Critica Sociale - anno XXXIX - n. 11 - 1 giugno 1947
· CRITICASOCIALE 187 da altri compiti, come quello di rego~are tutta l'attività del Governo, di' prepa,rarsi a tener fron– te alle lotte parlamentari, di trattare con esponen– ti dei partiti e. dei gruppi parlamentari, di rice– vere· commissioni e discutere con esse, di te– .ner contatti con la stampa, eventualmente an– che di dirigere uno speciale dicastero, che so– no i compiti di un Capo del Governo. Piena– mente giustificata quindi la richiesta del no– stro Partito, il quale ha dimostrato anzi con qu,e– sto atteggiamento di· essere quello che megli6 si rende conto e ha ·cura dei maggiori interessi del Paese. E diciamo subito che abbiamo tratto viva soddisfazione dal constatare che la nostra richie– sta è stata intesa nel suo giusto valore e fatta pro– pria ·dai gruppi che più aperlamènte hann.o di– mostrato di sentire la necessità che un Partito socialista autonomo assuma la direzione o indichi le direttive della politica del nostro paese. Aggiungiamo che bisogna veramente aver la deliberata intenzione di disconoscere le imperiose esigenze che si impongono in questo momento · per non ·rendersi conto che solo per la via indi– èata dal nostro Partito si può spèrare di uscire dalle distrette che minacci9'no di diventare ogni giorno più dolorose e pericolose. Il genio poli– tico di Pietro Nenni ha formulato successivamente tre motti epigrafici per segnare le direttive del. l'opera del Partito e del Governo: « politique d'abord », « dal governo al potere», « le elezioni a: ottobre'» (chiediamo scusa se abbiamo dimen– ticato qualche altra condensazione scuttoria della sapienza, J>OlitiiJa nenniana). Non c'è uno solo di quei motti che non sia stato segno di una gros– solana incomprensione e non abbia prodotto• dan– no. Anche ora lo sforzo di scredi.tare la nostra domanda tende a rimettere in onore il « politi– que d'abord », affermand0 che è assurdo voler costituire una <:lirezione separata delle. politica' economica, la quale 'deve essere subordinata alle · direttive di politica generale. Noi preferiamo dire «coordinata» anzichè « subordinata,», ma ricono– sciamo ad ogni modo con questo che la politica · economica non può pretendere un'assoluta auto-. nomia. Affe,rmiam.o ·però che oggi più che mai la stessa politica generale si decide sul terreno della economia .. E' 'SU questo terreno che si con– quista la sicurezza, all'interno, di un ordine non ·mantenuto per virtù esclusiva delle baionette e delle mitragliatrièi, che· si attua, la difesa della democrazia e della repubblica, che si difende il nostro prestigio all'Estero. Non possiamo preten– dere infatti di stroncare le manovre dei partigiani della monarchia e delle altre forze reazionarie l chiàmate a difesa. del capitalismo, se non, dimo-, striamo di volere e saper provvedere alloggio de– coroso e nutrimento a prezzi onesti a tutti co– loro che ne sono privi ·e ai quali abbiamo dato sin: qui il pascolo di vuote chiacchere e di pro– messe demagogiche; non possiamo spe•rare di aver costituito il fondamento per un tranquillo svol– gimento della nostra vita quotidiana e del nostro lavoro, finchè la mancanza di casa e il rincaro BibljotecaG·, o Bianco continuo di tutte le merci e, in misura maggiore di quelle destinate a soddisfare i bisogni 'più ele~ mentari manterranno in stato di irrequietezza, le- , gittima nia densa di pericoli, tanta parte della nost•ra popolazione. E non potremo pretendere di meritare benevola considerazione e fiducia e aiuti dall'Estero· fintanto che non avremo dimostrato di saperè e voler mettere in un migliore assetto là nostra finanza e la nostra economia. , La conclusione che scaturisce da tutto quello che siamo venuti dicendo ci riconduce a quanto già dicevamo nello scorso fascicolo. Non c'è pfù tempo da perdere : o noi ìnizi:amo senza indugio l'applicazione di- una coraggiosa politica fiscale ,che dia una prima immissione di sangue àlla esa– nime finanza dèllo Stato e• creiamo con questa premessa le condizioni per ottenere prestiti a con– dizioni tollerabili e in misura sufficiente ai nostri bisogni, e. allora potremo arrestare il processo inflazionistico e l'aumento, progressivo del costo della. vita, e avremo la possibilità di restaurare un po' alla volta la nostra attività produttiva, di ·riattivare in .misura crescente le nostre correnti di scambio con l'estero, di riconquistare insomma· la possibilità di tornare rapidamente alle condi– zioni di una ·vita normale ; oppure sprofonderemo in un abisso sempre più buio, dal quale non sap– piamo come e quando riuscirerµo a trarci fuori. Se aJJ.cliela crisi qi governo si risolva senza che di questo nostro grido di allarme si tenga conto, noi ·continueremo a .ripeterlo con immutata per– severanza è non taceremo finchè non avremo im– posto alla pubblica coscìenza la stessa fattiva preoccupazione. dalla quale siamo mossi noi. Frattanto a tutti i nostri compagni, a tutti co– loro che, pur lontani dalle nostre file, sono però animati dallo stesso nostro desiderio di rispar– miare più gravi rovine al nostro Paese, chiediamo di fermarsi a constatare la giustificazione che gli avvenimenti di quest'òra dànno 1,1,ll'attodi scis- · sione che noi abbiamo compiuto. Con quale be– neficio per gli interessi del proletariato noi avrem– mo dovuto rimaI).ere in un partito, la cui 1:1tra– grande maggioranza non solo rifiutava di ascol- , tare la nostra voce, ma si preparava ad intro. durre i vincoli di una più stretta disciplina per toglierci la possibilità di farla sentire? Noi non potevamo - non è vero, compagno Dagnino? - prestarci neppure col silenzio a quel « giuoco del massacro » così bene definito e analizzato nel tuo articolo sull'« Umanità», che ha meritato l'entu– siastico consenso di tutti i lettwi. Lo meditino tutti coloro che sono animati da fede socialista è, che rimangono tuttavia ancora fuori delle no– stre file. Non è più momento questo di pazienti o calcolate attese e di comode incertezze. Ognuno che abbia coscienza di quello che la gravità del– l'ora impone a tutti, sent.a il, dovere di prendere il suo posto di battaglia e di venir con noi à par– tecipare all'opera di salvazione ·del nostro avve– nire e di cosciente edificazione socialista. · U. G. M.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=