Critica Sociale - anno XXXII - n.11 - 1-15 giugno 1922

el'U'ff OA SòclÀLÉ ,, J 71 . ' ,. ' ' -, ,fozione russa 'portò alla dittatura proletària. 'Ciò è avvenuto preèis•a_mente pe,rchè " la Russia è arrivata alla sua rivoluzione borghese - -che doveva rom– pere, lì come altrove, i ceppi dell'ordinamento feu– dale della proprietà fon diana - in uri' epoca in' cui già si era sviluppata nel suo seno una_ grande j,r,i– dustria altamente concentrata, e quindi anche un proletariato· industriale moderno "' 'mentre la bor– ghesia era ancora classe troppo debole e politica– mente poco efficiente per mantenere nelle sue ma– ni il potere, strappato all'assolutismo zarista col · concorso del proletariat_o .. Solo in questo senso noi possiamo dire che la rivoluzione russa è una rivo– : luzione proletaria, senza peraltro es&ere una rivo- . Iuzione socialista,, nè. tanto meno,· comunista: rivo– luzione proletaria. perchè · compiuta dal proletariato, ma rivoluzione borghese, perchè borghese è· il suo còmpito storico. Tutto l'equivoco· e l'i11còmprensione che circonda la riv-oluzione russa deriva in sostanza dal non esser stato compreso, sino ad oggi, que– sto che solo. apparentemente è un paradossale bi– sticcio di parole, ma che in realtà spieg11 e Lias– sume tutto il grande fenomeno rivoluzionario russo. In fondo la contraddizione in cui si dibattono oggi i governanti bolscevichi,• faticosamente dediti - essi éotnunisti ! - a ·ricostruire e sviluppare i-nRus- · ·sia il capitalisn10, è un poco l'intima contraddizio,- . ne che travaglia la stessa rivoluzfone, essere una rivoluzione borghese_ - borghese ne,! suo cc)mpito e nelle sue premesse - compiuta dal proletariato! Ecco perchè ,i bolscevichi non hanno potuto - nonostante gli sforzi più eroici - fare. della rivoJù– z_ione,russa una rivoluzione soèialista, nè possono sperar~ di riuscirvi prima che ù1 Russia il •capita– lismo abbia esaurito la sua funzione. Il loro torto è stato quello di illudersi che bastasse il saldo pbs– sesso del potere politico per l'instaurazione di- or– dinamenti comunisti, da imporsi _mediante decreti di governo. Poichè mancavano le premesse econo– miche ad un regime comunista, la loro azione do~ . veva fatalmente contrastar.e con· lo sviluppo delle . forze produttive, ahzichè essere diretta ad agevo– larlo, e i loro sfo rzi dovevano .quindi necessaria:. mente infr, ànger.si e fallire·. _Così fu che i comunisti russi, che ,si erano illusi di dominare l'e·coriomia mediante la forza del potere politico, dovettero; per non esser.e definitivamente annientati e sopraffatti, cedere e adattare la loro politica d_i•governo alle necessità imprescindibili dell'ambiente eco no-· mico russo. Nella lotta tra potere politico .ed eco– nomia, quest'ultima - -come Marx aveva insegnato - vinse ed obbligò_ il primo ad; accondiscendere alle proprie esigenze. Ed oggi, se i comunisti sono an~. cora al potere in Russia, ciò è precisamente do- . vuto ·al' fatto che essi hanno saputo rinunciare in tempo a perseverare nel1'errore, modificando radi– calmente il Ipro· indirizzo•. · · Questa progressiva conver_sione dei bolscevichi russi, e la revisione compiutasi nei loro mefodi di governo attraverso due anni di dittatura proletaria trovano una ·chiara illustrazione nella diligente e lu– cida analisi che il Bauer fa ·di quello che è stato l'atteggiameuto del Governo sovietista nei riguardi della socializzazione della terra e delle industrie. Verso i contadin\, i bolscevichi - dopo reiterati e sempre -vani tentativi di impo,rre loro un ordina– mento comunista, sia ricorrendo ~alle requisizioni armate, sia con l'istituzione dei cosidetti ".comitati dei poveri del villaggio,,, ·o mediante la fondazi?ne di grandi " Comunftà ,, <fgricole- - s9no costretti a cgnfessare esplicitamente il fallimen_to della propria polWca, e a concedere il pieno riconoscimento della · piccola e meçlia proj:>dèfà terrie'ra. n contadino ha in tal modo " trionfato per la seconda volta: esso ha prima distrutto i residui del feudalismo, e poi respinto l'assalto del comunismo,,. . ' - Il p-rocesso di s..ocializzazione d elle·· in '.dustrie passa anch'esso attrave_rso molte fasi che.il Bauer, sobriamente ma acutamente, illustra. - sino ·a che, per salvare le industrie dalla disorganjzzazjorie, dall'indisciplina, çlallo' sfacelo, i bolscevichi sono costretti ad i'nstaurare il ·più rigido Socialismo di Stato, spogliando i " Consigli· di azienda,, di, ogni funzione deliberativa, imponendo ai renitenti pene . disciplinari gravissime, avocando allo Stato il di~ ritto esclusivo di nomina dei tecnici e dei direttori di azienda, e concedendo a questi ultimi poteri dit– tatoriali. _La militarizzazione del lavoro rappresenta l'estremo Ilmite a cui giui;1ge questa nflbva fase della politica bolscevica; dopo di che - col pro– gressivo ristabilimento della libertà di commercio, la snàziqnalizzazion~ delle aziende min'ori, .le pri– me preoccupazioni per la rivalutazione deUà mo– neta, e un'intensa azione diretta a sollecitare l'in– tervento _in Russia del capitalismo straniero (pro– prio questa è stata a Genova la preoccupazione es– senziale della delegazione russa) - si inizia in Rus– sia tutto un _nuovo orientamento della politica bol- scévica. · · Ora, a chi atte11tamente esamini la lunga evo– luzione compiutasi nell'atteggiamento del· Governo dei Sovieti per quanto riguarda il problema della produzione _industriale, non può sfuggire questo fe– nomeno: che il Governo bolscevico, a mah o.a mano che rafforza il suo .dominio, appoggiandosi a un · forte e·sercito e a un grande app·arato burocratico, va contemporaneamente ~erripre più emancipandosi dal proletariato che Jo·ha' eletto, finchè riesce a ren– dersene del tutto indipendente, e,~e~citando "il'suo , potere dispotico, non solo sulla botghesia e sul con– ·tado, ma anche sulle stesse masse proletarie,,. Mentre, infatti, all'inizio della rivoluzionè è la · massa proletaria. che d.ecide degli avvenimenti ed il Gov~rno dei Sovietì è soltanto l'organo esecutivo della_ èlasse lavoratrice, più tardi l'iniziativa storica passa dalla massa al _Gove.rno, il quale non si trova ormai più impotente dj fronte agli impulsivi movi– menti delle masse e può quindi esercitare la sua dittatura anche sul pro.Ietariato .. Questo fenomeno •è· stato reso possibile da .un Iato dal progressivo .rafforzamento ·e accentramento del Governo bolsce– vico,. dall' /litro dal progressivo indebolimento· del proletariato, dimiriùito di numero (in .seguito alla · fortissima emigrazione degli opeiai- dalle città,· de– 'vastate dalla fame e dalle epidemie) e di potenza, (perchè privo di capi indipendenti dal Governo, e avvilito dalla esperimentata sua inc-apacità a gestire le aziend~). La' cosi detta "dittatura del proletariato,, altro non .è quindi in Russ;ia che "l'onnipote.nza senza limiti di uno Stato governato da una piccola minoranza del proletariato, che è esso stesso una piccola mio.oranza del popolo russo,,. . Questo ·il Bauer dimostra con un acuto esame dell"' essenza della costituzione çlei So vieti,,', ·met– ten·do in risalto com.e essa favorisca nettamente gli elettori operai a danno dei contadini, mediante, un . sistema di elezioni indirette di vario grado, volto . precis'amente a valorizzare le minoranze politica– mente attive detle città. Nonostante tutto però, la superiorità, numerica del contado è tale che esso .conquisterebbe egualmente il dominio dello Stato,· se sapesse valersi dei mezzi che la costituzione so– vietist11 gli accorda. Invece le masse dei contadini russi si trovano ancora ad uno stadio così arretrafo di evoluzione, che non· prendono parte alla vita po– litica, disinteressandosi di tutto quanto non tocca direttamente i )oro interessi. In tali cqndizioni, se la Russia fosse una re– pubblica ·-democratica, non riuscirebbe difficile alla borghesia accaparrarsi la massa dei voti dei con– tadini, e riconquistare così il perduto dominio ap-' poggiandosi alla sterminata moltitudine dej picc.oli , 1 ,

RkJQdWJsaXNoZXIy