Critica Sociale - anno XXX - n. 3 - 1-15 febbraio 1920

CR'ITICA SOCIALE _45 Nnza, che permett~ di comprendere e di apprezzare · al loro giusto valore gli argomenti ,èiell'avversario, qi • . mettersi, qualche volta, nei' suoi panni per rivivere la logi-cia del suo sistema. J;: - <lirei .- un,a coscienza storica della vii.a e del mondo, che poggiia; come ogni al:too visione sistèmatioo - cioè fi'l-0.sofica-'- su una ·teoria della conoscenzst. Che è, potrebbesi .anche ag– giungere, una teoria <lella conoscenza, mia tale che rifiuta il dua-Iismo fm conoscere ed essere, e questo risolve in quello, contra;ri.amente al Giol;>erti, a tutti· gli ontologi, :a tutti i s~tenitori di un principi,o este- •riore o creazionisti-co ed in conformità a quel pri-n– cipio psicologistico, che il Gioberti, appun:to 1 f.a;ceva· risalire, più. in là -del Kant, ·al Cartesio. .... Grosso fattore emiliano che 'leggi il Carlino, invadèndo con la tua esuberante persona il modico· posto che le patrie Ferrovie as-segnel'ebbero ai tuoi vicini, grosso f,attore, -che leggi' l'articolo di f.on- :lo· (e lo trovi difficile) mentre vai a fare il mercato di Modena o di Ferrora, eosa ,saranno mai tutte coteste diavolerie, dalle qrnali 'il direttore del giornale bolo– gnese desume i principi per ,appl'ezza,re con incom– parabile vivacità (bravo l'è bravo, ma l'è un p,o'- diffi• cile ... ) i fatti politici del giorno? Proprjo eosì, grosso fattore emi!i,apo .: il pubblid– ·sta, che tù, leggi ed.ammiri - anche se'non sempre ·•lo capisci - risiai'e, per parLare di Fiuìne o 'di Mo- 1inena, del patto Genti'loni o della 'Proporzi-onale, nientemeno che .a.Ha teoria <iella conoscenza (chissà che roba l'è ... ). - E, appunto perehè ci· ha ui:i po' .amoreggiato, .il Missiroli conosce bene - ed ora ,radi,ca•lmente rifiuta, purè trattandolo cori signorile cava,JJeria - il pen– siero politico deJ.1,aChiesa cattolica. Pensiero politico, -dou.blé - s'intende - di un substrato. religioso. Ma ogni paTtito politi,oo ha lç1.su,a metafisiea. H liberali– -smo non può essere un partito, ,appunto pereh,è, se– condo il Missiroli, sarebbe una critioa, tollèrarite ma .spregiudicat.a, di turfltii p,artiti e <ielle loro fedi. Il oattolicismo è il ropp.reseptante storicamente pit\ ·augusto del pensiero antit~tieo al libe:ila:le. J;: l'auto– rità di fronte alla libertà, è la, fede di fronte alla cri– tica,, è - diciamolo pure, perchè il cattolici&mo vive, (vedasi ancoro il Gi-obertil) di·•e su ,que1 p.rincjpio di creazione che è l 'anti:tes,i dello spiri·to umano creator ~ui - .J'oggctliv-0 contr.apposto al soggettivo. La Ri– fo:rma, che introna H libeTo esame, ·è 1'a, squil:la del liberalismo, che ce·Iebra i proprii fastigi neH'idea nioderoo dello Stato, irreducibile a11tag-onista· della Chiesa. Il Papa in guerra, nonostante !,a sua progoom- ' matiea imparzialità e neutralità, è t'!la•ttoda,J,],alogi<'a del'la storia ad essere~ il vindice del principio anti– germanieo, anti-protestante, e per ciò intesòfHo. ·Per– chè ·- l'osservauiione può' pa re.re piccante,, ma non , è, per questo, meno per.su!),siv.a - <!·sotto un certo , ri<spet1!o, 1a ma•ssoheri.a, è ·l'ultima alleata deHa Chie· «sa»; l'una e l'altra, infatti, « si muovono su. lo « 5:tesso pian~ mentiale » (p. 43). E, non ),a Chiesa, ma la massoneria trova, forse, la s,l.111. unica ragione di sopravvivenza nel tentar' di combattere H pensiero dell'avversaria, ma con armi in buona .parte .attinte al19 stesso ansena·le fi losotì.cò ! I sociali'.sti ebbero urna felice intuizione pratica quando vollero rotto ogni ponte con la massoneria. Soeia,Jismo e mas·soneriia, infatti, muovono da diversi. · priincipl gnoseologici; questa, come la Chiesa, parte da un~ concezione .fideistica tr,ascendenta,le, ogget- . I 1.iva; quello vuol es.sere, ,neHa .sua prn genuina tro.– dizi.one p.Iosofi.co-politica, il più titanioo .sfo.r'zo di auto-libel'là•zione de11 'uomo.· Se .conflui1SCononel socia- , lismo contemporaneo svari.ate correnti, non poche de– rivanti d.aill,aveccMa democrazia, queste, però, tro– vane ne·l sociailismo la loro negazione diale-ttica,· cioè il -loro superamento: Perehè il s·ociali-smo non .è, chi ben guardi, che le. dian.a più gagliarda de'lla rina– scita- dello spirito, '1'!8,fferma.z,ionep_iù-comp.J.eta e pi1ì nutrita del soggetto che, reage.ndo su la prarcis' in cui si foggi.a, •!~ trasforma, .Ja rovescia, se ne fa lo sga– bello per la propria :ascensione. Per questo, per t.ale potenzialità di sempre più larga espansione dell ''io che è insito nel soci.a:lismo 1 per il trionfo dell-'uma– nesimo che è implicito in ei.s·so, i,] sociali:sm~ mppre– scnt.a il degno continuatore, ed anzi la yeoo .espres– sione ,del liberali&fno nel momento presente .. Libera– lismo, che non va inteso __;__ avverte- il Mi:ssiro.Ji ~ come individualismo economico; bensì ,come un al– tro individualismo: « que-Ho cl;ie contrappone Ja· ra• « gione aHa fede, il libero- esame all'auitorità, J,a filo- . « sofia aina<religione ». In questo .senso, appunto, il _socia;lismo è libera'][ smo ed individwalismo. Posizione· che può •apparire p.arado.s-sale, tn,a .solo a primo aspetto. N on è, infatti.' neppure· ],apri~a ·volta che iJ.s, òcialis.mo viene asserito essere, non ·l'opp.ressione, ma la, s•alvazione del! 'indi-· vi-dualità. *, Ed è questa la posizione pr.aticia dt ·Mario Missiroli. Cioè... pratica, fino ,ad un certo punito, come vedremo fro breve. Ma, insomma, I.a posizione. politica, ·che ootesto aristocJ.'laUco scrittore assume di fronte alla maggior parte degli eventi sto.rici, che egli commenta con la suia viv.acissimà penna. Il liber.alismo, diciamo cos.ì, orga.nizzato - chiedo venia della contr.adiclio' in adiecto - quello, insom– m?, ehe ha ispirato ;l'iazione di certi uoml-ni e di ,~erti parbiti, per esempio· nel Ris•orgimento Hafiano, non ha ,niente affatto per suoi legitt:imi 'eredi 'quei sedi– ce.nli partiti liberali, 'che, mentre si sono val.si del– l'idea libè.rale come di una leva ,per combattere la teocrazia romana e, per raggi-ungere l'unità statale italiauia., vorrebbero poi arrestare quell'opera rivo.Ju- ' zionari-a di cui eS&a ide,a è l'espressione. Lo Stato moderno - scrive il Missiroli (p. 250) - « è sorto con- « tro 'I 'idea ,ca,tto.Jicaed è ·lia es.pres.siÒtneultiina e con- «creta di queJ'.g.rande movimento· di pensie110 che ha « preso nome da 1 l razionalismo. Incominci.a: con la Ri- « forma religiosa, si svolge attraverso lia'Rivot.tizione, « si ,afieI'ma ne%a, lotta delle niazionialità contro H pen- « siero legittimista, conq-uis!,a le costituzioni e crea il , «socialismo». Pr.oprio -così: e crea il soèialismo. Quei -sedicenti liberali costituzionali, che si sono i!\l'igiditi nel pensiero, po:Jitico 'di mezzo seco1,o fa., (to'rniamo allo. Statuto!), vivono o,rmia-ifuori dello .spirito libe- - raie. « Lo Stato italiano: .. >> - è ianc·ora il Missiroli che parla (p. 300) - « rivelò lia propria insuffkienz;a i:dea,Je '« ne·! 1870, quando non o,sò contrapporre, a.Jl'i-dea ca•t– « to.Jica, la: concezfone dello Stato moderno. Questa « rendeva impossibi'le · la soluzione monarchicia del « problema di R,~m.a ». E '« 1'ide,a 'liberale,· in Italia, « è ancora una leva rivo'1uzionariia.• (p. 302) ». In It.aHa... ed ,altrove. Quarido l'antitesi ·venga p'o– sta, in maniera tagliente,• cosi': esteriorità 'od interio– rità, fedé (,ciatto.Jicao m,assonica, non importa) o -rà– gione, eattoJi.ciismo ,o rivoluzione·. Se il liberalismo

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