Critica Sociale - anno XXXIX - n. 18 - 16 settembre 1947

332 CRI1 ICA SOCIALE che i sopra nominati esponenti del Partito d'Azione siano caduti in errore? E che cosa debbono pensare del loro atteggiamento quelli che mal volontieri si adattano a sospettare che preoccupazioni elettorali o altri siffatti motivi personali possano ispirare l'azione di gente che ha così gravi responsabili,tà ne!.le direttive di un partito e ha l'obbligo, di di– fenderne il prestigio morale che gli è venuto da tànto contributo di eroismi e di martiri? Quello che avverrà nell'imminente Convegno dei dirigenti del Partito d'Azione nori sappiamo; certo che la severa stroncatura ·di Aldo Garosci alle argomentazioni di Calogero, ed altri scritti m;ll'Jtalia Socialista dimo– strano che coloro i quali vogliono mantenersi fe– deli alle idee del loro partito non intendono adat– tarsi allo strano baratto che alcuni dirigenti hanno dimostrato di esser pronti a compiere. Se tuttavia la maggioranza del Partito d'Azione si mostrasse disposta a mettere lo spolverino sull'opera di co– storo, noi non avremmo _da far altro che registrare una nu_ova delusione e una nuova dolorosa prova dello_ smarrimento in cui la situazione presente ha trascinato tanti spiriti che• pur dovrebbero èssere veggenti e vigili. Per conto nostro traiamo qualche lieta speranza dal Convegno che si è tenuto a Torino per inizia– tiva di Carmagnòla, Luisetti e altri e con inter– vento di Silone'. Abbiamo veramente fidwcia che da essi non ci venga un'altra delusione, perchè il passo da essi compiuto, dopo più e più mesi di incer– tezze, non può esser stato fatto _a cuor leggero e non può essere ritratto per una ,minaccia ,di sco– munica che venga da quei dirigenti contro il cui contegno appunto il Convegno di Torino ha vo– luto muovere. Chi sente il bisogno di unità socia– lista non può cedere alle -intimazioni di· non r-0m– pere una unità formale, che in tanto può pen;naner'e in quanto non è socia:11sta. Noi siamo frrmamente persuasi che non vi sia altra soluzione logica del problema dell'unità s<ll– cialista che il confluire di tutti i socialisti genuini · nelle file del nostro partito. Tuttavia riconfermiamo per conto nostro personale quello che ha già di– chiarato il compagno Vassalli sulle colonne del– l'Umanità: se la situazione che 11 Convegno di To– rino ha voluto preparare si dèl1neasse pi;ossirna- . mente tale che facesse apparire possibile ed utile il èonflui1e verso un nuovo aggruppamento di coloro che professano un socialismo. democratico, risolut-0 a difendere la propria autonomia_, noi non avrem– mo nessun motivo per rifiutare la presa in consi– dérazio_ne di una siffa_tta prospettiva, appunto per-_ chè non abbiamo un orgoglio di partito da soddi– sfare, ma soltanto un ideale da far valere. Su di questo però spetta al Conv·egno di dire la: sua de– finitiva parola; ed esso l'avrà già detta quando que– ste righe verranno alla luce. Il .n;ostro 1 p'l'o•gramma d'azione: Oltre al problema dell'unità e a quello dell'an– data al governo, intorno al quale abbiamo detto sopra implicitamente il nostro pensiéro, il _Conve– gno dovrebbe discutere il programma di azione del partito. Diciamo dovrebbe, perèhè non abbiamo •troppa fiducia che nei tre brevi giorni delle sue se– dute il Convegno possa compiere .una discussione sopra un programma che pretende, come era suo compito, di proporre soluzioni (o direttive di so~ luzioni) di tutti i problemi che incombono sulla BibliolecaGino Bianco -----------'-------------- vita del nostro. Paese e sui suoi rapporti interna– zionali. Sarebbe stato desiderabile che questo ·pro– gramma fosse stato formulato già da tempo e sot– toposto all'esame e alla discussione di tutte le se– zioni del nostro partito. Ma nessuno può farci ca– rico se, durante la breve vita che il _nostro partito ha e che s.i è svolta in mezzo a difficoltà enormi create dalla situa7,ione interna e internazionale e do,lla campagna di calunnie che i nostrì avversari hanno condotto contro di noi con quel successo, almeno parziale; che arride sempre ai don Basilio della vita pubblica e privata; se in mezzo alla fa– tica che abbiamo dovuto compiere per sopperire alla mancanza di mezzi pecuniari n~lla quale si è dovuta creare la organizzaziòne del nostro partito, noi non siamo riusciti prima d'ora: a mandar fuori il programma, alla cui formulazione dovevano at– téndere quegli stessi compagni che erano impegnati in tanto altro lavoro di partito. D'altra parte siamo forse noi i primi fra tutti i partiti italiani che man– diamo fuori un. programma così circostanziato e così nitido, anche se su certi problemi non riesce a· proporre soluzioni concrete pur nei ,particola'ri, i quali troppo facilmente possc,mo mutare col ra– pido mutare delle circostanze. Ad ogni modo un programma c'è, che è espressione di un peasiero preciso e chi-aro. Se anche si ritenga che .esso _do– vrà essere riveduto e completato in qual.che parte. è bene che il partito l'assuma come suo v'essillo provvisorio, se _rie accetta le J.inee essenziali, pér– chè è il programma d'az,ione il criterio più sicuro sul quale si possono misurare gli inte_ndimenti di un partito e valutare le possibilità_ di aderire ad esso o di collaborare con esso. Qualunque sia la decisione ohe su questo e su altri punti prenderà il Convegno del nostro partito, noi rimarremo coo– perato•ri fedeli per cercare che sempre meglio si chiariscano le sue idee, si fortifichi la sua fede, si accresca la.sua capacità dilattrattiva e l'efficacia della sua be nefica azione, al servigio del proletariato e di tutta.la , Nazione. U G. M/ Il programma del P. S. L. 1. Al Convegno romano del P.S.L.I. verrà presen1ato ù,J programma del Partito, da te_m.po -in elaborazione aittraverso il vasto ma,teriale raccolto e p·r-edi-sposto dal « Centro. per il Piano Socialista » e da!1e sue ·varie . Commissiontl., e attraverso la sintetica formulazione di una Commissione designata da-Ea Direzione. Rite· niaìno inutile qui una esposizione d-i questo pro· gramma, che sarà ,poi largamente diffuso, e a pro– posito del qual.e intendiamo aprire la nostra Rivista per le ci;itiche. i sugg,erimenti, le integrazioni e gl 1 i emendamenti, che c'invieranno i ·cqmJò)agni.Basti per ora spiegare che esso consta di due divei:si atti. Pre· ced,e u na « dichiarazione dei princi;pii », riv-olta a pre– cis:i.re la .peculiare fisionomia del! P:S.L,I. e i princi– pii di massima informalorù della sua azione. Segue un più vasto e dettagliato, ma pur sempre_ sintetico. « ,programma d'azione», rivolto a tracciar-e J.eimme· d>iatedirettive di marcia del Partito, specie rispetto ai pr0blemi! attuali e ,di emèrgenz~, premessa· fun– zi0nale di più vasti obbi,ettivi. socialistii. N0n ·è il caso di preconizzare quale sarà l'acco– glienza che il Convegno riserverà• ai due atti (m.a non c'è da farsi Hlusioni: quando mai s'è vi!>la ac– coglienza· unanime ild entusiasta ad un programma /

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=