Critica Sociale - anno XXIV - n.16 - 16-31 agosto 1924

254 CRITICA .SOQI~LE le evitare che dalla necessità di pogg\iar,e sul sistema produttivo anche il ,sistema protetti– vo militare del paese gruppi forti di indnstrta– li e di affari,sti .tra·essero la ,conseguenza che bisogna pertanto prevedere a-nche ill ca,so in cui ,la nazione si trovi a, dover lotta1•e da sola contro una ooalizione di nemici; o che sia nel– l'impossibilità di ric,evere efficaci ai nti eco– nomici dagli eventnali alleati; cp,e pertanto la, 1preparazione deJ1la difesa deve ·co:q.sistere nc'l– la• orgianfazazione di .un lsi,stema rprodnttivo atto a provvedere al IDi:lSSimo numero (e nella massima mhmra) delle necess,ità dell'esercito e d,ella nazione ,in periodo ·di guerra; se tut– to questo fosFie possibile, noi non avremmo op– posto la più fondament.a11e·deille no,stre obbie– zioni alla concezione del Cciporale. Ma egli .sa· che anche nel peviodo anteriore alla guerr,1 mondiale, quçt,ndo l'ii.ntimo 1rga,me fra la resistenza militare -e la effici,enza e resi– stenza dell'apparato ,prodnttivo non era ap– parso ::senon all'occhio dj pochi uomini dotati di. ,e,çcezjonale chiarovegg-enza,. e la forza difen– ~iva e offens:iva ,si faceva consi,stere esclusiva– mente, 'o. qua.si , nei contingenti militari; an– che allora il nazional1smo pr.edi;cava 11aneces– sttà imperfosa di a[_levare artifioialmente il n;iassimo numero di industr1e in caisa no.stra, per a vere in periodo ,di gue'rra quanto oocor-. resse alla 'vita del paese. Il ·Caporale sa che con questi a.rgom 1 e.nti, invano combattuti dal pensiero .liberista, si è ri wscito a creare . la scandalo,sa protezione di cui godeva fra noi la granicoltura e .di cui godevaJJo (e godono, pur troppo, e Ìn misura più~ abbondante che ,nel['.anteguerra·!) 1,e industrie est'rattive e ~i– clerurg.iche e chimiche· e. tessili, doè, sn per giù, tutte: ile no-stre i·ndustrie. Il prindpio della divisione del lavoro (,cli– vi,sione fra inddv1dui ·efra rpopoli), ricordato dal Caporale)• è, sì, un ipriud1pio ormai indiscus,so nella scienza economica, e avrebbe ampia ap– plkazione- pra.ti ,ca ,se 11avita economica fossè rego[ata da uua preo<:cupazione esclusiva, o prevail,énte, <lell'inte,i~,E",se .g-ener:ale; ma es,so non Ìll).:pedisoeoggi che ogni nazione tenda ad aillar 0 -are · il campo della ,sua produzione o . . ' creando e alimentando ,c•on ogni pos.sibile ::ir- tifi.cio (ùa,zi dogana.Ii, premi ùi ,esportazione, s,ovv,ellz:loui etc.) iiudu,~trie innaturali eù an– tiecouorni-che. Fjgnriamoci qmPil -t;hC avverrt'li– be·il .giorno in eui, ip~r il fatto che nrlla robu– stezza ed effideuza, ·d-ell'oI"gauismo di (Produ– zione ;si faccia corn~istere la v,era forza di re– ,i:ii.sternmmilitaTe ne rii::mlti·come loo·ka co11- ' . e •~eguenza che,, pertanto, il .si.sterna produttivo deve intl'i-ns,ecamente obbedire non so[tanto a.<l esìg,enze e (ionomk.he , ma anche ad esigenze militar~. Ed è inntile che ill Ua7wrale, vada a dire che l'Italia è n[!.-zioneproletaria, cui mau– {'a,n-0. materi-e prime e ca-pitali, e che pe1·tanto non può pr.etendere di far da sè. il.1a ca,nzone del– l'Italia proletaria Ge la cantano da quindici aru1i•'l' più i signori nazionalisti e 11a e.anta spe- . l , ma mente que11 bolso e -pericoloso rètore di Enrico Corradini, Ila cui assun~ione, n9n che al Senato, al grado di profeta ,dell'Italia nuova, , è uno, dei sintomi ,più ,eloquenti .della inconsi– stenza d.ntel1ettuale delile _forz.e che oggi spa– droneggiano .in Italia; eppur-e ciò non ha ,imrpe- BibliotecaGino Bianco dito che essi aiuta.s,sero _in ogni ooca~ione le cupidigie di queg·li ind11striaJlriche premevano sullo Stato per ottener-e fa Yor,i~empr.e più co– spicui per lo sfruttamento delle ,miniere elùa– ne e di tutte· le altroe miniere, per ['esercizio d-elle fonderie, delle ferriere, deille acciaierie e d 1 i tutte le altre form;e pos,sibili e immagina– bilii di industf'ie, -e, insieme, ·spinge.ssero con disperato furore l'Italia verso quella forma di attività -eeonomka,politfoa, che è ila ·più re!J)u– gna,nte· alle nec,r,s,sità _e ,possibiliità di una na– ½ione -proletaria, cioè la conquista militare co– loniale. , In conclnsio~i·e i pri:i;icipi d,e,s.tinati a gover– nare l'az_ione non ham~o va/]or-e per_ se s.te.ssi, per la llogica astratta cui s' i 1 spirano, ma pe1· l'applicazione eh-e se ne farà sotto l'influsso delle condizioni, e delle forze esistenti e ope– ranti in un determinato luogo e periodo. E ,se ta.Je, quaile abbia.mo indicata., 'fu l'app~ 1 icazio- 1 ne pas,sata, si comiprrnde )a nostra riluttanza a,d offrire giU1sti:fi,ca,zioni teorkh-e, anche sol– tanto :a;pparenti, all'a½ione dei nostri avver,sari contra,stainte con le finalità del nostro movi– mento e con gli intel'>es.sideJfle clas,si ana cui dii.fesa 1più dir,e_ttamente noi miriamo. E noi non vogliamo, per la speranza o La illusione di creare un piu podéro.so strumento di r-e,si,st-en– za bellica, allargare, come dicemmò, · l}a. su– p,erficie di attrito fra. popoli 1 nellla competi– zione economica, -cioè accvescere i motivi dt conflitto e i peri,coli di guerra. *** Ciò non -vuol dire che noi condanniamo sen · z'altro ,n. pensiero del Oavo1·ale. IDgli potrà anché aver ragione (confe.s:.siamo dii., non aver cofnpetenza a giudfoarne) da un ipunto di vi– sta militare. Potrà anche darsi che il pr-eva– lere del suo sistema conduca a mm gradua– ile riduzione della «casta mil-itare)). e dei poteri, spesso ,ìrres1ponsahili, di uno Stato maggiore {'he p1~etende di a,s~oggettai·e ai bisogni di una organizzazione militare tutta lla vita di un paf"8e. •Se così è, cercher•emo di trarre dal suo metodo qu.el che di buono esso può offrire. Ma la ,sua attnazione contiene troppi pe1'.iooli, pe1~chè noi possJa-mo farcene propugnatori. A noi spetta una; funzione di spett.a tori attenti· e v•igi11i, che cercano di raccogHere tutto il he- 1w che si può, di evitare tutto d.l ma-le che si può, perchè l\unanità si ellevi a un grado ,sempre pitì .alto di benessere materiale e morale. ' Còmpito _110-str-0 1!9))ecifico, è, rip.etiamo, col– legare .~empre più intimamente e solidarlmente, la. vita dei popoli, ,s.i,cchèsempre più ·evidente ·appaiia, l'-error-e e H danno della g:uerra, e sem– pre più pronte ed efficienti .sien:o le forze che lrnrmo l'interes,se e la virtù di allontanarne il pericolo e la sciagura. IL VICE. Rilpetiamo che l'opuscolo conte~ente il discorso pronun– ziato il 20 gennaio scorso al teatro Scribe di' Torino daZ nostro Direttore va richiesto alla Sezione milanese del Partito Soèialista Unitario, Via della Signora, 6 - Mi– lano, oppure alla Amministrazione della Giustizia. • IZ preno è di Cent. 50 per ogni copia;. per 'almeno 10 copie svonto 10 % .

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