti socialJsti del! 'Europa occidentale. A pr~posito del piano Schuman nes– suna mozione è stata yotata, e decisio– ni saranno prese nel corso di un con– gresso stra.ordinario del. Comisco- eh€ si terrà a Londra H 16 giugno. Ma gli oratori nei I-ora jnterveniti sono stati unanimi nell'a,pprovare il piano alle seguenti. _condizioni: l'i=nt~rnàziona~,izza– zione deve essere sub0r,dinata a-i, biso– gni del pieno im,piego; non· vi deve es– sere ca,rtellizzazione; \i.on ci devono èsse-e i pericoli di, una ,rinascita del– ,!'i.ndustria di guerra tedesca che po– trebbe creare una situazione· che per-. metta ad nn nuovo Hitler di accedere ·a-1 potere. La conferenza ha poi deciso di, am– mettere i partiti socialdemocratici della Saar (solo come osservatore), del Giap– pone e deH'Urugua,y. La conferenza ha p·oi votato la se– guente mozione sulla Saar: « La conferenza socialista internazio– nale riconosce !'€sistenza dell'interdi– pendenza econonÌica tra l'industria mi– neraria della Saar e le miniere di mi– nerale di ferro- della Lorena, ma non è d'avviso che questa interdipendenza sia totale. Il mercato tedesco è ugua,J– mente imp·ortante per la vendita del · carbone deHa Saar. La conferenza in– ternazionale socialista !Pensa che 1a com,pleta integrazione dell'economia del'– la Saar nell'economia francese ;non è nna necessità inevitabile. I pr.pblemi che derivano dalle esigenze deHe indù– strie minera•ria e carbonifera della Saa·r e dall'industria del minerale di ferro della Lorena poss·ono essere regolati per trattati economici tra la Francia e· la Germani3i. La conferenza prende nota che il preambolo degli accordi tra la Francla e la Saar -lascia al trattato di pace la cura di un ·regolamento definitivo. Ma essa pensa che la sola soluzione pos– sibile di questo problema stia nella ri– messa dell'autorità ecdnomica ad una autorità euro,pea sop·ranaziona.Je. « La proposta del signor Schnman può condurre ad una soluzione soddi- CRITICA SOCIALE per la più facile e più conveniente scel– ta dell'industria privata. Lo Stato, da un lato dovrebbe tog.Jiere , tutti i vincoli, dall'altro dovrebbe fare una politica che eviti l'inflazione e la deflazione ed assicura,re un mercato di sbocco. E' la botte piena e la moglie ubriaca. D.C. COMMENTI sfacente d,ei problemi euro,Pei compres·o quello della Saa,r ». La confe-renza socialista inter-nazio– naie pensa che.è dovere dell'OECE e del– Consiglio dell'Europa riceTcare una so- • luzione costruttiva al problema della Saar. La conferenza ha anche rico-no– sciuto il diritto a riparazioni per le v-ittime dell'aggressione tedes.ca. Ma per quanto concerne la Francia pensa che la questione è stata parzialmente ri,sol– ta con. l'ordine di cose attuale nella Saar. Essa è stata d'o·pinione che la cessio.– ne di territori tedeschi non fa che raf– forzar.e il nazionalismo --in Germania. Nell'ultima giornata dei lavori il Co– misco ha poi votato la s·eguente risol"u– zion~: 1) La Conferenza riaffe1,ma la sua convinzione prof-onda che la pace mon– diale deve sempre figurare tra gli o– biettivi .più fondamentali, 'del s-ociali– sn10 internazionale. La pace non può essere assicurat,a che se tutti i governi si sf.orzan.o delibera,tamente di• rea.Jiz– zi.re · la ;più grande cooperazione possi– bHe tra tutte le nazioni sui p·ri.ncipi dell'uguaglianza e della fraternità. 2.) 1Le Nazioni Unite hanno il do– vere di edificare e di gar~tire l'unità mondiale second,o questi- principi,. La conferenza afferma che nessuno sforzo deve essere risparmiato per crea.re le condizioni nelle quali le Nazioni Unite potranno riusci•re iIÌ questo compito. 3) Attua,lmente il lavo·ro delle Na– zioni Unite e nuovi progressi verso la coOJperazione mondiale sono bloccati dal sabotaggio dei partiti del Comionform. Il Cominf·orm agisce manifestamente se– condo U pri-nci>p·io che esso ha più da guadagnare faeendo fallire la coope– razione mondiale piuttosto che parteci– pandovi. L'inquietudine provocata- .dalla politica del' Comi-nform costituisce il più grande pericolo per la paoo mon– dia•le. La sicurezza del· mondo non co– munista è ugualmente mina-cciata da,i– l'esistenza- di quinte colonne che sono interamente agli ordoini del Cominform. 4) A causa di questi fatti la co-nfe– renza -respinge con disprezzo la propa– ganda del Cominform a proposito del– la pace mondiale. La cosidetta campa– gna di pace (j.ei partiti del Cominform è un camnffamento- trasparente per. una politica totalitaria di militarismo e di dominazione. La proposta del Comin– form di interdire la bomba atomica e di ridurre gli armamenti non offre al– cuna garanzia contro la frode. 5) La con.ferenza pens-a che la pace mondiale esige una riduzione interna– zionale degli armamenti e l'aboJizi·one della bomba atomica. Tuttavia, non vi potrebbe essere ridnzione degli arma– menti e abol'izione della bomba atomi– ca senza un controllo internazionale ef– fettivo che dkpende dalla volontà ·4-i ibliotecaGinoBianco 167 tntti i paesi di sottomettere i loro ter– ritori ad una is·pezione efficace e perma- nente. 1 6) La conferenza pensa che la co– struzione dell'unità mondiale non •deve essere ritardata indefinitamente da,! sa- -botaggio del Cominform. Attendendo che la politica deT Comi-nform cambi, i po,poli liberi hanno il dovere di nnir– si. tra loro. La cooperazione in tutto il mondo libero ed il rafforzamento dell'unità europea sono una necessità urgente ed immediata. 7) La conferenza è persuasa che, nel mondo libero, il capitalismo senza controllo è un ostacolo all'unità e aÌla , pace perchè 1 c1:ca divisioni tra le clas_si sociali, tra gli Stati, tra le potenz-e im– perialiste e i popoli sfruttati e dà Iuo– go a tendenze aggressive in cc·rti an1- bi-enti. 8) 1La conferenza pensa che il socia– lismo detiene -la I chiave ·che permette di far scom·pa-rire queste divisioni. I principi socialisti dèvono essere nppH– cati negli affari internazionali se si .vuo– le che il mond·o libero realizzi la sua unità. L'imperialismo deve fa-r luogo all'associazione dei popoli liberi e ugua– li. Le regioni insufficientemente svilup– pate devonò essere aiutate a raggiun– gere un ·livello d,i v'ita più elevato. La ricchezza del mondo deve essere ri-par-– tita più equamente. Se si vuole che .Ja ,p-ace e la prospe– rità siano assicurate in: tutte le parti del mondo, tali misure sono n10-ral– mente giuste e politicamente neéessarie. Di conseguenza, la conferenza chiede a tutti I ,Popoli di dare il loro appoggio agli sforzi del socialismo internaziona– le per· assicurare. la pace mondiale. » Su questa mozione si è astenuta la delegazione olandese, che avrebbe prefe– -rit~ che si fosse fatta menzione aperta– mente del patto atlantico e dei patti lni– litari regionali. Il delegato britannico, Morgan, .Phi.Ji,ps, ba dichia-ratò che la ri– soluzi-one non -v;,~ abbastanza lontano. H Comisco ha poi votato una risolu– z,ione sui diritti- deJI'uomo. Essa richia– ma l'attenzione del mond·o libero sul fatto che solo' cinque anni dopo la di– struzione dell'hitlerismo « il terrore ed il lavoro· forzato minac-ciano una volta di iPiù numerosi popoli. » Le nuoveelezioninel Belgio Ecco i risultati definitivi delle ele– zioni che si sono tenute nel Belgio dopo il fallimento del tentativo di accordo sulla qnestione del ritorno di Leopol– do sul trono. I dati sono stati pubbli– cati il 10 giugno. Al Senato: P.S.B .. (socialisti) 37 seg– gi (34,44 %) ; P.S.C. · (socialcristinni) 54 seggi (47,79%); liberali 10 seggi (11,18 per cento); comunisti 3 seggi (4,81%); CarteJ.J:o e altre liste 2 seggi (1,77%). Alla Camera: P.S.B. seggi 76 (34,51%); P.S.C. 108 seggi (47,68%); liberali 21, seggi (11,25 '%); comunisti 7 seggi (4,75 %). SulJ.a base di questi risultati che gli danno una maggioranza assoluta, sia pu_ ,re re limitata a 2 seggi al Senato e 4 alla Camera, il partito clericale ha potuto costituire un govérno omogeneo con ii ,precis-o intento di far cessa-re la reg– genza e di ricondurre sul trono il re Leopoldo. Il governo presiednto da Du– yi•eusart, è già stato co,mposto e si pre– senta per ora in una posizione di equi– librio tra ministri valloni e ministri fiamminghi. Tuttavia sono già freqnen-

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