Critica Sociale - anno XXXI - n. 13 - 1-15 luglio 1921

'I ( · 206 .Un ,,., librò (1)– ,, - , g~ori, ,d~J Bo~ai~. \ o.p r~tµtfo,. era implicU; la, pr·e- · 1. · occupazione dell mteresse naz1ona~e francese. Gi'à1· Le teorLe i~ternazi~nali nascondono senipre .tJn in– teresse naz1onaJe, come le teorie nazfonllli nascon– dono sempre ·ua interesse · di classe. Sèd de hÒc aiias! .Dì quelle· teorie, a cui risponderavrno lo,. S_chlege! r il Rdsmini,. dimno éh'e non erano sogl1i d'1 menh mferme, ma -esprirnevano una reale ten– denza degli spiriti, desiderosi di- trovare nel catto– lictsmo la gara_iìzia di una pace, di un equi!iqrio du- . r~".ole 1 dopo t~nte rovine. Anche. oggi si nota un_a nnasc1ta cattolica, ma corne al posto 'del romanti– cismo trovfanio le dive .del cinematografo, così al· posto dello Chateaubriand e degli altri troviamo ... Giovanni P.apini, che osa parlar -del ~edèntore colla bocca ancor rovente di bestemh1ìe, .che chiosa gli -Eva,ngeli co1f !à penii•à' che fece l'apologia,.dell'.o– nanismo. In realtà, se paragoniamo quegli a-tteggi·a– m~nti d~l -pensiero politic·o ddla Restaqrazione cui n1ome-nto in cui vi.viamo, la differenza tocca -i ter– mini d'una vera ·.eproprié\ antitesi, Allòra si cercav·a Nella c;olluvie di volumi dilagante, dopo la guerra, da.Ile. vceti'i_ne,·per soddisfare la fame di leggere .al fine di dimenticare. di, strani-ari,i per un minuto Q, per un 'ora d;tll~ quolidiane vi~nde, ecco apparire, fina-lmen.te, -un libro. · . la -salvezza -nelle jstituzioni dèl passato, :;ii creqevà. di _potervi info'ndere un alito di nuova .vita. Oggi invece tutti •sentiamo che la guerra ha spezzato, rovinafq,_ irreparabilme11te, gran parte delle f_onda- - .menta su cui poggiava l'edificio della oiviltà nel -1~14. Si. è disperso un immenso patr\monio ~q/~o- m1co, non solo, ma· anche, e sopratutto, uli- un– m~nso pattimonio morale, più prezfoso assai_,~el- l'economico. - · ·· . · La borghesia aveva, lottanc\d ,su tutte le terre e su tutti gli oceani, affermato principii di libertà •.che sembravano destinati" a vita immortale. Le stesse competizioni econ0mic)1e, da cui doveva, per buona parte, _ scàtenarsi la guerra, erano parse come . la trasfor'ma.zione, in senso pacifico, delle antiche car– neficine. Ciò çhe più imP,orta, · era ri_uscità, a for– mare il con_ce.tto del'lo' Sfato den:10cratico, cbe rico-, nosce· in ogni cittadino il sovra:IJO, che avrebbe qovuto contenere nelle -digbe robuste delle · sue leggi la, lotta yic:endevole dei partiti e delle classi. Ora l'edificio - è crollato;· restano, come dopo i terremoti, le facciate est!!rne, incrinate e malferme èoAtro ogni ritòr-no dr b-ùfera. L'universalità della ~ rel_igione rimpiccioJita neg!Ì interessi tra;n_seuntideUo Stato, il prinçipio :ii_aziònale calp.estato ~ violentato; il concetto di Stato de..mocratico, il frutto forse più prezioso della civiltà passata, si dis.12erde tra le :prede della plutocrazia e la viotenza delle fazi0ni. ' Gli orgogli di razza e di· stirpe, di cui tutti ieui , ,si inehrìarono, Ing~esi,. Franc.esi, Rus•si • (s' il vous pk,rt), Tedeschi, appaiono ·assurdi e' goffi ·oggi, 1 meotre urge la necessità di te ndere la ·mano ai yinti .per sa•lvafe l' Europa dél.l l'annie.ntaìnento. La ferrea necessità' econqmica farà , per questa ricon– ·c.rliazione dei pop·01i,· una propaganda più efficace di- ·qualsiasi parola. Tutto è 'caduto del veccliio moi:ido: pdncipii e superbi.e, fedi e ricchezze, troni e speranze, menzogne e glorie. Bisogna rifar tutto Ma per -questo nessuno· pensa, come dopo il 18_15, ad-,una resumw.ione-,artificiale del passaito. Uomini, classi nuove occorrono, atte; per la \rergi'tiità dei loro' spiriti, a compiere l'opera gigantesca. Ogni.mo sehte che è l'ora degli uomir,ii del lavoro, del la-· voro materiale .ed iut el~ttuale, uniti' nello sforzo creéJ.tfv,o <;i'. un1;ti;:lv-ilu\ r. rno:va.Essi soJi •poss·ono noia st?igottirsi din.;t,nzi·allo spettaé~lo del}: Europa pro: strafa ,e convu.lsa. Essi s·pingono lo sgu,ardò oltre i _mari·, oltre i s~co1i, vedçrn0- nello spazip e nel tempo :le moltitudini; curve ad. ogni lavoro, tese -contro · ogni tempesta. L'uragano schianta: e passa; ~terna dura la forta -intima nel _!{rem)Jo dell'a terr1... . ~ Sja pur lacerata l' t.-uropa e, miAaccfata dalt~ - 'fiamme del rogo. Gli uomini. èlel.lav;oro, i éostrut– . tori_ e ricostruttori di tutti i tempi, la saJvenimìo. Li-onello Gio-mmi, .. . t al Gino ·. -., , Diciamo, .di proposit_o, un libro e non un rqmanzo, per quanto, let.terariamente, si tr3:tti di una finzione come diconç> gli Inglesi, pe'rchè. quella form~ let.teraria che noi 1 chiamia,'r.o 11,ovelfa o. rom11.nzo è èosì scaduta tra noi, an– che-se noJ.l vogliamo togliere conie ~ermine di confronto le opere dei maestri, da Maupassant a Tolstoi, da Flau• bert a Dostojewsky,·è così superficiale, vuota, poco in– teressanj;e e .niente atta a,. rifar la· gente•, e-be crede– rem\Do di far torto a,(}. A. Bo.rgese, se ci limitassimo a chiamare il suo « Rubè • .col solo so"ttotitolo di romanzo. Ben è vero che vi è~un, l!Ìrande nnm~ro di persone, alle qu11.lila lettura è coni,e 11 passatempo serale della • commedia che diletta a patto di non far pensare, e che si pimentica appena calato il sipario. E i n ostri scrittori, vecchi, nuovi, e nuovissimi, si sono 11.ft' rettati a-forn[re decametri di pagine stamp.,te, cosi come forniscono, taluni, 'la trama per chilometri di pellicole cinematograllche. 1 ( , · Cosicchè, per non essere trav_olti da questa marea di piatta sciatteria novellistica o romanzescit, si deve, o r_isalire alle opere delle civiltà passate,-de)le qL),ali,a onor del_ve_ro,ci 1 si ve_ugono ~m~ànende traduzioni e ~·ist~mpe • 1;iagmlìc he, o accostarsi ad opere c,ontemporanee esotiche, le_quali, P.er lo 111eno, ci dàn,no la vi~ione d\ paesi che sembrano, pe r noi," di sogno, come la Dalecarlia _che ci dès_crive, con le sue leggende, Selqia Lagerhof in G'irta Be1·ling-, o rendòno la grn,_ziae il pl'Ofumo genuino oden– tale, non -em'opeizzl/-t,Qallf\ J,o~i, conJe nelle l\fe.2.noriedi wia Gei,çha di !].'. Jl,Iyì1, _ ·M,,, que.sto, del .Borgese, è un libro nel _p.ie.no, alto, s11no senso che ha .questR paro_h-per chi cerca, nel libro, attrnverso la ràppre,sentazione aella, vita, un guizzo di • quella 1 .ucé ideate che deve pur _guidarci n'\ll uostro quo- tidia.no ope1·itre. · , , ' ' •' E "' l!ln lib'ro scrìtto dopo la·guerra, con personaggi che. vivono dnra11te e dentro la guerra, ma, n"on<;lin::eno,ri- " mane al disOJJrR del là guE)rra, nel s6nso che n-çc è nè de– scrizione 'di episodi beilici, nè scritto pole'mico o politico. "E' diverso da quelli che' possono considerarsi i piii bei prodotti dell'arte novellistica clìe ba ·tratto motivo dalla gueri·a:, quali 1t f;ioco dei' .Barbusse, e La vita dei ma1•tfri del Dµhan\el~ ., ·s,e ha, 'un'analogia, non· per la snlj. somigli!j.nZR o derivA.zione, ma per la sua signi– fic~zione, l'ha con Rosso e ne1·0 di Stend.hal. . , • L11.i:rrequie,tucl,ine ,so,iritualE! d.i 411 u'omo pi~uo di la-· tente eµergia, oom·e è ]i'ilipp.o .Rubli, cl:_i.e,nella aspira– 'zione .e nella ·f jducia di esser capace di granèli ·cose, pri:so tra il- suo 'org, ogl.io e. la sua_ logica, nlla s,ti;_eg.uadeHa qua le critica e g iudfoa ogni su.o :.t,tò o la realtà cl,e))a vita, vimane st~·it,o}_ato,e nè l'ipte.f"l'enti,smo .e la pa,;te– ,civ,n~ione, alla~uevra, nè _la devozione della_ rnog!ie- Eu– genia, ue la fresca p,tss1one dell'am~nte Celest1.qa vnl- 1 gono a sl\lvar(} e a d_argli. il senso e Ia-forzA. di vi~ere e d,i apJJlicare le sue magnifiche energie; at;1zi, og,ni sen– tio;,.eoto e.ogni p1tss~one suscitano, il rispettivo contrario per ·la distanza che esist_E!·frala ideazione lngica dell'atto da eo 1 mpjere e la sua tr,aà,uzio.l)e ·nella. r.eiytà, ci ricorda n;,.gl,bÒ da -vicino Ju'lién, pe1:chè, soprittutto, c:i s.embrano ~appreseptarn tutta una catego_ria di contempo.ianei, se non tutta unR generazione. La figura cli Julien Sorel è riro,asta, 'percliè è la personificazion,e dei sogni ambiziosi e dei rammarichi ~i tutta uu'eppca. . « Com.e t._anti giovarti che leggevat;io il Mem,riale cli ' · Sant'El ena, scrive uno studioso di ·s.tendhal, Avtbur Chuqit. 1.et, (2),eammiravauo·a1la fo'n"ia l'esule di Sant,'Elena, Giuliao9 è ambizioso., e, i:qvece rli ·copiare n· SU.O ilestino, secondo l'espressioJJ.e di SteI\dhal; l'inve.ola. Noo più la spèrnnza,. d'i VA.sti sconvolgimenti; non più guerre, non - più liatt~gllo; nc-p. più occasion,i, di tarsi no-tare per il COlaggio e' per un bel ·s angue fr eddo sotto _ la pioggia delle palle. Bisog;na, per arriva.re, mostrare il pi·oprio vi- • I (1) <+. A. BoRGKSN: Rubè, rom&n7.o. (Milano, Fratelli Trevee edi- tori,- 1921. I,: 10) · (Il) ·stendha,l.'1Je1(&e, pag. 412 (Ps.ds, Plon ed., 1904).. ( I -, . \

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