Critica Sociale - XXXVI - n. 17 - 1-15 settembre 1926

Lasc·t o 5 ehi avi ·ritiCa • oc1a e RIVISTA, QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 24 ·- Semestre L. 12 - Ali' Estero: Anno L. lt.' 30 - Semestre I,.. 15 DIREZIONE: Milano.- Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: V_ia Omenoni, 4 - Milano Anno XXXVI - N. 17 Il Numero separato L. UNA , ,1 Milano, 1-15 Settembre 1926 SOMMARIO POLITICA E ATTUALlTA': ...al/' idillio d!i Thoiry (Rabano Mauro). Nel l'artLto 8ocialistà austriaco. Il progettq d,i un prograinma: IV . . I compiti ·immediati del parUto upera·io sociaUsta. STUDII ECONOMICI E' SOCIOLOGICI: I fattori principaU delle «rfforme agrarie-. -- II (continuazione, v. 11. precedente) (Dotb. Olindo Gorni). RaccogUmento annonario (Giuseppe Garibotti). · FILOSOFIA;.LETTERATU'RA, FATTT SOCIALI: Oarlo (Jattwneo. e ii suo materiaU8mo storico (Alessandro Levi). · Il primo roma1lzo di (JugUelmo Ferrero (ellea). . PubbUcazioni pervenute in dono. ... ·atl'idillio di Thoiry grave, ma una crun fisiologica cli' sviluppo; uno sforzo, che si ignorava, per la rifol"lna .della Società delle Nazfoni, in Renr-40 parla– mentare democratico; una inconscia rivolta della plebe delle Potenze contro l'oligarchia delle Potenze ottimate. L'Istituto ginevrino ne poteva anche morire, se la sua complesf-lio– ne fosse troppo gracile per sostenere la rinno– vazione; ma fino a tanto che il proct'NHO durava, era stupido disconoscérne la natura e i fini, e non seguirne, dal punto cli vista della ·pace e del progresso sociale, con tutta simpa-· tia i difficili sviluppi. · · . Anche osservavamo che al di là dello inci– dente, cagfonato dal precetto, sempre ancora .s11perstite, dell'unanimità dei voti, mediante il quale un originale, un outsider; poteva sem– pre mettere in scacco la volontà .cli tutte le Ci sono C< tragedie )) a lietissimo fine. Ciò Potenze, era la forza cli attrazione della Sò– no:n. è. in -retorica. Ma è-in politica. La « tra- cietà delle Nazioni che avrebbe finito per trion- gedia di Ginevra)) dello scorso marzo ha avu- fare. . to iL suo epilQgo felice in settembre. Ricorda- La Germania, offesa, non e8itò un m'omen– te? Nazionalisti .e massimalisti si rubavano il to mai a confessare la sua fermissima ,01011- tono e gli argomenti per gridare a tutto il tà di partecipare in qualnnque tempo alla mondo che la Società delle Nazioni era in cri- Sodetà delle Nazioni, ove le fosse riservato si di morte. Ugualmente gli « Accordi di Lo- un posto conforP1e al suo grado. I suoi impe– earrio )), morti prima di avere vissuto. La Ger- gni contrattuali con la Russia dei Sovieti sfi– mania, tirata con dolci parole a Ginevra, vi davano la più sofistica delle analisi diretta a 1?ralasciata, beffeggiata e oltraggiata, sulla so- stabilire una diminuzione cli indipendenza del– glia della Società. Un picciolo David brasilia- . la Germania di fronte agli obblighi dei soci no aveva avuto ragione, col suo piccolo veto) della Lega delle Nazioni. La Russia era_ co– del Golia teutonico e dei suoi possenti corifei stretta ad annuire. E perchè non si intende e garanti. Un 'impotep.za che era uno sfacelo; che un alleato possa essere contemporanea– un'impostura <!b,eera un'abiura. La Società mente alleato della parte avversa,. si doveva delle Nazioni,. creazione arti:fiziosa di tiran- inferire _che, in fondo, anche per la Russia dei nie ehiuse, non poteva tra,sformarsi ;. non po- , Sovieti la Società delle Nazioni non ha ·più tevà accogliere i vinti. Versailles imperava ed quel carattere esclusivo di organo degli impe– avrebbe imperato fino alla nuova guerra o al- rialismi dell'Intesa rivolto contro lo Stato co– la prossillla rivoluzione, a piacere, secondo il . munista, che poteva avere avuto alle sue ori– gusto, lo stile e le speranze degli osser-vatori. gini, quando veramente era soltanto il « Sin– La « tragedia di Ginevra)) era il macello delle dacato delle Potenze vi_ttoriose per l'esecuzio– illusioni democratiche e socialdemocratiche. ne dei Trattati in odio ai vinti )). Da tutto ciò Non restava che arrendersi alla realtà: un tiravamo la, conclusione che la «tragedia)) non complesso di cose insanabile; aggruppame~ti era che al primo atto; che gli impazienti di di Potenze ostili in conformità cli quel con:fht- catastrofi prestavano troppo credito ai loro de– to. L'alleanza russo-germanica da una parte, ~ideri · che le cause profonde germinatrici del– la Francia e l'Inghilterra coi loro vassalli dal- la pac~ erano appena entrate in azione contro l'altra. Il centro e l'Oriente di Europa contro le avverse cause profonde che spingono alla l'Occidente, mentre la Società, in luogo di continuazione della guerra; che bisog1i.ava at– acquistare affigliati, a,d ogni convocazione ne tendere con fiducia, ed, attendendo, ·agire co– perdeva qualcuno. me aoiva la Internazionale Sodalista: per rin- Allora noi con mplta prudenza osservammo 'forza~e le prime, per paralizzare_ le altre. ché i cognati buoni apostoli - della re?'zione . e d€illa rivoluzione - correvano, oongmnta– mente, troppo le poste; che troppo guardava– no all'effimero e nulla· al permanente; che la 00~ @ifml~~a bensì una crisi e Sei mesi sono trascorsi, ed il contrasto sor– do e sotterraneo è continuato senza un giorno di tregua. I nazionalismi politici. soffiavano

RkJQdWJsaXNoZXIy