Critica Sociale - anno XXXIX - n. 12 - 16 giugno 1947

CRITICA SOCIALE 211 Gli avve11imenti un=·heresi I recenti fatti di Ungheria, che cercheremo di ana· lizzare 'ed i cui strascichi internazionali scino appe· · na all'in:zio, rappresentano uno. dei p:M chiari sin– tomi, o, per meglio dire, sono un'arierta manifestazio· ne dei nuovo ind:rizzo che la politica internazionale è venuta prendendo negli ult:mi tempi, a mano a mano che si veniva cristall:zzando la situazione mon· dia:e, mantenuta in un certo senso fluida dopo la guerra dai compromessi che mal nascondevano i persistenti antagonismi. Questi fatti sono oggi dun– que, se non il primo, certo il piil evidente ri 0 uPato della battaglia che, senza esclusione di colpi, la Rus– sia sta conducendo, avvalenc!osi. dove può, deile · forze d'occupaz:one, e dappertutto dei partiti co– munisti e dei loro satelliti, per contrapporsi all'e– spansioni~mo americano e per espandersi a sua vol· ta, non già in forza di una ideologia e per affermare una ideo ogia, ma per il trionfo dei suoi concreti in– teressi di potenza s'ava. Questi avvenimenti saranno certo seguiti, a più o meno breve dlslanza, da :iltri consim'li, come g:à provano le notiz:e provenienti dalla Bulgaria. Resta da rilevare il fatto che l'offensiva sovietica,· coHdotta uniformemente in tutti i paesi balcanici, ha avuto uno sbocco, prima che negli altr: (tolla la Jugos'.avia, che è ormai uno Stato sovietico) in Un· gheria. La questione non è secondaria. Infatti, ciò sta a dimostrare da parte della Russ:a il bisogno di fa– re in fretta, di « non perdere l'autobus», b'sogno che è in gran parte dovuto al prossimo ritiro delle trup– pe di occupazione in seguito all'applicazione dei trat· tati di pace, ma probàbi mente anche alla precisa sensazione che, col normalizzarsi della situazione in· terna, dei vari paesi, verrebbe a mancare quella ba· se di incertezza, di squilibrbio economico, sociale e· morale, frutto del dopoguerra, che è il presupposto necessario dei colpi di mano e della instauraz'one delle dittature; quella ba~e che, quan·do non ci fos– se, gli ·agitatori dovrebbero creare per ragg'ungere i loro scopi. Questa riflessione ci è suggerita dalla considera· zione che tra i paesi occupati dalle forze sovietiche, ( l'Ungheria, come la Cecoslovacchia e in parte I' Au· stria, era- quello dove i comunisti avevano una posi· zione meno forte, e quindi più diffici.mente avreb– bero po'.uto perpetuare, senza l'aiuto russo. una si– tuazione ad essi favorevole, per cui. pr'ma di bolsce· vizzare maggiormente la Romania o la Bulgaria o la Polonia, g.à abbastanza nelle loro mani, i Russi han– no ritenuto necessario rafforzarsi e assicurarsi qui. Se questo giudizio è esatto, è quindi probabile che i prossimi colpi di mano abbiano luogo, sempre che a'tre ragioni non intervengano, in Cecoslovacchia ed in Austria. Il che, naturalmente, non significa che negli altri paesi non si continuerà a lav'òrare. La situazione •interna ungherese. Le prime elezioni avvenute in Ungheria dopo la guerra (novembre 1945) furono « libere ed oneste». I Russi appoggiarono i comunisti, ma non ostacola· rono gli altri E non stiamo ad indagare le rag· ani di ciò, ragioni che furono varie e non prive di op· portunità. (Si disse anche che manovre furono ten· tate da oarte russa per presentare una lista unica che rispettasse le proporzioni dell'Assemb'.ea prov• visoria, ma che esse fallirono). Prima delle e'ezioni, !'Assemblea provvisoria, co– stituita in base all'accordo dei part:ti, comprendeva 323 social-comunisti, e 175 rappresentanti degli al· tri partiti insieme. In base• ai risulta!i delle elezioni i;?enera'i. le pos:zioni al Parlamento furono le seguen· ti: partito dei piccoli- proprietari 246 seggi (2.517.000 voti): socialdemocratici 71 se11qi (772.000 voti); co– munisti 67 seggi (4 74.000 voti); partito nazionale dei contadini 22 seggi (301.000 voti). . Resta ora da vedere la posizione di questi partiti. Il partito vincente, quello dei piccoli proprietari, era in _rea'tà,, p'ù che un partito compatto,. un in– lleme di varie tendenze, con prevalenza dei conta· ,dini che avevano beneficiato della riforma agraria. Originariamente si trattava di un partito di ce·ntro; però, in conseguenza dell'ostracismo dato alle destre a causa di queLrivoluzionarismo o sin:itrismo a tutti i costi c!1e si è verificato, in gran parte insincera· mente, dooo la disfatta del nazifasc:smo, special– mente nei paesi satell!ti dell'asse, si definì di centro– sinistra. Ma., per la stessa ragione, aflluivano ad esso elementi di destra che altrimenti non avrebbero po– tuto organizzarsi. Contemporaneamente vi allluiva· no anche elementi di sinistra, a cui gli altri partiti non davano sufficiente affidamento e la cui posizione ideologica era troppo incerta perchè affrontassero il comunifmo sul terreno del socialismo. In queste condizio ni, il partito, malgrado il numero dei voti racco.ti, voti anticom,.misti, aveva già in sè, a parte i pr ovocatori interni, la sua debolezza e gli elemen– ti, non soltan!o di una cr:si, ma di una vera e pro– pria lotta, che infatti non mancò, come non manca– rono secessioni ed epurazioni. Quanto ai socialdemocratici, il loro partito fu già durante la guerra, e per ovvie rag:oni, facile preda dei comunisti e fi'o-comunisti, così che ~li autono– misti, malgrado il loro coraggio, non ebbero possi– bilità di farsi va'ere. · Praticamente, dunque, il governo di coal_izione che venne formato ed era già stato concordato prima del– le elezioni, risu tò in comp·esso costitui!o da due blocchi: uno, più numeroso ma poco compatto. quel– lo dei picco i proprietari, con 7 d;casteri oltre la presidenza della Repubb;ica (Zoltan Tildy), la pre– sidenza del Consiglio (Ferenc Nagy) e la presidenza del.a Camera (Bela Vargha); l'altro,, poco men nu• mero•o ma più compatto, e p·er d·i più con in mano gli Interni (che permisero ai comunisti di control– lare completamente la polizia, immettendovi tra gli ialti funzionari il 90% di loro creature) e la Giustizia, forse non meno utile, come vedremo. Il governv attraversò continue crisi, mentre il par– tito dei piccoli proprietari si veniva indebolendo a causa dei continui arresti di deputati accusati di cospirazione, e di numerose defezioni. Verso la fine del 1946 fu scoperto un comp:otto di destra. organiz– zato da elementi militari e conservatori. Cosa fosse in realtà questa congiura è difficile dire. Il 25 feb– braio di quest'anno. poi, venne arrestato dai Russi il segretario del partito dei piccoli proprietari, Bela Kovacs, accusato di spionaggio· e di 'complicità in attentati contro le truppe sovietiche. Il processo con• tro i pr'mi cospiratori si svolse a Budapest pubbli– c;imente in un atmosfera apparentemente normale. ma in cui non mancarono le pressioni, che ricordò i famosi processi di Mosca del 1936, in quanto diversi imputati ammisero con la massima tranquillità col– pe gravissime e passibili anche della pena di mor– te (i conda_nnati a morie furono l)O: solo tre). Quan– to a Bela Kovacs, Americani e Inglesi protestarono energicamente contro ]'illegalità del suo arresto, ma iJ generale ru,so Sviridov respinse le proteste, limi– tandosi a dichiarare che il Kovacs si era confessato colpevole. In conseguenza di questi fatti, i comunisti venne– ro sempre più rinforzandosi, anche mercè i partiti affini, sebbene rimanessero in maggioranza i piccoli proprietari, i qua'i, però, dei 246 seggi del 19~5 non ne conservarono più che. 197, contro i 160 della mi– noranza la quale otteneva anche due vice-presiden· ze, per Mathias. Rakosi, comunista, e per Szakasits, social-dem·ocrat1co. \ , . Questi, per sommi capi, i precedenti della crisi at– tuale, i cui svo:g:menti sono noti. Mentre il presi– dente del Consigliò Nagy era in vacanza ·in Svizzera, venne accusato di complicità nella congiura in base a presunte rivelazioni di Be'.a Kovacs, cumunicate· poi da rad:o Mosca. Nagy rifiutò di tornare in Un– gheria. il presidente dell'Assemblea, Bela Vargha è fugg'to da Budapest, il part!to dei picc?li prop~ieta~i ha eletto un nuovo capo e 1I governo e stato i:1cos~1- tuito sotto la presidenza del piccolo propr1etar1? Lajos Dimmyes, mentre altri ministri erano rimossi, fra cui quello degìi Esteri. Ormai il partito. dei pic1;0- li proprietari diventa un'ombra e le prossime elezio– ni che il governo si affretterà ad indire, saranno ... q~ello che saranno. Prevederne l'esito è veramente troppo fac.ile. Basta aver seguito i m_etodi uza~i dai comunisti e dai Ru~si negli altri paesi balcan1c1, che

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