Critica Sociale - anno XLII - n. 12 - 16 giugno 1950
166 CRI'.PICA SOCIALE LA QUINDICINA POLJTJCA Lademocrazia e gliscandali Il Borghese di carta, qualunquista e neo, amaramente nostalgico della mo– narchia e dei giri di vite, rinverdisce il vecchio aforisma: « La democrazia è il regime degli scandali I ». Il borghe– se che piace a Longanesi e che r,on ha niente di comun~, nemmeno ... li 1·ami, con i suoi predecessori che fecero l'I– talia e ne promossero, con spitito di intrapresa, le industrie ed i traffici, è il tipico parvenu dei regimi rutilanti di divise e di effimere gloriole, è I arric– chito con la borsa nera delle derrate e della politica, è l'inserito per defini– zione in tutti i regimi. Si capisce che tema la luce della critica, della pole– mica, delle discussioni e le ventate P"4-, rificatrici.. . .'Meglio, mille volte meglio, per lui, la corrutela .fatta regime, e pertanto protetta e nascosta, delle fe– lici curées totalitarie I La democrazia non si compiace de– gli scandali e non vi innesta specula– zioni più o meno avventurose e ri– schiose. Ma li rivela e li bolla con la riprovazione dell'opinione pul.blica. Dove d,omina la corruttela d,i Stato e le mistiche dell'omertà, anche l'onesto è coinvolto nel sospetto e nella ditftden– za, nel disp1:ezzo, e spesso nell'odio, dei soggetti « taillables et corvéables à merci». Il caso• Viola non ci interessa dun- que in sè, ma nei suoi rifle~si parla– , mentari e giornalistici e nelle reazio– ni che ha provocato nel paese. Le ac– cuse che investono ministri e uomini politici, enti e istituti statali e parasta– tali saranno vagliate e giudicate. Il Paese saprà se vi saranno dei ca– lunniati o dei colpevoli. Il Paese saprà I Ecco quel che distingue la democràzia dai regimi del silenzio coatto ·e del– •l'unanimità forzata. L'epis·odio non si ,Presta ad altre speculazioni. Rivela una sensibilità che rinasce e che si alJ erma anche contro le resistenze (invero, non convincenti nella sostanza e tattica– mente inabili nella forma) .del Partito– massa ad assog'gettare i suoi uomini di governo e i suoi deputati al giudi– zio del Parlamento, evidente~ente l'u– µico che possa tranquillizzare il Pae– se, per la prima volta turbato di fronte aU'iJpotesi di una giustizia negata od unilaterale. E ben vengano, ora, il giudizio della Commissione dei nove e la legge sulle incompatibilità parlamentari. La demo– crazia reagisce'? E' segno che incomin– cia ad uscire. dal confusionismo e dal conformismo, che incomincia a vive– re e ad agire con senso autonomo, no– nostante i tentativi di sovvertirla o di addomesticarla. 2. giugno Nella diversità degli attegg,amenti che loro sono propri, tutti i partiti · - escluso, per la contradizion che nol consente, il monarchico - hanno cele– brato quest'anno la ricorrenza nazio– nale della Repubblica. Dobbiamo af– frettarci a proclamare che la li.epub– blica ha superato la fase più pericolor sa, quella... della dentizione, e sta fa– cendosi ossa e muscoli ed avviandosi ad un sano e rigoglioso sviluppo? Sa– rebbe puerile, in un mondo ove il re– lativo ogni giorno s'afferma e l'assolu- Biblioteca Gino Bianco to muore, ove l'irrazionale s'insinua nei più complicati piani politici e sociali buttandoli allegramente all'aria. E si– gnificherebbe, altresl, ignorare il ,peso delle forze più profonde e meno àp– parbcenti dell'economia e della sloria ! Tuttavia, la Repubblica, cosi dimessa e modesta nelle forme esteriori, si è ri– velata come la forma politica più adat– ta, nella difficile fase di questa nostra rinascita alla vita libera e civile. Ve– ramente ci unisce, mentre la monarchia ci avrebbe irrimediabilmente divisi e costretti ad una infeconda diatriba in– terna sulle responsabilità del fascismo e della guerra perduta. L'alternativa Il lento formarsi della coscienza de– mocratica del Paese si esprime, ed è oramai abusata polemica, nella ricerca RASSEGNA Assistenza all'Europa dopo il 1952. Il presidente Truman, parlando i,J 2 giugno a:lla cerimon.ia per la consegna dei diplomi di laurea d,ell'Università del Missouri, ha fatto importanti di– chiarazioni sull'atteggiamento futuro de– gli Stati Un-iti nei confronti del1J'Euro– pa,, dal,le quali risulta in maniera e– s·plicita cl)e gli aiuti a,ll'Euro,pa conti– nueranno, sia per la sua difesa milita– re sia per la sua ricostruzioné econo– mica, anche do.po il 1952. Interessanti s·ono stati i, dati che il Presidente Truman ha comunicato sul commercio estero statunitense, perchè ohiaris-cono -le,ragioni della grave scar– sità mondiale di dollari-. « Lo scorso anno, ha detto iii presi– dente, abbiamo esp-ortaito m·erci per un valore di 12 miliardi di d·o]l,mi, una gran parte di questa ci.fra andò in, Eu– ropa... Se la nostra esportazione deve continuare ad un a.Jto livello, gH altri paesi· dev·ono avere i m·ezzi, per pagarla. Le nostre d•mportazioni neUo scorso an– no sono state valutate in '7 miliardi di dollari... Dei 12 mil1ardi di esportazio– ni 5 furono resi possibili dall'a,iuto che venne concesso dal piano Marshall e con altri programmi, finanziari,». Mentre si attende il compl·etamento degli studi che sono stati affidati al suo- consigliere Gordon Gray, il presi– dente Truman ha dichiàrato di, sapere già che un certo numero di, cose deve essere fatto. « Dobbiamo, egli ha detto, co,ntinuare a ;ridurre i nostri dazi do– ganali ed altre. barriere all'importazio– ne ..., dobbiamo sviluppare i principi per un adeguato commercio. internazio– nale già riconosciuto dall'I.T.O.... Ab– biamo anche bis·ogno di quello che va sotto il nome di programma del Pun– to Quarto. Con questo programm·a con– correremo nell'elevare il livello di sa– lute, di educazione e di produzione del– le z·on,e depresse del mondo. Abbiamo bisogno d-i fare questo nel nostro co– me nel· loro- interesse ». di una terza alternativa fra quella del– lo Stato-regime bolscèvlco e quella del– l'o Stato-regime confessl-onale (socia•H– smo democratico o llberallsrrlo?), Per dovere di obiettività segnaliamo un tentativo costruttivo di impostare il problema della terza forza sul terre– no concreto dei programmi, cosi come avevamo noi stessi auspicato in una precedente rassegna. Ad iniziativa di Umbertq Calosso sorge anche in Italia il movimento Fabiano. Critica Socia.le - che il socialismo realizzatore postula dalle sue lontane e gloriose origini - ne saluta la nascita, beneaugurando ... ed apre le sue colonne alla seria impostazione d~lle soluzioni di terza forza (che non possono non essere ispirate alle concezioni ùel socia– lismo gradualista e, sia pure, ma con coraggio e ampiezza di sviluppi, tem– poreggiatore), ai problemi più urgenti. Scopriremo forse fra non molto che l'alternativa c'è, anzi ce n'è più d'una. ant. v. ECONOMICA Il bilancio della Marina mercantile. Nel discorso alla Camera in occasi-o– ne della discussione del bilancio del suo dicastero, i,l mini,stro Silll.•oni,ni ba annunciato alcuni punti di una più am– pia politi,ca nel campo delle costruzioni navali. Per quanto la legge Saragat ab– bia consentito di assicura-re ai cantieri la nuova costruzione di· 47 navi per 188.~00 tonn. di stazza lorda, ciò non rappresenta che una· piccola quota del, la capacità produttiva attualmente Inu– tilizzata dalla nostra industria cantie– ristica. Il nuovo programma fa,rà per– no su un, intervento dello Stato.• sia con maggiori contri•buti- a fondo perduto, sia , con finanzia-menti a basso sagg,i,o , di interesse. Resta però sempre da chiarfre perchè queste provvidenze vengano concesse a– gli armatori, con la. Ubera scelta del cantiere di cui servirsi, piuttosto che diretta.mente ai cantieri stessi, la gran– de maggioranza dei, quali è, fra l'altro, di ,proprietà statale. Il bilancio dell' industria · al Senato. Il Senato sta esaminand·o il bilancio del Ministero dell'Industria con la rela– zione che su di esso ha fresentato il sei;,atore Guglielmone. Vale la pena di riportare i, criteri che secondo l'illustre relatore dovrebbero informare la nuova politica g-overna– tiva nel campo dell'industri•a. Elimina– re dalla produzione industriale quegH oneri che imipediscono di produrre a co– sti minori p-er il mercato interno e per affrOntare la concor.ren-za estera; abo– lire ogni bardatura vincolistica; met– tere ogni industria (sia essa privata o statale nelle varie sfumature) nelle me– desime condizioni di lavoro, in modo 1 che possa produrre ecoll-omicamente; in– tegra.-e la normalizzazione deJ'Ja produ- .
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