Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948

266 , CRITICA SOCTALF. Commento a Vienna Per tutti noi socialisti italiani questa Conferenza delJ'Internazionale ·a Vienna rimarrà memoranda per l'ammissione di « Unità socialista», a parità di diritti con tutti gli altri partiti socialisti democrati- - ci d'Europa. Ma non solo qui è il valore e il signifi– cato della riunione, se pure qui troviamo il senso preciso e il motivo dominante di essa, proprio sul piano politico. Voglio dire che le ragioni che han– no indotto i partiti socialisti a prendere una deci– sione per noi specialmente importante sono le stes– se fondamentali r.agioni che condizionano l'esisten– za di questa organiz.zazione internazionale e che nel– l'attuale drammatico momento storico sono state riaffermate in una serie di documenti, di carattere sia ideologico che immedialamente politico. La Conferenzr.,' infatti, che alJ'inizio 'ha ratificato la decisione del Comisco sul1a nostra ammissione e la sospensione del P.S.I. sino al Congresso di Ge– nova, si è chiusa dopo quattro giorni di lavoro con la votazi~ne di mozioni su il socialismo e la demo– crazia, su la questione della Ruhr, la Spagna e la Grecia, sì che da questi documenti, complessiva– meHte e separatamente, si può dedurre una linea di pensiero e di azione socialisti, tanto sul piano dottrinale quanto su quelJo dell'azione ìmmedia_ta. El'a·evidente che, nella situazione attuale del mon– do e sopra tutto dei partiti socialisti, s'imponesse il problema di Tidefinire le basi etiche e_ teoriche su cui e1evare la costruzione economica della società socialista. Ed è qui il motivo delJa discussione cen– trale del Congresso, quelJa su « il socialismo e la de– mocrazia », che si è conclusa con una specie di pro– clamazione internazionale dei dir.itti dell'uomo, qua– le essenziale premessa alla struttura della società che noi vagheggiamo. Di fronte alJa crassa e rozza politica totalitaria del Cominform e dei suoi satel– liti,. era più che logico che una Conferen.za sociali– sta riaffermasse la propria insostituibile base de– mocratica e, in presenza della negazione dei basila– ri concetti delJa democrazia ad opera di totalitari– smi di sinistra non meno che di totalitarismi di de– stra, indicasse nel rispetto della l?.ersonalità umana la sostanza positiva di ogn.i esperienza socialista. Non è privo di· un significato ammonitore~ che supera la semplice· coincidenza cronologica, che, mentre si svolgeva la Conferenza di Vienna •a Var– savia sedesse un Congresso convocato dai c~sì detti partiti socialisti dell'Est europeo, o già fusi nel co– niuni,smo .o alle ultime tappe sulla strada della fu– sione, congresso in cui ha fatto bella mostra di sè una delegazione nenniana guidata dal segretario--di , quel partito. Il problema centrale del tempo nostro non pote– va venir posto più chiaramente, in tu.tta la dramma– ticità <il.ell'antitesi insuperabile: da una parte. il se– cialismo democratico tradizionale e dall'altra uno pseudo-socialismo, che non è più che un satellite dell'imperante comunismo staliniano, dt:1ve sono an– nullati e scompaiono tutti quei valori umanf-che for– mano la base etica della nostra dottrina. Ancora. una volta è stato provato nelle discussioni di Vienna co– me non. possa esistere socialismo là dove non esi– st!! demoérazia, e come il socialismo sia appunto. la forni:1 migliore e più progredita delJa democrazia politica ed economica. Le favoleggiate reali~zazioni ~cc,nomiche delJ'Est non possono, per dei socialisti, m ne;sun modo compensare Io strazio dei princi' pi di demoèrazia che in quei pa esi si c ompie a dan– no ~elJa personalità umana e, quin.di , negando f punti fondamentali della dottri na trad izionale del socialismo. In. questo senso, dunque, Vienna è stata proprio un « ritorno ai principi », come direbbe il Machiavelli, all'insegnamento grandioso e perenne delJa tra~izi?I?e ~uratiana e jauressiana, per .cui la fD:ass.a. dei .m1~1'?n~non d_eve_schiacciare- e negare la d1.gn1t.ae 1 d1ritt1 umam dei singoli, sibbene subli– m_arli in u na più ampia e sicura giustizia sociale. Da questa impostazione teorica si è passati sen– za sforzo, all'.applicazione pratica, con.tenuta 'nelle mozioni sì.1la Ruhr e la situazione attuale della Spa– gna e delJa Grecia, .cioè accettando e rivendicando il motivo a noi caro della lotta sui due fronti, con– tro ln reazione éapitalistica e contro il totalitari- BibliotecaGino Bianco smo s~alini '.1no, _e riaffermando quei principi di in– ternaz10n.al !zzaz10ne politica e di socializzazione delJe risors e economiche d'Europa, che soli posso– no impedire il cristallizzarsi di situazioni che con– durrebbero il continente a nuove catastrofi. Certo, le discussioni di Vienna hanno anch~ mo– strato la difficoltà di dare una soluzione unica e u– nitaria ai problemi che travagliano sul piano inter– no i movimenti socialisti nei vari paesi europei dove i socialisti· possono essere il governo o al «o: verno, o magari all'opposizione. !\la dall'insie~ne delJe. v~rie esperiei:ize si è almeno delineato quello che e m sostanza ·11 problema del tempo nostro e cioè la posizione dei p·ar.titi socialisti <li fronte :;Ilo Stato, la loro trasformazione da partiti di apriori– stica opposizione in. partiti di governo o di· coalizio– ne governativa, senza rinunciare a nulJa della loro dottrina e solo adottando nuovi metodi per assicu– rare alla classe lavoratrice la finale conquista del potere. Ma è sopra tutto un'impressione di vitalità ehe· portiamo con nç,i dopo Vienna, la vitalità della de– mocrazia socialista e il suo desiderio di non esse- re impari al compito che le incombe. In verità Vienna e Varsavia son state in questi giorni i sim: boli di due mondi, di due dottrine, di due conce- - . zioni di vita, una di speranza e di fede nella per– sonalità dell'uomo e l'altra di crasso materialismo e di soppress.ione umana sul modello di uno Stato imperialista delJ'Est, che ignora e disprezza l'habeas corpus su cui da secoli pur si fonda la sicurezza e la moralità delJa vita associata dell'Occidente. In questo drammatico contrasto consiste la scelta non nel senso che si debba perpetuare sul piano p;atico la dolorosa e pericolosa politica dei blocchi impe– rialistici, ma nel senso storico ed umano della scel– ta tra due èiviltà, due sistemi, ·due Weltanschauun- gen, per i singoli ed i milioni. · Lo stesso problema, infatti, --si può porre in. ter– mini di singoli e di milioni, e cioè una conèezione per cui il singolo non perde nelJa massa i suoi di– ritti e le sue prerogative di. uomo e di cittadino e un 'altra per cui questi diritti e qu~ste prerogative son confusi e travolti nel mito della massa e. in real– tà di una élite non espressà liberamente da questa· massa e che sulJa massa domina e comanda. . Discende di qui, da questa precisa impostazione teorica, la decisione che più da vicino ci riguarda che più specialmente concerne il soci:ilismo ita: liano. Ed anche l'appello ultimo delJa Conferenza al PSI ha il valore di un estremo tentativo di ri– portare su questa strada le masse italiane,· tradite ~ travolte dai falsi capi e che non era giusto pagas• sero, senza possibilità di revisfone, le colpe dei loro cattivi pastori. • · · , Vi è dunque. una logica inesorabile a iega~e in un solo panorama Vienna, Varsavja e Genova· e .la legittima soadisfaziòne nostra ]!ler il succesio di <<.Unità socialista» a Vienna è sostanziata~ di spe– ranza J!)er un prossimo e più ampio successo del so– cialismo democratico nel nostro paese. La scelta tra Varsavia e Vienna, che si pone alla coscienza socia– lista de\Ja. classe lavoratrice, è appuntò quelJa dolo– rosa ma necessaria scelta che noi abbiamo compiu– to un anno e mezzo fa e che oggi vediamo finalmen– te riconosciuta Ja tutta l'Internazion.ale. ·E' la. sc1:;1tatra fedeltà al socialismo e S0f!/!O jone al tot;iJ'itansmo, tra democrazia e autoritarismo tra libe;.tà ~ :ispetto p~r l'uomo e rinuncia alla dignità del! md1v1duo. _AVienna, se posso indulgere per un attimo a questi. ricordi, mi pareva di riudire la for- • ml!la pr?clam~ta tanti anni fa in queste pagine da _ chi m1 e particolarmente· caro: ·« I socialisti con i socialisti, i comunisti cen i comm~isti ». Il commen- to · alla Conferenza potrebbe limitarsi a queste p:i- role. · · - PAOLO TREVES I nost.ri amici che fossero disposti a ceq.erele annate complete: lE.91-1892 e 1896 e i nn. 1 del 1893 - .2 é 3 deJ 1896 sono pregati di segnallj.l'lo alla nostra amminist:ra.zione , P.zza. Di112. 5, Mila.no.

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