Critica Sociale - anno XXXIX - n. 5 - 1 marzo 1947

84 CRITICA SOCIALE ,, I timo, ag:j effetti della «questione· meridionale» .che si tra– scina éial 1870 in poi senza possibilità di soluzione. La mè– ta che deve proporsi oggi il ·nostro Partito non è la soc,a- 1 lizzazione della terra quanto invece la « socializzazione d,eJ– /'agr·ico/tura » per tracciarsi una linea direttiva: la prima tappa del suo cammino dève essere la compartec· pazione di tutti i lavoratori alle vicende delle imprese nelle quali prestano il loro lavoro.· La socializzazione de:l'agr· coltura, non deve essere intesa come prob:ema p,olitico. con scopi politici, ma come la somma dei problemi tecnici, economici e sociali che si impongono alla naz:one. Anche in un'agri– coltura socialista permarranno· forme individuali di pro– prietà e di conduzione delle imprese, quando ·esse si mani– festino plù efficaci agli effetti della produzione e della uti– lizzazione del suolo agrario, e, beninteso, sia escluso da es– se qualsiasi forma di sfruttamento dell'uomo. La parteci– pazio9e dei lav.oratori' alle imptese è su quelle direttive e può risolvere il vecchio prob~ema della p:ccola e della .grande azienda, divise un tempo <!a un fossato che sem-' brava inva!icabile, per la ricerca delle dimensioni più eco– nomiche dell'impresa agraria. L'agricoltura moderna ha co– struito un ponte su quel fossato: l'a piccola irµpresa diven– terà la cellula di un più g.rande alveare e sarà organizzata scientificamente, seguendo le tendenze che già si manife– stano in questo settore vers·o'.l'unione dei piccoli ,c.oltivato– ri i .-q.ualipo\ranno continuare a vivere nel loro campo e a nidificare nella loro, casa. Si avrà così una grande im– presa a conduzione unita e a responsabilità ind'viduale, nel– la quale ad ognuno sarà dato secondo il proprio lavoro·; la graiide impresa, indivisa e indivisib;le, .eh(! già abbia ri– solti, i;©me,in diversi casi avvitne, i ·problemi del'a sua in– dustrializzazione, dovrà invece risolvere il probleqia socia– le dell'impiego del lavoro e della forma della sua rimune– razione, di cui abbiamo già trattato, per dare ai :avoratori quella posizione per' ctii il la:vofo sia stimolato dall'interes– ,se individuale - stimolo che non trova ora nelle grandi imprese capitalistiche· - perchè a,d ognuno sia data in ra– gione dell'apporto del suo lavoro, come nelle piccole imprese fàmiliari, Strumento di questa soluzione è l<j (;:Oopdrazioneagraria, sulla utilità della quale cortvengono oramai, nella sua it– tua!e' apartiticità, gli'-ernnomisti più preparati ai probl·mi dell'agricoltura, pur contestando ,in qu,!lche caso la esten– sibilità di questo strumevto ad ogni caso e a tutte le imp.re– se. Il processo di unione delle piccole aziencle, già in atto spontaneamente, dovrà ess~re aiutato e a:ccelerato. Si co– stituiscono in Ital:a migliaia di consorzi in !orma obbliga– _tòria per l'utilizzazione del più piccolo canale di irrigazio: ne; perchè non si potrebbero costituire dei consorzi per una più raziona!·e organizzazione dell'agricoltura? La Costituente che dovrà investire in sintesi questi pro– blemi dovrebbe dettare per la nuova Cbstituzione una nor– ma concepita approssimativamente in questi termini: '« Lo Stato aiuta la cooperazione nel suo piano di svi:!uppo del– l'organizzaz;ione delle .imprese. agrar:é, per cbimteressare le masse rurali al' e vicende delle imprese, in• c;ui prestaco il lorq lavoro, allo scopo .di ottenere il massimo di. J?r©duzio– ne e i! mass·mo di·utilizzazione delle terre agrarie italiane».» (fi~e) BIAGIO Rrcuzzr · Ci- siamo p_rocurat'epoche centinaia di copie del- l'opuscolo « LA TRAGEDIA DI GIACOMO MAT– TEOTTI», nel quale Alessandro· Schiavi ha rac, colto, corredandole di •opportuni richiami e do– cumenti, le lettere che Filippo Turati ed Anna K ulisciof f si sono scambiate nei giorni immedia- 'ta, men.te successivi altassassinio del nostro• Mar-· ti re glorioso. In questi giorni in cui tutta l'ansia sofferta durante i giorni di giugno del 1924 ri– vive per U dibattito che così tristemente si svolge diml.anzi alle Assise di Roma questa lettura di ciò · che Turati e la ,Kuliscioff nensaroho e scnssero in quei giorni è_del massim6 interesse. · L'()puscoio, di 46 pagine in grande formato, è in ,vempta. al prezzo di L. 40, con lo sconto del 20% i coloro che· ne. acquistino .almeno cinque· copie. Chi. desidera assicurarselo si affrètti ad in~ .via.rei la richiesta. Biblioteca Gino Bi~nco L'imposta 1traordinaria· sul patrimonio - Uno dei problemi più urgenti ed importanti per il Paese, che· il nuovo M nistro ddle Finanze e del Tesoro dov-rà af-. frontare, è (_(uel,odeH'imposta straordinaria persona· e pro-... I gressiva sul patrimonio, sul cui gettito lo Stato conta per poter proqed·ere alla' ricostruzione dell'economia nazionale, sconvolta dalla guerra, Il pt1ogetto di Scotcimarro. Giova ricordaire che il progetto originar:o pr~annunciato ·dall on. Scoccimarro, intendeva sottoporre a questo tributo le persone fisiche e le fondazioni (escluse quindi le società, le quali subiranno lo stesso gravame nelle persone d'ei sin– goli az onisti). Agli effetti dell'imposta, i contribu:nti do– vrebbero 'denunciare, mediante apposite schede, le seguenti attività da esse possedute: big:ietti di· Stato, della Banca d'It•lia ed emessi in lire dal G.M,A.; depositi e conti cor– renti bancari; titoli di Stato ed ogni altro titolo a reddito fisso al portator'e; terrer-li e fabbricati; ftoli nominativi; be– ni di atiendt, industriali, commerciali e agricole; crediti; capitali comunque inv,.st ti; gioielli e quanfaltro possa rap– presentare un bene economico. Dj fronte sarebbero, na– turalmente, denunciate •le everituali passività. I biglietti .ed i titoli al portatore.verrebbero cambiati· con altri• dello stesso tagLo. ' Detto progett0 pr'cvede però una decurtazione· ç!ei biglietti e dei depositi in ragione del - rd%, e questa è giustamente oggetto di vivaci critiche_ Infatti, chi pqssiede .1enaro liqui-. do è già una vittima del;_aguerra per il deprezzam'cnto della mQJJeta, e sarebbe pertanto iniquo infierire contrb di lui mediante un taglio cieco dei ,suoi averi. Si pensi a queg"i, operai ed a quegli imp' egafi che hanno ·sudato 'l'intiera, vita· per accantonare qualche diecina di mi- .." g(iaia di lire p~r la veeehiaia e cfue a, causa dell'i11f!azione, ' ~ hanno già dovuto sottest~ie ,irrimediabilmente alla riduzio- ne del valore di tali risparmi a circa un trentesimo, così çhe quasi più. nulla è loro rima~to per g'.i anni in cui non potranno più lavorare :· quale ingiustizia si c9mmetterebbe co'.pendo questi sventuFati con una nuova falcidia dei loro esigui rrh-z:Zi r . .. Si a/riverebbe poi all'assurdo di°prelevare una parte del-· la insufficiente paga 'degli operai e degli impiegati. Secondo il progetto, l,'i11:1posta patrimoniale dovrebbe con– stare anche di una parte rea\e, con al' quote del rd% (pari . al tasso per H taglio dei- biglietti e. dei depositi), dltre che della parte personale: in altrì termini, essa colpirebbe, in rag· one del rd%, i singoli beni. esc'.usi quel\i liquidi, bltre a colpire cori ali•quote progressive Tintiero patF·morrio, Anche qu.~~togFavame reale sarebbe ingiusto. Difatti, per- . chè si deve sottoporrsè una, c,asett;;.,un campicello, che pos– sono rapp,esentare l'unico patrimonio di un opera o, 'di un impiegato o, di. un piccolo autigian_o (il qua)e, peralhò, cor– _risponde già all'Erario le imposte rea:i· ordinar'e), ad una imposizione diretta indipendentemente dalla sua capacità contribufva? Dalle considerazioni enun~iate, appare evidente come l'im- 1 posta sul patrimonio, per essere eaua, deoba colpire l'insie– me dei beni accertati - fatta eccezione delle cartelle del Prestito de'la ricostruzione, che, come è noto, ,ne sono· esenti ~ senza alcupa decurtazione deg'.i averi liquidi e senza· l'applicazione di alcun onere reale, esentando i pa– trimoni più bas~i, quali potrebbero essere quelli inferiori ai due milioni, come è previsto dal progetto.· L'on. $coccimarro, in sue recenti dichiarazio~i. ha con- ' ferlhato là r:d11ziome delle aliquote ed il prolungamen-, .to dei t~rminl_ di pagamento. Questo temperamento sa– i:.:bbe v.eramente sag;g\io,in quanto .le alièjuote previste dal, progetto sono eccessivamente alte:' l'imposta av,rebbe finito col mortificar-e lo spirito d'iniziativa e lo stimolo al lavoro e con· lo scoraggiare il r·sparmio, ostacolando così l'attività economica nazi.ona'.e; i termini di pagamento eraQo poi co- , sì ristretti che i contribuenti sareobero stati obbligati a di– sfarsi a quaiunque prezzo dei loro beni per poter front~– giare l'onere loro imposto. .Uno dei mezzi ritenuti più idonei per diluire i pagamenf e che, ad ogni' modo, J??r la sua importanza, dovrebre es– sere oggetto di accurato esame, è rappresentato dall'emis– sione di· un prestito forzoso redimibile, ·con relat'va imposta onde eff.ettuare i) servizio degli interessi e dell'amm~

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