Critica Sociale - anno XLI - n. 6 - 16 marzo 1949

132 CRITICA SOCIALE lismo espansionista è impossibile condurre a buon fine una riforma esclusivamente democratica, e. che bisogna mirare senza paùra ad una rivoluzione democratica socialista. ' Un movimento operaio artificiale. Comunque, poichè le cause delle trasformazioni spirituali sono sempre di ordine economico, le rifor– me finiranno per far evolvere la mentalità delle masse e allora la rivoluzione non si troverà più nel vuoto. Ma vi è un elemento che ritarda questa evoluzione, il quale è costituito, per quanto. strano ciò possa sembrare, dai sindacati. I sin:iacati ·inquadrano milioni di operai e di contad,ini. C'è in q9esto momento una mezza doz– zina di centrali sindacali, tutte sovvenzionate aper– tamente dal governo. I leaders sindacali dirigono le loz:o organizzazioni su un piano burocratico, senza tener conto nè degli interessi dei loro ade– renti nè dei principi ideologici del movimento ope– raio, e neppure dei suggerimenti della morale cor– rente. L'operaio non partecipa per nulla alla vita del suo sindacato e si sente deluso e ingannato dai leaders. E' questa delusione appunto che ritarda l'evoluzione della mentalità operaia. I partiti poliiici che esistono, d'altra parte, non hanno- un programma· concreto. Vi è il Partito Rivoluzionario Istituzionale, al quale appartengorn;i tutti i presidenti dallà rivoluzione in poi, che difende le conqu;ste di quest'ultima. Vi è il Partito d'Azione Nazionale, cattolico e reazionario, che gode di una certa influenza sulla piccola borgb.esia. , Il Partito Sinarchista, di carattere fascista, ·lancia i contadini che inquadra ad atti di banditismo, mentre i partiti comunista e popolare (quest'ultimo un semplice camuffamento del primo) non hanno influenza che in certi ambienti intellettuali, ed il socialismo non è organizzato. La stampa, interamente nelle mani dei. gruppi di affari, e la radio libera, di proprietà di compagnie commerciali come negli Stati Uniti, aon aiutano a rischiarare la gente. Eppure, ancora, per la qualità umana dei, suoi– abitanti, per le sue ricchezze enormi appena sfrut– tate, per la sua posizione stllategira e perchè, b,erie o male, è il sol0 paese del continente che si sia sforzato di fare una rivoluzione, il Messico costi– tuisce nell'America Latina il paese più avvincente e appassionante. · Il Messico nel mondo. Per la vicinanza con gli Stati Uniti, l'economia messicana dipende strettamente da. quella del suo vicino, che è il suo .fornitore e cliente principale. Sebbene conservi ancora una eccedenza in dollari, la bilancia del suo commercio estero è sfavòrevole ed è perciò che alla conferenza per il c_ommercio dell'Avana esso si è opposto al piano Clayton e alla politica di porte aperte preconizzata da Washington. Il gov,e-rno mnntien.e relazioni più che cor ,dia.li c0n -tutti i repubblicani spagnoli ai quali dà asilo, seb– bene la IJOpolazione sia sostanzialmente partigiaBa di Franco. E, finalmente, segnaliamo che l'odio dei Messicani contro gli Inglesi è scomparso dopo l'in– cameramento della compagnia petrolifera Mexican fEagle e dopo che nella recente crisi di Belice il Messico, che reclama tradizionalmente una parte di questa colonia inglese, si è tenuto in disparte dal conflitto. In questo momento, il governo si sforza di lottare contro l'analfabetismo, di migliorare l'amministrà– zione, di sviluppare le comunicazioni, di creare delle industrie, di incorporare nella vita moderna larghi strati della popolazione contadina indiana. Lentamente, la faccia del paese e.ambierà.. i;\e la rivoluzione non ha trasformato le, cose, .essa ha creato, tuttavia, le condizioni perchè queste si modi– fichino col tempo. Nell'America Latina, dove il feu– dalesimo ed il capitalismo, il razzismo ed il mili– tarismo si mescolano ovunque, il Messico costituisce un esempio. ' Se u:a movimento socialista riuscisse a svilup• parsi, liberando gli intellettuali dall'abbagliamento sovietico e dando al movimento sindacale una mo– ra:lità ed una efficacia che non deludano le spe- BibliotecàGino Bianco Appunti per una legislazione locale Le considerazioni· e proposte che espongo in què– sto articolo sono maturate in me da una pratica ventennale, acquistata prima del fascismo, come amministratore e presidente di Opere Pie, consi– gliere comunale e provinciale, sindaco della mia città (capoluogo di provincia) per. otto anni con– secutivi. Altre considerazioni e proposte sono emerse dopo il 25 aprile dalle discussioni con amici e compagni (dei quali mi piace ricordare specialmente gli avvo– cati Edgardo Lami Starnuti, Nino Veratti, Catullp Carozzi (1) e nei voti di alcune importanti riunioni regionali e interregionali tenute dagli amministra– tori a Milano e a Torino, negli anni '45-'46. Sistema elettorale. a) Per la Regione. Tutte le proposte a me note sono per il sistema. proporzionale, e si sono preoc– cupate che non manchino nel Consiglio regionale i rappresentanti di t·utte le circoscrizioni in cui andrebbe divisa la regione, che per lo più si ritiene che debbano avere - al solo scopo elettorale - una estensione minore delle odierne provincie.· A questo riguardo è interessante leggere la rela– zione di un apposito comitato piemontese di studi, creato dal nostro Partito. Tutti poi sono del' parere di limitare il numero dei Consiglieri o .Deputati regionali: un numero variabile da trenta, per le più piccole, agli ottanta, per le maggiori regioni, sembra che sia il più accettabile. · b) Per il Comune. Tutti i vecchi amministratori, di cui in convegni o articoli ho p0tuto conoscere• il parere, sono per il ·sistema cosiddetto maggio– ritario; la lista· cioè che ottiene la maggioranza, ·assoluta o relativa, costituisce la maggioranza der Consiglio comunale. Il parere espresso dagli ll,mmi– nistratori <post-fascisti è incerto: a proposito deMe elezioni della p11imavera del 1946 nei convegni del P.S.I. U.P. si è sentito anche parlare di una quota di seggi da concedersi come premio alla maggio– ranzà relativa. C@ine ho già sostenuto più volte, riman!Jo sempre. del parere che. soltanto il sistema maggioritario può dare un'amministrazione vitale, e responsabile. Il sistema proporzionale in molti casi non dà nep– pure la possibilità di 'formare un'amministrazioJ11e, ponendo, col succedersi dei commissa,ri, .il Comune in mano alla burocrazia, oppure obblig:\ndo, nella migliore delle ipotesi, la Giunta e il Consiglio Comunale a tirare avanti con continui compro– messi, rinunciando a,Jl9 svolgimento di un pr0- , gramma orgaatoo e a riforme impqrtanti. Poi, nelle successive !'lezioni, i Partiti, che pur d'avere un pezzettino di potere sono rimasti insieme nel Con- . siglio e nella Giunta, si incolperanno a yicenda per tutto quello che non si è fatto o si è fatto male, ciascuno attribuendosi il meri-to per quel poc0 che si è fatto di bene e il corpo elettorale sarà sempre più disorientato. · Una volta che fosse introdotto il referendum, si. eviterebbe il pericolo che una minoranza assoluta, divenuta maggioranza relativa, spadroneggiasse e (1) Tutti con me nel Comlta,lo della Lega dei Comuni So– cialisti, che, sorta subito dopo •la li'bM"àzione, ebbe vita cllf~ •ficile negli ·-a.nni- 1945 e 1946 e .fini per scomparir.e nel 1947, ·ranze degli op_erai, l'avvenire del Messico sarebbe molto più chiaro. Il razzismo, il militarismo e per– sino il feudalesimo - nell'economia se :non nelle coscienze - sono iFr ritirata. Il capitalismo si svi– luppa. Manca soltanto, pe11 dare a1 paese tutti gli elementi dell'epoca moderna, un movimento op~ raio che sia realmente tale. . VICTOR ALBA

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=