Critica Sociale - anno XXIV - n. 9 - 1-15 maggio 1924

132 CRITICA SOCIAVE smo e interna~ionaLi,sruo. Essi hanno fatto I nostri ,sospirano au:estero'éome ad una Jibe– mollto; ma non possono, da -soli, senza forze . ra~ione. Di là, dove sono i [oro parenti pre– politìche di Governo, aver abba-ttute lie •ba-r- corri~ri, daJl'Oriente alll'Occidente.J dalle A– ri;eire, che i nazionalisti, come Enl'lico Corra- meriche alla Russia, vengono l,e notizie che' dilli, sollevano contro di -e~si, e quindi contro parlano un [tiingua.ggio tntto ,diverso. Ivi tutti g,li operai italiani, ti,ntutte le parti del mondo, i lavoratori ·_ senza avversità ,di lingua o di e che agli Stati Uniti arri vano aUa aberraziio- schi.a,tta __:_ si sentono fratellli; ivi godono -tutte ne del bill Johnson. Ma, almeno, I.Ì. .socialisti le libertà che in ItaJ.ia sono morte, e, in priima, ii.taJiani, quaindo di ciò discussero :in contra-d~ fa 1ihertà di difenderie, coi loro Sindacati, ill <littorio con i nazionalisti esteri, li confusero, loro pane dalle unghie dei divoratori di sopra– ili mo·rtHicarouo come fossero stat,i nazionaJH- llàvoro. I vti:si adunano il Primo Maggio e con– sti italianti. Ohi ha d·etto il fatto -suo a ,Sa- saorano coi riti· festifvi la loro fraternità. nel mÙele· Gompe11si, quando l'organizzatore jin· 11avoro-e nel -sogno, n-el1'1ide-ale niella vita. Al– goista americano, idolo -r,iverito dai nostui con- ila loro gioia, che è gioia della prOJpria poten– servartori, durante -la ,guerra fu a Roma a za crescente, :sposa la natura i suoi epitalamiii di,scntere H 1problema ùel.la emigra~ione, e peu· di pr,imavera, versa la terra i nuovi fiOI"i, le 11uicli-scuterl1osignificava !risolv-erlo con la pro,i- rose ed- garofani, rossi come il sangue e C()me bizione del1P,ehtrata a Brooklyn dei combat- . la fod-e. Nei loro [iberi comi~ii di.sa.minano -Ia t-enti-mutiiilati italiani :nella grande guerra co- via pereor.sa durante l'auno ,e gli anni; veggo– mune? Se le carte non fallano, è FJIHppo Tu- 1w , i1lveccMo mondo -borghe'Se della concorren– rati l'unico che, in Roma, fo contradoittorio z~ capitaliistica e della guerra :imperialista con Gomper,s, .U mal genio della orgainizzaiione sempre più iimp9tent·e a ·sciog1li-erei ,problemi aro1stocratica ed antisociaJi-sta dei lavoratori esse11ziali della vHa; della sooietà um'ana; no– privilegiati di Amel'ìica, durante [a guerra, ab- ta,no l,e ammissioni fatali, .inevitabili dei Go-· bia ardito difiende11e le sante ,ragioni de]l',in- verni ai -pl'li,ncipii del]'i.rnt-ernazionalsmo dete– ternazion.aJlismo italiano, d-el.,div.i.nocosmopo- stato. Nei gB!l'bugli inestricabi1i del dopo-gner– litismo de.Ua no~t-ra gente, daJ 1 le molte vite, ra, per le ·rip~razioni, 1per i debiti c-he daJla . che il .Destino manda per d.l mondo, come un guerra traggono ovigine, per g1i arm:amen U prodigioso fermento di vita, di produzione, di fatti dnsoo_eni-bili, per ogni rimedio e per o– ricchezza! gni sahezza, veggono profilarsi l'inreluttabil:e E gli è che i proletarii d'Italia __,·doppia,- richiamo alle -loro idee. Iuta into nu ov,i Gover- mente proletarii .come classe e come nazione - ni -sorgono nel cuore della , socie.tà degli Si_ati hanno nc.~l sociaJ,ismo trovato s-emp-ve,li•n caisa ·· bor-ghesi, che i,nalberano lia bandiera del la– ·u fuori, il solo difensore, .n ,solo sostenitore. Ciò che vuol di-re che i .proletarii d'Italia han- voro. Da Ramisay Macdo.naJd a Stauning è un no fatto nel sociali•8mo :la loro educazione cl]as- proc-esso eh~ non .si arreS t a : la. paoe, i 1l d;i,sar– sista; ~i .sono a,bituati a. conoepire il loro de- mo, la Societ_.àdelle Nazioni sono ti postulati stino come una 1produzione diretta della _pro- che i Governi làbouristi protpo-ngono,··.non .più pria cla,sse; hanno riifì.utato patronati menzo-. come idee, ·:macome fatti -della storia. Ohe va– gn.e1·i•e hanno saputo guardar-e in faccia alle le la reaz.ione ,nazionaJli.!àica infucii in ragfone opp1•,~ssioniape-rte. I partiti borghesi ,non han- del t-err.eno che sente mancarle 'SOtto i piedi? no combatutto che contro d,i essi; fa democra: Ohe vale il faisc:iismoitaliano ,sequestri il Primo zia, dop-0 brevi crepuscoJ..i filo.socialisti, volse Maggio? Il contrasto viiolento non fa che in– loro le .spalle e li consegnò al nazionaJ.i.1smo fa- fervoràre le fodi ed apriI'0 g1l-i occhi più ,grandi sci-stico, perchè lii incorpora,~1se, li ,s-tivass,e a queUi che si riisveg-Iiano. L'Inter:nazionaJlie neJl .veiclusorio delle -proprie• o:r,ganizza~ioni sta- vi,ene; ;es,sa è già .nei-cuori •e sarà. neg1i eventi. tali. La sinfonia del mondo ,sarà piena nell'orche- Avesse que~to pa,rtito e questo Governo fritto strale dovie non. mamcherà aleuna voce, .aJlcuno almeno ,salvo il lor diritto di aindare in cerca strumento. Cr,edere, amM'e, combattere. AJlla di fortuna ,in terre nuoV1e ... Ma tanta boria di 1parsecuzione opporre la coscienza ·oa1.m.a e si- .Impero non ha n-eippure ,sa.lvato gli operai e i cura. Se i lavoratori d'Italia non diserta-no contadi·nii d'ItaHa da11 bill Johnson. E poi tra le o:f.p.oine, ,se non convocano comimi, se ,non i'l 21 Aprile e il 1: l\taggio, ardisoe dir l~ro : spiegano bandiere, ;se non si adornano d.i fiori (< Purgatevi di ogni internazionalismò. Vol- v,ermigli, il Promo Mag,gio è - ugualmente -– gete il pensiero a Roma, -eterna, che na,sceva nel mondo. E' a.nche in I:talia, ma l'liparato dal solco quadrato traooiato dal re frati,icida nell'imo cuore dei proletarii. Pr~to avverràr sette .secolli or ·sono. Quello il « lavoro)> che che da quel nido tornerà a partire per ricon– ùovete celebrar-e, quella la data che - sola - giunger-si aJl P,rimo Maggio tr.ionfal-e dei fra– voi c.lov-ete ,ricordare. La vostra riconciliazione telli nell' un1vie11\,;;o libero ... con la .patria ha ,per prezzo il vo~tro tra di- Ciò che deve esseve-, sarà. mento alla classe int-ernazionaJle )). LinguaO'o-io 00 così -pieno dii bestemmia, come di anacroniRmi. Biblioteca Gino Bianco CLAUDIO TREVES.

RkJQdWJsaXNoZXIy