Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 13 - 1 luglio 1946

208 CRITICA SOCIALE ternaziom1le e della Comune, ern anche au~ore di opere de– gne di es~ere conosciute e studi.ate. Orn ocoone riesaminare il su.o pensiero alla luce d'ei nu.ovù documentii. ' Talli documentii· ,pÒrrono il -oolp'o di grazia ad infinite misti– ficazioni e chi;arisoono mohi: dubbi, rispondono esauriente– mente a non pochi problemi sollewiti. dialla critioo e •denu– dano i germi di svrilup.plifecondi. Rendono finalmente giusliÌ– ma. a noi che oi ooUegammo ,al Lahriola. Nessuno può O•ggi seriamente disoonrere d!Ì Marx igno– rondo quegli scritti. LUIGI DAL PANE Il socialismo • alla conquista dell'uomo IV Non c'è niente di astratto, di simbolico, uella nostra n_omenclatura; e appunto per questo abbiamo coscien·– z1osa111enteevitato le i,niziali maiuscole cosi care alla mitolog'ia: borghese. ' L'uoH?o in tutti gli uomini e tutti gli uomini neL l'uomo: ecco la duplice inunedesimazione che risolve da sola ~utte le _sottigl_ie2;ze. bizautine e pone, uell_e loro grandi lmee, gli stessi limiti della libertà e della giu- stizia. ' . Vorrei di_re, forse più esattameilte, che ad un tempo 11 pone e li supera. Del resto 11011 sentite riecheo-o-iare le ~an~i parole dell'antico m_essag:gio? « Fate p~rciò agli altn quanto volete che eS{H facciano a voi». « Ama il tuo prossimo come te stesso ». · Anche quì il concetto comune, teoretico, di libertà e_ giustizia è nettamente superato. Ma la teologia - sia pure con un significàto altissimo ed essenzialmente etico - ci parla di oarità; noi assumiamo invece a suo equivalente il disinteresse. E può ben darsi, per la ve– rità, che la differenza sia più nella; parola che nello spirito. Questo, comunque, sembra a me, in definitiva l'at– tributo fondamentale deB'uomo socilalista, 'la s'intesi delle sue esperien:1:e, la somma ·dei suoi 'caratteri il vertice clellà sua evoluzione morale. L'uomo socialista è naturalmente disint€l-ressato. ,Come dire che eo-li è sempre uomo prima di essere parte e sente di i~pe– guare ogni suo simHe nei propri atti e nei propri pen- sieri; anche nei più semplici e accidentali, .tenuto contò di quella legge di coordinazione universale che inne.– gabilmente domina il destino delle creature. . Tutt~ questo pa un valore pratico prima ancora che 1deolog1co. Sono le .stesse relazioni sociali che si tra– sformano alle loro radici. Vien fatto di immaginare una grande epopea alla quale partecipino in 1.ma o-ara ir– resistibile e appassionata, uomini di oo-ni ca~o-oria : artisti, tecnici, operai, condottieri e greg~ri. E la"voca– zione e l'esperienza di ciascuno di essi integra la vo– cazfone e l'esperienza degli altri·, ed è in tutti un':a:v– vin_centé: et?ulazione ~eciproca. _E chi _prima riesce a sahre 'Sl piega ·sollecito per aiutare 11 compagno a raggiungerlo. E non la vetta importa - che è lassù fredda ed estranea - ma la còn,quista, che t! la misura dei meriti di ognuno. ,Emulazione e èÒoperazione in– sieme. E pur nella fusione degli sforzi.non c'è ·chi no'n conservi la propria fisonomia e hon sveli la propria statura_; anzi l'una e l'altra acqtiistano un più profondo e decisivo rilievo. « Il libero sviluppo d,i c'iascuno, coin– dizione al libero sviluppo d1 tutti». Il Manifesto, sempre il Manifesto : la sua chiaroveo-– genza infallibile, la .sua meravigliosa ispirazione. " Poi verrà Anatole France ad .assicurard che « noi ab: biamo ·di veramente' hostro soltanto noi stessi» e « l'u. nico dono che possiamo fare è il dono del nostro la– voro, della nostra anima, del- nostro ingegno», e che « questa magnifica offerta di noi a· tutti gli uomini ar– ricchisce insieme il donatore e la comunità ». Non c'e– ravamo i_ngannati : il disànteresse individuale che si · . identifica col superi0re interesse umano. Ma nessuno pretenda la pedanteria di up. decalogo o il rigore di una definizione o la simmetria di una for– mulaziolle di categorie. Mitologia borghese. nient'al– tro! La ragioue è nell'armonia; l'errore nella d-iscor– dia. Ciò che concilia è giusto : ciò che divide è assurdo. E i piccoli interessi - qu·ante volte l'abbiamo rire- 8 ibiiOteCaGino Bianco tut_o! - dividono uella stessa misura in cui i o·raudi umsc~mo .. E'. il processo di personalizzazione dell1 mas. s~, d1 cm dicevamo, che si capovolge in 'un processo d1 spersonalizzazione dell'uomo. L'uomo socialista. Bsso è davahti :ai nostri occhi nel suo inc!sivo e c?mp,iuto disegno. Solida è I.a sua strut– tura e_: 11 suo viso aperto; nè sdegna il contatto della terra-. Non è chi non avverta subito un buon artiere sano e allegro. ·' _.Ma di ben più gTande interesse è la sua verità inte– nore_, traspa_renté e poliedrica. In quanto soggetto eco– nom1co, egh ha spontaneamepte rinunciato al sopra– profitto e al _guadagno_ esoso, anticipando, nell'orbita della sua esistenza pr~vata, la perfezione alla quale mira_ la collettività. In quanto soggetto politico ha su– bord":llit? le ambizioni e 1~ suscettibilità perso~ali alle sup,enoi;. esigenze del partito e dell'idea. In quanto sog– getto etico, ha sacrificato ogni agio oo-ni fortuna e la stessa vita al richiamo della fede ~be" lo anima e lo guida, se è vero che la vita ha uh si-gnifìc.ato particolare ed effimero, mentre la fede implica il destino del mon– do intero ,e la stessa eternità. Apologi!l faziosa? Risp<;>ndeper noi la storia; rispon. dono 1~ vite es,emplari dei nostri migliori compao-ni. « Amma dotata di altruismo e di spirito di sac~ifìcio fino .alJ'.e.roismo » : così scriveva Antonio Labriola di Carlo. Cafìero, pioniere del socialismo italiano. E quale fu l'imploraz,'ione di Anila Kuliscioff a Pram– polini, dal carc_ere_,do_po la cond:auna del '98, quanldo seppe eh~ fuon s1 bngava per la sua grazia? « Impe . dite a ch1chessia, per l'amore di chichessia fosse an– che mia :figlia, ·che mi sia fatta un'offesa ~orale. Se dovessi conquistare la lioertà a questo prezzo sare,i tanto a"'.vilita, tanto 1iminuita, tanto degradata che nulla m1 sarebbe la hbertà, l'affetto dei miei cari e degli amici ». E gli stenti, e la sdegnosa abnegazione di Marx uel lungo esilio di Londra? E il miracoloso stoicismo di Matteotti davanti ai suoi carnefici; espresso nelle parole che'· resteranno immortali? , · Ma 'Lasciamo parlare un avversario, il domenicano Du. catillon, che sprezza la facile polemica per l'atistèr,a testimonianza della verità. E proprio di Marx ci dice e 'di Engels e di Lenin. « Quello che -questi uomini hanno sopportato per il loro ide;tle, di sofferenze di privazioni, di sevizie, passa 1:a· misura comune e atti'no-e ad una prodigiosa grandezza"· Il vertice umano è rag– giunto. E tutto è accaduto sul terreno di una logica naturale e semplificatrice. Qui dunque potremmo anche r~.ccogliere le vele e trarre simmetricamente le conclusiohi del nostro di~ scorso. Ma saremo proprio noi a ignorare che ·dai ver– tici della terra si aprono nuovi e più sconfinati orizzonti alla esplorazione degli spiriti? Certo è che dal disinteresse; inteso come liberaziott:1e dal dominio contingente della natura, alla religiosità, che include la stessa autonomia dello spirito, in Enea di principio, il pa.sso JJ,onè poi tàn'to' lu-ngo. Non intendo con questo, natùralmente, di affermare che il· sociali. smo trovi nella professio,tie della fede religiosa il, suo sbocco necessario. Conosco :infatti non pochi compaghi, di indi:scutibile altezza moFale, che si: dichiarano a~ei. E' anche vero però ,che vedo affiorare molto spesso dal loro subcosciente inconsapevoli aneliti e interroga– tivi ché confessano il tor'.m.ento del dubbio, e ricordo che Anna Kuli.scioff, nelle J.!ltime,· lucidissime 01:e, disse di sentire una grancl.e curiosità. Comune, ·ripetò, può ben darsi dre, al pari di Marx, si P(!SSa considerare, pur nell'orbita dell'ortodossia so– cialista; la Sorte dell'uomo circoscritta alla crepuscolare avventura terrestre. . ' Nes-s'uno, d'altro canto, vorrà ueg-are che se l'uom.o. umiliato a mezzo o strumento, può facilmente crea.r.s,i degli idoli nelle cose o nei simboli ai quali viene su– bordinato, nella sua superiore dignità di cittadino n,on potrà che cercare più ih alto - oltre se stesso - il proprro valoré e la propria misura ideale. E in questa ricerca tanto più comprensibilmente gli accadrà di in– contrare Dio, che - almeno dal punto di vista c0ncef– tuale - è la sintesi di tutti i! valori spirituali, per lqrp necèssità- universali ed eterni. (Diciamo dal }i)Ulltodi vista concettuale e ci si- comprenda: la fede, infatti; che è esclusivamente ispirazione e ha uh carattere tutto interiore e magico, :non può esse1"e teoFizzartaY. Per concludere, mi seml>ra lecito e serio ass1:1mere almeno questo : il s~ia:listno, in quanto stimola e svi-

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