Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945

102 CRITICA' SOCIALE ramente l'aUività dell'organii:zazione s~ndacale C:Pe-. . raia. Culturalmente e .psicolog1camen_te· Il proletaria-I? è giunto ad un'altezza molto superiore ~ quell~ d1 venti anni or sono. Occorre che a lato d1 q1!-esh re– quisiti, il lavo-ratore acquisti •capac_ità· tecmche ed amministrative, per far fronte alle esigenze della mo- derna produzione. , . . . Non bisogna però dimenticare che, s~ 1~ventenmo fascista è sta to di 1;astr.oso, da.' punto d1 v1s-ta morale e politico, e p.on per gli Italiani ~-o-l~mente, J?,el set~ •I ore dell'organizzazione dei mezz~ d1 prod_uz1on_e.s~ sono conseguiti progressi notevol~, ed anzi d~Cl§!Vl per la vita d ell~ Nazi?ne_. L'ampl_1ament,o, ed Il pe~– fezionamen.to dei mezzi d1 produzione J:ia_nno « sensi– biliz zata» l'i nd:ustvia moderna. Il tecmc1smo ha _or– mai il pieno sopravvento, sia. nel settore produttivo sia in queUo amministraU-yo. . Per l'industr'ìa italiana bisogna registrare e te~~te coqto delle deviazioni, prodotte da.U'i_nf~usta poh_t1<:a deH'iautarchia instaurarla ·come mezzo d1 predomm10 imperialistico'· da conse,gu_ire..atka".er~o la guer~a. _ Bisogna che l'industria l'lahana sia m grad,o d1 ri-– .sorgere con possibilità di allinears~, con. su~cesso, all'organizzazione esistente nelle vane nazt0m euro- pee ed ext-ra-europee. . . . . Gli operai d•evo~o co~pren_dere, c!1~,_a1fim d_1una p-olitica sociale nvoluz10na.n_a, e rnd~spensabt!-~ Ja. parleci.pazione e la ~ollaboraz1?~e degh elementi tec– nici, che una inconsiderata pohhca strettamente_o_pe– raistica potrebbe ributtare sotto l'influenza degh im– prenditori. . . L'organizzazione sindacale operaia ~e".e sottrarsi all'a,d,empimento di compiti di .portata hm1tata e con– tingente per attrezzar:si ~d. a.ffroi:itare i complessi e delicati problemi produttivi che impegnano le capa- cità tecniche degli individui. . _ . . . . Comunque possa •essere 1·0 st~tuto g~und1co dei Go~– sigli ,dli Gestione, l'orgamzzaz1!:me. sindacale operai~ può opera.re_ in m:odo ~he, ess_1di:venga_n!)·st_ru_ment! veramente rivoluzwnarì a1 fim della ab1htaz1one dei lavoratori alla conduzione delle aziende. Necessita pertanto· rche l'organizzazione si~daca!e operaia intend1a la portata veramente rivoluzwnana dei Consigli di Gestione nel sens,ç, ch_e a. lato. d_e)l~ capacità politica i, lavo:~tori abbiano l~- pos_s1b1ht_a di• add·estrarsi per acqms1re quell~ c~gmz10nr_ ~ecm– che ed amministrative che sono mdispe_nsab1h. pe~ intervenire coscientemente nei complessi e dehcatl problemi econ,omici e produttivi. . Adriano Tilgher scrisse che il secolç>vei:ites1mo era quello della tecnica.i Abbandonato ogn~ facile de~.ago. gismo, compresi -di -questa inderogabile necessita ed ammaestrati ,d,aun passato che deve ancora durame_n~ te essere scontato i dirigenti sindacali responsab1h · devono predispor;e i piani organizzativi ai fini della partedpaiione delle forze del lavoro alle_ respon_sa,– bilità dell'an,d,amento della vita econ-0mico-produtt1va della Nazione, UGO STOCCHERO ,l Il dis~ervizio postale continua a!d esse, e · causa di grande ritardo nella consegna della nostra rivista agli abbonali, a qualcuno dei quali pnzi più d'un numero non è ancora, arrivalo. Ripetiamo che provvederemo .a,d 11nnuovo invto a coloro che, avendo regol,armente pagato l'abbonamento, ci segnalel"anno quali sono i 11111meri che non hanno ricevuti. Frattaiito pl'eghiamo i nostri amici affezionati 'di non lasciarsi scoraggial'e da questo disservizio, e d'a questi ritardi e indul're ·a non rinnovare l'abbona– mento. Noi abbiamo btsogno di ·sentire intorno a noi l'affetto solidale dei__yompagni per essere S'fimolati a cercare di compiei-e sempre meglio l'_p.ffìcio che ci siamo assunti. Saremo anzi grati a quei compagni' che QOrl'anno inv.iare ·sollecitamente il loro a-bbona– mento per il nuovo anno e anche più grati a coloro che, oltre a rinnovarci l'abbonamento, vorl'anno pro– curare nuovi abboruati. Ripetiamo che · abbiamq disponibili, per (JJVerlefaUe ristampare, sufficienti copie anche dej primi numeri d'a mandare· a co/01;0 che, p1;endendo l'abbonamemo, desiderassero di ave– re la co/lezi'one completa della rivista. A_ proposito degli ispettorati del lavoro In dne scritti recentemente aµparsi 'sulla rivista Stato MÒ J.erno, Nicola Russo si occupa degli Ispettorati dell'lnd~stria e del Lavo·to·. I motivi· a· cui si po-s-sono·ricondurre le argo– mentazioni e le tesi .sosienute 'dal Russo, in detti articoli sono sostanzialmente. due. L'uno si riduce ad una più o meno aperta apologia di deti. lspènorati, l'altro tènde a dimostrare l'inoppo•rtunità del provvedimento adottato nei loro con• fronti col D. L. 10- agosto 1945, n: 474, H qua,le, in conse• guenza dellò sdoppiamento del preesistente Ministero del– l'ln'dustria, Commercio e Lavoro nei due distinti Ministeri dell'Industria e Commercio e del Lavoro e Previdenza So– ci~le, ne disponeva la scissione in due organi distinti: uno alle dipendenze dell'uno e l'altro alle_ dipen~enze delFaltro Ministero. • È giovevole, sembrami, che le due tesi vengano 1nantenute ben d:istinte ed esaminate separatamente. ' Il. car'fttere fasoistn degli. lspettoràti. Su questi hpettorati ritiene il Russo che sia opportuno• « sfatare la impressione che in molte person<) si è radicata ~he si tratti di un ente "fascista" » e che a tale uopo basti « tenere pn;sente che la loro istituzione risale ad ·epoca pre: cedente alla grande guerra 1915-1918 e che le più importanu disposizioni sull~ tutela del lavoro, nel senso più .l8Jto della pacola, risalgono ad_ epoca precedente all'avvento del fa. scismo ». lo sono dell'avviso che non si tratti affatto di· una mera « impressione »· e che a sfatarla non bastino le ragioni sud-. dette. Certamente l'atto di nascita delLa legislazione sociale italiana non risale all'epoca fascista, nè si -deve ore.derc che ~ tutto quano in materia di legisla-~ione sociale t ~tato disposto dal cessato regime, sia, per il suo vizio d'origine, senz'altro da abolire. Tutti sanno che sotto ~a.pressione della classe lavo-ratrice, e .talvolta per fini; demagogici, il fascismo,· pur negando o'gni lihertà sindacale e distruggendo tutte le orgà- _ . nizzazioni dei lavoratori, dalle Commissioni- i,nterne sino ai liberi Sindacati, di categoria, ha adotlato una legislazione sociale che sarebb11 'nsano respingere in blocco e a priori·. È logico che, ad esempio, i lavoratori considerino la situa.• . zione contrattuale eredi-tata ,dal fascismo• non come un fa.-. dello -da rigettare, bensì come un punto di partenza J?.er le ulteriori richièste e rivendicazioni.· Ma ben diverso è l'atteg– giamento eh.e la claise lavoratrice_ ha a~sunto all'atto stesso della liberazioqe, e tuttora mantiene, nei confronti delle vecchie Confederazioni e, in generai€\, di ,tutto l'apparato sindacale-co-r,porativo che nel determinare una tale, situazione' aveva avuto una parte tutt'altro ·che trascurabile. -Lo stesso discorso vale ne.i confronti degli Ispettorati. Evi• dentemente, trattandosi di organi, statali, la loro sorte è legata al· rinnovamento che, gradualmente,· verrà ap,portato su tulio · l'apparato burocratico , ìsti-tuzionale e amministrativo, e la cui conclusione è' demandata agli istituti e ai principi gene,· rali che, anche fa questa materia, verranno sanciti dalla Co– stituente. Per .queste ragioni essi non hanno avuto ancora la sorte a cut sono andati incontro i sindacati e le corporazioni, già liquid'a1i. . ' . Anzitutto non. è sufficiente il fatto che gli- Ispettorati ab- . biano avuto origine da una legge ·prefascista per çonèludere che essi no·µ hanno avuto parte alcuna nell'apparato sindacale corporativo fascista. È vero invece che gli ls.pettorati corpo– rati,vi furono strumenti della politica COl'[)Orativa effettuata dal governo _fascista e che, come Ispettorati del Lavoro, salvo la mutata denominazion_e, tendono oggi a conservare, non soltanto le vecchie funzioni (e accetto senz'altro che queste abbiano un ·notevole valore dal punto di vista sociale); ma anche gli organici, le prerogative, i poteri di cui hanno fino a ieri usufruito. In pìù vanno aggiunte due cose: 1) che non sono stati convenientemente epurati; 2) che aspirano ad una incoilitrastata conservazione della loro sltuttur;i, npnchè ad vna maggiore auto110Jl).ia; Su quest'ultimo punto merita rileva.re come quegli stessi istituii che si richiamano alle -proprie :incontaminate origini, per negare di essere stati fasci6ti, contemporaneamente si smentiscono q~do chiedòno di riavere quell'autonomia che il governo fascista, incor,porandoli neJ Ministero delle Cor, 'porazioni, aveva loro. wttratto. Evidentemente (pur :ci.conoscendo il notevole ausilio. tecnico

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