Critica Sociale - XXIV - n. 24 - 16-31 dicembre 1924

380 CRlTìCA $OCìA!LE anche Marx .è filosofo e non dei minori. Se invece il titolo di filosofo lo si intende rise.rvare. e restrin: gere ad uomini come Platone, Aristotele, Plotino, Spinoz~, Cartesio, Hume, Kant. Fichte, Hegel, Scho. penhauer, Bergson, Gentile, allora ,Marx non è fi_ losofo. Fin qui la cosa è assai semplice. C'è però una complicazione ed è questa. (Per fare meglio capire. di che si tratta mi gioverò di un'immagine}. Supponete, che so:Pra il pendio di un monte sia costruito un alto grandioso palazzo, e che alquanto più sopra sorga una casa di mode,ste prioporzioni. Si domanda. Chi è. più alto, il palazzo o ,la. casa 1 Risposta. F.orse sarà anche più alta la càsa, ma non cer.rtoper· merito suo, -bertsi per merito del pen. dìo sul quale essa- è, costruita,; Comunque in una ga. · ra di altezza potrebbe avere ragione tanto il palazzo quanto la casa: · Fuori di metafora le cose stanno così: parag-onan. do Marx e --Hegel, n-oi vediamo, che da una:. parte Marx si rivela. in confronto a Hegel, anzi alla. filo. sofia classica tedesca ·tutta intiera e in genere a tutta qù.1;tnta la Filosofia, nel senso proprio e rj_ stretto a cui ho fatto cenno dianzi, come un s~mpli. ce orecèhiante -~ pr'bfario, inc.onsapevole della natura e dello: stato di sv.iluppo dei pr,oblemi ch(;ltal.e disci. plina comprende e tratta. Da, un'altra parte però Marx si rivela a sua volta cofoe avente parte cospicua in una corrente di pen. si'è_ro,c_heoltr~passa e sta un gradino ptù alta della' çorrente di pensiero della quale fa parts il grande Hege} e che anzi . in lui culmina e tTova il suo storico· èompimento. ' ' A d-ocumentare tale carattere bifoonte çlel pen,sie. ro di Marx,. vi sono dei dati di fatto. Ne cito i più importanti. ' . ' ~ , Cqme è noto, cosi Màrx · come Engels. nei. loro scritti fanno un grande parlare del « metodò diaiet. tico_ n. Di esso Marx dice esplicitamente nella _secon. da préfazione al CapitaLe: u nelJa sua' f-Orma mi. stica la Dialettica diventò moda tedesca, perèhè sembrav'a glorificare l'esistente. Nella sua forma razionale essa è per la Borghesia e ì su_oi portavoce dottrinali_ uno scandalo ed un orrore, perchè essa nella cbmprensione positiva dell'esi,stente jmplica an. che ,la cornprensi,one della sua negazione, del ·suo ne. cessario 'tramonto, perchè conceP.isce ogFli forma di. venuta. ne.I ·flusso del ;u-0 divenir'e, 'quindi anche dal · lato del suo· venire meno, perchè non si fa -mettere in soggezione d-a nulla, ed è per sua r,iàtura critica e rivoluzionaria » •. Ora qui ci tr-oviamo di fronte ad un grossolano (( qui pro quo » nel quale sono caduti Marx ed En. .gels e n·e1quale essi, cor, l'autorità del loro no~1e e del loro- ingegno, hanno fatto cadere un'infinità di altra brava genie, di -null'altro colpevole che di essersi fidata troppo della loro parola e della loro p·retèsa e presunta parentela ed intimità col pensie .. ro h.egeliano. In ·altri termini è n,ccaduto questo. C0me è noto, HegeJ, seguendo la moda o, -diremo meglio, la necessità• storica del. suo tempo, che fu di r'eazione all'encicl-opedismo e al giacobinismo, ossia alla u violenza » usata alle idee tradizionali, ai regimi, .alle istituzioni, a-lle c-osturnanze, fu uno dei fautori, anzi .senz'.altr,o il più eccelso e più pro. fondo fra tutti i fautori del metodo storico (stupen. da, fra altro, la prefazione alla ((Fenomenol-ogia dello Spii.rto n),. il quale consiste nel ucapire», spie. gare, gius_tificare e rispettare storicamente le cose, Biblioteca Gino Bì~nco le i,stituzioni 1 i problemi scientifici e spirituaJi, i re. gimi e via discorrendo. Tale ((metodo sto.rico » ha naturalmente, vogli-o dire implicitamente al suo stes~ so ca:rattere, dùe facce. Una (< conservatrice»· contro il (( giacobinism-0 n (oggi si direbbe ((bolscevismo ») che vuol fare (( tabula rasa » di ogni cosa esistente e sostituirvi delle cose nuove (( secondo ragione n; ed un'altra <( rivoluzionaria n contro il « domma. tismo n, per. il quale ciò che esiste viene reputato (sopratutto perclÌè e in quanto fa comodo) un defi. nitivo pu!lto -d'arresto, un_ vero (( non plus ultr!l », che n-on debba in nessun modo poter mutare, evol. versi, essere sostituito, sia pure gradualmente, da forme migliori e, comunque, diverse. Ora quando Marx dice che egli ha adottato tale metodo storico da Hegel, -dandogli però un aspetto ed una, funzione rivoluzionaria, mentre. in Hegel esso ha piuttostq una funztone. conser.vatrice, egli 'ha perfettamente ragione e non c'è nulla. da dire·. Ci sarebbe, se mai,. da osserv.are che egli, Marx, se fu « rivoluzionario » di fronte .a .. Hegel, fu · però «conservatore n, ci-oè vero e .proprio hege-liiano, nei , rispetti di molti ,suoi correligionari. più o meno _ « blanqMisti >>, cioè, .antistorici ed a,ntigradualisti. . ' Tanto è vero che si è semp;re reazionari per qual. · cheduno. Ma andiamo. oltre. Il guaio è. che Marx ·chiama . questo metodo .storico (che egli prende di peso da Hegel e ail quale egli, di pieno ,suo, diriitto. deil resto, dà una intonazione e tendenza riv,oluzfonaria, lad. dove presso Hegel esso ha una intonazione e ten. denza piuttosto conservatrice ..e misoneista) ora ' « metodo dialettico », ora « dialettica n senz'altro. Ma, oon buona paçe di Ma-i:·x,di Eingel.s.e di tutti i pa.ppagalli che loro haJ1no fatto eco, la « dialetti •. ca » non c',entra proprio niente, ed è. in verità .tut. t'altra cosa. . . Ma · che cosa è all-ora questa famosa « dialettica hegeliapa n, che ha da-to alla test.a e fatto dire spro. positi da pigliarsi colle molle a tanti valentuomini, · ·fra i quali anche qualche cervello di pi,ù che media levatm:a come Marx e il Croce e anche, ahimè, Gio. vanni Gentile, autore di mna disgraziatissima « Ri. forma della dialettica hegelia;na » 1 Il beUo si è che pur non essendo certo pane per tutti i denti, noi1 st. tratta poi di cosa- cosi terribile e diabolica, 'da non potersi in alcun modo capire. Il termine, ed anche- la c•osa, proveng-0no. da quei dialoghi di Pla,tone, in cui si vede il vecchio So. crate « dialetticamente », cioè . disputando, alle prese coi più vari interlocutori, con l'unico e• sem" pre identico scopo di" avviarli pian piano, quàsi for. • zati e trascinati dalle loro stesse risposte· abilmen. te provocate da quella indiavolata birba di Socrate, a cercare la «· verità », non nei casi singoli, nelle cose e. nelle vicende particolari, ma nel fatto e nélla regola generale, nel 10-rocomune minimo den-omina. tore, hi ciò che in esse vi è di identico e quindi di ' . essenziale. In altri termini è la glorificazione di ciò, che noi di solito chiamiam@ una esatta definizione. oppure ·riduzione all'essenziaìe e -sostanziale. · Da Platone a Hegel corre un intervallo di due millenni e duecento anni. Durante tale periodo l'u. mano pensiero, quelJ.o filosofico, più di ogni· altro, ,non stette, come è noto, colle mani alla cintola. He. _gel potè perciò, tirando le somme di tante esperien. ze, oscillazioni e fati_che dell'intelletto, elevare il su descritto_ principi9 socratico.pl~ tonico ad una ·rego. la più generale e di più vasto respiro. · N-0.nsoltanto, insegna infatti,Hegel (come sarebbe

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