Critica Sociale - anno XXXIX - n. 5 - 1 marzo 1947

82 CRITICA.SOCIALE A Il tu ra ~ e ~ I i ù Il i[ i ~ e I _I a VU o (I) Nel 'numero di CrithJ Sociale del rb ottobre 1946 Mario Ferrari-Bra\'o si intratteneva nuovamente sugh Uff•n Pro– vinciali dei L{J//)o-ro dei quali ha già scritto a~piament_e in altro articoto pubblicato nel ,n. del 1"' apnle della stessa n– vìsta trattando dell'Ispettorato del Lavoro, del quale do– mandava fin d'allora, se non proprio la mort~_.a:meno l'as- - sorbimento JJegli Uffici del Lavoro di, nuova 1stJtuz_1one ... Grande deve ::!ssere l'amore che l A. porta agli Uff1c1 Provineiali d.l Lavoro se non teme cli ripeter.si , per giusti– ficare la loro esistenza, per chiederne la tr~sfor mazione in organi statali, lamentare che ciò non sia stato fatto fino ad ora, e rifare la stQria de\ loro sorgere, che del r.esto tutti ricordiamo. Non par! amo degli Uffici del Lavoro comuna:i e pro– vinciali dell'epoca prefascista ·,e atteniamoci a quelli JJtl·ovi esisl!?nti oggi, eh~ tutti conosciamo . .Creati dagli Alleati in seguito all'occupazione, anzi, al– la liberazione italiana, iniziatasi purtroppo proprio nelle provinci-e dell'estremo Sud, nelle quali non esisrzva alcuna organi_zzazione preparatoria per il trapasso dall'·organizza– zione sinda-eale fascista lilla· organizzazione sindacale li– bera, essi, col procedere del!'occupazione, furow istituiti anche in tutte le altre provincie liberate, JJon tenendo con– to che man mano che procedeva verso il Nord, la libera– zione ~i trovava cli fronte ad una maggior preparazione e che i C.L.N., a cui facevano capo le organizzaz·.oni clan– destine, avevano p'rovvecluto immzdiatamente anche nel campo sihdacale. Per ta'e fatto, _trascurato dagli Alleati, ·g!i Uffici Pro– vinciali e Regi'.mali ·de: Lavoro da essi ist'tu_it\ si sono tr,o– vati, specialmente n?l Nord, ad •essere orgam superflui, so– vrapposti d'imperio alle legittime organizzazioni sindaca– li .ed agli ·Ispettorati Governativi del Lavoro, sempre fun– zionanti: da· ciò '.a legittima diff'denza ed ostilità, sia delle Camere ciel Lavoro, sia degli Ispettorati del Lavoro v-erso tali Uffici, che non avevano alcuna ragion e d'essere. .Infatti il Ferrari-Bravo, ,per giustifica.re la loro conser– vazione,' dopo avere, specialm ente nel suo secondo artico~ lo, riconosciuto in rrblti punti la loro inutilità, si affanna a trovar loro dei c9mpiti che egli ritiene nuovi, ma sono invece moito vecchi e non sono affatto di loro sp: ttanza. Fresco fresco, l'A. pr0pone d; delegare loro la lutei/a. dei singoli /av.oratori, facendo dell'Ufficio Provinciale del La– voro « un organo più agi'e, più rapido e meno d·sperìclioso del'a normale magistratura (quale?), alla quale il Sindacato possa fare appello per ottenere l'applicazione delle norme legislative contrattuali in favore dei ~uoi associati». (1) Abb'amo ,già da tempo sul tavolo questo articolo, che difetto di sp8zio e\, ·ha .imped~to 'di pubblicare si??-.qui. ch iarament e che la questione dei confini orientali tedeschi ha avu.to anche· qui una, notevole importanza: soltanfo i co munisti ( nelle zone ocèidentali) e il partito· socialista uni– tario nella zona russa si era-no dichiarati d'accordo per i con– fini C)der-Neisse, o _per un loro generale mutamento. se– cond'.l i! beneplacito çli Mpsca, mentre tutti gli altri partiti si opponevarro, p·ù o meno apertamente, a quesfa determi- . !\azione di confini. Ii risultato,, al quale certamente, però concorsero anche altri fattori, fu una schiacciante sconfitta dei comunisti ne-1'.'Ovest e una marcata, mai per' nulla -po– tente, vi-ttoria elettorale del part'to soçialista unitario al– l'Est. In.volonta-riamente si ricordava l'ep'.lca di Stresemann, ohe si era dichiarato pronto ad accettare i confini c:!iVer– sailles per la Germa,n'a occidentale, ma aveva rifiuta,to• una « Locarno orienta'e ». Se la l,nea che si è traccia,ta nel– le elezioni comunali. tedesche si dovesse prolungare nel fu– turo, si dovrebbe supporre che un futuro ministro degli e- • steri tedesco, che pr~babilmente non. dovrebbe chiamarsi Pieck, ma potrebbe essere un molto meglio dotato Schu– macher o Prittw,tz-Gaffron, traccerà una via parimenti orientata verso ovest: Ma ciò deve senz'altro significare c,he quello· dei confini òrientali tedeschi rimane pur sem– pre un problema non risolto, con rischi irredentistici e còn un germe permanente, di crisi p0tenziali, senza notevoli pos– sibilità di' un amichevo'e ·vicinato tedesco-polacco, che in– vece, p·er le .sue immediate conseguenze; come per le sue ripercussioni mediate, sarebbe della p,u alta importanza per la stabilità della, pace europea. R. StHR. '.SibUoteca Gino Bi--.co Questo organo, dice sempre l'A., non può esser!! formakl che dal pubblico potere depositario responsabi_le dell'appli– cazione delle leggi. Per l'esplicazione di questa funzione l'A;-. riconosce che è necessaria l'opera di un apposito corpo r spettivo che vorr.ebbe costituire « tenendo nel debito conto l'ausilio di competenza cèl esperienza che può essere tratto dagli attuali Ispettorati del Lavoro ». A questo punto mi -chiedo meravigliata: pérchè distruggere l'attuale Ispettorato del Lavoro che c0nta un quarantennio di organizzazione, che ha un passato, di atti~ità fec9nda, che si è :conquistato, come ho g1a detto 111 un prece– dente articolo, per -là sua indipend:?nza, per il suo tatto.- per· il suo disinteresse, la stima e. la simpatia degli operài, de– gli i.ndustriali e_dei magistrati? L'opera! veramente_ merit€~ vole, compiuta da questo gruppo, relativamente es guo, d, funzionari veramente scelti, non compensa ad usura le manchevolezze che possono essersi veri ficate 111 questi ulti- mi anni? . · E ciò dovrebbe accader.e so'.o per creare ex novo un altro Ispettorato alle dipendenze di un nuovo uffic ·o, che finora non ha avuto occasione alcuna di dare la dim0stra– zione di, ciò ehe sapra e potrà fare meglio del vecchio I– spettorato del Lavoro,. ripulito - se del caso - di qualcoe scoria lasciata dal fasc;smo? Per un'altra funzione attuale dell'Ufficio Provinciale del Lavoro che l'A. chiama importante ,e cioè « t'opera di ron– cili"zio~e e meno s·ovente di mèdiazione nelle ,:ontrovers', del lavoro'» ;_' A. ammett~ cht, ali'infuori delle r:1aggion vertrnze sindacali, la cui discussione viene àffitlata al Pre– fetto o allo stesso Ministèro del Lavoro,. per tntle li: a 1 tre che oggi fanno capo ag!i _Uffici·del Lavoro non ~ conve– r.,ente ·conservare un'apposita buroc;-~zia, con inut le <lisper,– cJ;0 e amn:ette che « 'a discussione di tali vertenze potreb– be 'e dovrebhe essere affidata a Commissioni paritetiche, cne dovrebbero riprendere fa tradizione dei vecchi Collew Probivirali, alle quali Commissioni gli Uffici del Lavoro dovrebbero bensì offrire la propria ass1st!enza tecmca, le– gale, di _segreter;a e magari l'elemento estraneo alle parti, ma nc,n già sostituirlo». A questo puht'e chiedo al Ferrari-Bravo se non g,i sem- • tirerebbe cosa più utile e .più---semphce che il Governo ac– cog,liesse i ·voti gi~ espressi da diversi _conveg_ni_ s;ndacali, ver la rimessa in •vigore della legge sm Prob1v1r1; _abohta <lai fa5cismo la quale, anche dopo la provà fatta dal.a Ma– gistrature- d~l Lavoro, molto meno spedita e più costos~, ha d;mostrato di essere stata, così come era, una buo111ss1- ma legg-c e che- con quafche lieve ritocco potrebbe diven- tare ottima. , . . , _ Non solo per ,queste cons1deraz10111m1 auguro che la legge sui Probiviri ripr.enda presto a funzionare, ma so– prattutto perchè ricordò quale magnifica scuola di educa– zione sindacale è. stata essa per tutti coloro che hanno partecipato al suo funzionamento. I Tolta dunque agli Uffici del Lavoro )'azione di conci– liazio11e nelle ver~enze sindacali, come chiede lo stesso Ferrari-Bravo; non concessa l0ro l'azione di vigi'ànza sul– l'applicazionè d1=lleleggi sociali, che rit_erlgo COI!lP' to esclu– sivo dello Stato da ass·olvere con appositi orgam specializ– zati· non affidato ad ,essi il collocamento de:la mano d'o– per; che dovrebbe essere efhttuato da organi par tetici di lavo~atori· e datori di lavoro, come fu già effettuato nel passato prefasci-sta, mi chiedo cosa rimarrebbe agli Uffici del Lavoro per giustificare la loro conservazione; non cer– tamente « quel -lavoro di raccolta e di elaborazione di dati statistici relativi al:_a vita· del lavoro ed al'.e condizioni di vita dei lavoratori», di cui parla- il FerrafrBravo, perchè tale f~nzione dovrebbe esser.e compiuta dagli U ffici di Statistica dei Comuni, parecchi ·dei quali ha.on <:> già fun– z·onato egregiamente in collaborazione c on l'Ist ituto Cen– trale di Statistica, e che-sarebhe oppotbuno venissero ripri- . stinati, ove sia,no stati soppressi•, e dall'Ispettora,to clel La,– . v.oro per le ri'..evazi-0ni di s1,1acompetenza, come ha de– gnamente fatto nel passato, d·:l che fanno fede le impor– tanti relazioni in proposito pubblicate dal!' Ufficio del Lo– voro. 'E' quindi necessario che il Ferrari-Bravo si. rassegni: gli Uffici del Lavoro a 11,1icari, nati con ·l'occupazione al– leata, sono destinati a scompar;re co\- cessare dell'oc<!upa– zione per lascia•re il posto agli Istituti che sono frutto_ de– gli sforzi coscienti delle classi lavoratrici, già collaudati da una lunga pratica, a meno che l'Italia, in •questi mo– menti calamitosi, si senta così ricca da concedersi il lusso di butta•r via preziose esperienze fatte con fatica, per ctt.a– re i:iuovi, inutili e costosi dt)plicati_ · SANTA PAGLh\RI Vor,oN'!'1111I

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=