Critica Sociale - anno XLI - n. 24 - 16 dicembre 1949

CRITICA SOCIALE ---------------------- sciallo RokQssowski abbia nel governo solo il titolo di mi– nistro della difesa, vor~emmo vedere come in co~siglio gli altri si opporrebbero ad una sua opinione per non dire -ad un suo desiderio. Questo atto èli forza era stato già prece– duto d:i un acceleramento dei tempi nella bolscevizzazior.e del paese. La guerra con le sue conseguenze dirette ed indirette· si era incaricata di omogeneizzare la popolazione. I veri po– lacchi, ch'erono anteguerra il 6o-7d% della popola~ione, tra massacri, campi di eliiminazion-e,scambi espulsioni, esili, so– no ora quasi il IOO%. Sotto certi aspetti l'arte di governo lassii n'è uscita iemplificata ! Intanto per i tiepidi comuni– sti non ci son che posti secondari, per quelli ch'eran in alto c'è l'espulsione dal partito che vuol dire l'eliminazione dalla scena politica - forse dal mondo - a breve scadenza (per ora i ministri e vice ministri Spikalski, Klizko, Kutan, il segretario onnipotente del partito comunista Gomulka ed è.Itri). I partiti social[sta e -dei contadini sono ·restati quali semplici finzioni ormai tenute su non si sa neppur bene il perchè. Ma la preparazione del futuro della Polonia vien fatta in vrofond[tà; all'Università entran solo i comunisti e dopo minuziosi esami ed inchieste, i film ,1>roiettati son russi, nelle biblioteche nessun libro v'è più che parli della vecchia Polonia, banditi Michiewikz, Reumont etc., di storia nulla da leggere che non sia tradotto dal russo od ortodosso, i giornali esteri che vengon distribuiti nelle confortevoli sale pubbliche di lettura son- solo comunisti, libri in vendita, mu– sica, teatro solo di origine russa, le gite in Russia addome– stìca,te fanno il resto. E' questa una vera e propria produ– zione in serie di gioventù russa! Data questa meticolosa preparazione con effetti sia pure a non prossima scadenza, dati questi chiari intendimenti di russificare la Polonia, quali possono essere state le ragioni ·che hanno condotto Mosca a saltar oltre ogni finzione e ad arrivare ad una così spet– tac~lare decisione? Bisogna sempre rifars.i al caso di Tito in ogni -ragionamento che abbia per oggetto la situazione dei satel-liti sovie-tici. A Varsaviia l'U.R.S.S. ha ottenuto infatti così ciò che non ha ottenuto dall'anno scorso in qua a Belgrado, cioè d-i porre lo Stato in proprio potere assoluto. Il fiasco subito in Jugoslaivia ed il pericolo che quell'esem– pio çostituisce, imponevano una azione preventiva e questa è in atto a.I di là del,la cortina ferrea: epurazioni violente di tutto il tessuto connettivo degli Sta-ti dalla Bulga-ria alla Cecoslovacchia con defenestramenti, condanne a morte, al carcere, esecuzioni e main-mise sulla Polonia. Ma c'è di più; il_pensiero nelle classi semidirigenti di codesti Sta-ti di dover un g,iorno o l'altro porre i loro paesi a disposizione delle armate russe come trampolino di lancio in una lotta contro fOccidente e di dover fare quindi probabilmente di tali infelici contrade il materasso delle botte di due g,iganteschi avversari, deve aver agito sia pur inconsciamente, terrore operante o meno, in modo taLe da aver creato una diffusa _atmosfera: di sabç>tag~,ionon adatta certo per temute o vo– lute emergenze belliche. Bisognava spazzar via tale atmo– sfera. A Belgrado, s'è visto, l'operazione non è stata pos– sibile, a Varsavia, dopo ·la preparazione citata, si è avuto appunto il coup de théatre: l'armata polacca è oggi parte integrante di quella russa e Rokossowski è il vero capo dello Stato. Ma la forma è salva: si sa che Mosca è l'erede di Bi&anzio da quando Zoè, la principessa Paleologa. sposò il Granduca di Moscovia. Perciò tutto ciò rientra negli accordi di Yalta ! Essi stabilivano infatti che ·la Russia si accon– ten!Qva che gli Stati confinanti -le dovessero esser arnie-i: più di così... Se sentirell'o che Rokossowski sarà nominato co~ Pilsudzki marescial-lo di Polonia, non ci sarà da farne oaso, si sa infatti che è polacco; tutto quindi è in ordine nel migliore dei ·mcdi possirnle. Fuori di scherzo, la nomina ha anche u~ ben determinato valore strategico. Se si dovesse venire alla guerra si può supporre che l'urto principale avverrebbe nelle pianure della Germania del Nord; non v'era quindi da scegliere, bisogna- va annettere militarmente la Polonia e accontentarsi di quasi annettere la Germania dell'Est, dato che ad una annessione Biblioteca Gino B~anco della Germania intera non !>i J)UÒ pensare; che la si possa ottenere a-ttraverso una penetrazione politica Mosca può sperarlo, ma i suoi uomini non si faranno illusioni oggi. Co– munque Rokossowski deve tener fermi i Polacchi qaa:lora una necessaria condiscendenza della Russia verso la Germa– nia li mettesse in sospett'o oppure in troppo scoperta agita– zione. Curiosa cosa sarebbe infatti che la Russia dovesse tollerare e favorire in Germania il risorgere di un nuovo nazional-ismo e punire negli altri satelliti chi si rendesse col– pevole di tale colpa. Si sa che la Po-Ioni.a è stata agitata sempre da due passioni di•vise, si può dire, nei ceti che ne componevano la popolazione: la « Intellighenzia~ era preda d1 un nazionalismo feroce che fece commettere aHo Stato di anteguerra errori folli e fiatali; invece tra i contadini, per tradizione, era preminente una naturale ed i11genuapassione, quella del-la terra, che Reumont nel suo romanzo-fiume ci ha_cantata. La « Intellighenz<ia ~ è stata spazzata via, e quella che nasce vien fucinata sull'incudine bolscevica, ai contadini si è gettata è vero l'offa della spar~izione delle terre, ma ora -si ritorn,a indietro imponendo la formazione dei koJkos sul · tipo russò. Può avvenire che da questa parte si nutrano dei timori dato che non Sllrà troppo accetta una simile riforma. Rokossowski dovrà badare a queste pecorelle, che non ab– biano a diventar lupi un giorno. La mossa di cui è pedina questo decoratissimo generale ' è giocata quindi su due scacchieri: interno ed ester~. ·F indubbiamente abile. ROLANDO BALDACCI Necessità dell'intransigenza. Dal suo solitario luogo di osservazione e di medi– tazione l'amico Pierangeli ci manda questo scritto, che sembra risuscitare i motivi polemici di oltre cinquant'anni addietro, ma che in realtà p·rospetta in termini di piena attualità il problema che -na11ce dalla situazione presente. Non si·amo-perfettamente d'accordo con lui in lutti i particolari di ciò che egli scrive; soprpltullo vor– l'emmo che dalle sue osservazioni si giungesse ad una concreta delel'minazione della f Ol'ma e dei metodi in cui dovrebbe svolgersi l'azione socialista, che non voglia lasciarsi ingannare dalle illusioni di un rifor– mismo puramente accademico e verbale e non vo– glia al tempo stesso rendersi complice della rumo- l'Osa e vacua demagogia degli agii- pro,p. · Pur con questa riserva, pubblichiamo molto 110- lontieri lo scritto del Pierangeli, che in forma sem– plice e piana propone un quesito all'attenzione dei campagni; tra i quali speriamo che più d'uno in– lerloquisca, per conlriln1ire a fissare, sulla base non di principii astratti ma della realtà concreta, quale debba essere il metodo_ più acconcio per l'azione 110- cialisla nel momento attuale. · · LA CRITICA SOCIALE Léon Blum ha espresso la sua viva sorpresa pe'i" i commenti con cui la stampa francese dei partiti di destra ·e di centro ha salutato la vittori_a degli a– grari e dei liberali della lontana Australia contro quei partiti laburisti, che si muovono in un clima e in un ambiente del tutto diverso da quello nostrano, e ha detto con indignazione sincera che essa stampa ha dimostrato con questo di obbedire a un istinto di classe veramente deteriore. Ai laburisti australiani non è giovato il loro reaJ>ismo prudente e temperato per liberarsi dalla condanna formulata, nei loro con– fronti, con quella stessa asprezza rampognatrice, che

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