Critica Sociale - anno XXIV - n.19 - 1-15 ottobre 1924

. , 290 CRIITICA SOCIALE Parlamento : la Tivelazione (I)_azfona.Je dello Sta– tuto è -pa:rllaimentare. •Si ,mcordi oonre le !Ìnf– ziazioni liberali c-0ntro i Borboni ,e iLevecchie sio·norie siaino sta.te tutte parlament,ariSlticlie. M:ntre la Corona !Sul ca1po della Casa di Sa– vo1a era una ,conqu1sta, il rparlamentari&1II1-0, scoppiamdo con la Ji.bertà, riallacciandosi pron– ta,mente a1Me locali tradizfo·ni rapi>r,e$entatfve, specia1mente nella gloriosi,ssima S.icilia, era nna rivoluzione che italhmizr.av, a lo -Statuto, troppo allObrogo. I_-sognatori di «canoellieraitin, i q11,indici sofi in<'a,rirati di studiare 1a rinn-0- vazione ,c01stituziona1Le a,ntirparla,menta,d,sta po– trebbero anche pensare ia queste cose piane e itailiani,ss:iime, prima di fi,ss,a,redefinitivame,nfo nelle loro carte il ,riSICatto d•e.UoStatuto da~li svilu1ppj parlamentaristici e il niiprtstino ,dellJ..e prerogaitive anticlre della ,Corona, fida,ndo c-he questi mutia,menti abbiano a propizia.re il man– t,enimento del Governo fascista al potere a,n– cihe c-ontro l'inidic~ione parlamentare. Nella nost.r.a, ,spregtl.Uldioa,tezz.a,-pur difen– dendo la demo,0ra1,m dalllo ·spalto 1parla.men– tiare, non .a,bbià.moness'llna diffict>ltà ·a, ricono– scere che lo sviluppo- roarla-mentarilstico deìll.a. co'Stituzione, ,gienerato ,d.auno spirito ,es,senz.ial– mente utilitario e p·ratico, fu a tn~to scapito deJlla r,eldgio1wdellla lege-e scritta. La borghe-sia Hberale 1J1on ,ebbe mai il icuflt.o~a-ero della 1e:g-– ge. -Se fa leg,g-ede]il:e1eg1gi_, lo Statuto -- è un :contratto, ben ,è lecito. ad o,gni contra,ente di tirarne tutto ,c.iò c -he 1)UÒ di .vantag,gio nella sua a1ppliicazione. -Se Ila legge è un contirn10 il:ivenire, che g-ra-n <valore ha la legge ,scritta? - La J.egg1e che isi viol]a, è un omaggi-O.che ,si :fa a.Ha legge in fieri. Gwerni e pa,rtlti borghesi 1ihera1i convennero ,semprie tacitamente ohe Ja vera leg:ge, l'unira lle.ggeche conta è il v-0to di fidu1cia, i1l bill. di indennità. La Crumera è co– stituente e la l\fa.gigioranza è regina-: Lo ,sta– tuto fu così parlanien:tarizzato fino alla frene– sia. ·Quando neil giuooo a due, tra Corona e 'borgh1e1siaJi,bera:l,e-,parlamentare, oompa-rv-e il .terzo partitant,e, il proletariato, e le fotte di parti,to ,sj al1larga,rono e ,si illumirnaro·no in fot– te di cla,ssi, c,i v.u-01 poco a -orupirequale profit– to ,seppe trarre la horgh1esia da q nesta conce– zi,one .che mertteva << dem:o.c:raticament.e )) i[ Par– lamento sopra la legge. I d\ritti dei cittadini ,nennero .misurati ·non alla stregua dell,e clau. solle diel Patto, .ma alla ,stregua, della potenza - di ap-plica~ionè delle cla.usole di cuii •dtspone– van:o i Governi pa,rlamentarj, Un mutamento di Governo fu più sensilbile di un mutamento di ,regime. I diritti •di istaJmpa, di russocfazione · e di riunione e la ,stessa facoltà del :voto •da un Ministero all'a.J.tro tripudiavan-0 come in repub– blica o si mortificavano come in un regime. as– soil n to. La Magistratura abdticò :6.,:n dal rprinoi– ipio ad ogni potere nell'a,mministrazio1J.1e dellla legge ·statutaria. Lo Stat,uto 1ifaJliano,non met– te, come -l'amerkano, la ,costit:uzion,e ;sotto la egida della Magi,st,ratura. E la ~liùgis.tratu,ra ne profittò per non dare H pr-0prio a4Jpoggio neppure alla \J.,eig,ge.. Con un latlnetto sulll,a, necessità ,e .con un a1ltro sulla sa,fo,s popiili la, Cassazi-Onie,cl.e non entrava neppure a giudi– care nel merito di oo:desta wperta 11;,ecessità) le– gittimava tutte '1,eviolazioni statutarie, dalila BibliotecaGino Bianco .. oreazfone di tribunali .straordinari a1111a promul– gazione idi leggi. .. in contumacia- delle Camere. Avrebbero giutdi-oato le Camere della re~onsa– bili.tà delle leg.g·i•p~omuQg,a,te ,senza le qa-mer~. Teorica anti'.costituzional,e d,ei decr-efa ilegg1, che .si risolveva in -•una éolossale rpetizione dd principi-O, dove naufragava il co11oetto <l-ella legge e-si permetteva al Gov-erno partlamentare, in estreimo omia,g·gioalla onnipotenza d{>ll Parla- . mento, di .a,bOilir-e il Parlamento. Infine lo ,Sta– tuto non eblbe mai la futela che ha 1' 1 nltima legge dj 1 p0Hzia,. E in ciò furono pari la destra e la sinistra. L'idea d•el Governo forte ,si i:den– titic'ò con ouella de'l Governo che ll'neno identi– frc.ava l'ordine col rispetto delile li'bextà dei cit– tadini. Cosi avvenne eh-e nella rri~i del do 1p·o ,guerra,, formait:a, d.i tanti •dolori, d,i tamte delusfoni. di ta,nta impotenza idei Gov,erni e della -bor.ghesia a mantenere J.e dem.a,g-ogiche prome.slse fatte ai combattenti per iniciitàl'<n•e 1'.ar,dore e il vall.ore neJ1laprova 11ungae treme.n:dla, i liberali di tutte le frazioni non si rperitaro:no, 1per superarla, a da,re aiuti alle formazioni armafo delle 1ban– <le; ohe levarono i gagliar,òettii della conserva. zione ,sociaiLeoorntrò 1o Stato. Glli uomini deJlla estrema d1estra, i monarichici •più bigotti delfa autorità della Corona trovarono costituziona– liissima l'investitura, di un Ca1po,CÌ'I'l00nidato da milizie 1pro[P,me,dopo che erano ,state ritirate le milizie d1ello ,Stato. La sitJU.a.zione ,si stimò normaJliss:bma in oaise ad un aJltro la.tinetto: coaotus vbluit sed tamen voluit. Co.sì il re re– cuper8/Va til p;rivi.Iegio -di oo·stituire un mini– stero, senza indica,zfone della Camera. Poichè la conqui,sta fa,sdsta nella mente dei li.bera1i · non doveva. essere che una gnerra di sterminio al pirolet.airiato ed al partito s-ocdaJUsta, tut.to era l•ecito, tudo era ben fatto: J1,1,s esto. Ancora for.i un ·giiornal-e 1 romano, ln!Sorto alla fine con– tro il G-O'Verno fascista, reo di avere lavomt-o troppo per sè e di non arve~e dato sufficienti s-od-d1sfazioni al partito con1servatore_, lo con– fessava con qnakhie ingenuità : « H litberaJ!i.smo· ebbe nel dopo-,guerrn vicende ·dolorose, ·per gr.a.ndtierrori <li uom'i!ni e diede a,iuto e àim~a,so a:l :fasci– smo, a;ppll!Ilto ip'er :P:i:éxmuav-ere. una ri,scossa, delile .idee ,d'or– dine. lll fusoi:smo ,ebbe gli ai,u,ti d,el hberrul:ismo su 13.ll 'lga, ooa,l,a,, n.on 1i ,d-iede. IJ neiibo dcl1a guerra ohi .J.o •diede ,a,i fasci.sti:se non ]a, bonghesia, :lribElI'alie? Quwnodo l'on. Mu:s~· lini veniva qool7i,diia,name,nt,e nelle nostre saile. ·dli ;reda.z,ione per incora,g,gia.rci ne.Ha <'...a,m-p,a,gn11 contro i1 ,'3i.Gtema, den10- oo.ciml-papola;re, a clri si r.iJvol,g,evase non a, un ,giornale li:bèrale? E qua'.li•arrm;biQ 1 ità eg1'i ci -disse iper '1a .nostr,a,ca,m– pa,gna in f.aJVor,e d-el mavimoo to del!la gioventù i'taliama, ! Duniqu:e iO. frusciamo - clie. a ,Milano, nel '19, non mire as– sieme ilrean.ila,v-0-ti- ebbe vita e rolmstezza ,per l',a,iut,o d'el li'beraila.smo; se n-0 1 non a,V11ebbe potuto fare un ;pa.sso .in– namzi,. A Roma, 19efilza, i -1rberali, i faooiisti non a.rrivav:8/no certam,ente. Dunque l'on. M:u.sso:in-i è ingiruisto quando i,ro- nizza :sulJ.'eff..icienza. dre-l pairt.ito 1ib•e.ra1le ». · In qu~to paJSsodel Giornale d)Italia si con~ tiene fo,rse tutto l'-equivooo Òeflla. .aJttuale ri– scossa ùel liheraliislmo. Questo si duole che il faisc1smo nieaJbbi.adi:sconosciuto le benemerenze e non si avv·ede ohe è ;d,i queste benemerenze che dl liberail1Simodovrebbe -s-entire onta e che dt0vrebbe rilpudiare anzichiè farne vanto ~ ti– tolo pe,r un trattamento migliore da parte deil vincitore. -Il liberalismo richied-e il res·tauro della legge, o, com-e,si -dice, 11a 1normaliizzam-0ne, e mal si appella- per ciò aJlle iscandàlose viola- ·

RkJQdWJsaXNoZXIy