Critica Sociale - anno XXX - n. 7 - 1-15 aprile 1920

108 CRITICA SOCIALE Ji ohilow at-o ra, questi non si po:rebbero certamente co.nside,r ,a.re come male impiega.ti quando si ,riflett,a. che essi ci pe•rmeUerebbero <li J'ispa,rmiare una spesa di -circa 250 mHioni a.nnui per ,acquisti di oorbori fos- ' silc. Speciailrnente la di.stillazione ,dei legnami resinosi swrcbbe utile, oggi, mentre è' ven,uta quasi compl,eta– niente a mancare l'es,senz.a di trementina dalla qu¾llle Jipen,de l'iniduslria delle vernici e quell,a dei medi– cim1li. Lo Stait101~er,chènon interviene ad impedire lo sper– pero di tanfa rioohezz.a.? Ciò che dico per il carbone dolce posso di,rlo anche per la distillazione .secca del,le nostre ligniti: con essa; che in Italia non si prati-ca, quasi ,affa 1 lto, si viene cad oLtenere un semi-cokè il qoole, ridotto in mattonelle in•sieme a.Ilo stesso ,ca!J'.a.mericavato ,come sotto,pro– dotto durante I.a distiHazione, mc/doppia il -potere· ca– lorifero deMa lignite e Hbera ,n,ncheuna, notevole qu,m- tità di solf.alo ammonico. · I responsabili dell,a produzione niazionale, invece, preferiscono lasciare le no.sL1~e ligniti a,llo sta.to natu– rale, tr.asport,arle, rovin.a,n,dole, a destro e a si nistra con en,ormi spese; consegn.a,rle ai macchinisti deUe Ferrovie che .nori le vogliono e le disiper,dono lungo le sc.airpate; l:asci-ar,I,emal'cire a cen•li_i:iaiadi ton,nel- 1.atenei depositi allo scoperto. Io s,o che in ,Ger,mania, pJ'im.a del.la guerra,, le irndu– strie de\.l.adistillazione -del legno e della •lignite hanno d,ato un.a media ainnua di profitti deli\'ll 0 / 0 • • Sempl'e in tema, di c)is'liHaziorie e çli ... ainarch'.ia ed in-ca,pa<:itàin-dust,ri.i.Ie, mi piace di -cii.are_l'e~em,pio degli s.ci.sti siciliani che -si lrov.an- 0 nei dintorni di Bafia presso Man-ciuffi, n,eJ.I,avaJ.le deM'Al,c:a-nola,ra e pr,esso Ravanusa e Bi.s;aquino-.Trottasi cli sLI'a,tisilico– argil'losi bituminosi (da, non con.f.on, dere con i calca– rei) che ,appaiono a fior di terra ed. io stesso ne ho viste delle pile enormi. Esiperlme,nti f:a.tti dis,ti"lla,ndo ques.to maLeri,a,le in -to-rlespeçia:li hanno dimostmto che· il process,o, oltre a fornire il g,as' combustibile suffi.cicnte GJMa l.avor.azione del minerale, costituisce una sorge11ite continua, di olii mH1era\i a,n.a-loghi al pet,rolio nell.a qua,nti-tà d:ail7 {IJl,1'8 °/ 0 , e le acque a.mmo– ni,oc,a\i che pure se ne r~ciavano, saturate con .a-ci-do solfori-co, rendono da,! 12 a,i' 14 ¼ cifsolfato ,ammo•nico. Dalla dislilliazone, fraz.ion{IJt,,ad1·gli olii greggi 'si· ottengono poi quiain.Lità ,dal 29 al 31 •/. di olii leggieri, del 12 °/ 0 cli p,ar.a.ffi.n,a., deJ.l '8 °{. cli ca,rbone di storta ed uma certa qllJantità di oilii pes.a,nli pen i motori Dìesel; mentre d\li residui dell,a 'purifkazion,e si rica– vano ,principii solforici ,per disinfettanti simtli a, quelli a base ,d'ittiolo. Ebbene: tutte queste sos,ta,nze riman. gono in,a;ttive•J ;I.ei b' loccbi dei! minerale perchè nessuno si dà Ja _CUNl d'indu.s!lria\izzarle! Te.J,minerò,•,pè,roggi, ci•La,ndo il •ca,;Ò del bromo, a,] ' quale J'ifl.ettevo giorni or ,&,ono .p,assan,doaittraverso le' nostre saline di Cervi.a. Tutti sainno_che il nos-tro Pae– se è eminentemente sa:linifero, ln Italia si p•roducono annu.a,lmente oltre 500.000 •tonn. di s,a,le m.ari,no, m:a si lascia.no •completaimente inuti!izzate ·le e,osiddette acque madri, dalle quali si ·potrebbe ricavare jl bromo nella quaintità non inferiore -ai]l.eduemila lonnellat~. In Francia, per esem-pio,-la,le'industTia è •largamente svilu•pp.ata.alle Bocche del Rodaw) ed è mo.Ito reddi– tizi-a. 1 nostro Governo, .i,nvece, monopolizz,atore del sale, va a comprare -in Francia il bromo, lasciando improduttive circa 700.000 tonn. Ji acque madri -che nelle nostre salio.e di Tra-pan;, Gaghari, Margherit,,a BibliotecaGino Bianco t di Sa.voi.a e Sirocusa ,potrebbcr., assicUJ'aPoi tutta la q1,1.antitàdi bromo neçessaria alla nostr,a industllia. •ed UJI,anotevole qu,a,n,tità di cruicime potassi-ce. cc Produrre di,-più »,,dice il NitLi, e la.nostra borghe-. sia gir.a il mònito ailla -classe operaia ,che attua •le .oUo ore di ,lavoro. Ma io dimostrl.)rò, attraverso una ·sem– ,pre più larga cilia2ione _di f,aitti,che la nostra .infaUi– bile borghesia e i capitalisti che si rite·µ,gono oosl ne- , -cessar! e benemeriti, ignor,a,no, trasèurano, sabotano, essenziai!i·•.e vHailissimi problemi della nostra produ– zione. sacrifì•caindo il Paese e !u',adendo I.a sies.s.a fun– zione socia,l,e,per cui !,aclasse dirig:e.nle si orede inso- stituibile. . ' · UMBil(lTO !BIANCHI, PROBLEMI CONCRETI . 'ITI .. ·. Linee di ·un ~rogramma d:azione uolasllta. a) Premesse gener.ati. . . Le m~ILepli~i f1:1nzioni, che àell'oeg;anisn'lo ,sociale s1 comp1ono, m rispondenza alla completa, mo!Le.pl'i. ·cità <;J,ci 'bisogni, dànno h.wgo a .due .01:dini,.di pro– blem1, non cerlo interamente Separahili, per l'unità stessa della vita .cui appa,rtengono, ma ·che è· pm necessario distinguere pe·r. il diverso caratleJ·e e la .div,ersa sfera d',azione e d'apparLenen.za: , 1 pr0Ulerni politici o d'q.rienlamenLo, e pi·ob'J.erriitecnici o 'd'in– Lema organ,izzazione in vista del i:nigli-or·rendimtfnk>. Ora,, di fronte a tale duplicità di prdblemi, non si deve confonde-re i•l còmpito di un partito :politico con quello che spetta .oJLeassoc.iaiioni prro.fe.ssionali e. tecniche. . · Un partilo, come tale, non può avere quella com– petenza speci.fica, senza la quale van'amentç si di– scute e fantasticamente si progetta · in questioni tccnidie; potrà bensì aver,e,' fra :i suoi componenti, individui che tale competenrn· posseggano; ma 60- vrù · rimettersi al loro I giudizio, quando· su un .problema tecnico inlienda fo.rmtilare un •veto o ,trac– ciare un in4irizzo pratico. 'Per pon esorbitare quindi •do! campo d'.a~ione che gli appartiene in proprio, 1 il 1 parbil.o d)Olitico •de:ve l.ener pr,,esente che l'ufficiò suo ,è ,di .affor:rpare' un ·concetto politico 'nei rigi.iardi sia di tutta i11tiei:a la vito sociale·, sia di ·ogni funzione ond'ella si intes.se e si sv0lge. D.eve 'oioè stabilire i-1 /ine in cu i ·tutte l e auività e funzioni sociali debbonÒ corfflui,re1 e, quindi; il rapporto reciproco dal quale, cle'bborlo essere go"1ernate nel' loro esplicarsi; e l'.indir8zw, ch,e ad ognuna di esse venga ad esser tracciato ,da Lali ·precedenti determinazioni. · Per 1 il Partito Socialista, che tende ad una,Socieià di lavoratori, liberati da 0gni soggez<ione e ,Prhiile– gio di classe, il fine, cwi tuUe le funzioni sociali e politiche vanno oriientate, è la conquista dell'a,uto: nomia per •il proletariato, cioè della e,qpacità di reg– g,ersi da sè, di esercitare tutte le attiyità, direttive come e.secutive, intellettuali come materi.ili. 'Il rap,-. porto vi,cendevole delle varie funzi0ni è ·oato dalla reciproca dipendenza, ch'e ·impone la visiion13·sinte– ti,ca della connessiO'ne loro nell'atto éli ,vispondere singolarmente alle esigien~ di .ogm~na, e la coscienza del pericolo d'arresto, che incomberebbe alle stesse funzioni preferite, se venissero trascurate altre, ,che rie copdiz,ionino lo sv-ifuppo (com'è, ,per es., defle all.ività prodl1ltive in rapporto alle cultura.Ii). 'L'in– dirizzo necessario per ognuna., infine, è dato dalla consapevolezza del carattere dinamico e della forza

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