Critica Sociale - anno XXXVI - n.11 - 1-15 giugno 1926

CRITICA SOClALE 167 IL CIRCOLO VIZIOSO Qu~ll? che accade ora in Francia è talmente ca– rattE;nsti~o --:-e talmente _ammonitore - che può servire di ch1~ve per dcc1fra11e tutto il problema del presente chsag10 europeo. . Con_ p~role chiare e ~revi l'attuale situazione fm~nz_1an~ ?,ella Fr8:ncia si può rappresentare cosi: 1! Mm1stero Pomc_arè trovò un bilancio in pareggio ~ppa_renle, ma m realtà squilibrato, per– c!1e !lel b1lanc10 _statale ~on era~o i_ncluse le spese nc~ieste dalla ncostruz1one dei Dipartimenti jn– vas1: spese che per molti esercizi futuri sono cal– colate_ m quattro mili~di annui. Si sperava che le pagasse _la Germama. Quando fu evidente che la Germama n~m pagava, o pagava in misuta di ~ran lunga _mmor~, ~ che in ogni caso il pro– ' ento delle nparaz10m tedesche doveva venire ri– servat? a~ rimborso dei debiti esteri, diventò ne– cess~no mcludere quei quattro miliardi nel bi– lancio. _A ciò provv~de Poincarè, fronteggiando il n_uoyo mgente passivo con l'aumento di due de– c1m1 su tutte le ~mposle in vigore. -E il pareggio vero parve raggmnto. Ma rag$iunto _non fy. ~ l'attuale capo del Go– wrno, Bnand, s1 trovo d1 fronte ad un nuovo di– savanzo,. di b~n tre miliardi: ai quali rimediò coi provveù1menti, votat i in questi primi mesi del 1_926dal ~arlam~ n.to, ~ai quali si aspettano prc- · c1same~te 1 tre m1_liard1che mancano. E così, po– c!1e sell1mane fa, 11Governo annunziò alla Fran– ~ia e al mondo che le finanze statali francesi sono m perfetto equilibrio. , Oh so~pre~a ! Oggi, dopo meno di un mese dal- 1annunzi?, s1 torn~ a parlare di un grosso deficit· nel prossimo ~se!:c1_zi<\ e della_ neces~ità di spr<'– mere ancora d1 pm 1 gia esausti conlnbucnti Per– chè '? Pe~·chè q~esto_costante rinnovarsi del1o·spel– lacolo d1 _u~ b1lanc10 che non può restare se non l)er brev1s~1mo t:empo in istalo di saluLe e, ap– pena raggmnlo 11 pareggio lo perde senza che le entrale diminuiscano? ' Il motivo di questa instabilità del bilancio è molto semplice: essa è una c"onseguenza diretta e necessaria della instabilità della moneta. · Il _bilancio francese comprende, nella sua parte passiva, una somma di circa nove miliardi che rappresenta il costo della burocrazia stataÌe il complesso degli stipendi attribuiti ai dipiencl~nti dello Slato, funzionari e imp~egati nel momento in cui quel bilancio è formato sull~ carta. Passa ~upponiamo, un paio di mesi da quel momento.:' 11 franco ha continualo a percorre1,e una curva disce~dent~, è ri_nvilito, ha ~i!Ilinuila la propria c~pac1tà d1 acqmslo: · quel milione, a un dipresso, d1 persone, che compone la massa dei cittadini francesi viventi in margine al bilancio si trova a non poter più far fronte ai suoi bisogni in causa dell'aumento del costo dell'esistenza,· dovulo al deprezzamento della moneta; quindi 1:eclama e (con la forza che le· dà l'imponenza del numero) ottiene un aumento di stipendio o di caro viveri. Questo aumento, anche moderato, moltiplicalo per il milione di individui a cui è concesso, forma un nuovo onere di miliardi, che non esisteva al– l'epoca della formazione del bilancio: e il pa– reggio va in fumo. Ancora: in seguito agli accordi rec~ntemcnle · conclusi, la Francia deve pagarie ogni" anno co– spicue somme, in dollari e in sterline, ai suoi cre– dilori anglosassoni. Queste •somme sono calcolale in 'bilancio in franchi, secondo il prezzo rispel– livo del dollaro e della sterlina all'epoca della impostazione delle somme stesse. È ovvio che quando, un po' più tardi, il dollaro e la sterlin~ sono cresciuti di prezzo, le somme previste non Bibliot~~~iffl:51 t!fhfn~tstare la quantità necessaria, e che quindi un'altra delle poste del passivo è nel bilancio, inferiore alla realtà. ' Infine, lo scadimento della moneta agisce in un altro modo ancora sulle cifre del bilancio, perchè lo ~talo, oltre al pagamento delle quote di interessi e d1 ammortamento dei debiti esteri deve versare all'est~ro cospicue somme per i suJi acquisti: acl es•e~p10, per !'acq1;1istodelle !!1-aterie prime di cui abb1so&nano 1 suoi monopoln. Le cifre previsle per .t~li com:pere - da pagarsi in divise pregiate -:--risultano. m~deguaLe quando <.ruestcdivise rin– carano. Qumd1 la necessità di aumentark di mano. in mano che il franco scende. ' E_ così si forma e si chiude il circolo vizioso.' Il ribasso della moneta nazionale fa rincaraf\e il costo della vita, e provoca la necessità di accre– ?oe~e gli stipen~ii. P 1 er accrescere gli stipendii è md1spensabJle imporre nuove Lasse. Le nuove lasse inaspriscono i prezzi delle merci e dimi– nuendo la potenza d'acquisto della ~on~la ne agevolano la caduta. ' Ab uno disce omnes. Il caso della Francia è quello di tutti i Paesi a moneta instabile. I ·quali non romperanno il circolo, vizioso e mortale se no~ saranno capaci di un g~sto vigoroso, ahzi, eroi~~: q~ello d1 tornare al tipo aureo, dopo es– sersi mtes1 e~ accorda~i per rinunziare alle spese syperflue e_1mprodutt1ve, per mell:iersi sul picrlc d1 casa e ricostruire seriamente le ricchezze di– stru~Le dalla guerra. . ~1sgr~ziat~mente, si di~·ebbe che quesli Paesi s1 siano mtes1 ed accordati non per -avviarsi nel la slr8;da del_l~salvezza, ma per battere quella della rovma. D1 fronte alla minacciante catastrofe :eco– nomica, si lasciano guidare nella loro condotta da preoccupazioni essenzialmente antieconomiche. Un gran numero di_Slali del continente eùropeo ha n:ies~o alla propria lesta dei generali o dei ma– rescialli, per acoentualìe la prevalenza del fal– lare militare o politico su quello economico: la Spagna, la Grecia, la Rumenia, hanno a capo del Gover1:10un generalic, la Polonia l'Uno·heria la Turchia un maresciallo (finchè r~sta a°Costahti– nop_oli, 18;Turchi~ è uno Stato europeo). Gli av– vemmenh svollis1 nella sessione di marzo del la Società delle Nazioni hanno considerevolmente ~cosso il. prestigio ~i q~e~l'istituto, e le speranze 11;1 _es~oriposte dagli am1c1 della paoe e della con– c1haz~on~ europea. Il disagio economico e mo– netano e buon lcrrieno per la coltura dei moti poli~ici: senz'.1 il ~ibasso dello zloty, che eccitò 1.~~fa?occupaz10ne m Polonia, il ristagno dei traf– fici, 11malcontento della burocrazia la necessità cl~ nuove_ forti imposte, la rivolta c'apitanala da P1lsudsk1 o non si sarebbe v,erificata o non avreb– be, probabilmente, attecchilo. puos peus vult perdere ... Forse, questo yec– ch10 contmente, glorioso ma carico di colpe, gron– dan~e del _sang~,e e delle la_grime dei popoli degli altn conlment1 da esso asservili e sfruttati nel corso dei secoli, si avvicina alrora dell'espiazione. Gran parte della sua ricchezza e della sua po– lenza tu creata col sacrificio clella vila di milioni e_11:1ilioni di u?mini negri, cli u01n-ini gialli, di na– l1v1 americam, o cunati alla schiaYitù o stermi– nali per sete d'oro e per volonlà di dominio. Il c~stigo è questo, che con le proprie mani l'Europa distrusse, nella grande guerra, una frazione della propria sostanza, e l'altra sla distruggendo dopo la guerra, perseguendo follemente ideologie anli– cconomichc e criminose. La Nemesi storica non p_aga il sabato - ma paga iniallibilmcnle, e con gmsla moneta. ,v. .Al pross-imo numero: .L "LORO.~ANTIMARXISMO, di A. Labriola vivace e brillante polemica con i "seppellitori,. di Marx. •.

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