Critica Sociale - anno XXIV - n. 15 - 1-15 agosto 1924

230 Da queste prime constataziioni si ri.cava che 1'jdeal1i,smodi .Ta,urè.i;; è in prima line.'1 un idea– lismo volonbcvrisUco, sorir,etto dalla co,soiente– volontà umana, «non una élite/ ma tu,tta Vu– manità deve essere e sarà redenta dal servag– gio ca1pitalfaticob>), diretta a uno :Sco,popreci– .so, al qualle, iin mancanza di un tale-•sforzo con– ti uno, l'umanità non approderebbe forse ma,i. . Uon una .simile conc.ezione ch~l divenh·e ,socia– le., si capisce come la grande 1)reo0cupa,zione di J,aurès (la cni profonda 1rn•o 1 bità mori1le •e intellettuale brrnla. come un a,stro di pl'ima grandezza nella ,stori,a del :so0ia11i :s.mo) sia stata sopratutto ,quella di infonder.e fe•de e speranza 11ella possi•biHtà del Rocia,Usmo,di mostrare al proiletariato ,e ai RocialiRti che la méta,, lo sco– po clel1lacommw loU.a non ,era, nna vuota e a– stratta ideologia, bensì un vero ,ideale ·emer– grnte <lall',esperienza !Storica e coerentemente inquadrato tin una generale visioné ideaUst ica, flf'l 1mondo e della vHa. Rtorfo e filosona, org1aa1:icamente congiunte <' saldate in nn logico ststema, fnrono pertan– to ·i due ,cardini fonda.mentali della di ntur:na, r1~oicapr,opaganda sociali.sta di ,l a,11rè~; Rtori– ri ·e filo.sonci ifurono ·soi{)ratntto gl,i i,ndimeut,i– cabHi ,a,cro1•diche ,egli 18ep-pe trane dalla sna 1·ic:~hi•sshllà, per.sonalità - 1irmmensa, 11rpnj Eo– lia che poteva vibrare cli tutti i ipiù ma.Ha,rdi f svariati concenti. Per il lato .specificamente -storko dell'azione j.a.ur ,essiana, a 1pres,cindere -dia, oerte memorabi– li c.a;mpagne <'ondotte ~<;u L' H urnc1;1'1/ité, basti accennare allla Storia, sbaialista. culmi,n,a,nte jn quella concisa e lòminosa f·onélusione, che è, ad un tempo, un,1 rnag,is.tralP rlimo.strazione • clellà, bo-ntà -del ,metodo gradualista, e un inno di fede nel trionfo del .sociaJlismo. Sar-ebbe .contraddittorio - ivi afferma pres– s'a poco Janrès - pretendere di dedurre da questa prjma inchiesta di storia ;socialista del– lP conclusioni troppo formiaJLi e tropipo impe– rfose. Tuttavia 1 si può dire che nna g1·ande lezfone di azione -<:> di speramza si ,Rprigiona f[}er le classi lavoratrici dai fatti che abbiamo espo– sti. ·Certo, dl p1:1olf'tarfa,to è ben lnngi dalla meta che si propone. L'ingiustizia ,es.sen1,.ia[e non è ,a·bofita. Jl monopolio di fatto d,ellla pro– pri;età sussiste. ccl\1a c.'è nn ,ottimt~no aRpro e prodé che non ·.s,idissimula n.ulla ,dello sforzo che r:esta da ,compiere: ma ,che trova nei !Primi_ risultatì penoisarnente conqni:stati nuove ragio– ni di agire, di combattere, di portare più alto e più _lungi la ,batta-glia,)). Di fatto: .la Rivolluzfone francese è riiusei– ta .aJlfoscopo.· Ciò che in ,essa ,c',era di più ar– dito e di più generoso ha trionfato.· La Monar– chia assoluta si t> inabissata. Il popolo gover– na col',snffragiò un~versale. Non :Sa ancora fa;r– ne com'pleto uso;·: 1i1a noi lavo1·eremo perchè la sua, •sovranità .forlllille divenga. una, sovra– ~iità ,~o:St:à:J?.~ia1e. Il pensiero socialista, -erede delile aud~ie estreme del· secolo XVIII, co– m1ncia -a penetrare ·nelle- istituzioni della Na– zione .. 11 radical:h;.mo sarà :~rnperato dal socia– lismo. Oreare la c1emocrazia sorpassandola è . stata durante tutto un secolo to1·mentato e 1 f.e– condo l'opera dèlla classe 11.avoratrke. Dirige- 8 .bl' tre la ..d~mo<a:_~zia sonpassandola e obbligando– I 10eca Gino tjlanco la a innailzar,si al socialt~mo, sarà i1 suo co1n– pito di domaini. « E' con ,fiducia che ,il proleta,riatò. può af– frontare le lotte future. Fra l'oliga.r.chia oa– iplta1istica ·e la d,emocrazia so.cialista (fo1ma oomplei-ta drella demo·cr-a.zia repuhbHcana) . H combatti,mento. a 1fortdo è iirn[P• egna.to. Il pr,ivi- 1legiodella. proprietà sarà vinto~). ·X·** I fonda.menti filosofici del ~uo ottimismo « prode e aspro )) che -non si dissimulla alcun– chè dello ~1a;f.or1,o .che ancora resta da compiere, ma èhe no.n pteig·a neppure nell'atroce dolore della tran.senntJ sconfitte, Jaurès H ha tposti in un Hbro èLi ·filosofia da lui scritto quando era ,profe~sore aggregato presso l'Università dj TD- 110:sa.Cotesto Hbro : De .la, réalité d;u, monde sen.sible.,· poco noto tra noi e an<'h·e tra i socia– listi fra,ncesi, ci pone in ·gra,do di c,ono'Soere aippieno di che natura è l'ideaHr-,mo d,i .Tnrès e di oompr,endere il signilficato più riiposto de' sui conoetti di jwogresso, dti legge,. scale della i-torfa, e dell'evoluzione, •OOC. L'assunto princi– pale cli quest'opera-, iscritta col c·oni;;ueto stile fosforescente, pi,ena -cli ,immagini pittoresche e di ricordi lett,erari, è queililo cli climoRtra,re la realtà del mondo sensibile, confutando special– mente l'icleaJis.mo M1,b'ietlivo di quelli (c'eranq anchr: a,llora in Francia, <'Ome ci sono oggi in Italia!) j ·qual1ivogliono fa,r credNe che n mon– do esteriore non .sia alltro che una proiezione del nostro io. « lil signor G.- Ly,on, dice ad un certo punto Jaurès-con una 1sottile ironia, ha spinto di re– c,ente (cioè 1qua.rant'anni fa r,i,spetto a noi) dl , suo idealismo s1,1,biettivo dino a' suoi ultimi. li– miti. Secondo l.ui , non soltanto le form,e di o– gni esperienza non ,sono che forme del nostro io; non ,Rolole><'ategorte del nostro intendimen– to, 1}.e ca,teg-orie idi sostanza e di cCL1.1,sa ,emana:11:0 daJl!la,no.stra cosci.enza e ·sono applioote da noi deiautomtà ane cose; noni soltanto noli. siamo ,i législator 1 i dellla natura come vuo1e Kant; ma il .dettaglio stes,so dei fatti è creato da noi e ,esce da, noi a nostra insapnt1a )). Cotesta filo– sofia a fondo ma,nicomiale ,ora spaociiata tra noi dal Gran Lama dell'idealismo attu,ale, -Gio– vanni Gentile, e dall'infintita 0001rte dei pap– pagalli attua,listi) è pre.sa bellamente (ip. giro. da Jaurès e mostrata in tutta ila sua nudità e inconsistenza. Per Jaurès (Ila cui mente si era .scaltrita .suUe grandi critiche di E. Kant) le bubbole dei neo-fichtiani,non avevan-0 maig– gior- peso delle gallozzole di ,~apone. Però, si ,inganner.ebhe ia partito chi .suppones– se che il ,suo realismo filosofico fosse iù-entieo al realismo acritico dei p-o.sitivisti, dei na,tura- 1Listie dei materia.!listi. Per Jaurès (e oiò è fon– damentale nella .sua visione del mondo) la real– tà ultima non è la <<materia)); l'energfa, l'a– tomo, l'elettrone, A.cc .; per .lui, la :realtà ullti- ·ma è una Realtà spirituale. L'ultimo capitolo d 1 ella Réalite dv, monde sensible 110n ammette su ciò. dubbi di ,sorta. Per quanto in modo un po' .schematico e ,più intuitivo- ehe dimostrativo, cotesto capitolo et mostra che l'univer.~o, da cui l'umanità è usci– ,ta, non -è, nell •suo fondo, ·brutale e cieco; che

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