Critica Sociale - anno XXXI - n. 13 - 1-15 luglio 1921

I 194 -CRITICA SOCIALE . piramide e la co'Ilaboràzione al sommo. La 'quale concezione .è certamente più ·retta di quella dell'o~ norevole Giolitti - e che fu u.n-a delle cause capi– tali della' sua• cadufa - secondo la quaje i blçicchi elettorali si giustificano colla necessità di creare un partito di ,Governo, basato sopra una P.iattafo,rma· programmatica, in cui coincida,rio diversi partiti. Come ciò abl-iia• fondamento di'ce la stessa avveq– tura giolittiana, che, avendo messo nei blocchi e~ Iettotali ministeriali fascisti e democratici, riqunzia– tari e nazionalisti; non fece .che scatenare, appena aperta la Camera; gli uni contro gli altri, facendo del ministro degli esteri il San Sebastiano bersaglio degli strali di tutti. , · Comunque, la proporzionale non è seriamente minacciata. Lo fosse, come disse Filippo Turati nel suo discorso, troverebbe ;jJ blocco dei popolari e dei socialisti pronto per la sua difesa. L'oh. Bonomi · non può pensare, in queste contingenz;e,a toccàrla. E' ..questo uno dei punti solidi del suo programma. Ma, disgraziatamente per lui, .é un punto,.. negativo. I punti positivi che richieggono fa su·a azione si possono fissare così : politica interna, politica e– stera,· politica economica-sociale. Per la politiça iQ-· terna deve poter agire. contro l'organizzazione fa– S€ista, dimostrando che non ha col fascismo cpm~ promissioni, che, essendo egli mi11istro -dellaguerra, non ha to)lerato o ispirato che grossi e piccoli ·co– mandanti di repartò considerassero i fasci di com– battimento come formazioni annesse ai loro coìnan~ di e' li aiutassero moralmente e {I1aterialmente.Per . la: pÒljtica estera, egli. che bevve a fiotti le illusioni · del!a guerra ~ _co1;1unicò intimame~te con I~ aber– raz10n1del m11ttansmo,deve date 11 s·enso dt volere e sapere agire per _la pace,. osservando i trattati,, ·repudiando lo spirito di avventura e mettendo Lina coscienza europea sopra quella intesista ed alleata. Per la politica economica-sociale d_eve dimostra~ re che non intende la liquidazione della crisi del dopo .guerra sia ,fatta .a spese delle libertà e delle guarentigie dei lavoratori. E' tutta una serie di problemi di quadratura del circolo che Io. attende, _dovei fini e i ,mezzi collidono tra loro,_e· l'atmo– sfera _carica di odi e di diffidenzè impedisce ornai contrafforte umiliazi·on·ich'e sos'pirano alla rivincita,. ma volontà di ·ric onciliazione, ma coscienza: della necessità di I.ma solidarietà ,urjiversale per raggi,un– gere la .salvezza comune. La rièostruzione vista con gli occhi ebbri della guerra non 'è la ricostruzione vista con gli occhi chiari della pace. La ricastruzione .fuori.della partecipazione diretta dei )avoratori in- ternazionalisti, se nòn fosse uniuto.pia, sarebbe -la ricostru.zione per .gli Stinqes, i Lqu·cheurs,i Perrone ed alttettali feudatari' USC\ti• dalla· società insàngui.:• nata dalla guerr~ per· impo1rrea tutti t lavo'ratori,del jnondo un giogo nuovo, piu' tirannico, 'più· oppres– sivo di quello precedente. Ah I se questa·umile verità, che implica, senza indugio, 1:accordo alfivo, fatti.va, ' assiduo, pratico della Internazionale dei .lavoratori fosse int~sa a Mosca, donde vengono invece parole ~ voti I di 1:egazio!1e,: ?i divisi?he, dl S'èo_munica tr.a 1 Iavoraton ! La pohttca este,ra, che è tanta p.arte della politicà interna e finanziaria ~d 'economica de,gli Stati, cascherebbe in brève sotto, il control}'o vigile del Lavoro, il quale ad oani atto, conferenza,, ·trattato ece:. dei diplomatici e de) Governi, sacrifi– çante glt. interessi dei popoli, opporrebbe subito l'atto, la co,nferenza,,il ,trattato suo,. ri,yendicantelà ragione de,lle genti, la pace e 1a libertà proletaria. · Invece, tutte Je riunioni e' 'le- Conferènze' polifiche ',da Versailles in poi, per le riparazioni, le s~niiònl, 1 l'Alfa Slesia, la guerra in Oriente, 'ecè~ passano in assoluta contumacia di giudizio di· una sistemata Internazionale s,ocialista è parliimentare cli O.cci-· qente, la cqu11le non esiste, non parla, n<rn funziona. il respiro. Le· galvanizzazioni del "culto della vit– torfa,, si confondono troppo· con la· retorica squar– quoia• del naziona1ismo per servire a chiarifii::are le idee· ed a mettere serenità' nelle anime. La "vittoria,, sarà naturalmente più apprezzata quando farà. sof- E questa è la· n.ostra crisi, che le crisi•borghesi di Parlament,o e ·di· MinisterQ non. eliminano, non èompensatio, non placano. Giolitti, De Nicola, Bo– nomi non sono che nomi e momenti del ciriemato– grafo 'parlamentar~ borghese. Ma il parlamentarlsmo dei' socialisti non esiste .che allo stato primitivo. Bisogna ingigantirlo, approfondirlo ed ampliarlo nella vita intermrzionale. Lè prevenzioni teoretiobe, che si tràdµcono in petples:iità pr_atiche,diventano · rinunzie che· in proprii termini s( chiamano diser– zioni.. Non .si appartiene a) ftih,1r,o se non coi piedi saldaJ11enteinfissi net presente storico. Tropp'o ab-• biamo tardato,; troppo abbiamo ,mancato. Ogni ul-. terior'e indugio, ogni ulteriore, assenza· .dàlla' lotta· 1 • internazionalé pratica diventa .imperdonabile, perçhè' lascia ai nemici del sociàlfsmo ,unà:m,'ertà di azione · contto, il .,proletariato, .che il proletarfato .sçonterà con nuove çatene, 'con nuovi torrenti' di lagrime e . frire un po' me,no. Nel clima europeo oggi bisogna p'ortare non esaltazioni scioviniste, che han'no per di saqgue. 1 t : <JL.A.UDIO' TRJJ:VE$'.' ' ~ t . • . ' i• .. . ' \ -LA NUOVA LEGISLATURA-~e·u· FASCISMO (Discor~o · ~li FILIPPO TlJR.i;'TI all~ Camer_a de'i Deputati n~lla tofnata del 24· o!ug~o 1921,, · discutendosi, l'in,dirizzo di risposta. al dlscorso',della Corona). - · I ! \ ' ,,,, . I, (Dal ·resoconto stenogmfico).. 'l .\• ' - PRESI DEN'l'E. Ha facoità di parlare 1'0~1. .Turati. parlo, e _ne diedi forse qualçhe pro~a, ,'pr~me~,assii pi/i · Alto tradimento ·e colp~ di Stato.· · ' 'TURATI. ~ullo ·scorcio della ·passata legi~latura n– petutam,ente, msistentemente, 'togliendo occasion~ da ogni p~etesto, non temendo di parere inabile col mo-. strat·!n1 pauroso per lé sorti del mio partito, io. gridai a gran vo~e in ques~'au!a _che indire li,. elez.ioni generali, mentre m Italia gi.A s1 rivelava con evidemte tendenza ·alla ~ro~res_si?ne, un .fer~ento,'- se non. di guerra,' di guernglia ctv1le, prima d1 averlo domato e-distrutto era • 1 un delitto; un delitto' intendevo dire di alto tradime~tci'-. non con_tro di noi, o s\gnori, nel miserabil~ interesse di un partito, d1 un movimento o di alcuni uomini ma ve– ramente dal puntci di vista e nell'interesse del' 'Paese· il quale, a noi tutti, credò, .e cert_amente a me chè, vi deHa faztone, il cui i11teresse., se non ·coincida con quelli– del Pae~e e dell.a ci viltà, d~èn ta èad·uèo'intéresse di setta . . (Approvazioni). Onde, qua,lche volpa, non iemetti di affron- '· tare_ le_scomnniche dei mrei amic~ e, le ponenti preva– lenti, ~n ?,n dato momento, nel mi.o Ptrtifo;·quando, ti;at– ta~do~1 d1,optare fra Italia e. partito, ·sèppi prendere la• mia. via. t 'Vive approvazioni). ,. · ~.. - · . ~o ~tesso !lis_corso~ripetei ceu'to v-olte nei corridoi agli a!lllc1, .a1 col_legh1, à. quei membri del/Ga ,bipétto che mi onoravano d1 qualehe corindenza · ~ debbo cons.ta, tare (tutti i soprav-~issuti della spenta legisla,tgra i:ne rie 8a1.Tanno , t~stimom) eh~ quel sentim,ento._:era ·pressochè ·unanime. . . .Onde, po1chè la Camera, malgraçlo tutti i suoi· 'di- i (~tt_1;·eparticolarmente quell_a~amera>, ancora c.os~• giovape,· . d~ solo ?,n a~no e mezzo di vita, er·~pu:u·sempre l'espfeS• s10ne p1u sm~era ed aut;oreyolli del, sent!lnento · del BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy