Critica Sociale - XXIV - n. 24 - 16-31 dicembre 1924

\ CRITICA SOCIALE Se noi ·prendiamo la· fam:osa prefazione· alla « Cri~ tica· dell· 'E.conoril.ia · politica », oppure 1~ non meno famose u ndici glosse su Feuerbach, scovate ·dall'En– g-els, come egli stesso ci avverte, in un vecchio qua. dernetto f,ra le carte di M_arx, noi ci troviam,o su un terreno béri differente, çhe pon quello della altra ora accennata critica marxista deU'Hegelismo. Qui non c'è più il lVIafx·coìto in flagrante oolpa 'di orecchian: tismo e di 'fogér-ù.ùi non sospettata niàtserie. Esami. niàmo i p unti ·pfù. i i-lteressanti. . : · ·«La- struttura· economica deUa società, dice Marx neUa Prefazione alla •«.-Critica "dell'.Economia politi. ca », è costituita dall'insieme dei rapporti di produ.' zione, i quali formano la base ·reale su cui si eleva la su'perstruttura giuridica é- polftica,, ·cui corris~o.ndòho determinate form:e della co·scié'nzà sociale. Il modo di produzione della vita n1atei·iafo condiziona il. proces. so ·della vita sodale, politica e spirituale in· generale. Noii è Ja coscienza degli uomini che de.termina ·'il lo. r1)·e·ssere, ma, per converso, è là esistenzà sociale che determina la loro coscienza. Tràsf.ormanèlos1 le· basi econ-0miche della società, presto o tardi si rivoluzio. na tutta la macchinosa superstruttura dalla società». Quanto qui afferma Marx cosiituisce di- fronte ~ Hegel un vero e reale ·,progresso. • '_ Hegel sa benissimo •(basta leggere le sue·· lezioni 'sopra la cc Filosofia della Storia »)'che lé varie forme iri ·ClJ.isi :esplica la v-ita sociale sono tutte quante collegate fià: loro, sia dallo « Spirito deJ.rèpòca ,>,· in genere, sia dai singoli c1 Spiriti naztonali' )), Ma ciò che non gli passa neppure per il capo si è che esi. &ta m1 rapporto speciale di dipendenza fra eèonomia e diritto; economia e po.utica, economia ed àtte, eco. nomià' è rèligione, economia e scienza. Si b·i:i,di.Qui non è questiop.e di vedere se le idee· di Marx al riguardo siano. esattissime e felicissime, "t1oi .in ·genere vuoi nei: particolari, vuoi nella sostan. za, vuoi nelle espressioni ·verbali.· Si tr.atta sopra tutto di ciò, che Marx ,p,one e solleva qui UJ1 problema che per! Hegel .ancm•a ,·nòn esiste. Non es'ìste, nè c:;ottola fornfa piùttosto empirica e circòstanzia:ta ohe ha presso Ma-rx, n.è sotto la forma più pura e Più spe. culativa, ~ioè più peculiarmente filosofica, che ha per esempio presso uno Schopenhauer, un Cr-0ce, -qn Bergson. Ora niuno meglio di Hegel avrebbe oompreso la gravità della cosa. Infatti uno dei capi-saldi del suo p·ensiero, .sul quale· egli ritorna di c,ontinuo nel suo sistema, ·è che lo « stato di innocenza· n è infe.riore allo u stato di errore n. MegHo errare che essere nel vero e nel giusto inconsapevolmente. Dalla <1 sostan. za », cioè ·dal vero e dal giusto seguito p.er istinto; si passa, come ad un .gradino apparentemente i·h. feriore; ma in realtà superiore, alla <1 soggettività n~ che smarrisce i,l senso del vero e del' giusto ma segue· un pensiero ed una dir-ettiva cosciente, finchè in ul. timo la e< soggettività >> si riprende e si rédime e -si rimette anoora nella carreggiata del v'ero e· del giu. sto oon iii più, stavolta. la piena consapevolezza e cognizione di causa. (Qui siamo ancora nella Dia. lettica, nel giuoco della tesi, antitesi, sintesi.) Il caso di Marx trova un riscontro nel caso ana. logo di Locke, Berkeley, Hume, la. cui.i grandezza ed· importanza scientifica sta ·non tanto nelle loro dottrine come tali, che lasciano anzi molto da desi. derare, ma nel fatto che essi ruppero l'àlto -sonno de]Ìa • speculazione filosofica, facendole superare il punto morto in cui si era incagliata ed aprendole a colpi d'ascia la via verso un nuovi) inatteso av. yenire e verso orizzonti mai sospettati. - Biblioteca 'GinoBianco . Di sapore· .pitì -u·.speculativo·» ·che.-nmi la formu. lazione · del materialismo storioo .nella su citata pàfazionè"della (( Critica dell'Economia.» -seno al. cune delle glosse sul Feuerbach. Ecco, per ese~pi-0 la seoonda glossa, la quale dice così: « La questione, se al pensier-f:> umano competa la verità •oggettiva; non è ùna questione .teorica, ma una questione -prati.ca . Nella pratica l'uomo deve dimostrare la verità, cioè i-a :reàlltà e potsnza, la paJpabilità del suo· pensiero. n dibattito· bttorno alla realtà io irrealtà •di· un pen. siero che si. isola dalla pratica, ·è- ui:ia ·questione pu .. ramehte sè.ola~tica >>. · Q·ui è da rtpetere quar~to già si è detto sopra. Con. siderato in :;è quanto dice Marx non è ;altr~ che un 11 pl'ammatìstno n.· roz·zo e ing·e11u0. -Non è 'affatto ve. r,o èhe là verità e 'l'azione coincidano;. torrre :mostra di credere, tiarx. "'Anzi unà delle piµ. :ardue e più m·eritori'è fatiche dell'umano intelletto sta appun.' to nel superare é saper _supe'l'ar'e le pure esigenze– dell-'azione, ,eh€! ci inducono:;. ad accontentarci di . mezze veritt, in qua'l'.lto ques te ·mastino alla ·bi,so. gna. · Certo: la, sp~nta al -sape.re ·oe la dà· l'azione, ma poi il .saperf!.si rende autonom o; e guai se non lo fa! Ne va di mezzo la sua essenza, il SU<} onore. U,, Bergson ed altri <1 prammatisti n hanno scritto su tale arg-omentò __ pagine finissime.· Eccoi ora·; l'ottava glossa, cc La vita soci.~Je ;è ,.es.· senzialmente pmtiJc·a. T.utti i mjsteri çhe traviano la teoria verso ·il misticismo, trov.ane-Ja lor.o· solu. zione ,razionale. nelJa. pratica um~na e nella: com. prensione di queeta pratica»:· .. Anche questa glossa, al pari ·della p:receµ;ente, è discu,tibile. Infatti, disgraziatamente per. M~rx, pro. pri,o quei misteri. eh~ traviano .la teoria verso il mi. stièi~Ìno sono (neanche ·a .farlo, apposta!) giusto ap •. punto quelli che 1.ion trovano la loro s•oluzione razi,o. nale nella pratica uma1nà ~ nella oomprez:isione di questa pratica. Però .siamo sempre.. IL.Esatte o non esa.tìe, felici o nori felici_, che siano.. queste ide.e di Marx, esse ci trasportano su .un terreno dove .Hegel non era àmco.r.a'arrivato. . ,· . * * * E. adesso conchiudo. Noi abbiamo veduto, come Marx ignori le s,ottigliezze ed i mirabili rJsultati della più ecc;élsa filosofia. Abbiamo però veduto an. che come M~rx per _un altro, verso -si trovi in •una posizi-one do,ttripalmente più avanzata . di quello_ stesso Hege\ismo, che egli così poco capisce. Ma non basta. ];limane anco~a un'altra cosa da dire. Se si rileigono le pagine del noto opusco-1,o di Engels « Luigi Feuerbach e la fine della· Filosofia classica, tedE)sca » vi si trovano dette, sul conto di Hegel, ·della Fi,losofia classica· té'ciesca, e de1la Foi._. l0sofia m genere, cose dell'altro mondo. Basterebbe per tutte quella madornale affermazione che e< l'Idea· assoluta è ai,soluta sol.o nel senso, chE}egli- (Hegel) . non sa dire assolutamente nulla su d-i essa ». Tùttavia proprio nell'ultima ,pagina .Engels ne dice nn1:1,,o!.~e quasi quaJSi lo redime di ·'tutto il r~. sto del suo ·;;critto, il che davvero non è poeo. « Sul terr~no delle scienze storiche, la Filooofia in. elusa, (dice egli parlando· della Germania, ma· l'os. · servazione Vll,le per tutto 11 mondo), colla Filosofia classica tedesca è sparito· il vecchio spirito di· im. perterrita ricerca del vero; il suo posto è stato pre. so da un ecle~tismo superfici~le, · dal più pavido ri •. guardo per la carriera e lo stipendio, fin. giù giù al. l'arrivismo più volgare. Solo presso la classe operaia continua a sussistere il vecchio amore tedesco del

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