Critica Sociale - anno XXXV - n. 8 - 16-30 aprile 1925

' ' ÒR1TICA SOCìAtE 105 nale, esse aiuteranno il .movimento verso la for– mazione degli Stati nazionali. In vealtà il movimento socialista europeo si è appunto svolto in quesla direzione; ma ciò è ac– cadulo, fuorchè in Germania, indipendentemente dal pensiero e daH' azione di Lassalle, che furono troppo intimamente e connaluratamente tedeschi perchè avessero potuto agire fuori della Germa– nia. N e·ssun movimento :socialista,· dove ha potuto, siè accampalo contro lo S'.ato. Atteggiamenti di ri.: saluta negazione dello Stato esistente, una lotta di violenta opposizione allo Stato locale, i sociali– sti non condussero se non là dove lo Stato prese esso l'offensiva contr9 il socialismo, come in. Rus– sia. E come la lotta sia terminata, tutti sanno. Ma si può anche ammettere çhe, sui risultati di questa lotta, terminata col trionfo del bolscevismo, abbia esercitala la sua influenza sopralutto l'atleggia– menlo assunlo dallo Zarismo contro il Socialismo. Lo Zarismo fu stritolalo; ma _la particolare psi– cològia che il socialismo si formò durante questa lott~, spiega perchè esso trionfò in Russia come · bolsc_evismo. 11chet per avventura, cçmtiene qual– che ins~gnamento :per -le lotte che si ·combattono oggl in ltalia, dove il fascismo ha assunto verso Vide nel proletariato l'unica forz3i che .allo Stato avrebbe permesso di concepire pienamente la sua miss-ione. Le altre elassi, deviate da interessi par– ticolari, non potevano dare che una soluzione fra– zionaria e limitata del problema dello Stato. « La causa del proletariato. è in verità (egli çl.ieeva) la causa della specie umana, la sua libertà è la libertà del genere umano; la sua dominazione è la dominazione di tutti gli uomini ». Nel suo pen– siero, proletariato e moralità faceNano una còsa _ sola. !Yerciò ai socialisti del tempo nostro, _cheri– cavano Je loro previsioni da un diverso ordine di motivi, ed attingono ad una esperienza storica più concreta e ·soslanziale, Lassalle appare come una conferma ed una giustifièazione. Il socialismo nasce dalla volontà del proletariato di orga– nizzare una società secondo la sola ·maniera in cui gli è possibile gestire i mezzi di produzione, . cioè quella associala. Ma L,assalle ci assicura che quest'ordine sociale corrisponderà anche al mas– simo di moralit-à possibile fra gli uomini, e .quindi al tipo più allo ctì convivenza ·umana. Il valore di filosofo .e di giurista del l,assalle conferisce alla- sua tesi un grado di potenza, che può note::– volmente tranqmliare i nostri spiriti. Per mezzo suo .il socialismo '{J.iviené un fenomeno della più alta cultura e della pii.i. alta moralità raggiunte . il socialismo lo stesso atteggiamento che in Russia assunse 'contro di esso lo Zarismo. E chiarò che anche in· Italia si potrebbero avere conseguenze identiche; e· a risparmiarle al Paese provvede solo l'attuale alteggiamento delle frazioni dem<i>- cratiche del socialismo. · . , I partiti socialisti_ det vari Paesi hanno appunto seguito un orientamento, che in un certo senso si può dire lassallia-no, ma esso non derjvò dalla preoccupazione di seguire un particolare insegna– mento. Lo stile del Lassalle, la pi;eparazione in– telletluale di lui, le ..vicende istesse della sua vita rendevano poco probabile lo syiluppo di un las– sallismo fuori della Germania. Inoltre egli non de– sunse la politica, che egli dettava alle classi lavo-:-- ralrici, da un esame délle condizioni storiche en– tro cui si svolge generalmente ia lotta del prole– tariato. I suoi eranò consigli, che egli dettava ad . uso dei soli lavoratori tedeschi. l partiti socialisti degli altri Pae~i attingevano più immediatamente alla esperienza delle rivoluzioni liberali- e demo– cratiche di Francia ed Inghilterra, della vila de– mocratica degli Slali occidentali. Ora era appunto qu~sta esperienza che il· Lassalle utilizza va nel~ l'interesse dei lavor.atori tedeschi, suggerendo lo– ro una politica di partecipazione alla vìla dello Stato esistente. Se reviviscenza di lassallismo ci è stata, essa si è veritjcata come fenomeno stretla– mente· tedesco. Il collaborazionismo occidehtale ha avuta un'altra origine . .I aurès lo attingeva alle tradizioni della rivolu,.zione francese, alla pratica dei partiti rivoluzionari francesi sotto la monar– chia di luglio e il sécondo Impero. Lo stesso fun– zionamento delle istituzioni demoèratiche fornì la materia della meditazione dei partiti socialisti ne-. gli' altri Paesi, spingendoli a tentare le vie della politica collaborazionista; e su questa politica il . pensiero lassalliano :non ebbe maniera di eserci– tare_ la sua influenza. *** L'autore di Eraclito e dei Diritti acquisiti ha un posto tranquillo nella storia del pensiero contem– ·p9raneo; la circostanza che egli prese parte alla :formazione dei primo movimento operaio tedesco, lo ha fatto entrare nella storia del socialismo. Ma rispetto a noi, che siamo nati e cresciuti in un diverso ambiente e in un~altra tradizione, Las– salle ha l'importanza di un testimone e di un as- . sertore. Egli giungeva al socialismo, partendo dal– l'idea dello ::,tato etico. Concepito lo Stato come un educatore e un propulsore di progresso, egli Biblioteca Gino 1Bianco dagli uomini. ,'ARTUR,O LABRIOLA. Il socialismo di Lassalle Lassalle è, ,o, meglio, sembra essere il socialdemo– cralico tipico, nel senso che ~gli melte al primissimo piano della teoria e pr~lica s0_c~alisla l'azione· politica e legalilaria. Dalo che, ia questo momtfolo storico, anche noi socialdemo'cralici italiani, anz_i tutti i socialderùocra– lici d'ogni nazione, ci troviamp in questo stesso or: dine d'idee e seguiamo tale direttiyà tattica, potreb– bè sorgere l'idea di fare di f erd'inando Lassalle, in cerlo modo, il nostro capostipJte e santo protettore. In reallà però le cose non stanno affatto così. Fra questo nostro sociali_smo socfaldemocrati,co d'oggi e quello di Ferdinan(lo Lassalle corre un abisso, e l'a– nalogia fra la sua dottrina e il suo metodo e la dottnina e il metodo nostro è puramente superficiale, anzi ap– parente ed illusoria. Ed ecco perchè. · Secondo Las– salle ogni lolla per il miglioramento dei s~lari ed ogni tentativo di aumentare il potere d'acquisto attraverso la cooperazione di oonsumo è opera vana e destinata , al oomplelo insuccesso. Vi si oppone, ni,entemeno, che la « legge bronzea del salari,o »'. (Questa « legge bronzea del salario», sia· detto fra parentesi, fece già sor1;idere Marx, ed è un errore com– posito, risultando essa dalla mescolanza e contamina- . zione di due altre spiegazi(Oni, erronee anch'esse, della miseria operaia, e ci10'èla teoria della popolazione· del Malthus e la teoria dell'« armata industriale» di Marx; . Quindi, argomenla Lassalle, i_prolelarr, i quali uni– tamente agli altri nullatenenti costituiscono il 96 per 100 della popolazi,one, non debbono perdersi in siq1.ili vani ed illusori tentativi di uscire dal proprio stato di miseria. Essi debbono afferrare il toro per le corna, ottenere in primo luog-0 il suffrag_io universale, attra– Yerso questo la schiacciante- IT!aggio.!,'anzain Parla– mento, ed adoperare il Potere statale, ormai loro. per adottare serii e radic8:li provvedimenti atti a spezzare la bronzea legge del .salario. Ottimo provvedimento, sùggerisce Lassalle, sarebbe, pe~· esempio, che lo Sta– lo sussidiasse con convenien.~e larghezza vast~ Coo– perative di produzione, ponendo così gli orerai nella

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