Critica Sociale - anno XL - n. 2 - 16 gennaio 1948

42 CRITICA SOCIALE Ciò che si stampa MAENCHEN-HELFEN o. e . NICOLAJEVSKI B.: Karl Marx - To– rino, Giulio Einaudi Editore, 1947, pagg. 430, Lire 1200. Segnaliamo volontieri la traduzione di questa biografia .di Marx, una delle migliori che siano apparse sinora in Ita– lia. Le difficoltà che si prèscntano ad un biografo di Marx non sono piccole, specie se egli intende rivolgersi ad ull pubblico più vasto di una ristretta e già preparata cerchia di iniziati. C'è il Marx pensatore e c'è il Marx uomo d'a– zione: e non è davvero cosa agevole, tanto per ln com– plessità• della ricerca ideologica e dottrinaria, quanto per la complessità e vastità dell'azione politica, giungere ad un, perfetto contemperamento di questi due aspetti. Cosa tanto più necessaria invece in una personalità come quella di Marx in cui disgiungere pellsiero ed azione .significa non solo n1utilare una figura, n1a porsi in condizione di non com– prendere gli stessi proble1ni, sia ideologici, sia pra.Uci, via via affrontati. dal grande pensatore _e uomo d'azione. Oc– corre constatare subito con1e a questo dilemma non abbiano saputo sottrarsi completamente neppure gli autori. Tra i due aspetti di Marx, è qui indubbiamente il Marx uomo di pensiero, quello che viene un po' sacrificato. Si parla, è vero, delle ope,re giovanili, cosi essenziali per. intendere il proces– so di formazione ideologica di Marx: ma non se ne coglie (anzi nemmeno si affronta) la loro complessità critica ed autocritica, nè si n1ette in piena evidenza la laboriosa ori– ginalità delle giovan~li' tesi di Marx, che p~re hallno tanta importanza per tutto il suo orientamento. Cosi, d'altra parte, si mostra il tormentato processo di genesi del Capitale; ma non si parla quasi affatto delle fondamentali tesi econo– miche su cui 1\-larx imposta la sua opera. La difficile sinte– si dell'intera personalità di Marx (che, ahimè, compo1"1:ereb– be tuttavia · uno studio così vasto da sgomentare. 1 editori ~ lettori) non è quiJ}di attuata nemmeno da questi autori. - Ma a tale limite negativo di questa seria opera fanno ri– scontro notevoli pregi. La personalità di Marx viene còlta e segpita nel suo multiforme sviluppo, inquadran~ola assai bene ed assai vivacemente, ma &enza eruditi attardamenti e senza ·virtuosismi da ricercatori, nei diversi ambienti in cui essa ha operato. Ed è soprattutto Marx politico. Marx rivo– luzionario, Marx uomo d'azione, che ci viene mostrato nel– la pienezza, e talora anche nell'asprezza o nella eccessività dei suoi atteggiamenti. Sotto quest'aspetto, gli AA. hanno il pregio insieme di uno spirito di analisi e di Una forza di sintesi che non sono comuni. Ad es., seguire' ed intendere il comportamento di Marx durante il suo anno di perma– nenza in Germania, durante la rivoluzione e controrivoluzio– ne tedesca del 1848-49, _non. è• opera davvero semplice: ed invece gli AA. l'hanno saputo mettere ih luce, mostrando anche la ragione di certi aspetti partièolari e in-i:ralciati, su cui altri biografi hann,o preferito sorvolare, q1,1ando invece non sono c~duti · in interpretazioni aberranti. Ma forse la parte più Jmportante di questa vasta opera, è l'àttività pre– stata da Marx nella « Internazionale »: Non tlltto, è vero, è detto. Si sorvola su certi contributi dottrinali dati da Marx alla « Internazionale », come _ad es. su quel saggio polemi-co su « Salario, prezzo e profitto » che imposta la correla– zione tra lotta economico-sindacale e lotta politica e di clasL se, o su certi ordini del giorno apprestati · per i Congressi ·dell'Internazionale che sdno ricchi d~nsegnamen:fi. Ma invece gli AA. riescono a -chiarire in maniera assai efficace la Jo..tta condotta da M'arx contro altre correnti, quali i Proudhoni– sti, i blanquisti, e, soprattutto, d bakuninisti. Anzi ai rap– porti tra Marx e Bakunin, alle loro rivalità, alla tensione che sfociò al Congresso dell'Aia del 1872 In uno scioglimento de facto della Internazionale, vengc:,no dati contri}?uti di prima mano e veramente orientatori. Cosi pure viene assai bene chiarito, sia nei precedenti, sai negli strascichi - sino, alla f:potesi di una guerra moildiale ( « bisogna che noi .p~ssiamo ,Per questa guerra, .prima ·che possa esser giunto il momento di un'azione decisiva. della classe ol)eraia europea») - l'at– teggiamento di Marx di fronte alla guerra francd-pr9-ssi?-nl!– del 1870 e di fronte alla Comune parigina. Descrivere la vita del combattente Marx è l'assunto di que– sto libro: e questo assunto assolve egregiamente. Quello che l'Engels nella sua orazioné funebre sulla bara di Marx ri– cordava quale precipuo compito del suo grande compagno ed amico: « c6ntribuiré in un modo o nell'altro a1 rovesciamen:: to' della società capitalista e .delle pubbliche istituzioni da essa create, contribuire alla "liberazione del proletariato mo– derno, al quale egli ha dato prima di tutto la coscienz8. del- Bibiioteca Gjno Bia la sua situazione e dei suoi bisogni, la coscienza delle coa– dizioni della sua emancipazione », è qui Individuato, do– cumentato e reso con rara efficacia, anche perchè Marx viene sempre inquadrato nell'ambiente nel quale si trova ad .ope– rare. G. P. MARX KARL: Ideologia tedesca, Milano, 1st. ed. lt., 1947; pagg. 382. Giuliano .Pischel ci offre la prima traduzione Italiana del primo volume del famoso manoscritto polemico, che, com– posto fra il 1845 e il· 1846, pareva dovesse· considerarsi per– , duto, abban,donato, come fu, alla « critica roditrice dei .to– pi », quando C. Marx e F. Engels ritennero che non fosse più necessario, essendosi essi ormai sufficientemente « spie- gati » 1 con se stessi. · Questo· libro, presentatoci in ottima veste tipografica, è di piacevolissima lettura, sia. perchè è un altro saggio di quella uis .polemica, onde fu sempre giovanilmente ricce C. Marx, sia perchè il Pischel ce-ne ha dato una traduzione chiara e limpida, completata da note esplicative e biblio– grafiche utilissi,;,e. Nessuno studioso del marxismo può prescinderne, poiché, anche se non aggiunge nulla a quanto abbiamo appreso dal– l'è"same delle opere __precedenti e successive, tutta-Via la Ideo– logia conferma la retta conoscenza del pensiero marxistll, e.i pone di fronte al formarsi deÌla concezione del materialisme storico ··e, dal confronto con le altre dottrine confut8.te , oi permett~ di fiSsàre più chiaramente alc\lne idee direttive e caratteristiche del marxi~mo. ·Dice bene· il Pischel nella otti– ma Prefazione storica e critica~ ~ Pretendere di conoScere il materialismo~ storico senza aver compulsato la Ideologia te– desca divénta impossibile». L'interesse di questo volume nasce dal fatto che in esse C. Marx~ deve, fra l'timanismo realistico del Feuerbach e l'individualismo nominalistico dello Stirner, precisare quella posizione pragniatico-storica (stavo per dh:e... « esistenzia– listica » ante litteram.:.) che è poi il binario su eui percorre il suo cammino -la dottrina socialista d'all.ora finO àd oggi. A tale proposito i riferimenti ed i raffronti con altre oper·e del Marx e di altri autori, che il Pischel fa nelle note, son• di gran vantaggio. al lettove e danno a questa traduzione ua valore superiore alle edizioni _straniere della Ideologia. Inutile accennare alla non esatta inter.pretazione marxista deU'umanesimo feuerbachiano, già illustrata da R. Mondolfo; ---fuor di luogo rilevare la ·manchevolezza della valutazione del pensiero critico baueriano, perchè inattuale; si può sole osservare che ~la critica aHo Stirner si sperde troppo, per ragioni polemiche, nei pa11'ticolari, e 'non ba l'efficacia che aveva la critica essenziale pubblicata dal Feuerbaeh nella Rivista trimestrale di_ Wiegand (1845), cui lo Stirner rispose nello stesso anno e nella stessa Rivista. Lo Stirner, che pure, nel suo Saggio sull'p'ducazione, aveva raggiunto il concett• 1 di « persona », superante l'antite$_,i « individuo-coll~ttività ». poi, nelle sue risposte, torna a rinèhiudersi nel gretto I utili– tar-ismo sofistico del suo « unico » individuo e perde la via che avrebbe po_tuto conciliarlo cÒn C. Marx. Data ,la situazione presente della polemica, vogliamo 'sol• osservaré che, se ritenessimo l'uomo distinto dalle b,estie solo perchè si costruis'ce i propri ·mezzi di sussistenza, re– steremmo alla inutile superficie delle cose; poichè dobbiame cercare l'origine di questo fatto nell'attivrtà carai-teristlca ~ dell'uomo, per cui egli non solo si fabbrica i inezzi di sus– sistenza, ma si tutela anche dando un ordine ai suoi r'ap– porti coi suoi simili: ciò che è essenziale alla sua vita spe– ciale. Non basta quindi" dire che lo Stato è in rapporto co• la produzione, ma occorre considerarlo in funzione di quella esigenza umana (e n'on più animale), la quai.e, con la se– prastruttura giuridica e con tutte le altre_ soprastrutture «ideologiche», tende a correggere, a modificare il Leben-spro– zess, da cui è condizionato,, ma non d""éterminato, e che s-i vuole tra~formare dallo stadio di inumanitll a quello di umanità. La sussistenza quindi è un fatto ben diverso e ben più complicato per gli uomini di quello che non sia per gli animali. _Solo cosi si può capire come e perchè « per i comunisti si tratta -di rivoluzionare.; il mondo esistente » (p._ 50) e la ragione per cui C. Marx si opponga ai materill– listi, affermando che q, gli uomini debbono essere ln grade di vivere per poter fare la storia », ciò che sarebbe ridicole affevmare · p;r un passivo strumento delle_ condizioni econo– miche, per una « coscienza .. ~ prodotto sociale ». Se dunque partiamo da questa esigenza del « ben vivere ,,

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