Critica Sociale - XXXII - n. 22 - 16-30 novembre 1922

• I ì Critica Sociale RIVISTA Q UÌNDICJN ALF_, · DEL SOCIALISMO Nel Regno: A.nno L. 24 ...:.. Semestre .L. 12 - All'Estero: Anno It .. L. 28 - Semestre L. 14 DIREZIONE: MIiano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenonl, 4 - Mllàno Anno XXXII . N. 22 Numero separato Lire UNA Il Milano, 16-30 Novembre 1922 · SOMMAR.IO Politica ed Attualità. Lib~1·tà (CLAl)OlO TREVES). Il bivacco f«scista alla Oamera.(Diaeorao del 17 novembre I~ di FittPPO ToRAT1, sa.Ile ooma.niollzioni del Governo). Studi economici e sociologici. Anco,·a dell" Zt1gislazione sulle bonifiche (Tm,1Aso SoL.c1). Letteratura, Filosofia, Fatti sociali. Sgu,a,,1·di' in gfro: Il Bo'lsoevismo 1 l'Isln.m e Pinghilterra; I\ oa.pi– tale estero in TuMliill; Le Ghilde edili in Ge,mania (et,). Dal!• Rivist• ( ANGELO ·r RIJVES). Abbonamenti 1923 Raccomandiamo vamente a tutti i nos~ri abbonati di mandarci con ogni sol– lecitudine l'importo r~lativo all'.abbona– mento 1923, che rimane stabilito per ITALIA: un annof L. 24.- un semestre • 12. __'._ ESTERO: un anno • 28.- un semestre " 14.- LIBERTÀ Dal fondo della rovina in cui ci troviamo è ~ncora questa una gioia superba ed una' ra– gione di speranza. Se; come noi fermament~ crediamo, la borghe~ia e il regime capitalistico non possono vivere fuori del sistema rappresen– tativo e delle forme democratiche, presto verrà _ che i ceti più consapevoli e vigili della bor– ghesia ritorneranno al proletariato per chiedere . umilmente aiuto e coopera:-1ione alla riscossa necessaria e per chiedere perdono della folle, iniqua e crudele politica di persecuzione del proletariato da essi armata, g_uando - gli im– becilli! - si prestavano a segare con gran foga il ramo dell'albero su cui si assidevano ! · Ma ciò sarà - e sarà tanto più presto quanto più il socialismo saprà rinnovai;si, rom– pe ndo tutti i ce_rchi angusti della rappresentan– za limitll.ta degli interessi particolari deqe ca– tegorie, per diventare il centro d'attrazione e di irradiazione di tutte le energie umane compresse e'Ì umili.ate e che fervorosamente mirano· alla libertà! La libertà è un'angusta, una santa pa– rola, _che acquista un senso religioso, quando il contenuto di essa è perduto nell'ordine storico e temporale e si riduce ·a vivere dentro la chiu– sa ~ spiata coscienza degli uomini. Noi stessi - e lo confessiamo con profonda mortifìcazione· - peccammo con'\;ro la libertà, come quando, in– consci ed ebbri di giovinezza, potemmo peccare contro l'igieno e la salute del corpo, che ci A noi, socialisti! Ora il gjuoco· è a carte pareva un patrimonio inesauribile capace di scoperte, ogni ambig-qità è stata crudamente, .sopportare tutte le prodigali t,à. Era così natu– temerariamente dissipata. La dittntura sta sopra rale ·l'ambiente della libertà politica per una ·di noi, sta sopra gli Italiani_ Il Parlamento non società nata dalla rivoluzionè liberale e creata c'è più. Il Parla-mento, che poteva essere anche apposta per lo svilupp~ sfrElnato di tutte 'le il e bivacco dai manipoli», è stato « formal- attività economiche e sociali, che quasi non mente » conservato, come un giocattolo inoffen- potevamo immaginare che la democrazia si po– sivo, a modo del Senato romano di Augusto .o t.esse promuovere altrimenti che pl:lr essere su– di Caracalla. Il Parlamento è stato corn:1er- parata~ Torto, gravissimo torto non avere te– vato per dare col proprio suicidio la legittima- nuto in sufficiente considerazione le fqrze !a– zione al regime personale dei pieni poteri e tenti di reazione violenta· che persistevano nei dell'illimitato maneggio della pubblica· finanza. sedimenti profondi delle collettività umane e La borghesia liberale e parlamentare si prostra che si rafforzavano e affioravano nei ceti della nella propria ignavia, nella sua incommensura- pluto'crazia prevalente. bile viltà. Le correnti antiparlamentari inneg-. . . I lunghi anni della guerra, facendo di ven– giano al miracoloso evento, che corona oltre tare consuetu~ine quelle deleghe di poteri che ogni speranza i tenaci assalti della :reazione., erano necessarie per condurre la guerra i:itessa Mentre . il pr?letariato resistette due anni al e· sopravalutando i risultati . spedi~i del!a vio:. selvaggio regime del ferro e del fuoco e del lenza bellica, preparavano 1 sent1ment1 degli bastone, che devastava ed abbatteva·· i suoi for- uomini e le forme del reggimento autoritario tilizi e non la sua anima, la borghesia si è ar- e personale. La scerv~llata adorazione del mito resa in quindici giorni, chiarendo che tutto ciò rivoluzione nelle univoche forme· impPrative e che esisteva di milizia demJcra,tiè~ in Italia era dittatorie dPl bolsc:evismo russo associava, sia · prol(;ltario ~d era ~9ci1ilista. pure con intendimento diametralmente opposti, - lloteca Gino Bianco.

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