Critica Sociale - anno XXXII - n.13 - 1-15 luglio 1922

206 ·c.&ITICA SOCI"4-i,E riferito; o, peggio ancorn, tenga conto solt'.\uto di alcuni di quest.i. corpi e di altri no (1~. , , A dimostrazione di tale asserto l'Einstein cita diversi fatti, desumendoli <la certe recentissime e sot– tilìssime ricerche ed ,esperien?.e fisiche, e corroborau- · doli con forme algebriGhe act alto potenziale, capaci di deliziare i cultol'i del_lamateJ?].at.icapiù sublime. 'l'roppa ed inutile fatica, vien vòglia di dire, Diceva il filosofo Vanini : « Anche un filo d'erba è bastevole a ricono-. scervi la gloria e la potenza di Dio». Non di versa– mente noi possiamo dire che anche la più, povera· o più rozza esperienza,' a rifletterei sopra con alquanto criterio, ri·vela chiaramente la necessità, se non si vuole a vere una conoscenza mutila ed inesatta (tutt'al più prnticamente ut.ile), di non trascurare nessun fattore che possa avere influenza su quèsto fE'nome~o· op·pure . l ' ) per un allro verso, di non trascurare il carattere e. le condizioni peculiari dei corpi che n~i giudizi di,valu– tazione e di misurazione sono presi come punti di ri– ferimento. Per questo appafono alquanto inutili i tre · ricercatissimi fatti, che• l'Einstein cita a riprova della validità della « Legge generale di ~élati vità,,. Ad ogni modo i tre fatti sarebbero qùesti. 1) Un certo speciale spostamento dell'orbita del pianeta ~1er– curio intorno al sole, che nella classica t.eòria' di Newton non. t~ova spiegazione, lo trova invecè pelfa te9ria· gener~le della relatività, .in quanto questa tiene eal– colo di tutti i fattori capaci di det·erminare l'orbita dei pianeti. 2) La teoria della relati,vÙà prevede il fatto che i.raggi luminosi;."o onde luminose che siano tramandati a ùoì dalle stelle fisse; ,non· possono ,no~ ~ubi.r~ f'11ttra~ione del so!e · nel passargli vicino. E, infatti,· propno cosi accade. 3) La teoria generale della · re~atività prevède che l'incr.ociarai di due sorgenti 111- · tnlnose, una siderale ed una terrena,. debba produr.re, nella ccsidetta analisi ..spettrale, un certo spostamento di linee, dc1cui si possa esattamente dete1;o:iinareil carat– tere (volume, raggi~, ecc.) dei. é~rpi sideraÌi ,dai quali tale luce emana: .· ,. :. · .. III. NeJla terza parte della· ~ua dotti-in~ Einstein · apI;>lica la te01'ia gene~a:le della relatività alla conside.– razione di qµello cp.è egli chiama « Uni verso come tutto_». Secon_do l_ui,·l'antichissima questione, ~e il monc10 sia ;finito o infinito, cioè abbia un principio e una ._fine, s1 nello spazio- che nel tempo, troverebbe là tant~ ~u.spi_catasolµ~ione nell;i.. teoria generale della rolat.tv1ta,_m base alla qual.e egli crede di poter affer– mare e d1most~are che il mondo è finitq ma illimita– t~ (?); anzi, se lo si v,uol proprio sapere'. ha la forma d1 una sfera, o press.'a poco. ·' Critica deJla d'ottri~a di Einstein. , I \ • 1 ' Spe_cie ,per ciò che r;guarda'. le prim~ dUe µarti, una critica della dottrina di Einstein può essere diretta , . ' se mai, c~ntro la foi-ma nella quale l'Autore la espo- ne, non già contro la sostanza. Quest'ultima · i11fatfi costituisc~ una verità inoppugnabile. · ·· ·' · . ' Che o~ni fenomeno naturale è in relazione con infini~i altri fenomeni nat1_mdi, sia che ci si trovi, sia· cl\e c1 venga messo, è verità indubitabil'e. Ma se così .... (1) Uu'?eset·v~~~o~e molto giusto. ~ell'E: ns te.in è olle la legg,e ~ene.r~le d1 relat1v1t_u. è coetitnlta da. due proposi7.ioui rec.il) ro(\he.· Og~, fenomeno ,·aria. correlativamente nd ogni 1\.ltro fenomeno fJOlQ.u!\le trova~i coqinnque in relaziono; e, viceversa .due fenomeni i)he aembr~a~ diversi di p,r_im~ aochito, possono 88 ? 88 re u:n fenç>– ~eno solo, d1versamente·g1ucl1ca:to, perohè messo in rapporto co'n. ienumeui lliversi. · · . Biblio~ecaGino Bianco I, è, ,è anche evidenté che ogni teoria 13cientific9, riguar-· dante fènomeni naturali, la quale prespinda da. una parte, _più o meno grande, di siffatte_ relazi.~ni, sarà di cOJ1seguenza, è_ in proporzione con la q'uantità delle _ relazioni che trascurt., manchevole, ed inadeguata alla piena comprensicne dei fenomeni dei quali essa si oc– cupa. Presto o tardi arriva il momimto· ·nel t(Uale questa sua manchevolezza viene come•. up .nodo al petti 110, · · Ora la « teoria generale; della 1:elativ;it~» dell'JlJin– steìn non dice iiltro che questo. Anzi l'Einstein cita 1n proposito un esempio veramente felice, perchè semplice, e tipicamente illustrativo: quello della geo- metria eticlidea. . Come è noto, la 0 geometria euçlide_a ço11sidera lo spa?.io, OSl:!ia il mondo, dotato di s0111 tre .dimensioni: lunghezza (linea), larghezza (piano), profondità(volume). Per mezzo. di que,;,te tre dimensioni noi possiamo eseguire u·na i!Ulnità .di calcoli e dimisure. Ma se consideriamo il caso di· un corpo che si muova, non c1 basta più il , · solo criterio della lunghezza. Una. tartaruga e un ,tre- ~ rio lampo pèrc,orrono amhed~è un chilometri;>. Eppure ·si tratta. d.i movimenti d'iversissimi. Perchè? evidente– mente pe11chèil tempo· impiegato nel petcorso · è di: verso. Ed ecco che fa geometriii euclidea, con Je. sue t_re dimensioni, si rivela qui affatto in,àdeguata. . . Certo, per quel che riguarda la forma di esposi– zione, l'Einstein è molto in'felice. Si direbbe che egli stesso non abbia una idea molto precisa del _suo as- ' sunto e non sappia distribuire con giusta pro.pot~ione le varie parti della sua esposizione.- Così avviene che :egli affermi talora ii1cide·n1.almènte, in u~a frase but– tata lì, quello che è il fulcro e il còronamento della s11a dottrina, e si diffouda in;ece larg;mente ,in cose secondarie. Ad un certo p'unto,. per esempio, egli dice .. . éhe molte ·teorie scie_ntifiche' hii,n'Do mi vasto: campo di vaAidità, entro il quale esse non cadono in contraddi– zione· con nessun fatto, e che quindi•, perchè la « teoria generale della ,relatività» le possa· cogliere, . per così .diré, in {allo, bisogna a~dare a -pescare .col lanternino· dei fati.i eh~· le eontraddicàno. (Eirisf(li.n ,nòn dice' proprio ,cosi; ma il senso/ è quello). ··Q.rbepe ognuno : e.de che. tutto il succo, della sua dottrina sta proprio .IIJ qu~sta frase,, eh~ par :messa lì pe·1· incidens.' · Del resto, che l'.Ei-nstei:r:inon abbia Ùn'idea ptoprio chiai·i'ssima del ·suo ,assunto risulta anche da questo, che egli_'mette ]~ sua « teoria generale deUa relativi– tà» sul medesim'o piano delle'cornuni téorie scientifiche come qna speqi\l di teoria rnigU01·e, clie vant~ggiosa'. mente_ le sosti_tuisce. Enore questo di pi·ospettiva· e . . . .. . . ' grav1ss1mo. Sarebbe lo· stesso c_omeconfondezie, che so ,io un:o strumento 'di m/1:mra, un metro o un· litro, ~o'n l~ cose ,misurate,. èon le stoffe, o coi liquidi: , . . .La.« tèor'ia generale a_eUa.relatività. ri_on 'Spiega niente, essendq la verità èhe essa pi;'crnlama troppo vasta e giinerale·. ~fa essa .serve benissimo ad in.segna– ·re al]e comuni teor'ie scientifiche la virtù della '.mode– stia, nel senso che essa dimostra comè la foro validità e ve1'ità è ,limitata, e _limitata appunto in ragi~ne ,stei;;sa·.di quella quantità• qi relaziqni, da cui, per non perdersi in un rag~io tropJ:>Ovasto d1 azi'one, pmno· • dovuto '·e voluto prescindere.' . Ma questa critica foruia.Je de])e , conÌùD.i teOrie ·· scienti fich e, f~rmale nél senso· chè se n'e critica 'la, lor~ ·. a f.ti t udine ed adeguatezza in gene~;e ad attingere; ·cosi come sono, .. la verità 'piena, è· propriamente filo– sofia. Sicchè'quamt,o .sopra si è.,-d-etto riguard0 all.'er-· rore di. p1'ospettiva, nel q1:ta•le~ade l'.],;ins.tein, ·sì po-

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