Critica Sociale - XXXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1923

CRI-TICA.SOCIÀLB Il capovolgimento, che- (c-ome ho già ri:levato) ora Ma.7JZiini compiei, de.Il 'ordine di precedenza altra volta determinato per gli operai fra questio– ne sociale e nazionale, 'è un particolare di secon· daria imporLanza; ciò che è essenziale, nell'ormai definitivo all,e,ggiamento-, è il fatto che, l'efficacia int~-inseoa dell'idea è dedotLa dal carattere, di rivelazione religiosa, che il misticismo mazz·i– niano le confeirisce. La rivelazione basta alla con– quista delle co1scienze, alla el1rninazione delle re~ sistenze deg'li interessi materiali contrari, alla· progressiva traduzione in atto. La propo,sizione: ((-La lotta -cangia d'aspetto, e dove prima era tra una ,c,lasse-e l'altra, ·Or.il, è tra il privilegio di un.a. c1asse e il principio dell'ugua– glianza, tra il priyile-gio e il ~avoro », passa a si- . grni·ficarelotta idoole di princ:ipi, non conflitto di uomini raggruppati lin class,i ;:i_ntagoniste. E la superiorità ideale, che il principio nuovo ta sul veccI:iio, basta quindi ad assacur.argli la vittoria: la religione dell'epoca nuova animerà e faTà suoi gli spi,riLicon l'ardo·re della missione, che ad essi– affida. L'univers~lismo del nuo,vo rlne es,c,Jude per MazZJiniquella !o,tla, che era inerente a,l pàrlico– larismo d-e,ifini pre~edenti. Fini rli c:lasse, lotta di classe; fine.univ&Sal~, uni-versale associaziqne. (( Noi non tendiamo a sopprimere, ma a miglio– rare: non a Lrapiantare l'attività o i conforti di una classe in un'altra, ma a schiudere la via cteHa attività e dei. confortii a tutte, le class-i »· (36ì, ,, Li– bertà per tutti; progresso per tutti; associazion·e di tutti » (37). '· · Ora l'universalita del fine è vigorosam.:mte af– fermata anche nel marxismo, che affida al prole– tariato una •missione l'ibeiratrice del mondo, di compleLa riabilitazione dell'umanità, di en anci- .pazione universale, nella eliminazione· della di- · viisione in c:lassi e nella attuazione di un~ sccietà in cu'i il libero sviluppo. di ciascuno sia condizio– ne del libero svilupp.o di tutti (38). Ma se ques,ta esigenza universale d:i libertà e di sviluppo è iden· -tica a quella èhe Mazzini esp,r.ime neMa formula: •< libertà per tutti, pirogresso per tutti !', non identica è la vi.a per la quaJl.eil fìne si :aggiunge. L'associazione di tutti, deHa quale !'1azzini r,arla, è pe,r Marx il resultato e non il mezzo: l'idea uni-· · versale, che è 'l'arma spirituale del m()IVimento proletario, ha bisogno di ,ques-to corp,e di sua arma mat,eriale, per tradursi in r oncireta rea;llà storica. La dtivergen~a non è soltanto qui fra idealismo e realismo storico. Mazzini, forse sotto l'irnpr~s– sione c:he i moti proletari determinavano nelle stesse schiere dei suoi seguaci,· pensa o teme che una classe non possa., come tale, avere altre fina– lità se non di classe, pa;rtiicolaristfohe,: egli non vede, come Marx, la possibilità <iiuna classe, « li- (36) Scritti ed. ined., VIII, 115. ·(37) lbid,, XIII, 122. ' · • 1 (38) ~he_ ques~ _ libero sv-iluppo sia una. restiiuzione aU'uomo (a tutti gh uomm,)_ dell'! P';-'•ona.lità come fine in sè e non purò strumento. ed '!bb1a qumd, un alto valore spirituale ed etico. !l ilf:0/Tl}fest'! spiega co!l'a.ntitesi fra ta società borghese, in cui 11 lavoro 'v1ven~ non e _che_ un mezzo per accrescere il lavoro a.ccumulat'? (capitale), 1;1oohe 11 passato domina._ il presente e l'u'?m? è ndo~to a. _strun:ie,ntodella. materialità economica., e la soc,~ta co~unista, m_cui 11La.vorpaccumulato è ricon dotto alla funzione d1 mezzo, _ 1!prese,n te domina il paSÌ! a.to, l' inclipen- dooza passa. da.I oa.p1'ta.lea.li ~Qmo, c\ivenwto fin ç, 1 , Biblioteca .GinoBianco beratrice par excellence », in quanto la negazio- -ne·.dell'umanità, di cui soffre, n'e fa la rlvenclic:~– t.ricEfdell'umanità stessa, nella '[)ienezza del' suo contenuto e della sua estensione . .Egli pensa a degenerazioni egois\iche, quali potevano appaI'ire ed apparveiro poi momentaneamente in certe de– formazioni dellla dot'trina socialista, che Ma,rx avrebbe colpito e' fl.lstdgato non meno vigorosa– .~ente di lui (39); segue cioè una preoccupazione che era pu<r presente in lui fin da quanclo p•re<li– cava l'o•rganizzazio-n.e degli o,perai oon p-rogram– ma prop·rio. Ane,he allora:, temendo che ne de,ri– vasse un partico-larismo egoostico, egli si affidava ad una iniziativa dei migliori dell'a!Lra riva per la concordia: · « (){:corre che i milioni che invocano un migliore ordi– namento 5ociale esprimano i loro biJSogni, e che i mi– aliori · o i più tra i componenti l'altra classe simpatiz– zino con l'espressione di questi bisogni, se non si voglia che le rivoluzioni si riducano a guerre civili, nene quali solo la forza decide e che sostituiscono una tirannide all'altra» (40). · Così per questa preoccupazione, fattasi più forte in Iuli, egli arrivava a disconoscere. 1\aneoeis– slità ,che 1 'idea, pe.r co,n,quistia.rnila ttaduz,i.one in atto, fosse esigenza viva ed azione pressante di ruasse, sollecitate urgentemente alla sua ll'ealizza– zione dalle condizion,i stesse della propria esi– stenza. A lui sembra o-rmai sufficiente la dimo– strazione che i bisogni del . popolto 11.onsono· di _pochi iruiividu:i ma di milioni d'uomini, perchè il soddis·facimeiito ne ~ia assicurato. (( La nazione intiera (aveva ,g'ià scritto nel 1842) ha bisogno di sapere cliòche gli operai patiscono, accusano, invocano ... Ordinatevi, dunque, tra voi pe.rchè l'eSlf)ressione dei vostri bisogni e- l'indica– zione dei rimedii sian· noti alla nazione ita:lia– n'a » (lii). E nei Doveri degli uomi ni più 'l'eciséj.– mente: « ordinateY'i tra voi in una vas.ta univer– sale Lega di Popolo, tanto -che J'.a v ostrafvoce si.a voce .di rr~i,1iorii e non di .poohi ·indiv:id-qi. Avete il Vero e la mustizia per voi; la Nazione v'~col· ter'à ».» ' 7) L'educazione e l' az i.ol)e "innovatrice. . Con questo, compito di illuminare la Nazione, oss(a le a.ltre classi, alla classe operaia viene ,at– tribuito l'ufficio di dare la rivela?:ion-e_ dèl princi– pio" dell'Epoca nuova. E l'educazione, che è il, processo per .;,-1 quale ogni nuovo principio con– quista e, forgia Je,cosc:ienze -e_le, volontà alle nuove. forme d'aziope, -è sl, la V!iaper la quale l'Epoca nuova si realiz21a (42); ma il .rapporto i;Ii educa– tori ~d, educand-i non è. parallelo, m'a inv erso a quello di classi educate ed ineducate. Non ·- sono.le prime ad impa,rtire, e le s-econde a, !ricevere l'e– ducazione; ma queste ·debbono offrirla a quelle con l'insegnamento e con l'esempio costant~. « Si tratta di rende-re migliori e convinte dei loro do, veri le classi che oggi, volontariame~te o involontaria- (39) Alludo alla. teorizza.z.ione della. tlJittatura d,i, clMse che è il rinnega.mento di tutto lo spirito del marxismo. ' {40) Scritto ed. ined., V, •2.53-264. (41) lbid. · (42) • -Da. qualsiasi parte volgia.1110 i pa.ssi, incontr1a.mo sem– ·pre I<_> s~esso problema; I~ ,necoos!tà di ~-na trasformazione, di un m1_g!1'?r,1,mento morale 1n q1.1~l)1 che, sia. per _nùtr\ero, sia. per le fa~1hta. d..t~ dalla. lo_~o~ond1:iaone, hanno mezzi efficaoi, che a..noi fann~ d1f(l'tto. E ?' ·s1,presenta pur sempre la. stessa. solu– zione, opnt, tr~form<f:•ion~ m_orale è opera d'educazione: ogni '?pera. d eduoaz one e 8Sfl9P-Zlalmente religiosa •· . (Scritti ed ined., XII, ;316-17.Cfr. -~A,~~M.1N\( \qH), . · ·

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