Critica Sociale - anno XXX - n. 15 - 1-15 agosto 1920

288 CRITICA SOOIALE ' • * La classe operaia, la quale, qualche anno fa ancora in lotta per il pieno riconoscimento deile propne orgawzzaz1oni contrp il principiò deJI'« as– ' soluLJsmo» ne1J'rndustria - avrebbe considerato le coucessioni fatLe in materia di collaborazione delle dassi almeno come anticipazioni sostanziali, aspi– ra, però, a conquisLe ben più rad1caJi nel campo del– la « dél'I).ocraziaindus'triale », e, traendo inspirazione Jagli esperimenti della Hussia dei Soviety, coi suoi· « Consigli degli operai » e « Consigli di fabbrica » tende, non già soltanto ad una compartecipazione nel poler,e politico e nel controllo della fabbrica, ma alla conquista ciel potere politico e alla diretta - gestione della ,produzione da pari.e dei- produttori, 1:ontrapponendo ai piani di collaborazione nell'in– dust1fa sulla base del privato profitto, la socializ- ' zazione dell'industria, gestita secondo il principio • dell'interesse co11ettivo e del pubblico servizio. Persino negli Stati Uniti - il Paese del corpora– L1vJsmoantisocialista - le proposi.e dei ferrovieri e: minawri ,per la socializzaz12ne dell'industria sono indici che anche la classe operaia americana, mal– grado il vecchio Samuele Gompers, è agital{l da aspirazioni nettamente di classe·., Vero è, però, ch't laggiù, nella terra del capitalismo senza falsi pu– dori, i tentativi fatti dallo stesso Pt1csidenLe Wil– son per calmare il grave malcontento e lo •spirito · sempre più rivoluzionario del proletariato, conti– nuando nella politica di « collaborazione di clas– ~e » seguita durante la guerra, si sono infranti di fronte alla decisa opposizione reazionaria degli in– dustriali. Anche in America, come in Inghiltena e in Ger– mania, la mobilitazione del lavoro era stata fatta dal Governo in pieno accordo colle organizzazioni operaie, lè quali, nel Congresso di Bufalo del no– vembre 1917, presente lo stesso Presidente Wilson, avevano ratificalo il patto di alleanza tra sinda– cati opera4 e Governo (1). Le organizzazioni operaie e le loro pr-er·ogative erano state ricon.9sciute dagli industriali e i rap)lresentanti dei sindacal.i operai chiamati a col-laborare negli organi creati per la mobilitazione dell'industria e del lavoro e per la prevenzione e la pacifica risoluzione· delle vertenze industr~ali. I principi fissati per il compo– nimento delle vertenze industriali, nel marzo 1918, dal Natiqnal War Labor Board - il Comitato na– zionale paritetico per la conciliazione e l'arbltralo - e ratificai.i tanto dagli industriali quanto dagli operai sono, Ili riguardo, carati.eristici (2); come del resto, anche dal punto di vista della azione pratica socialista, è altrettanto istruttiva la storia del « so– cialismo di guerra» in generale e di quello d'A– merica in particolare, sul quale rimandiamo il let– tore ad ~)cuni articoli sintetiei nelle riviste eco- 11omiche americanè (3). •Finita l.a guerra, la scena cambi:). di colpo. La « Conferenza industriale», convocata dal Presiden– te Wilson il 6 ottobre 1919 .per « studiare i problemi relntivi alle eondizioni industriali .e inaugurare mi- (1) Vu.LLA'rE: Le, Etats- Un·h en gu~rre. Les questions ou-vrih-e.s. Iu Economistd Français, 18 aprile ..1918. - (2) G.uCTTE ou TR.VAIL (Canadà), maggio 1918: Rapporl du • U. S. National War Labor Boarà •· (8) Si vedano al riguardo: L. C. MARB,{ALL: The toar labor pro– gram arid it., admin.i.,tration e C. H1Tceooo1t : The war industries Board, in Journal ofpolilical Economy del maggio e del giugno 1918. - Lou1s B. W>:nL&: The adjustmenl o/ labor di,pules In the U. S, cLuring l11e war e Labor probttnns in tlte U. S. d,uring lhe wa.r,. in Quarte,·ly Journal o{ Economics, febbraio e novembre 1917, Annals of tl1e American Academy o/ political and ,ocial science (Philadelphia), luglio 1918 (MobUi,ing American'• Resources (or ll,e war), Per l'In– llhilterra, ai veda l'intereHante Labour Year Boo~, 1919, BibliotecaGino Bianco sure per incoraggiare migliori relazioni tra il ca– pitale e il lavoro », è fallita miseramente ed ha dovuto interrompere i propri lavori, grazie al re– ciso rifiuto dei delegati i11dustriali dell'acciaio di riconoscei:e incondiz1onaLamente il ~rincipio• del cQntratLo collettivo (1); rifiuto che lo stesso « Eco– nomist » dell'8 novembre trovava « assolutamente inattuale >l, incongruo e assurdo. La violenza della lolla tra capitale e lavoro nei grandi èonflitti della fine dello scorso anno, il brutale intervento dello Stato, della magistratura, della classe' capitalista contro gli operai e le loro organizzazioni hanno però fatto ormai tramoutare ogni sp~ranza di « col– laborazione di classe». Abuiamo così succintamente accennato ai vari programmi di « collaborazione di classe » escogi– tati nei principali Paesi per risolvere « il problema operaio» nel dopo guerra. Dei vari progetti di « partecipazione agli utili», tanto in lnghilterrà che in Germania, come in Francia e in Italia, abbiamo già accennato nellà Critica, così corrie si son.o pure già da noi ricordate, in queste stesse colonne 2 le . critiche, anche dei socialisti più temperati, al pro– getto di legge tedesco sui « Consigli di azienda » e la violenta opposizione delle masse più radicali con– tro la sua approvazione da parte dell'Assemblea nazionale. tedesca (2). Non ci resta,- a ·conclusione di queste nostre noi.e; che di accennare alle. bàtta– glie delle organ~zzazioni operaie nei vari Paesi per le realizzazioni più ra(j.icali: la socializzazione del– la produzione. Ma, se non molto copiosa è stata la messe delle classi lavoratrici nel camp_o della stes– sa collaborazione tra capiLale e lavoro, la lotta del proletariato per' la conquista del « governo » della produzione si è infranta- finora, in tutti i Paesi, ad esclusione ,lella Russia, contro l'agguerrito baluar– do della più salda resistenz~ borghese. È quanto ci riserviamo di esporre in un ·ultimo articolo, F. ,.PAGLJARI. (1) GAzò:TTE nu 'rRAVAIL, noyombre 1919: 'Con{t!r,nce inàustri~lle natiCJnale dtts Etats• Unis. • (2) / Consigli c!ègH operai i» Germonia, In Critica Sopiale .del 1-16 febbraio 1920, - Del disc-0rso ·pJ.1onunziato il 26 giugno alla Cam erci dal nostro Direttore, e ·pubblicato integr:a.lmente, per cuna della Lega Nazionale delle Cooperatiue (Mi lano, via Pace, 10), col titolo RIFARE L'ITALIA I esauritasi già la prima edizione, è uscite. ora una seconda. Per una copiJ8 .L. 1,50; ,alle Cooperative e ai rivenditori L. 1,10.' Diamo il sommario, ripetendo l'augurio che tutti i nostri lettori ricerchino questo, ohe è insien:.p•impor– tanlis~imo do,cumento di ·pensiero socialista e perspi– ou:o programma d 1 'azione. Avvertenza (Ordine del Giorho). - Per l'Italia e pel Socialismo. - Fallimento ·alle viste I - Politica e tecnica: il suffragio universale_ e il demagogismo. - In cerca della salvezza: ,-il Socialismo e le ten– denze. - Crisi di. Regime. - L'ora della espiazione: dal vecchio al nuovo.. - Il ritorno di Giolitti al po– lere: parole e silenzi. -- La « giustizia sociale » e Arturo·Labri-0la. - Giolitti restauratore: da Dronero a Montecitorio. - La riforma finanziaria e fisoale. - Gradualism9.. tardivo:, un po' di conti. - J.,a crisi psicologie.a: arditismo, rivolta e riyoluzionll. - Cor– ruzione amministrativa. - Versaglia e la Internazio– nale. - La elefantiasi burocratica e il -problema del– -M_ezwgiorno. - Le nuove «Gride,. Circolo vi- /

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