Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 3 - 31 gennaio 1946

·CRITICA, SOCIALE 4l Messa ai voti, essa rocoòlse l'adesione dei compagni oro. Ales., sandro Bocconi; on. Angelo Còrsi, avv. Giuseppe Faravelli, Virgilio Luiselllii e Ivan Mal!l!eo Lom.bardq. « Il Comitato Centrale del Partito Socialista Italiano, udita– la relazione della Segreteria su le dimi'Ssi.oni presentate dal segretario e dai vice-segr-etari d·el Partito: ·. · rileva che esse esprimono nel loro fotimo sern;o, ed oltre Ogllli riflesso personale, la crisi di, sistemi• e di idee che do– mina il Parti,to e che si. è riperoossa sulla sua autoriià e sulla sua già ampia· influenza politica; afferma che la arisi non· può' essere r-iiS>O-lta ed eliminata. se non portandola alle sue ·oondusioni logiche ·e ris.olutive, e ri,prendendo quelle tradizioni democratiche che furono e devono tornare ad essere la forza,' ed il presrigio del Partito; - dichiara che solo dalla convocazione del Congresso nà.' zi-0111ale dalla sua 60wanità sarà chiuoo questo periodo di incertezze ed il Partii.o riprenderà il suo ~lt-0 ed i, sistèmi di democrazia ai quali- - come -collettività e conie. attività personale d"?i suoi uomini più rappresentativi - sempre si uniformò, traendone prestigio neUe masse e nel Paese. In ispecie considera urgentilssim:o: · a) ché la oosiddetta pòf,·tica fusionista, 1e sue premesse dottrinarie, le sue o<msegu<'!ntiincongruenze, e le inevitabili reazioru e confusioni ,che ad 'èssa ·hanno fatto ~guioo, ·si-ano· giudicate dal Congresso e· dfohiarate ·oontrarie a, ·metodi ùl al pensiero del Partit,o Socialista', che è chiamato partiool~r– mente in questo momen:t,o ad acoordi chiar-i1,leali, éon le de– mocrazie, éd in primo 00111 il Parri:t,o Comunista, sulla base di precisi programmi pratici e n,on di confuse astrazionu o di divagazioni avven!i'ristiche facilmente sospettabili, ili in– trigo e di sop,raffazione, suscitatri-ci di gelosie e - oome la. realtà sta d,i'mQSkando ~ dannose a quella oordi.ale schiet· tezza che è la base fo.nd: ameni,ùe di Olllflioonco-rde arion-;,; b) che g.Ji a\teg,giamenti .tattici del· Partito sian,o da que• sto strettamente controllati, e diretti traverso· il consapevole, allento e cauto. esercizio della -sua sovranità, sottraendoli a marniil'estazioni_personali e diSO<ri:entatrtci, .che espongono il Partito a reazi<?ni non oonformi al suo decoro poHtloo, e nel giuo.co tattico fanno incassare al Partito soltanto i· danni; rioon9sce e dichiara che nella sovrana decisione del Con. ~esso e nell'ordine che esso affermerà ril'>iedono i soli mezzi per rinvigorire l'unitÌ/, Ìl[)terillaora disorientata e Ja cui 'disci– plina sarà rico.;titnita ·soltant,o dalla ·garàJJzia d{ Ubertà e di rispetto a tutte le tendenze racoolte nel reciproco esercizio dei, procedimenti democratici; ' · ed è _sicuro che ,j,} rìpri-stin-0 di questi si-sterni democra· tici to.-nerà a costituire la guida e la forza delle .masse _ita; liane e dell'azione socialista ». , Aspetti att~ali_ del movimentò socialista La posizione dei partiti proletari, .. La Rivoluzione russa l).a segnato una svolta deci 0 siv.a nella storia del movimento socialista. L'assun– zione ,del potere politico da parte di un pa,rlito, che dichiarav a di rappresentare la classe operaia e in– staura.va in. nome· dli questa un regime nettamente soci alista, ,offriva la d-iniostrazione pratica che il so~· ciali-smo non era nè un mito ·nè una utopia, ma una· · realtà possibile. Questa· realtà, come si e,ra attuata in , Russia, poteva attuarsi alt!'QIVe. La posizione dei:'partiti, ché assumevano di rappre-· sentare ·Ià clas·se operaià, si capov,olgeva: da pàrtit'i di opposizione divenivano par.titi di Governo, anche qmµ1do restavanl()I alfa opposizione: sentivano che dia un momento all'altro, pér un~uccess.o elettorale o per un movimento rivoluz-ioriario,_sarebbefo stati costretti a,d assumere il potere, sia nello Sta.to sia nella società civile, e che dovev~no subordinar·e quindi i !,oro atteggiamenti e la loro stessa propaganda a questa necessità. · · · La minoranza battagliera più è lontana , d.al- pote,re e più può fare sf0gg,io di retorica: quandlo sta per afferrare il p,otere deve rinunciare alla retorièa o alla demagogia che dir si voglta, e porsi probl;mi concreti,• do~andand0, ner l'Omeno a se stessa come eca GJnoBianc è possibile risolverli in quella ,determ~nata_situazione. Per i comunisti e per i !>ocialisti l'adleguarsi a que– sta nuov.a funzione è ri1,1scito particolarmente diffi– cile·: il fascismo li av eva r idotti al'la loitta clandestina Q all'esilio, e il crollo à.el fascismo li ha sbalzati sen– 'z'altro al p,olere, sia ·pm:-econ .altri partiti e con obiet– tivi minori. Che si cerchi ancora un oirienlarne.1to e , · che p·ermàngano in s.eno a ognuno dei due partiti profonde ,differenze dli mentalità e d,i atteggiamenti non 'è cosa s.trana: meraviglioso sarebbe invece che ' questo nuovo ori'entamento, ispirato al s·enso delle responsabilità storiche di quest'ora, fos·se senz'altro raggiunto. I comunisti, con la .disciplina di partito che li ca– ratterizza, dissimuJ.ano l'esistenza del dlisorientamen– to: il partito co'!l1unista, con il suo « central'ismo de– mocrat,ico », non fa trapelare !'in-terno contristo fra i diirigenti, che sentono la grave responsabilità ·di questo mçimento critico, e i gregari plti oscqri, che as'P'e,ttano ·con imrp,azienza, dall'abilità dei loro capi, · il miracolo. Il loro recente congresso può essere esal- · lato come una dimostraziione dli forza grandiosa (in– dice: quasi due milipni di iscritti) e di maturità per il sano realismo d[ Toglfa-titi, di Longo, di Negarville . e dii altri oratori; ma è -innegabile che a noi vecchi, ·abituati agli appassionati dibattiti, quel Oongr.esso ha dato la sensazione di- una quasi accademia, per il succeder-si di oratori abili e.compassati, che non vo– lev'ano passare oltre certi limiti; ed è altrettanto in– negabile che la massa degli adlerenti si attendeva e si' atten~e ben dive,rsi accenti di lotta; la proposta de.I p·erm aner e di un b,J,occo di tutti-i partiti aderenti ai Ooonit, a.ti d [ Liberazione' Nazionale pev le prossiime , elezi9ni alla Costituente aUa massa deve essere ap– parsa una mossa tattica abile; nia poco soddisfacente. _Per' !i socialistì, abituati a discettare -anche troppo d1 tendenze, chiamate riformiste e riv,oluzion@rie con una ,terminol 1o·gia e una mentalità rispondenti a si- . luaz-ioni oramai superate dalla storia nel suo fluire., la crisi d,i 01'ientame1,1to' .e di a,deguamento risulta in~ · vece m~.nifesta .._Al l:3 perif eria non si riesce a capire bene cm che s1 d' lscu .te a Roma i,n semo, alla Dire– zione, al Consiglio Nazi!o,nale, al Comitato Centra.le; ~ Roma si.sente il .disagiò; e in provincia si ìnvòca 11 Congresso, lamentando che m1a111chino direttive· le· quali interpretino le necessità imperiose di quest.a ora, e che manchi altresì un uomo, o un 'gruppo ca– pace di una sintesi unificatrice. Si ha in p~ovincia la sensazione çli- un.a sterzata a sinistra versò· la fu- - sione con i CJomunistJi,s·eguìta da una ;terzala a de– stra, q_uando si offre la mano-agli azionisti ramo sec– cio,di un inte.llettuaJi,smo reso st,erile dal dista-eco daL !a classe op~r.aiia; ai ~epubb,lièani, in gran p,arte chiusi 111 una_tr3cd1z1onedi mtransigenza;·e ai dlem•ocristiani. A Roma_e in provincia si spera e si confida molto di aver l'aiut-o del signor Medio Ceto, inorganicio coa– cen•o delle ,debolezze ifaliane e fecond!a 0 elatina dei bacilli del fase;ismo ~ del qualunquismo. Que,sta « ten– denza» verso Il Medfo Ceto è indice anche essa di di– :-orìe,!ltamento, ,~i ·inadeguatezza ai compit;i dell'ora, di mtenore sfid1Uc1anella effettiva capacità-della classe operaJa; toglie soprattutto il mord,ente e la forza àt– trattiva de.Ipl;lrtito socialista nei Confront,j della classe operaia 1 c!1e è la forza di_namica per la realizzazi,one del so?1ahsmo, senza, possibilità di surrogati (1}. Voglia o_no,. I.a_classe operaia è oggi la responsabile· d_el_l'avvemre 1tahano:· ,ogni sua immaturità è incapa– c1ta -~on varrebbe a sottr~rla al suo destino d~ pren– dere 1~potere: può commettere delle idiozie, 6ome le .c?.mm1se dal i91~ al 1921, e fia_ir p,r,entlere il potere alla p1_ccola ~orghes1a , qualun_qmsta ò neo fascista: il trionfo di questa mala genìa sairebbe .solo una paren, . (r) D'ac cord0 in tutto il resto col nostro egregio compagno cbe d_ice ~ I.to ben~· c.ose già aq;:ennate da noi, non siamò d'accordo c.01;1 lui U l q,1:1"esta s~•a, f~rse Pii! apparente che reale, svalutazione dte1 cosi . detti e me~1 ceti l). c-he sono po_i, per la più grran .parte, l~vorat~n anche essi, I.a: cui collaborazione è necessarja per l'attua- - z1on; d1 un regime collettivista di produzione. Resti però ben. chiaro . ch_e, a nostro avviso, l'attraziOne dei ceti m<"di non deve esse~ o~ra _del Partito, che. adatti alle esigenze e ment.alità torò il pro– prio programma, con pericolo idi snaturarsi, m,a dev'essere opera del proletariato,. che facci.a sentire ai « medi ceii • la fondamentale '?JWunanza di condjzioni, di interessi, di -aspirazioni, che gli faccia 1~~a sentire che s_on prol{tari anche lorò,, sebbene sotto abiti ,d1v~rs1, e debbono logicamente. formarsi anch'essi mentalità prote~ tar.1a e socialista (Nnt.a d,ella ç. S.).

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