Critica Sociale - anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1924
éJRif.PIÒASOCLAJ:j,E1 171 Un maoohiniista lfel"I'o,viario morto 50 anni add1~To non isapreb.be , se -rinascesse -oggi, come :far :fun– zio,nare ila maoc.hina e manovr.are i d'reni, non sa– p,reiblbe,anz,i, ne,p,pwr JOom1e ,sa:lire .e ,collo,c.arsi aJ suo posto. M\8. fUn funzionaJrio .degli Uffici potrebbe be– nissimo, •diopo mezzo se:co.Io di ,s,o,nno nella to·m,ba, à..nda-re a :sedere .alla sua s·edia, con ila consueta len– tezza., e ~iprendere lemme l,e,mrne H isuo-:lavoro, sen– za impa,ce,i d.i sorta, ,p,ercll.è ne11a stanz.a, sul tav:ofo, ne.gli igtamp-ati ,da riempiire, nel:le .pratiche- .da eva– dere non. tr01verebibe•nulla, o -quasi, :di m1o·vo. · E siamo ,neJ ,regno- de11e ruote allate, del movi– mento vertiginoso- .., t8.IGISMONDO BALDUCCI. UaHL lD[iali. e f orine ~i nverno Al tempo della prima fioritura sindacalista fu di– b_attl,1to con molta vivacità un problema che è• poi anche in seguito affiorato più volte nelle discussio– ni _fra socialisti intorno alla tattica·e al metodo d'a– zione, e che è. sempre vivo e urgente per il movimen– to proletario e socialista, anche se avvenimenti e problemi ,nuovi paiano averlo posto in seconda li– nea:· anzi, questi medesimi avvenimenti, oltrechè da– re a quel problema t?-nnuovo contenu_to, n~ accresco– no l'importanza e,· vo_r:ceidire, l' « attualità"· Ogni classe, dicevano i sindacalistl e ripeterono poi in qualche momento rivoluzionarii e massimali– sti, ha speciali strumenti che gli servqno per eserci,– tare il predominio che essa a_bbia acquistato nella società. La struttura feudale dello Stato e quelle che poi ne derivarono per graduale .attenuazione furono ' la forma specifica con cui si ·esercitò, sul terreno po– Htico, il predominio della nobiltà. fondiaria. Il siste– ma parlamentare è, la forma i'n éui la borghesia e– sercita il suq predominio sullo Stato. La classe la– voratrice dovrà, per il suo dominio nella società, foggiarsi un nuovo strumento di governo. Il tentati– vo che esso faccia di ridurre nelle proprie mani quelle istituzioni che oggi servono al go:verno · della borghesia non gioverebbero ad affrettare l'avvento del regime proletarìo-socialista, ma farebbe anzi de– viare il movimento proletario· dalla via che può con– durlo al suo trionfo. E' il sindacato, concludevano i sindacalisti, la forma specifica con cui il proleta– riato combatte la lotta per la sua ema,ncipaziùne daL la tirannide del capitale e per trasferire al Lavoro il predominio economico-politico nella società; e ·H sindacato è anche, a un tempo, il nucleo della -nuo– va forma di regime politico-sociale. Anche i comuni- . sti, nelle discussioni del 1919-21, si àccostarono a que– sta opinione, additamdo nei consigli di fabbrica e di az.ienda lo strumento di emancipazione del proleta– riato e della sua progressiva preparazione e abilita– zione al governo della Società. Il quale, essi soggiun– gev3:no,. deve appunto cominciare là dove il proleta– riato esercita quella funzione dalla quale scaturi– scono insieme la sua forza e il suo diritto. *** Il problema è Sf0'1Zadubbio importante, e non solo per l'interesse teorico che possa avere, ma anche _ è superfluo dirlo - per ia sua portata pratica. Il ri– chiamo alla differenza specifica fra le forme in cui, rispettivamente, nobiltà fondiaria e borghesia com– merciale-industriale hanno foggiato il loro organo di governo dello Stato è in parte esatto è ha certamen- BibliotecaGino Bianco Q te un notevole valore; ma esso tnon basta certamen– te ::i prospettare il- problema nella sua compiutezza e a fornire gli elementi per una indicazione o previ– sione intorno al modo di risolverlo. Anzi tutto non. è vero che il sistema parlamentare– rappresentati"vo sia forma esclusiva del periodo bor– ghese. - Assemblee analoghe, ebbe _anche il periodo di predominio dellà ricchezza fondiaria; anzi il Par– iamento inglese, che è stato il prototipo dei modèrni Parlamenti, è il risultato della trasformazione pro– gressiva di un istituto sorto appunto nel pieno svi– luppo del predominio nobiliare·. E, d'altra parte, il prevalere del capitale mobile (cioè délla classe che noi denominiamo bor.ghesia) non è stato sempre ac– compagnato dall'avvento di un regime rappresenta– tivo. Nell'antica Atene, come nella Firenze del Me– dioevo, troviamo bensiì. traccia di assemblee delibe– rative; ma e·sse, nè per il modo della loro costituzio– ne nè per la forma in cui adempievano al loro uffi– cio somigliano ai moderni, Parlamenti più di quanto a questi assomiglino le « Cortes " di Castiglia o la Dieta di Polonia, forme tipiche di istituzioni politi– che attraverso cui la nobiltà fondiaria faceva sentire sull'indfrizzo politico dello Stato il peso dei suoi· in. teressi e della sua volontà. A Roma l'assunzione della plebe al governo dello Stato, dapprima in condizioni di inferiorità, poi di parità, poi di progressiva superiorità in confronto del patriziato, non porta a nessu'n radicale 1!1-utamento della struttura interiore del Governo. E la plebe, che 1 conquista in Roma il potere (o,·megliò, quella parte di essa che aveva, già nel periodo di esclusivo do– minio patrizio, cominciato ad accumular.e ricchezze col commercio. dei .cereali e d'altri generi e, sopra tutto, con~ gli appalti), è, precisamente, la rappre- . sentanza del nuovo capitale mobiliare m confronto alla ricchezza fondiaria rappresentata dal patrizia– to; e presenta de-Ila moderna borghesia tutte le ca– ratteristiche fondamentali: la rapidità nelraccumu– lazione e la contemporanea :(acilità del trapasso di ricchezze da una in altra mano, la_ consegu~nte ne– cessità di adeguare a questa mutabilità di fortuna la composizione dei ceti poiitici, e, inoltre, lo spirito di avventura, il bisogno di espandere attività e predominio su territorio sempre più vasto, la con– seguente tendenza a generare cqnflittÌ, e così via. Anche in Atene si era avuto un- fenomeno analogo. Alnche qui gli « eupatridi ", proprietari di terra sono un po' alla volta spodestati del loro predominio po– litico e il Governo, attraver~o successive riforme, di cui il pu;nto ·culminante è rappresentato dalla celebre riforma di Solone, passa alla nuova plutocrazia, che si è venuta formando col commercio marittimo e con lo sfruttamento delle ricchezze minerarie. Anche al– lora c'è, sì, l'introduzione di puove regole per !"as– segnazione degli ufficii, i quali perdono ogni carat– tere di trapasso ereditario nelle stesse famiglie (for– ma specifica con cui si garantisce la stabilità di pre– dominio una classe, come. l'aristocrazia fondiaria, in cui sono così rare e lente le mutazioni di fortuna economica) e vengono assegnati in relazione esclusi– va al grado di ricchezza posseduta; ma non c'è una sostituzione di una ad altra forma di Governo, se non in particolari d'importanza affatto secondaria. E anche nel Medioevo l'organizzazione del Comu– ne può sembrare, ma nqn è realmente, la forma ti– pica di regime della borghesia formatasi pur allora con l'esercizio del commercio d'importazione, poi an-
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