Critica Sociale - XXXIII - n.18 - 16-30 settembre 1923

l,ate lutte le sue obbligazioni. La stampa iWiana, salvo ·un mo,mento Los·torepresso di malumor~! dopo la prima decisione della. Conforenza deg!I Ambas,ci,atori, si mostrò sodd1Slfatta clJelle so1u– zion.i deliberate e vantò il g,rande suooesso dehla po.JiLicadel GoV'erno. . ... Ora .a noi non importa affatto _d1 •cr1h~ar,e quefla soddisfazione o di_ diminuì-re la u v~tto 0 ria» del Governo. ,Constatiamo solta.nto eh.e l Ita: lia non consegui que,lla giustizia dfretta cli~ Sl proponeva, ,eliminando la -,So,i;i~Li). deHe Naz1?,IH dal dibattilo, po,i,chè ,la consegui attraverso ~ m– Lenposto ,oPgano della Conferenza degh Amba– ::;ciatori' e e-i affrettiamo a soggningere qhe, ove· ,w1esse 'conseguito quella giusiizia di?_'etta per l'azione sua cli coercizione militare, neppure sa– remmo s,La.t.i ,entusiasti. Anzi. li nos·tro pensiero è semplicis:31imo. Noi a b– biamo perduto un'occasione solenne per. da.re al mondo senza ailcun pericolo. di minorazi one d el nostro' prestigi'o, un es,empio. frutbiJero di ·~sse– quio ai p.rincipii del uiriLLoohe sta a bas~ del1.a pace in te.rnazion.ale., ass10urandoc1, ~e,r l esph~ cito ri-oonoscimento degh o•rgam a ,ciò deputati ualla wnviv~nza clegli .Stati, 1.e ·•l'iparazioni e le in:den,nità che ci spettavano e che lo Stato offen– sore ci aV1eva, · il1 parte, negato. Noi abbiamo ratto dei· sofismi per esc-ludene Ila competenza della Società delle Nazioni; ov.e fosse s:tato ne– cessario, -era da farli per invooore e sostenere la c.ompetenza della Socie.fa d•elle Na:ziioni. L'art. i~ del 'l;'r-attato-di Versailles pres.criv,e: « I memb,I'1 della Sociela convengono che se s,i eleva tra di loro una ·vertenza sus,cettibile a loro avviso di una soluzione ,arbit.raLe,e se questa vertenza non può ri&olversi in modo sodidisrfacente per via di– plomatica, la vertenza sarà .soLtop.osta integral– mente all'arbitrato>>. E l'art. 15: '~ Se, si solleva Lra i membri d~la Società una .vertenza. s•uscet– ti'bile di trasc.i:nare ad una .rottura, e .se questa vertenza non è so·tLoposta il:ll'arbiWa:to previsto clall'art. 13, i mem1bri della Società convengono di portarla davanti al Consiglio. A Liuesto effetto, oosta che uno di essi aV1Verta di questa v~rtenza. il :Segretario Generale, il quale .p.rend,e tutte [e disposizioni in vista ·di una· inch1esta e di un esame coinpJe,Lo ».- Perc-hè abbiamo ripud'iato 1a Società delle Nazioni e perfi11i0minac.ciato di ri– l.irarci daJl.a Società se questa awess,e affermai.o la .sua ,oomp~tenza sul ,rico,rso ellenico? Per ti– mo re della sua imparz-ialità? Evvia! La So,c~tà. ci :avreb.be saputo grado della ni;>stra osservanza. In olLre noi avevamo una, causa oo~ì buona, così gius.La.,cosi lampante da sfidare. q;ualunque pre– sun La ma1'evolenza. Ma cl1;el è pensabile che la Sociel.à delle Nazioni prendes·se sol,t.o·la sua pro-· Lae..ioneil più efferrato delilto c-orttro [a vita uman~, contro l'immunità diplomatica? che ne– g,asse acl un grancle Stato atro{,·emente offeso il ristabilimento ciel diritto umano e delle genti cònç.ulcato? Una volta che la Gree,ia stessa, in via dip,lomatica, aveva fatto t::inte concessioni che era,no altrel.tanti rioonosc.im.enti, come d.·ubitare che ili ,Consiglio della Soc-ietà deUe- Nazioni o qualunque altro giud'ice avrebbe potulo conce- . d'eirx>im_inori soddisf8.?)ioni cli quelle eh.e ci ha decir:etai-0 · la. Conferenza degli A111basciatori?, .. ·si-bliotecaGinò Bianco· . Per qua.lei.a.roaico spi.rtt.o di falso ooore la ,sod– -.'.l.'i,Slfazione che tentammo di p·renderci di nostr'c1. mano sarébbe stata più lusinghiera per il nostro p·oostigio nei· rapporti int.ernazi.onali {,:he, . se la . stessa: ci fosse· stata solennemente attr1bmta da giudici eletti in un giudizio pubblico e a;perto? Versavamo noi in. mate,ria. così gelosa: cosi at: tinente ,intima.mente all'essere o non essere d1 nazione, da dovers,i escludet1e,.la sua ·giudicab} lità da pa.rte, dei terzi? Ma no. Si tvattaya al con- · tra.rio· d~ un delitto cl1;e, pur-tro,ppo, il fatto con– ·clama.va avvenulo, ,e si trattava :p,er quello di fis– sa.re l'am montare delle riparazioni e dei danni: mate ria :cioè squisitamente giudiziaria, arbitra– :bil.e, E no,n combatteva p;er noi l'interesse uni-_ · versa.le che delitti simili a quello oonsumato trc1 Janina e Santi Quaranta siano irreparabilment.e •repressi? Se caso fu mai, in cui e,:ra belLo, era buono, ,era utille affidar-si al giudizio d~gli uo– ffiii.ni e non ja1•si giustizia da sè, questo era. Non l o si intese, e sotto la sug,ge:;;tione dell 'o:r– goglio d-i grande Potenza' (quasi· la potenz_a eso– neri dall'osse.rva.nza) si p,referl di mettersi sulle ·traccte dei precedenti deHe grandi Potenze -: fatale fu il r,icordo. dell Zeppeion, do•v•ela F.ra.n; eia agì violentemente per la dire tta vendetta dei suoi marinai Lrucidatil :...:.. sen.za riile•tt~re che a · quel tempo non esistevano ba ,S o-oietà delle Na– zi1oni e gli obbhghi ,giurati col Patto, e che tor– nare alla sciolta pratica dell 'ind'ividUq,lismo i_n– ternazionale di allora, ;era pr.oprio p,igliare lo st~sso Trattato 'di Versa.illes co1~·eun chiffon de papiex. · · !Ma non •solo-influì-sul nostro noverno lo spi– ·rito di _orgoglio nazion.ailisLtco, anche agì su di esso un desiderio cupido di " successo perso– naJ,e » politico e diplomatico ,e,he mirava a_ldi 1~ d 1 el10 ..stesso obbi·ettiyo della vertenza. Po1chè 11 Governo teneva Pe.r 1e mani u:qa ·causa eccel-. lenLe è santissima, egli si aJVVisò di st_rutta:rla al mass_irho grado per dare la più g,rande imp,res: sione di sè, della sua audac1a e -della sua ener– gi a, ìn gu isa ,e b.e ali' opini~ne pubb~c.a attonita J.a vittor.ia apparisse più merito del patrono che d- ella causa . Di qui la foga impetuosa con oui aa· personalità del -Gov>eflll.o parv,e, determinare la scelta della strada più rischi-osa per il .trionfo de.I buon ù'iritl.o e dominaire tutta la procedura e imprimervi. · un ritmo violento, altisonante, fatto per ·galvianizzare da una parte della _barri– cata tutte le spera.nze, ma anche fatto pe·r susci– tare· dall'altra parte tutte le .appreh.&ioni e coa– Jizza,re tutte le resi.stenze. Ancora 1'ago,gniatn sue– Gesso imp,eriale doveva uti:Uzzarsi a .r'ins·aldare Ile. fortune e Va:scensione d·e1 pa,rtito, clom,inante ell a· disper,d,e,re al tutto gli avversari della politica interna, neutrali:z,zati e i,mprig·iona,ti n,el proprio lealismo p·atr'i.ottic~ .. In o,gni tempo i Governi cl i conquista hanno ce.reato di soffocare nella inten– s,ificazione dell'attività politica all'estero le divi– sioni. e le difficoltà .de.Hapolit~ca interna. A que– sto inteBto si eccita il pathos del grande, del trascendente. Ogni ev;ento della poHtica estera si •tratta con- un impeto dispe rato, ,quasi che SIU · quello si giocasse sempll 'e.la v'ita: o· la morte de!,!a pat ria,. é, pe rò· scio,gliess .e da · o.gni consideraziont1 di. p.rud.en: zia ·pè,r ri.gua:rdo di rapporti ·passati, per . speranz a' di r.a_pporti futurj internazionali;. • . .

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