Critica Sociale - XXIV - n. 22 - 16-30 novembre 1924
342 CRYfICA SOCIALE LDFIL050FID D CRHLO MDRX e la critica filosofica III. 3. IL \'OLON'l'ARISMO DELLA PRAXIS. Più importa,nt,e di tutti ·è rper noi, oggi, ill pensie1·0 ,cli Rodolfo 1\1:londo.lf.o (1) : egli non è soltanto lo .storko della filosofi.a ,di Mar x, ma ne è l'ered,e •P il continn,ator,e. Tutta., o 'lua.si, l'opera storko-filosofica deJl M,onùolcfo, osten– dentesi dal Lo,cke .a Mazzini e alla poli:tka dei 110'sti·igiorni, ,è diretta infatti a p1,rpa,rare una << filo.sofia. diC'lsocialisrrno )), dl cui oggi più d1e ma i si sente la ma,ncanza fra noi. . I 1etto1·i della Critica socia le già conoscono ['interpretazione del Mondolfo. La IV Gl,ossa al Feuerl)ach è as,sunta ancora una volta a en– telechia di tutto il sistema. Il pensiero critico è affe1·,mazio11e ,della realtà umana e neJ contempo riconoscimento delle sue a,ntite,si; ,e, poichè il pensino appartiene a, ,que.Rtn r<'-altà, ,e-d è pen– sie1·0 in qu,aa1to è a-nche prassi, dopo -a'Ver •cri– ticato il real,e, lo modifi{•a id~lmente, o.s.sia :finalisticamente. · Il Marx iprosegu-e dun1que il « reale uma,ni– simo))del Feuerbach, ma vi aggiung•e il proprio esl-lenzfa,le stori-ciismo, ,su cui. -si fonda il m.a– teria.Hsmo stori-co, ~he poi è un realismo ,gto– rfoo niente affatto maiterialista, pe~chè 1psfoo– logic-o •e,soggettivo. IJ Marx non rimaa.i-e in una u um 1 nità indPfinjbile, che si attui come azione m,o,sisia. da nn ù a,m.ore )) gene1ico e determinato da•lla c.01no~,cenza . .a.ella natura; ma a, tutti que– sti termini -egli attribu1sce un va.lor-e storico esatto: sono le « fo,rze )) sociali che im un dato momento (drottano)) contro ile «forme)) sociali :inffde,guate ai bisogni. ,che le -muovon o : fo rme che in realtà s·ono forz•e che g·ià prima av.ev,a,no O[)er.ato; comr le nuov•e forz,e producono r e:1- g'Pn:dosu di es:se, nuove rforme. La sfo.ria ~ una <lia,lcttica, corwreta) in cui le antinomie sono dovute aJl'autolacerazion,e della vita s-ocria-le che determi•na lo sviluppo e.olla conquista del– le nuove forme: ,concezi,one lontana da.lYadiat– tamento -evoluzionista ,e fatalista. Ora. siiccome i bi.sogni .f.ondame~tali ,spno. nnelli ie~onomici, le forze di procliizw11e ,sono quelle che trion– fano, •se1rnap0Rs11bi1Hà, -di arresti •definitivi, ,in cui ,spera l'utopia reazionaria, come senza rpos,sibilità di saltare quakhe anello anticipan– do J.a'maturità d'una nuova .forma economica ' . come spera !l'utopia insurrezionistà : -errori · dovuti ailla so,pravalutàzione dei faitti politici. La legge -dialetti,ca d'i Marx ed En o-els non è dunque a priori) ,come vuole il Ge~til,e · nè 1 ·1 e , ' ' comie vuo e 1 ...,roc•e, e una genera•lizzazioille ap- prossimativa: <~ è un ritmo del ,poosi:er-0 ohe riproduce iil ritmo della- .realtà· c-he diviene.)) dice ill ·Mondo1fo, aderendo ad Antonio Labrfo~ la-. Ossia: la realtà è sviluippo sforico dialeL tica inconsa-pevole, in cui la prassi ao-i~e mos– •sa_pr,incipalme nte éLa,gli an.tagonis~i econo– m1:c1: com e 11, otta.di C'lass.e, a,nche ,se crede di ~egml' e.fi! 1limoral~ J? Olitici relig:iosi o comunque 1deol~g1c1; .Ja « cr1tI,c~ )) .rende consarpevole ·que– sta d1 aleth ca,, propr10 n1 quanto svela il m,o– Y•ente r.ea, le (economiico) e le rea.Ili po.ssibiliità (1) Sulle orme di Marx 3 ed., Cappelli, Bologna, 1923. BibliotecaGino Bianco ' · de·lila sintesi ,pra:hlca-. n ·reale. d diventa intel– ligibile proprio iu quanto e perchè dialettico, o,ssia movimento e &forzo di ,superare 1e antino_ mie ,esistenti in un 1 periodo storico; ·chè, come unità .metafisica, immobile •e<l -eterna, dive:rreb- 1'e ininteilligibile. · . Ma la critica - ossia, il oomunismo critico - non è soltanto, teorie.a.mente, 1nterpr,etazio– n,e d,l'il mondo reale e ,correzione d-egli el'l·ori i-dc,ologid, nè, praticament,e, .sola pr·evisione ~tol'ita- e utile resoconto di i·e-ali possibilità : nel qual caso, . si rt r.atter -eibbe sempre ~'UDJll :filo– sofia, teo' fteti.ca in g 1 en.er, e,e d'una sdenza srto·l'ico– sodo1logiica in ispecie. La filo,sofia di Marx non è i:fìlosofia della rprati-ca, nlla, è pr8 tica. No n vno– ]e 1s011,o interpretare, vuole ·cangiare ( 11.ma Glos~a). Anzi_, i1l M,o,ndolfo ,intende. quest'ulti. ma Gl-o•ssadi. Marx, trasformandola così : solo chi si. p:vefigge di .ca,ngiiare il mondo, 110 .sa in– ter:pretare. .Su dò rf ouda il principio volou ta– ri sta e attivist•a -della concezione critico-p1•.u,tica di Marx, a,c,c:o,s taudos i aìl Gentile. E' il punto più delirato della fi.lo, sofia marxi.&ta•. M:-arx dice : li:i, rea ,ltà nori è un oggetto ester– no e ,intuìto da noi; è la stessa attività sensitiva 1f:mana) come praxis. E' soggettiva. L'attività · pone Foggetto (I .Glossa). E la ,II Glo,s,sa dice te-stualmente: << La, qnestione -sie aJl ipensÌJero amano perv,engia ila verità og,g,ettiva,, non è w1a questione teoriea,, è una -questione pratica. Nella praxis l'uomo può provare la v,eri.tài c~o•èla realtà, ila potenza,, l'oggettiv[tà del 1pro: prio pensiero. La discussione sulla realtà o ~rrealtà ·él/u1;1 pensiiero -elle .si i.soli daJlla pra.xi1s, e una, ·quest10ne ,puramente sic-olasti.ca. )> • Dal principio, che non .s'intende la ,realtà se non -op,er.a.,nd10 S'Udi essa (J:a.cendo); il Mond,01lfo died'Uce che, cang'iaJ1:do Ila Tealtà, r.ivol uzio– ,na,nd1ola, la iS'inrtierrpreta, oo,m,f inver.s.aimen,te· (XI Glossa) la s'inter1prèta per camgiarla. L!. :fìlloso:fia, della, pr.a,ssi marxi~ta, illustrata. dal lVIonidolfo, ,si ·può r 1 idurr,e a due concetti, .. uno gnoseologico - (teoria d~llà oono,scenza) e nno .storico che n'è l' applicazfone (comnni,s~·o critiic.o . o ,materialismo storico). Il so,ggetto (sensl'bHe) ,cono-se-el'og'getto (mondo, ambien– te), a;_>erchè lo prodn,c,e come pra.xis, operando, ?angia,ndo le for:11e prima esi,stenrti; ciò perchf> ,11 soggetto• è attivo ·e non ,pa,s,sivo, ed è autivo pe:rehè mosso da' suoi bisogni ; q uand,o ila realtà presiente non ]io .soddisfa, e non basta :più aJ. suo biRogno infrnito, ,egilila cangia, e co,sì a,cqui– .isrta00,scienza al tempo stesso della realtà e della .s~a [nsu:ffi,ci,en~a (autolacerazione), rper superare la quialiè,egh opera. Oono.sc,edllmondo per,chè lo vuol tra>Sif ormare : La .conoscenza è questione pratica. Ogni tempo infaltti -ha i1lsuo sapere, e il Mond-olf.o lo :prova con frontando la filosofia diel secolo XVIII e.on q lù~lla, di 1\~arx. ·Ques~'uiltim~ ?-unque è essa stesm prra– twa., comum,smo_ cr1tmo, nel .senso e,h,eiaccom- 1Pagna ~'az~0i~~ r1iv-01luz!onariadel proletariato, o 1:11egho v1 .s !-'m:11ed,es1µw,,. <;,Ome co1s,eienza·più chiara, p,erche Mfle,ssia (cr1tiica) del fine e dei mezzi: più chiara in quanto r~nde conscda. 11a lotta dii cl.asse della sua essenziale r,ealtà (eeo– n~mica) .e dellè condiz ioni o li.miti dell'azione. Ciò non toghle a.ma volontametà ,dell'azione perch~ la .l_ibertà non è ar.bitrio, .m.a 1egge, e 1~ umamtà_ s1 dev·e porre sOiltanto i fì•ni che può
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